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sabato 22 maggio 2010

Michele Santoro incassa e non ringrazia: dieci milioni di euro per sospendere il suo programma.

Santoro prende dieci milioni di buonuscita dal servizio pubblico Rai e sbatte anche la porta. Insulta alcuni membri di quello che definisce "il suo partito", ovvero il Pd, che lo ha fatto candidare ed eleggere come parlamentare europeo (che brutto esilio!) nel periodo nero in cui era stato allontanato dalla Rai. Il segretario dei Democratici di Sinistra Bersani lo ringrazia, ma dice anche che "Da anni ci stava facendo perdere voti, anzichè perorare la nostra causa". La decisione di lasciare la trasmissione è sua, probabilmente perchè sapeva di essere scomodo e che il successo del format non sarebbe potuto durare a lungo. Non aveva risparmiato qualche bordata ai suoi, col suo carattere spigoloso.

Santoro procurava al servizio pubblico milioni di euro in sponsors, visto l' audience che catalizzava.

Dopo una trattativa di mesi col direttore della Rai Mauro Masi, che con altri dirigenti lo aveva invitato a restare, si fatto dare una buonuscita di ben 10 milioni di euro.

Se gli incassi relativi al suo programma vengono meno, c'è una perdita di denari ingente: perchè dunque ricompensarlo? Tale vicenda ricorda quasi quegli accordi criminali in cui si paga qualcuno per stare zitto.


L'episodio avviene in un quadro di guerra mediatica: da una parte ci sono i Floris, i Santoro, i programmi comici stile "Dandini". Dall'altra parte il centrodestra sta concentrando le sue truppe, soprattutto su Rai 1 e Rai 2 con trasmissioni di parte come "Pomeriggio sul due" di Monica Setta e "L'ultima parola" di Gianluigi Paragone, senza contare l'impronta filogovernativa del Tg1 e del tg2, telegiornali molto più moderati fino a un'annetto fa, ma che adesso fanno da vero e proprio contraltare all'aggressivo Tg3 di sinistra.

Disgustoso spettacolo di una televisione pubblica lottizzata dai partiti, con giornalisti che hanno due scelte: o sottomettersi o andarsene. A volte però questi ultimi scelgono a terza via: quella di fare gli zerbini dei potenti o di fare gli invasati credendosi cavalieri templari difensori di un'ideologia, in cui da una parte ci sono i buoni e dall'altra i cattivi.

http://www.ilgiornale.it/interni/il_pd_scarica_michele_da_mesi_trattava_laddio_non_lha_cacciato_rai/22-05-2010/articolo-id=447185-page=0-comments=1

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