Avvertenza

E' consentito riportare e linkare gli articoli di questo sito, a patto che vengano riportati nome, cognome e fonte. L'autore si avvale della facoltà di tutelare i contenuti qui pubblicati nelle sedi e nei modi che riterrà più opportuni.
Il blog di Andrea Russo è un sito di opinione e di intrattenimento. Non è, nè intende, essere una testata giornalistica e non ne ha le caratteristiche (redazione, periodicità fissa, registrazione presso un tribunale, et cetera).
E' pertanto dispensato dalle regole riguardanti la stampa nei periodi elettorali.

sabato 29 marzo 2008

Attualità - Anche a Pescara c'è la moda dei lucchetti

(Articolo del 28/3/2008)
Già da alcuni anni, a Roma, ha preso piede la moda dei lucchetti posti attorno ai lampioni.
Dopo la pubblicazione del romanzo di Federico Moccia "Tre metri sopra il cielo" e del relativo film, il fenomeno è aumentato di dimensioni : a Ponte Milvio, nella capitale, grandi quantità di lucchetti rubano prepotentemente la vista ai passanti, con un risultato estetico, al di là del romanticismo del gesto, non sempre positivo.

Anche a Pescara, da qualche mese, sono spuntate catene e lucchetti su Ponte Risorgimento e su quello parallelo di Via Alcide De Gasperi.
Simboleggiano un amore che non deve rompersi, come se l'atto materiale di apporre un sigillo e buttare la chiave nel fiume possa fungere da rituale magico o beneaugurante per la coppia che lo segue.

Chissà quanti amori sopravviveranno alle intemperie della vita, dopo il compimento del rito dei lucchetti.
Abbiamo chiesto ai passanti che cosa ne pensano di questa nuova moda raccogliendo le impressioni più disparate:

"Sono giovani, è un gesto esemplicativo della gioventù; è un atto di entusiasmo, una cosa bella" afferma Maria, pensionata di Pescara.

Rosa, in abito da ufficio, da donna in carriera pragmatica, ha un altro approccio al tema:
"Certo, il romanticismo è sempre una cosa bella, dubito però che l'amore abbia bisogno di questo.
Ci vuole ben altro. A vederli così, i lucchetti danno ancora un colpo d'occhio piacevole; speriamo che non diventino troppi, la vista non sarebbe delle migliori."

Gianfranco, commerciante:
"Mi ricorda i tempi andati, quando, una trentina di anni fa, adolescente, facevo tante cose simili; probabilmente, se fossi ancora ragazzo, farei anche questo, ma la vita ci cambia.

Da giovani avevamo la stessa illusione: l'idea di poter veramente essere padroni in tutto della nostra vita, e di poter dare agli eventi la direzione voluta per i decenni avvenire. Come se una scritta sul muro, al pari dei lucchetti, potesse porre una firma indelebile a ciò che sentivamo".

A chi gli fa notare, tra i passanti, che un lampione è caduto per l'eccesso di queste catene, risponde: no, probabilmente era già usurato il lampione, non è possibile".
I lucchetti sono sicuramente un simbolo di forza, poichè sono fatti d'acciaio: difficili da forzare, resistenti ai deterioramenti dovuti alla pioggia o ad altri fattori, rappresentano una volontà forte, che si autocostringea fare qualcosa, ovvero a prendere un impegno che responsabilizzi chi lo fa.

Fanno venire in mente anche coercizioni, schiavitù del vivere quotidiano: anche l'amore, sebbene non lo si voglia, può diventare una prigione, e di tale status esistenziale queste specie di "ex voto"
laici ne sono una simbologia calzante, sia pure indirettamente. C'è chi scrive sui muri, chi mostra messaggi su lenzuoli, e chi aggiunge lucchetti a ringhiere e lampioni.

Sono ormai materia di costume, studiata dai sociologi: gesti di emotività che rubano un sorriso a chi vi passa di fronte.

Nessun commento: