mercoledì 29 ottobre 2025

Ancora un pareggio: Pescara Avellino 1-1

Una sfida divertente all'Adriatico, in cui il Delfino conferma i suoi pregi e i suoi limiti


Nella foto: Riccardo Capellini, a sinistra, col presidente Sebastiani. Fonte: pescaracalcio.com


Il Delfino esce a testa alta dallo scontro casalingo di oggi, contro un bell'Avellino, anch'esso neopromosso.

Alla bella incursione di Capellini che ha ribattuto in rete dopo un cross, un colpo di testa in torsione di Di Nardo e una risposta del portiere, ha risposto lo stacco imperioso di Simic alla fine della prima frazione: 

1-1 è il risultato, rimasto intatto fino al triplice fischio di Calzavara (della sezione di Varese).

Mister Biancolino, bandiera storica dei Lupi da calciatore, ha fatto sentire tutta la sua verve in panchina, prodigo di indicazioni verso i suoi ragazzi. Lo ricordiamo con piacere come autore del primo goal in quel 2-1 che valse la vittoria ai play off di serie C, esattamente venti anni fa, contro il Napoli.

I biancoverdi hanno dimostrato di avere idee ed identità di gioco e nel primo tempo hanno tentato molto di far male con dei cross ben tagliati per i loro incursori.

Va dato atto al reparto arretrato del Pescara di aver contenuto bene attaccanti sempre insidiosi come Facundo Lescano e Roberto Insigne.

Le due compagini nel primo tempo hanno messo a segno una traversa e un goal per parte.

Al di là di questo, abbiamo assistito a decine di azioni con continui capovolgimenti di gioco, in una gara equilibrata e corretta.

Il match è stato aperto fino alla fine ed entrambe le squadre hanno costantemente dato l'impressione di far proprio il bottino da un momento all'altro.

Bravi i nuovi acquisti Capellini e Caligara, oltre alle conferme date da Meazzi, Valzania e Dagasso. Non è dispiaciuto Graziani da subentrante ma nel complesso l'intera squadra merita la sufficienza.

L'Avellino, dal canto suo, è una squadra che merita molta stima e anche stasera, col fattore campo a sfavore, ha strappato applausi da parte dei suoi sostenitori. 

I Lupi accorsi in trasferta nel settore ospiti meritano anch'essi un applauso: erano ben 800, di martedì sera, accollandosi varie ore di viaggio tra andata e ritorno, spendendo anche qualche soldino.  Si sono inoltre fatti sentire nell'incitare la squadra.

Il Pescara è quartultimo con una vittoria, cinque pareggi e quattro sconfitte.

Tuttavia alle sue spalle Spezia e Mantova devono ancora giocare in questo turno e la classifica non sorride.

Nelle ultime cinque gare il club Dannunziano ha collezionato quattro pareggi e una sconfitta. Se ha dato impressione di poter tenere testa alle avversarie e di fare una figura dignitosa in serie B, manca qualche vittoria a dare più tranquillità.

L'Avellino, fatte sempre salve le partite da giocare domani che cambieranno le posizioni nel ranking, è decimo e nelle ultime gare ha raccolto tre pareggi e due sconfitte.


Una piccola critica a un ottimo Mister

Portando il dovuto rispetto a Mister Vivarini che ha conoscenza del calcio e dei suoi uomini, una piccola critica gliela muoviamo stasera:

che senso ha fare entrare due giocatori al 91' ? Non è la prima volta che notiamo simili episodi.

I cambi disponibili sono cinque e la squadra, al netto degli infortuni, ha trenta elementi circa. A disposizione ci sono ragazzi di valore come Vinciguerra, Graziani, Brandes e Tonin che il campo lo hanno visto poco o per niente. 

Oggi si è giocato di Martedì, solo tre giorni dopo la trasferta di Chiavari: ragione in più per dare spazio a forze fresche.

martedì 28 ottobre 2025

Giorgia Meloni incontra Orban: il saluto del Reparto d' Onore


La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha accolto con sincera gioia il suo pari grado d'Ungheria Viktor Orban, rendendogli omaggio con onori militari e con gli inni nazionali presentati dal 70mo stormo dell'Areonautica Militare, che ha sede a Latina.

sabato 25 ottobre 2025

Entella-Pescara 1-1: gara frizzante, giocata "a viso aperto"

Nella prima foto: Antonio Di Nardo, attaccante del Pescara. Fonte: pescaracalcio.com. Nella seconda foto: Andrea Chiappella, allenatore dell'Entella. Fonte: entella.it


Il Pescara impatta a Chiavari, dopo aver assaporato il gusto della vittoria a pochi minuti dal triplice fischio finale.

Al 73' il solito Di Nardo ha insaccato il pallone con un colpo di testa in tuffo, ben servito da un cross di Dagasso.

Gli ha risposto il difensore - bomber Tiritiello che dopo un batti e ribatti in area ha trovato il tiro giusto per battere Desplanches e riportare la gara in equilibrio al 93'.

Il pareggio è il risultato più giusto, per quanto visto in campo.

È stata una partita frizzante, con azioni da una parte e dall'altra e due squadre che non hanno fatto calcoli e se la sono giocata fino alla fine.

Da segnalare sono la punizione di Dagasso al 30', che si è stampata sulla traversa e l'incursione di Fumagalli, ben inserito in area, che ha sparato fuori al 42'.

Il secondo tempo è stato il dessert di questo bel pomeriggio di sport, coronato dalla temperatura fresca ed ideale per il gioco del calcio.

Oltre ai due goal maturati nei venti minuti finali e già menzionati prima, si contano almeno due-tre azioni nitide per parte.

Entella e Pescara sono due belle realtà del calcio di provincia, abbastanza speculari: senza spendere follie sono salite in serie B nella scorsa stagione, convincendo sul piano dei gioco e del sacrificio.

Quest'anno hanno inaugurato il campionato tenendo la scena con dignità. 

I Liguri andranno a Frosinone, Martedì alle 20:30, mentre lo stesso giorno e alla stessa ora il Delfino ospiterà all'Adriatico l'Avellino.

Il dopopartita



A fine gara, il tecnico del Pescara Vivarini si è dimostrato contento della prestazione dei suoi ragazzi: "Abbiamo preparato questa partita con una determinazione particolare, dobbiamo fare punti, c'è poco da girarci attorno, abbiamo contenuto gli avversari e mantenuto l'equilibrio. 

Certo, ce l'avevamo quasi fatta a prenderci tre punti anziché uno solo, ma andiamo avanti. Potevamo giocare meglio in profondità ma siamo stati molto bravi in generale, anche nel palleggio".

Tiritiello si schernisce di fronte ai giornalisti: "Sono contento per il goal ma anche per la nostra prova. Stavamo spingendo molto al termine della gara, finalmente siamo riusciti a segnare"

Chiappella, trainer dell'Entella, ha esposto le sue riflessioni: "È un punto importantissimo per noi. Nelle prossime partite dovremo dare continuità a questo rendimento. Abbiamo avuto cinque o sei occasioni nel secondo tempo poi sfortunatamente abbiamo preso il goal.

Tuttavia i ragazzi sono stati bravi a riprendersi la partita nel finale".


giovedì 23 ottobre 2025

Video sulla Festa della Repubblica a Budapest

Ogni 23 Ottobre in Ungheria si commemora la rivoluzione del 1956 contro il Comunismo e il controllo Sovietico.

Gli Ungheresi partecipano in massa e in maniera sentita a questo tipo di eventi patriottici. Buona parte degli edifici ha dei portabandiera vicino ai portoni e alle finestre, che vengono utilizzati regolarmente durante questi eventi.

La sfilata si è svolta in maniera pacifica ed ha raccolto la partecipazioni di persone provenienti da tutto il paese.


sabato 18 ottobre 2025

Il Pescara è folle: in venti minuti rimonta e riscatta una partita mediocre

2-2  fra le mura amiche contro una buona Carrarese, mentre il Delfino continua ad essere un oggetto misterioso



Nella foto: Andrew Gravillon. Fonte: Pescara Calcio

Inizia male, molto male, il pomeriggio dell'Adriatico. In una giornata soleggiata e adatta ad un gioco di palleggio e ad esaltare le doti tecniche dei singoli, sono solo i giallo-azzurri a farsi vedere fino al 70', tranne qualche rara eccezione. 

Nel secondo tempo, dopo il secondo goal subito e complici i cambi operati dal Mister Vivarini, gli Abruzzesi reagiscono con rabbia e danno spettacolo. Negli ultimi venti minuti più i cinque di recupero le idee si schiariscono, le trame di gioco si fanno fluide e ficcanti e il Pescara mostra finalmente un grande calcio.


Le azioni

Al 2' Abiuso raccoglie con l'esterno del piede un cross dal fondo di Zanon, depositando la palla in rete dalla corta distanza. Si propone poi Schiavi con un tiro da lontano.

A fine primo tempo, una schiacciata di Valzania di testa fa rimbalzare il pallone sulla traversa.

Al 51' Hasa mette il risultato in ghiaccio per la Carrarese: lancio lungo di Zuelli, Abiuso appoggia di testa e sul rimbalzo il centrocampista Italo-Albanese fa esplodere un tiro bellissimo: 0-2.

Dopo una una ventina di minuti di stallo, il Pescara di colpo si sveglia e inizia a colpire in contropiede.

Un affondo di Meazzi, che supera tre avversari in velocità, si conclude con un bel tiro che riduce il distacco: 1-2.

Completa la rimonta Di Nardo con un tiro al volo: l'Adriatico incredulo esplode dalla gioia, per un pareggio che sembrava improbabile.


Ombre e luci sulle sponde Adriatiche

Il pareggio dimostra che le individualità in casa biancazzurra ci sono ma l'approccio alla gara ci lascia pensare che la squadra non si trovi a suo agio nel cercare di imporre il proprio gioco, preferendo il contropiede.

Nelle due settimane intercorse dalla disfatta di Genova contro la Samp, ci si aspettava più continuità e consapevolezza. Manca una identità e gli schemi emergono in alcuni momenti di reazione emotiva.

Tuttavia il gran bel gioco, arrembante e spettacolare che il Delfino ha mostrato a sprazzi in questo avvio di campionato può essere la lampadina da accendere per sbloccare qualcosa nelle menti dei ragazzi.

Oggi non c'è la scusante  di alcune assenze per infortuni vari, in una rosa di circa 30 giocatori molti dei quali, a pari ruolo, sono quasi equivalenti nel rendimento attuale. 

Più in generale, i problemi di indisponibilità ci sono per tutte le squadre.


La Carrarese, una squadra quasi di vertice

Da alcuni anni a questa parte, a livello societario a Carrara si sono fatti tanti step importanti. La dirigenza lavora bene e cresce a piccoli passi sul lato organizzativo, ritagliandosi uno spazio importante in serie B.

Nella Carrarese si apprezzano ragazzi dotati di spessore tecnico come Zuelli e Hasa. La classifica sorride ai Toscani, che sono in posizione medio-alta a ridosso delle prime.


Conclusioni

È un anno di transizione a Pescara e bisognerà lottare. Avanti un altro avversario, i tempi dei bilanci sono ancora lontani ed è probabile che assisteremo a fasi diverse. 

Alcuni giocatori in rosa non hanno ancora avuto spazio e daranno il loro contributo.

Si attendono progressi dal punto di vista dell'affiatamento e del modo di giocare.

lunedì 13 ottobre 2025

Premio Nobel a Machado: una scelta che lascia perplessi


Nelle foto: 

1: Machado
2: Maduro
3: Chavez
4: Maduro ospite di Erdogan in Turchia
5: Maduro alla riunione dei B.R.I.C.S del 2024


Trump reclamava il riconoscimento per sè. Tuttavia il Nobel alla dissidente Venezuelana sembra proprio un omaggio a lui.


Il 10 Ottobre è stato comunicato a Oslo, dal Comitato del Nobel per la pace, composto da cinque membri scelti dal Parlamento Norvegese, l'assegnazione a Maria Corina Machado del Premio Nobel per la pace

"per il suo lavoro nella promozione dei diritti democratici e per la sua lotta per raggiungere una transizione giusta e pacifica dalla dittatura alla democrazia in Venezuela".

Complice la scarsa conoscenza della maggior parte della popolazione mondiale sulle vicende del Venezuela, sarebbe facile dare per buona questa versione dei fatti: viene premiata una paladina dei diritti democratici che combatte il malvagio regime comunista Venezuelano.

Chi è più smaliziato ed è abituato a fare la tara verso quello che propinano media e istituzioni e conosce inoltre la politica e la Storia, non si fa gabbare tanto facilmente.

Premesse





Prima di entrare nel cuore della questione, faccio un discorso introduttivo e lo renderò schematico per facilitarne la comprensione.

Il Venezuela di Nicolás Maduro è una dittatura?  

Sì,

stando ai reports delle Nazioni Unite e di Amnesty International.

Si riporta che 200 bambini e adolescenti sarebbero vittima di torture nelle carceri Venezuelane in seguito alle proteste.

In seguito alle elezioni del 28 Luglio 2024, una forte repressione si sarebbe scatenata: 25 persone uccise, 2200 arrestate, mentre oltre a 15 sparizioni prese in esame nello specifico da A.I, la stessa associazione valuta che in realtà le persone prelevate in segreto potrebbero essere centinaia.


Il Venezuela, come Cuba e a fasi alterne diversi altri paesi del Sud e del Centro America, ha abbracciato il socialismo come reazione al colonialismo e allo sfruttamento delle sue risorse da parte degli Stati Uniti? 

Sì.

Chi ha appoggiato i sanguinari regimi di Pinochet, di Batista e quelli Argentini e Brasiliani degli anni '70 e '80?

Gli Stati Uniti.

Alla luce della precedente risposta, gli Stati Uniti hanno favorito una genuina instaurazione della democrazia nell'America Latina?

No.

Quale diritto hanno gli Stati Uniti di inserirsi con violenza provocando Colpi di Stato, contestando esiti di elezioni in altri paesi sovrani?

Nessuno.

Gli Stati Uniti si ingeriscono indebitamente nelle vicende interne di molti paesi da decenni, agendo su vari livelli, incluso l'intervento militare?


***

Alla luce delle premesse appena esposte, i fatti vanno inquadrati in una maniera più complessa, senza il facile dualismo buoni-cattivi, al quale qualche anima bella ancora crede, ma che va bene al massimo per i cartoni animati Giapponesi degli anni '70.

Chi è veramente Maria Corina Machado?

Nata il 7 Ottobre del 1967 da Henrique, importante industriale dell'acciaio e da Corina, una psicologa, ha studiato in scuole prestigiose a Caracas e negli Stati Uniti, ha conseguito una laurea di ingegneria sempre a Caracas e ha approfondito le sue conoscenze tramite il World Fellows program a Yale nel 2009.

Machado è fondatrice di una Ong di natura politica, la Sumate, che ha ricevuto un emolumento ufficiale dalla National Endowment for Democracy, che a sua volta riceve fondi dal governo Statunitense.

Ecco il documento ufficiale in merito:



Partecipazione ai "Golpe" di Carmona e Guaidò




Nel 2002 Maria Corina Machado ha partecipato a un Colpo di Stato: 
è stata infatti firmataria del Decreto Carmona, dal nome del nuovo presidente golpista autoproclamatosi che, scalzando con la forza il presidente eletto Chavez, sciolse il parlamento dando vita a un nuovo corso, sulla carta transitorio.

Si calcola che sei milioni di Venezuelani scesero in piazza e in 48 ore l'operazione fallì.

Bisogna specificare che in quel periodo Chavez era molto popolare per via delle sue politiche sociali di successo: tra le varie misure messe in atto, redistribuì una parte dei terreni agricoli ai contadini poveri e migliorò l'accesso alla istruzione e alla sanità. 

In seguito il consenso verso il leader socialista scese a causa di una economia troppo dipendente dall'export del petrolio e mal strutturata per una produzione interna di vari prodotti.

Di certo, le sanzioni Americane non aiutarono.

Per non farsi mancare nulla, Machado ha anche appoggiato il "Golpe" di Guaidò, che, contestando l'esito delle elezioni del 2018, si autoproclamò nel 2019 presidente, fallendo anche lui nell'intento. 

Sia Carmona che Guaidò erano fortemente supportati dagli States.

Ambasciatrice  per conto di Panama

Nel 2012 Machado ha perso il suo seggio da deputata del parlamento Venezualeno per violazione degli articoli 149 e 191 della Costituzione vigente, introdotta nel 1999.

Ciò fu dovuto alla sua accettazione dell'incarico di "ambasciatore supplente" di Panama presso l'Organizzazione degli Stati Americani.

Durante una conferenza stampa, Il presidente del parlamento Diosdado Cabello menzionò l'articolo 149: l'Assemblea nazionale deve "autorizzare i funzionari pubblici ad accettare incarichi, onori o ricompense da governi stranieri". 

Allo stesso modo, il Presidente dell'Assemblea spiegò che l'articolo 191 della Costituzione "stabilisce che i deputati all'Assemblea nazionale non possono accettare o ricoprire cariche pubbliche senza perdere il loro incarico".

Partecipazione ed esclusione dalle Presidenziali del 2024: la condotta arbitraria del regine di Maduro

Ad onor del vero, anche quando la Machado  ha tentato di correre alla carica presidenziale in maniera democratica, è stata esclusa senza valide motivazioni, venendo sostituita da Edmundo Gonzalez Urrutia.

La manipolazione dei dati elettorali, insieme al clima di ostracismo perpetrati dal governo sono stati severamente condannati dall'Organizzazione degli Stati Americani.


Svariate associazioni internazionali che monitorano le elezioni hanno rilevato irregolarità nella comunicazione dei dati, oltre a diverse altre violazioni. Il governo Venezuelano ha fatto riferimento ad un attacco hacker che avrebbe creato problemi ai sistemi informatici utilizzati per i dati elettorali.



"Fate guerra al mio paese"




Machado, nell'elogiare Trump, si è detta
"favorevole a un intervento militare per rovesciare il regime di Maduro e, secondo ricostruzioni, avrebbe coordinato con Washington un piano per le prime cento ore successive all’eventuale caduta".

https://www.italiaoggi.it/economia-e-politica/politica-estera/maria-corina-machado-il-venezuela-e-letica-del-dissenso-il-nobel-che-ha-scritto-la-pace-con-le-mani-legate-w97ngczo?refresh_cens



Negli ultimi mesi, sotto la guida di Trump, gli Stati Uniti hanno schierato navi da guerra contro il Venezuela e impiegano 4200 soldati nei pressi delle acque Venezuelane, ufficialmente per combattere il narcotraffico.

Ovviamente, Maduro ha percepito tale manovra come un atto di guerra e afferma di aver mobilitato due milioni e mezzo di persone.




Appare chiaro che, in caso di attacco degli Stati Uniti (come invoca la premio Nobel per la Pace Machado) Maduro tenterebbe di reagire in ogni modo e si scatenerebbe una carneficina.





Conclusioni

Come ho accennato all'inizio, non c'è una lettura univoca. Maria Corina Machado si oppone coraggiosamente ad un leader come Maduro che, man mano che perdeva consensi, ha traghettato il paese sempre più verso un regime. 

La dissidente Venezuelana ha anche esposto delle idee concrete di governo, rendendo pubblico un programma spinto di liberalizzazione economica e di privatizzazioni, inclusa la PDVSA che gestisce il petrolio di Stato.

I suoi metodi di opposizione sono però controversi.


Una leader che vuol convincere uno stato colonialista a invadere e a spargere sangue nel proprio paese non è credibile come premio Nobel per la Pace. 

La sua partecipazione ai golpe, che avrebbero restaurato la democrazia e le libertà individuali (e anche questo è tutto da dimostrare) ma che avrebbero messo il paese in condizione di forte sudditanza nei confronti di Washington, lasciano molto da pensare.


La Commissione Norvegese ha purtroppo perso credibilità nel suo operato con scelte poco attinenti con la realtà.

Ha premiato Kissinger, Obama, l'Unione Europea, Arafat e per ultima la Machado, che con la pace hanno avuto un rapporto ambivalente, non univoco.

Diciamo pure che il Nobel per la pace non è andato a Trump, come aveva richiesto lui stesso, ma non cambia molto. Infatti l'assegnazione del 2025 vuole essere un omaggio a lui, più che al Venezuela.

giovedì 9 ottobre 2025

Giacomo Ferrara: una vita in movimento

 Intervista al giornalista e conduttore Giacomo Ferrara.




Argomenti: Udine, Ungheria, Armenia, Georgia, Senza Riguardo

La Presidente del Mondo saluta voi lettori

Ho avuto stamattina un colloquio disteso, gradevole e ricco di spunti con la Presidente del Mondo Loredana Waterville Xao-Wu De la Hoya. 

Ho colto dunque l'occasione per spendere una ventina di minuti con una persona disponibile e dalla mente aperta, che infonde in chi la ascolta una insolita sensazione di calma e di positività.

La nostra massima carica si è raccomandata di salutare affettuosamente i lettori di questo blog e io con piacere inoltro a voi le sue attenzioni.

mercoledì 8 ottobre 2025

Aeroplanitaliani: "Zitti, zitti (il silenzio è d'oro)" - 1992

L'avevo evocata nel post precedente, eccola. Sono passati 33 anni ma è ancora attualissima. In più è una canzone che mantiene una certa freschezza, con un arrangiamento vivace ma al tempo stesso delicato e minimalista, con parti rap, parti cantate e cori di accompagnamento.

Zitti, zitti! Vinse il premio della critica a Sanremo. Anche la performance di quella serata, presa singolarmente, fu particolarmente riuscita, senza stecche, con i ragazzi del gruppo sciolti e con quella pausa silenziosa ad effetto che nel disco si riduce a uno-due secondi.

Si tratta di una perla che probabilmente buona parte dei ventenni e dei trentenni di adesso non conosce.



martedì 7 ottobre 2025

Beatrice Venezi: buon ascolto!

Se la direttrice d'orchestra Beatrice Venezi non avesse dichiarato di essere di destra e se non fosse stata figlia di un leader di Forza Nuova, probabilmente tutto l'ostracismo che si è scatenato nei suoi confronti non ci sarebbe mai stato.

Non è vero che non ha esperienza, visto che ha già ricoperto incarichi più che dignitosi.

Diego Matheuz aveva solo 27 anni, quando nel 2011 fu chiamato a dirigere, proprio come la Venezi ora, l'orchestra de "La Fenice". Anche per via dell'età, il suo curriculum era scarno.

L'esperienza poi non è tutto. Toscanini esordì giovanissimo e di certo chi gli dette questa opportunità non ebbe di che pentirsene.

Quanto alle lamentele degli orchestrali di non essere stati coinvolti nella scelta, mi sembra una argomentazione alquanto debole: se io nel mio passato aziendale avessi protestato coi miei colleghi per non poter scegliere i nostri managers, ci avrebbero defenestrati a pedate.

Matheuz fu scelto dagli orchestrali? I direttori dei musei vengono scelti dagli impiegati? 

I presidenti delle squadre di calcio coinvolgono di norma i calciatori per scegliere il nuovo Mister?

Avete presenti le manopole delle vecchie radio?

Ne vorrei una, ruotarla lentamente abbassando il volume e ridurre queste voci polemiche al silenzio.

"Zitti zitti, il silenzio è d'oro", cantavano gli Aeroplanitaliani.

Diamo a questa ragazza la possibilità di esprimersi.

Buon ascolto.

Salis libera col voto dell'Europarlamento: ecco il vero volto dell'Unione Europea

Gli Italiani che lavorano in Ungheria portano idee, bellezza ed energie nuove e devono lottare ogni giorno. Qualcun altro invece giunge col manganello e viene premiato.



Ilaria Salis col pugno sinistro alzato dopo la conferma della immunità


Chi vuol perseguire la filosofia del quieto vivere non può fare politica, ne' essere uno statista. 

Quando ogni principio è frutto di contrattazioni e basta utilizzare il voto segreto per far scendere la notte più buia nella democrazia europea, vuol dire che ci sono troppe donne e uomini senza onore che si nascondono tra i banchi assembleari di Bruxelles.

Con 305 favorevoli, 306 contrari e 17 astenuti, nel voto parlamentare per revocare l' immunità ad Ilaria Salis ha prevalso il No.

Gl assenti non sono stati pochi: ben 90.


I "Franchi Tiratori"

Già prima della votazione i giornali avevano ampiamente preannunciato che ci sarebbe voluta una quarantina di franchi tiratori del Partito Popolare Europeo per ribaltare i pronostici che davano favorevole la revoca e questi galantuomini e gentildonne alla fine si sono trovati.

Il PPE infatti aveva annunciato di voler votare per la revoca e qualcuno al suo interno, invece, facendosi scudo dello scrutinio segreto voluto dalla sinistra, ha potuto esprimere la propria pochezza morale e aprire una sorta di mercatino.

Si tratta di obiettori di coscienza oppure costoro hanno ricevuto in cambio qualcosa?

Quale è stato il famoso piatto di lenticchie per cui hanno venduto la propria coscienza, probabilmente già ampiamente corrotta?


Il quieto vivere

Un'altra ipotesi mi sovviene: la restituzione della Salis all'Ungheria e la sua nuova detenzione avrebbero scatenato mesi di proteste e di polemiche da parte degli oltranzisti di sinistra.

Può darsi dunque che per quieto vivere, un non trascurabile numero di parlamentari Italiani abbia voluto prevenire uno scenario del genere.

Se così fosse, si farebbe passare il principio che chi strilla di più ha ragione e che si ceda ai ricatti piuttosto che mantenere un punto importante.

Sotto esame oggi c'è il centrodestra. Non sono loro a governare in Italia? Non devono mettere in pratica i principi per cui sono stati votati sia per il Parlamento di Roma che per quello di Bruxelles?


Chi protegge Ilaria Salis?

I leader del centrodestra dovevano vigilare, in vista di questo voto, che le cose andassero nella maniera dovuta, chiamando a rapporto i diretti interessati e scoraggiandone l'assenteismo (oggi gli scranni vuoti non erano pochi).

Avrebbero dovuto invitarli a guardarsi allo specchio e a conservare un minimo di orgoglio. Così non è stato.

Chi sbaglia deve pagare. Chi si proclama  innocente, deve farsi giudicare e non deve scappare da una giustizia seria come quella Ungherese.

Ilaria Salis è stata arrestata su un taxi con un manganello retrattile in tasca dopo una giornata di pestaggi. Uno dei sodali che era con lei in macchina si è dichiarato colpevole e se l'è cavata con poco (altro che i 24 anni da lei paventati).

Ilaria Salis ha precedenti penali per lancio di immondizia e ingiurie alle forze di polizia e deve all'Aler di Milano 90 000 euro per occupazione abusiva di un alloggio comunale.


Il centrodestra non sta facendo il centrodestra

I partiti di governo non  hanno il coraggio di mettere in pratica buona parte di quello che promettevano quando erano all'opposizione.

Non erano loro a volere ordine e legalità? 

E allora le ONG dovrebbero essere messe fuorilegge, chi trasporta migranti illegalmente (facendoci anche soldi su) deve scontare svariati anni di carcere, 

chi si reca illegalmente dall'Italia in un altro paese, per emigrare, per delinquere o per provocare un altro governo nelle sue acque territoriali altrettanto deve scontare punizioni dure.

Chi sabota i cantieri della TAV, chi blocca le strade e le rotaie è un criminale e deve essere perseguito.

Non ci sono sfumature. Non ci sono punti di vista.

La nostra classe dirigente è molto brava con la diplomazia ma qualche volta occorre durezza. Non tutto è negoziabile.


Ecco i miei precedenti articoli in merito:


https://andrearusso1979.blogspot.com/2024/01/isabella-salis-colpevole-o-innocente.html

https://andrearusso1979.blogspot.com/2024/02/ilaria-salis-non-e-maestra-ed-ha-una.html

https://andrearusso1979.blogspot.com/2024/02/foto-di-alcuni-aggrediti-nei-pestaggi.html

https://andrearusso1979.blogspot.com/2024/04/ci-sono-scurati-di-nome-e-scurati-nel.html

lunedì 6 ottobre 2025

domenica 5 ottobre 2025

L'Italia ha una nuova Festa Nazionale: il giorno di San Francesco, già patrono d'Italia


San Francesco è il santo patrono d'Italia insieme a Santa Caterina da Siena. Con l'approvazione della maggior parte delle forze politiche, inclusa quasi tutta l'opposizione, è stata reintrodotta la sua celebrazione come giorno ufficialmente festivo.

Dal 2026 il 4 Ottobre sarà considerata Festa Nazionale e quindi gli uffici pubblici saranno chiusi, fatte salve le eccezioni che riguardano i servizi pubblici di improrogabile necessità.



Nelle aziende resterà in uso l'opzione di accordare il giorno libero ai dipendenti o retribuire la giornata con un extra a seconda degli accordi di categoria (Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro)

La festa Nazionale del 4 Ottobre era stata soppressa dalla legge 54 del 1977, che abolì anche l'Epifania (6 Gennaio), San Giuseppe (19 Marzo), l'Ascensione (40 giorni dopo Pasqua), il Corpus Domini (60 giorni dopo Pasqua), i santi Pietro e Paolo (29 Giugno).



L'Epifania fu reintrodotta con il Decreto Presidenziale 792 del 1985, dopo che l'anno prima era stata già rimessa in vigore per le scuole.

Il 23 Settembre la Camera ha approvato la nuova festività con 145 voti a favore, 45 astenuti e 31 contrari. Quasi plebiscitario, invece, è stato il responso del Senato: 247 favorevoli, 8 astenuti e 2 contrari.

Siccome il 4 Ottobre cade di Domenica nel 2026, sarà possibile beneficiare di questo giorno di riposo in più nel 2027.




Autosabotaggio del Pescara al Marassi: un secondo tempo fuori controllo spiana la strada alla Samp


Nella foto: Vincenzo Vivarini

"Si è spento il sole e chi l'ha spento sei tu": così cantava Celentano nel 1962, su testo di Beretta e Del Prete. Di certo nello spogliatoio del Pescara c'è stato un blackout, visto il calo di prestazione nel secondo tempo a Marassi.

Se ne deduce che:

1 La squadra non ha ancora raggiunto una forte conoscenza degli schemi di gioco; tale fattore le darebbe dei punti di riferimento e le permetterebbero di non sbandare.

2 Mentalmente manca ancora la voglia di giocare e di divertirsi fino alla fine, prendendo coscienza dei propri mezzi e dimostrando quel carattere che permette di reagire alle difficoltà.


Le azioni

I padroni di casa partono bene, hanno più iniziativa e Pafundi al 13' e al 38' conclude a rete: la prima volta la palla va a lato, la seconda, in cui calcia piuttosto bene, trova la respinta del portiere biancazzurro Desplanches. 

Un minuto dopo il blucerchiato Cherubini cade in area, ma l'arbitro Luca Pairetto, figlio del noto Pierluigi (veterinario e arbitro internazionale) annulla dopo un controllo del Var.

Il Delfino agisce di rimessa e al 44' passa con Oliveri, che intercetta un bel cross lungo e preciso da destra calciato da  Letizia e infila di testa il portiere Ghidotti.

Tre minuti dopo il riposo, la Samp colpisce la traversa, sugli sviluppi di una punizione dal limite dell'area.

Al 54' Capellini intercetta col braccio un passaggio in area di Pafundi ed è un fallo da rigore netto.

Coda non ha problemi: spiazza Desplanches e pareggia i conti.

Il Pescara sembra in difficoltà. Da un pallone perso da Valzania scaturisce un contropiede molto veloce, Coda scambia con Pafundi e al termine della triangolazione  quest'ultimo insacca.

Siamo al 65'. Passano due minuti, Depaoli si trova da solo davanti alla porta e con una certa baldanza prende il tempo e trafigge con un tiro al volo il numero uno ospite: 3-1 e partita completamente ribaltata.

Ormai c'è una sola squadra in campo, che colleziona diverse altre occasioni.

Al 90', a pochi passi dalla porta, il neoentrato Iannou, da posizione defilata, trova il varco tirando sotto le gambe del portiere: 4-1.


Conclusioni

Il Delfino ha perso il proprio golden boy Olzer, che ha dovuto cedere il suo posto a Merola dopo soli sei minuti: in questo avvio di stagione, col suo tiro potente ha costantemente creato pericoli, ha segnato tre goal e di fatto ne ha procurato un altro.

Presto sapremo l'entità e i dettagli dell'infortunio. Olzer non ha avuto alcun impatto con gli avversari e ha avvertito un dolore al ginocchio mentre correva.

Nel primo tempo il Pescara ha tenuto bene il campo senza strafare, poi nella seconda frazione ha mostrato delle incertezze e si è sgretolato dopo il secondo goal della Samp.

I Genovesi hanno condotto una buona partita ma l'impressione è che senza il crollo verticale degli Abruzzesi non avrebbero dilagato in tal modo.

I subentranti del Pescara (tra cui Meazzi, che ultimamente aveva fatto faville) non hanno inciso.

Il calcio è imprevedibile, ce lo ha insegnato la scorsa stagione del Pescara con Silvio Baldini.

Ora Vivarini avrà 13 giorni per lavorare con i suoi ragazzi e dare una continuità mentale prima che di gioco al collettivo.

Appuntamento per il 18 Ottobre, ore 15:00, allo Stadio Adriatico, con Pescara-Carrarese.


sabato 4 ottobre 2025

Breve riflessione sulla Flotilla e sulle proteste di questi giorni di CGIL e partiti di sinistra


Nella foto: Greta Thunberg regge la bandiera Palestinese


In molti siamo già d'accordo su alcuni punti: Israele sta compiendo un massacro ai danni dei residenti di Gaza, reagendo in maniera sproporzionata all'attacco del 7 Ottobre 2023, tra l'altro colpendo civili innocenti. In funzione di questo il governo Nethanyau si è messo sullo stesso piano, a livello di azione criminale, dei terroristi di Hamas. 

Siamo anche d'accordo sul fatto che il governo Italiano avrebbe potuto prendere posizioni più nette in merito, riconoscendo lo stato di Palestina in sede Onu, esternando il proprio dissenso più nettamente e operando ove possibile limitazioni al commercio.

Tra l'altro, oltre a lanciare missili in vari stati confinanti, l'esecutivo di Gerusalemme ha dato ordine di attaccare anche le forze di interposizione tra Libano e Israele Unifil, presenti lì dal 1978 in base a trattati internazionali.

Tra quelle colpite c'è anche la postazione Italiana.


Quale è il punto?


Nella foto: il Cardinale Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme

La discriminante di questa vicenda sta in due punti:

1 Se le sinistre si fossero limitate ad una protesta pacifica e 

2 se la Flotilla avesse rispettato il suo intento dichiarato di portare cibo a Gaza, 

nessuno avrebbe fatto una piega. Anche a destra molti avrebbero salutato l'iniziativa positivamente.

Le cose sono andate diversamente: 

1 di fronte alle offerte della Chiesa Cattolica e del Patriarca di Gerusalemme, il cardinale Pizzaballa, di distribuire i loro aiuti umanitari, i leader della spedizione finanziata dalle ONG hanno detto un secco no.

Hanno voluto spingersi fino alle acque Israeliane con il chiaro intento di essere arrestati.

2 La CGIL, da sempre a braccetto con il PD, che negli anni ha acquisito il corrente nome ma che prima era il PCI, poi il PDS e poi DS, ha voluto indire uno sciopero per Gaza e per la Flotilla, come se la decisione di andare a provocare gli Israeliani fosse colpa del governo e come se fosse la Meloni, e non Nethanyau, a bombardare i poveri civili palestinesi.


L'atteggiamento di Landini



Nella foto: Maurizio Landini e Mario Draghi


Nota è ormai la frase del capo della CGIL Landini "Se la Flotilla viene attaccata ci sarà uno sciopero generale". Si tratta di una dichiarazione priva di logica.

Le parti che intendono scioperare, per legge, sono tenute tra l'altro a un tentativo di conciliazione col governo, che è mancato.  Inoltre il sindacato non ha dato il preavviso, che deve avvenire dieci giorni prima.

Oltre agli scioperi di ieri, negli ultimi giorni le proteste dei gruppi di sinistra hanno causato scontri con le forze dell'Ordine, atti vandalici, danneggiamenti a negozi, automobili e ad altro ancora.

Landini era stato durissimo invece pochi anni fa verso coloro che pacificamente protestavano contro i ricatti del governo Draghi, appoggiando la sua linea: o il "vaccino" o la perdita-sospensione del proprio lavoro.

Onesti lavoratori che reclamavano il diritto di decidere sul proprio corpo e di non assumere un siero sperimentale, con la minaccia della perdita del proprio sostentamento, non hanno avuto nessuna difesa da parte della CGIL.

Per completezza di informazioni, diversi di loro hanno fatto causa allo Stato e hanno vinto.


L'azione diplomatica del governo Italiano.



Nella foto: Giorgia Meloni


Nonostante le critiche che abbiamo mosso in apertura di articolo all'Esecutivo Italiano, bisogna anche riconoscere quanto responsabilmente esso si è speso per la sicurezza degli interessi Italiani e per le emergenze umanitarie.

150 Palestinesi sono già stati accolti dal nostro paese per le loro cure e la loro salvezza.

Nonostante la sconsideratezza delle azioni degli attivisti ONG, due navi della Marina Militare Italiana hanno scortato la Flotilla dopo gli attacchi dei droni ai suoi danni.

Nel frattempo Presidente della Repubblica Mattarella, che proviene dal PD e che è quasi sempre allineato alle posizioni della sinistra, ha invitato gli attivisti a consegnare gli aiuti alla Chiesa per la loro distribuzione e a tornare indietro.

Inoltre una poderosa azione diplomatica è scattata da quando la Flotilla è salpata, proprio per proteggere i cittadini Italiani presenti nelle navi. 

A quanto pare, alcuni politici Italiani a bordo sono stati prontamente liberati dopo poche ore di arresto e sarebbero già tornati a casa.

Sappiano costoro che se ciò è avvenuto è soprattutto per la avvedutezza delle nostre istituzioni.

Immaginiamo per un attimo Giorgia Meloni che si comporta come vorrebbero gli attivisti. Di fronte agli orrori di Gaza, fa cacciare gli ambasciatori Israeliani a pedate, lancia insulti di ogni genere verso Nethanyau, ne invoca l'arresto e le tante punizioni che il leader Sionista pure meriterebbe.

In seguito, la Flotilla entra nelle acque territoriali Israeliane e gli Italiani a bordo vengono arrestati.

Con quali presupposti poi il nostro governo potrebbe mobilitare la diplomazia e chiederne il rilascio?


Conclusioni



Nella foto: Manifestanti a Torino

In definitiva, all'inizio anche io ritenevo plausibile fornire cibo e medicine ai poveri Palestinesi, cercando un accordo gli Israeliani e una mediazione dei vari soggetti internazionali.

Gli attivisti invece si sono fatti arrestare, hanno messo a rischio la propria vita, hanno creato incidenti diplomatici tra nazioni e forse hanno anche compromesso la distribuzione stessa degli aiuti.

Il loro scopo era proprio questo, con l'effetto collaterale (per loro benefico) di scalfire il Governo di centrodestra della Meloni, uno dei più saldi tra le democrazie occidentali.

Gli scontri e le occupazioni di aeroporti, strade, binari e le violenze degli ultimi giorni ne sono la riprova. 


Nella foto: Corteo a Torino

La colpa della guerra a Gaza non è di Giorgia Meloni, non è dei pendolari che hanno subito ritardi, non è dei commercianti con i negozi devastati, non è degli automobilisti che avevano parcheggiato dove degli scimmioni suburbani sfogano la propria pochezza.

Soprattutto, la colpa non è dei poliziotti che spesso riportano danni permanenti e in casi estremi pagano con la vita per mantenere l'ordine.

Lo sciopero si fa per i salari dei lavoratori, per l'aumento degli occupati, per politiche di rilancio industriale: sono tutti fronti su cui la CGIL non da oggi, ma da decenni ha perso l'intera guerra.

Non resta a Landini che farsi mettere la mano sulla spalla del banchiere Draghi (come è già avvenuto) e dedicarsi a situazioni che esulano dal suo ruolo, come la questione Palestinese.

Parliamo di attualità con Angela Curatolo, Alessandro Baldati e Vincenzo Scarano


Mentre l'Italia e gli altri paesi seguono le vicende della Flotilla, abbiamo approfondito anche alcuni temi
sull'Abruzzo con:


Alessandro Baldati, attivista con trascorsi in La Destra e Fratelli d'Italia;
Angela Curatolo, direttrice di "Il giornale di Montesilvano" (giornaledimontesilvano.com) e Zaffiro Magazine (zaffiromagazine.com) 
e con Vincenzo Scarano, avvocato e docente di diritto UE all'Università degli Studi Guglielmo Marconi

Esiste ancora il Sovranismo?



Alcune riflessioni con Filippo Abbate (MMT Italia) 

e Rossano Ferrazzano (Italia Sovrana e Popolare). 

Modera Andrea Russo. Iscrivetevi a questo canale youtube se volete essere aggiornati su contenuti affini.

Discutiamo di attualità politica con Lorenzo Valloreja



Lorenzo Valloreja, direttore de "L'Ortis" ci ha fornito vari spunti interessanti su varie questioni di politica internazionale. 
Links: lortis.it .
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mercoledì 1 ottobre 2025

De Cecco e Di Sciascio: due pezzi del calcio Pescarese ci mancheranno

Gli uomini di cui stiamo per scrivere, prima ancora delle figure pubbliche e professionali che rivestivano, ci faranno sentire più soli.

Oggi purtroppo abbiamo avuto notizia della morte di Giuseppe Adolfo De Cecco, noto agli amici come Peppe. Era membro della famiglia che da numerosi decenni produce la famosa pasta e che oggi la esporta in vari angoli del mondo.

È stato presidente del Pescara calcio tra il  e il 2010 e il 2011, incluso il periodo estivo in cui fu costruito il Pescara di Zeman. De Cecco però lasciò a Novembre per alcune divergenze interne alla società e Daniele Sebastiani ne prese il posto, caricandosi anche i conseguenti oneri economici.

Lo si vedeva spesso in giro per i bar della costa Adriatica a parlare quietamente, quasi con discrezione,  con i suoi amici, fatto che denotava la sua predisposizione per i rapporti umani. Difatti anche con la stampa non aveva rapporti difficili e mostrava una certa solarità nel carattere.

Sergio Di Sciascio invece ha fatto parte del giornalismo Abruzzese per svariati decenni, ricoprendo tra l'altro la carica di presidente dell'Unione Stampa Sportiva Italiana e partecipando alla organizzazione del Trofeo Matteotti e dei Giochi del Mediterraneo di Pescara del 2009.

Gli Abruzzesi con qualche anno in più lo ricordano come telecronista per TVA Teleadriatica negli anni '70, poi negli anni '80 lo videro su TCA (Televisione Commerciale Abruzzese) e su Rete 4 come collaboratore. Fu anche assessore presso il Municipio di Pescara: gli fu affidata infatti la delega alla cultura e all'edilizia col sindaco De Martiis negli anni '90.

Un caro saluto, Giuseppe e Sergio!