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venerdì 15 febbraio 2008

Musica - Vittima dello star system


Non mi sarei immaginato di difendere Britney Spears.
La sua musica è commerciale, la sua voce non è un granchè , da un modello di riferimento negativo per le ragazze.
Eppure recentemente è successo qualcosa. Una cosa per cui bisogna avere rispetto. Britney, a quanto pare, avrebbe tentato il suicidio. Ricoverata in una clinica, ne è uscita pochi giorni fa. La star americana ha problemi di droga.
E' qui che mi soffermo: da carnefice la Spears diventa vittima, come succede a molti, troppi divi dello star system.
Cresciuta con i genitori che la spingevano, fin dalla tenerrissima età, a tentare la strada dello spettacolo, esposta impietosamente ai riflettori prima di raggiungere l'età del senso critico e della ragione, la biondina americana si è ritrovata, a soli 17 anni, di fronte a una attenzione che avrebbe fatto uscire di senno chiunque.
Non si contano le critiche vergognosamente volgari (in films, su siti internet, negli spettacoli dei comici) Stesso dicasi per gli abusi dei paparazzi.
Britney fa sì la provocante, la trasgressiva, l'imbarazzante eterna lolita, ma è una regola a cui devono sottostare tutte le popstar, pena l'esclusione dalla loro realtà dorata fatta di milioni di copie vendute e di soldi a valanga.
Non hanno pietà di lei i paparazzi, che l'hanno fotografata persino quando è uscita dalla clinica, a dieci centimetri dal viso. Non c'è rispetto per chi combatte per guai seri, e rischia anche la vita per la propria malattia. Non c'è rispetto per i malati, non c'è rispetto per il buonsenso. Poco conta che quel malato si chiami Britney Spears.

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