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mercoledì 19 marzo 2008

Riflessioni - Sulla malizia

Alcuni scelgono un atteggiamento malizioso come stile di vita. Attaccano le altre persone, o le dileggiano, colpendo il loro lato debole. Altri invece amano il particolare un po' piccante, o crudo, o credono che essere in cattiva fede significhi essere più realisti, che non andare troppo per il sottile sia il giusto atteggiamento, e che il loro giudizio non necessiti una accurata riflessione per essere espresso.
Ho visto persone adulte dileggiare gli altri e fare commenti proprio come fanno i ragazzini, oppure altri ricorrere al mezzuccio, alla bugia, alla calunnia e alla slealtà senza che ce ne fosse reale bisogno.
Io ritengo invece che l'essere smaliziati sia un segnale di saggezza. La malizia è propria del ragazzino che, superata l'innocenza dell'infanzia, inizia a notare i lati un po' più crudeli della vita, e assume un atteggiamento più aggressivo, cercando un proprio spazio nel mondo. Ma l'essere "s-maliziati" è un passo ancora più in avanti. E' la fase successiva in cui l'avventatezza giovanile cede il passo alla maturità, in cui una valutazione più realistica e serena delle cose smussa gli angoli e rende la trasgressione priva di significato.
Lo scandalo è frutto della malizia degli altri, più dell'evento a cui è associato. Come dice la bibbia, è "negli occhi di chi guarda". Chi possiede naturalezza perde anche il senso di vergogna, i tabù saltano, e si diventa meno condizionati socialmente.
Lo smaliziato sa meglio distinguere ciò che è giusto o sbagliato; è una persona che ha recuperato la propria spontaneità e naturalezza, in seguito a fasi della sua vita più agitate.
Più apollineo che dionisiaco, fa della sua armonia un punto forte.

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