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martedì 16 novembre 2021

L'Italia di oggi e l'indignazione a comando, tra due pesi e due misure.





Viviamo in uno strano periodo storico. E' l'era dove per indignarsi bisogna schierarsi dalla parte giusta, quella che certe elite e certi gruppi di potere vogliono.

Appena "sgarri", sei bollato implacabilmente.

Dunque, se qualcuno fa un richiamo alle discriminazioni subite dalle minoranze Ebraiche per denunciare l'apartheid odierna, è doveroso mostrarsi contriti.

Se però una associazione che si chiama Duchenne Parent Project,che ha stretti legami con Pfizer, utilizza dei portatori di handicap per offendere chi è contro il governo, l'obbligo vaccinale e il green pass, questo va bene per chi mangia caviale.

Non c'è scandalo e le pagine dei giornali non si riempiono alla stessa maniera.

A fine Ottobre un gruppo di manifestanti anti green pass, a Novara,  si è vestito come dei deportati per sottolineare una analogia tra le forme di discriminazione dell'epoca e quelle odierne.

Ovviamente, la forzatura c'è. Ci sono enormi differenze in termini di gravità tra le due realtà a confronto.

Eppure una base di verità coesiste altrettanto. E' chiaro che i No Green pass non sono stati deportati e condotti nelle camere a gas. 

E' altrettanto vero però che prima della deportazione e dell'escalation di barbarie e di follia della guerra e del nazifascismo ci fu un inizio. Questo punto di partenza fu segnato da forme di discriminazioni gravi e simili a quelle odierne.

Al pari dei No Green Pass, agli Ebrei fu inizialmente vietato il diritto al lavoro e all'accesso a numerosi luoghi e servizi.

Il giochetto di quella parte politica che si indigna è chiaro: massimizzare la bravata demenziale di quattro gatti a Novara e ignorare quanto stanno patendo gli Italiani negli ultimi anni.

I governi che gli "Indignados" dell'ultimo decennio hanno supportato coprendo ogni malefatta, hanno creato milioni di nuovi poveri.

Hanno fatto carta straccia della Costituzione. Hanno violato le libertà basilari stabilite dalle carte internazionali e di ogni impostazione giuridica del mondo occidentale.

Il diritto al lavoro non esiste più e misure di austerity, lockdown, cambi di valuta con aumento esponenziale dei prezzi sono state giustificate in nome dell'emergenza.

Di emergenza in emergenza si è giunti all'esasperazione. Se gli Italiani protestano da 17 settimane non è per un capriccio. No, non sono una minoranza.

Solo quelli scesi nei cortei sono svariati milioni. Ad essi aggiungiamo pure un numero anche superiore di chi ne condivide il pensiero esprimendosi in altre forme.

Questa enorme fetta non solo di Italiani non è rappresentata adeguatamente da un soggetto politico. In altri paesi sta avvenendo esattamente lo stesso ed anche lì la popolazione si sta facendo sentire.

Per loro, in nome del lavoro, della dignità umana, delle sofferenze di queste famiglie, nessuno ai piani alti e in quelli inferiori di chi li serve si indigna.

La fondazione Duchenne Parent Project, con una sfrontatezza che si è rivelata impenitente anche alla luce di successive dichiarazioni beffarde sui social media, ha confermato il suo messaggio discriminante.

"Poteva andarmi peggio: Potevo nascere complottista", recita un manifesto.

"Poteva andarmi peggio, potevo nascere No Vax", campeggia scritto su un altro. E così via.

Soffermiamoci sui termini: il bollino di "complottista" è ormai affibbiato a chiunque osi criticare le politiche del governo. 

Per quanto riguarda la locuzione "No Vax", essa ormai è estesa non solo a chi è contro a tutti i vaccini, ma a chi rivendica facoltà di scelta in merito o nello specifico chi pone dei dubbi sui sieri anti covid 19.

Questi infami cartelloni sono apparsi in un periodo di violenta criminalizzazione di chiunque ponga dei dubbi sui prodotti di prevenzione del Covid19, frutto di miliardari investimenti delle Big Pharma.

Numerosi sono i dottori, anche di una certa esperienza e caratura radiati o sospesi per aver espresso dubbi o critiche sui vaccini (Pierre Dukan ad esempio).

Al contrario, per alcuni "esperti" di virus onnipresenti in tv, i "No Vax" dovrebbero "pagarsi le cure sanitarie da soli" ignorando che esse sono garantite per esempio, a chi si danneggia fumando, a chi procura un incidente d'auto in stato di ebbrezza e a chi uccide, tanto per fare qualche esempio. 

Su tale balordo concetto che porta indietro lo stato di diritto a 3700 anni fa col Codice di Hammurabi, non vado oltre.

La scienza va bene fino a quando non contrasta speculazioni miliardarie e l'arroganza dei governi. 

Quando noti premi nobel, scienziati e intellettuali si schierano contro gli abusi del potere, che ha strumentalizzato ed esasperato l'emergenza, essi vengono screditati ed attaccati.

Buono a sapersi: se protesti contro evidenti discriminazioni da regime, l'illustre Huffington Post ti etichetta come fascista. Su quali presupposti, non è dato sapere:

"E’ una specie di raggelante bignamino, quello che ci appare dalle cronache di ieri, dove tra le altre spiccano soprattutto due immagini: quella dei nogreenpass che manifestano a Novara vestiti da ebrei nei lager (con tanto di filo spinato) e quella dei “nostalgici” (la parola che è stata più usata per definirli sulla stampa) del fascismo che a Predappio, paese natale e luogo di sepoltura di Benito Mussolini"

Tuttavia, di fronte alla campagna dei paralizzati che discriminano altre categorie, sulla suddetta testata, dal nome cacofonicamente anglofono, non c'è nè una presa di distanze, nè una critica.

Le immagini proposte danno un disgustoso spettacolo del fin troppo riconoscente sodalizio. Pfizer sta realizzando un farmaco ancora in fase sperimentale per la cura della sindrome di Duchenne. Byoblu (ma è una notizia che riporto con beneficio di inventario) sostiene che 

Parent Project abbia ricevuto due sostanziosi assegni da Pfizer.

Il punto è: non bisognava lottare contro le angherie verso i portatori di handicap?

Una simile immondizia pubblicitaria va in tale direzione?

Il disabile che discrimina altre categorie di persone (e si tratta di milioni di individui) è un paradosso che fa poco bene alla causa.

I capi di questa associazione ne risponderanno di fronte ad una intera nazione e potrebbero patire conseguenze legali.

Il loro gesto viola il buonsenso, l'intelligenza e anche le leggi. Abbiano l'umiltà di dire: abbiamo sbagliato e chiediano scusa.

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