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giovedì 19 febbraio 2015

Man about the house, il classico della sit com inglese che ispirò "Tre cuori in affitto"


Man about the house: genesi di una serie inglese di successo

Due ragazze, Chrissy e Jo, danno una festa di addio per la loro coinquilina, che non abiterà più con loro. Il party si rivela molto chiassoso e vengono serviti alcolici forti. Il mattino dopo le due ragazze si ritrovano nella vasca da bagno Robin, un amico di altri amici che si è "imbucato" nella loro festa addormentandosi ubriaco nella toilette.

Robin prepara alle ragazze la colazione, e si rivela molto bravo nel cucinare: il giovane ha infatti un progetto di aprire una attività ristorativa tutta sua. 

Chrissy e Jo gli propongono di essere il loro nuovo coinquilino e Robin, che guarda caso è in cerca di una sistemazione, accetta.

Il padrone di casa, George, è però un signore di mezz'età retrogrado, che in fatto di costumi è piuttosto sessuofobico, tanto è vero che sua moglie si lamenta sempre della mancanza di intimità con lui: celebri a tal proposito diventeranno le sue battute sarcastiche.

Non permetterebbe mai che nell'appartamento a due donne vi sia "a man about the house", un uomo in giro per casa, come dice il titolo della sit com.

Le due pulzelle aggirano l'ostacolo facendogli credere che il giovane aitante Robin è gay, fornendo lo spunto, in tutta la serie, per una serie di spassosi equivoci.

Questo è l'incipit della serie "Man about the house", serie inglese trasmessa in patria dalla ITV dal 15 Agosto 1973 al 7 Aprile 1976.
Esiste anche un film che ricalca fedelmente la serie, girato con gli stessi attori.

I telefilm americani si ispirano spesso a quelli inglesi, e infatti "Three is a company", Tre cuori in affitto, ricalca molto scrupolosamente  "Man about the house"

Agli autori britannici l'idea di creare una storia del genere venne guardando gli annunci di locazione. In Uk tuttora è diffusa l'usanza di dividere le abitazioni con persone estranee.

Gli sceneggiatori furono colpiti dal fatto che mentre fino a poco tempo prima c'erano flatshare (case condivise) solo da uomini o solo da donne, negli ultimi tempi negli annunci non si specificava più il sesso del futuro inquilino.

Nasceva così spontanea la curiosità un po' sbarazzina di indagare su certi rapporti di convivenza, in cui ad esempio gli inquilini fossero tutti giovani, di bell'aspetto e di sesso diverso.

Nella serie si punta molto su questo: Robin e le coinquiline si punzecchiano tra di loro, ci sono calorosi abbracci e qualche bacetto, ma l'amicizia regge in nome di un patto stipulato inizialmente che prevedeva solo amicizia e nient'altro.

La serie fu trasmessa dal 1978 al 1982 anche in Italia, da Rai 2, col titolo: "Un uomo a casa".

Gli attori furono: Ritchard O'Sullivan- Robin, Paula Wilcox - Chrissy, Sally Thomsett - Jo, Brian Murphy - George, il padrone di casa, Yootha Joyce - Mildred, la moglie di quest'ultimo.


Three's a company-Tre cuori in affitto, la versione americana




Nel nostro paese è molto più ricordata la serie americana, "Three's a company" (letteralmente tre è una compagnia) ma riproposta col titolo di "Tre cuori in affitto".

I personaggi cambiarono parzialmente nome. Gli attori furono: John Ritter (il ragazzo, Jack Tripper), Joyce De Witt, (la ragazza bruna), Suzanne Somers (la ragazza bionda), Norman Fell (Stanley Roper, il padrone di casa), Audra Lindley (Helen Roper, la moglie del padrone di casa). 

Imprezirono la commedia Don Knotts (il signor Furley, un vicino di casa stravagante e dal viso clownesco) e Ritchard Kline (Larry, amico dell'inquilino maschio e aspirante sciupafemmine).

Il caso Suzanne Somers

Suzanne Somers, che impersonava la ragazza bionda, fu sostituita gradualmente dalla quarta stagione in poi. Furono creati due altri personaggi: Cindy, una cugina forzuta della bionda e amante dello sport e Terri, una nuova coinquilina bellissima, temperamentale e manesca.

Il motivo furono le richieste esose di suo marito che le faceva da agente: sosteneva che Suzanne fosse la vera star della serie e quindi doveva essere pagata molto di più del suo già lauto ingaggio. Questo atteggiamento fu nocivo all'attrice, che venne estromessa dalla sit-com ma fece comunque fortuna pubblicizzando attrezzi ginnici e lavorando in tv, tra l'altro con la serie "Una bionda per papà".


Versione inglese e versione americana in lingua originale:





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