mercoledì 30 maggio 2012

Philippe Petit, il funambolo che camminò tra le torri gemelle.


Mi è capitato di vedere, due sere fa, un documentario molto ben girato: Un uomo tra le torri, titolo originale: "Man on a wire", del 2008.
Il funambolo Philippe Petit fin da bambino è stato un ribelle, si arrampicava dappertutto e faceva il giocoliere. Ha imparato ad andare sul cavo da autodidatta, e a 18 anni ha scritto un trattato di funambolismo divenuto famoso.


Non ha appreso il mestiere da nessuno, ma ha compensato le sue carenze con l'intuizione. Il documentario sulle sue imprese principali si avvale di un materiale già pronto, che rende la ricostruzione più facile: i numerosi filmati e le foto dell'epoca, con le quali ha documentato i suoi folli progetti. A questa fonte importante si aggiungono le testimonianze degli amici che lo aiutarono a distanza di 34 anni, compresa l'ex fidanzata Annie, che fu messa da parte e tradita appena Petit raggiunse la gloria.


Alcune parti, poi, sono recitate da attori e ricostruite al computer.


Petit fece passare un cavo tra le due torri di Notre Dame, sul ponte Harbour di Sydney, sulle cascate Peterson e Niagara, tra le guglie della cattedrale di Laon e sullo stadio Super Dome di New Orleans, e vi camminò sopra, senza protezioni.


La sua follia più famosa fu però la camminata su cavo tra le torri Gemelle del 1974, che lo rese famoso.


Petit e i suoi seguaci trovarono il modo per entrare nelle torri del Word Trade Center e realizzare un'opera di non facile fissaggio del cavo da ambo le parti, con gli agenti di sorveglianza sparsi dappertutto. Ci fu anche qualcuno che fece da basista e gli fece duplicare il suo pass di entrata nei grattacieli.


Nella seconda parte del documentario Petit si allena, con i compagni predispone tutto e inizia a camminare sul cavo a 400 metri di altezza. Inizia ad essere così concentrato e padrone di sè che si mette anche a scherzare. Arrivano degli agenti di polizia che gli intimano di tornare indietro ma lui li irride e gli dice: "Venite a prendermi". Fa avanti e indietro sul cavo per 45 minuti, mentre un fotografo complice gli scatta delle foto, e tutti gli amici lo seguono tra l'ammirazione e la paura.


Sceso dal cavo viene arrestato e rilasciato, le telecamere lo assalgono. Trova subito una bella ammiratrice che gli si getta al collo e consuma un rapporto a casa di lei, dopo che la fidanzata l'aveva seguito supportandolo sia negli allenamenti che psicologicamente rinunciando a seguire una propria strada. Nascono poi dei dissidi all'interno della sua compagine, che vengono solo accennati e Philippe si lascia con la ragazza; tutto ciò viene sublimato nel documentario, che non ne spiega bene i retroscena. Forse Petit era troppo concentrato su sè stesso e ha dimenticato in fretta chi gli stava vicino. Resta il fatto che quando gli amici raccontano l'episodio a distanza di 34 anni, si commuovono ritenendo la camminata sul World Trade Center un evento straordinario.
"Un uomo tra le Due Torri" ha riscosso alcuni tra i più importanti riconoscimenti nel mondo della cinematografia, basti citare tra i tanti un Oscar per il miglior documentario, due premi al Sundance film festival e il British Academy Film Award.
Andrea Russo

"Metti una sera a cena", pellicola viziosa e raffinata

Confesso che Metti una sera a cena di Giuseppe Patroni Griffi, seguito cinematografico della "piece"  teatrale dello stesso autore, mi da sentimenti contrastanti:  non so dire precisamente se questo film mi piace o no.

Sulle prime mi infastidisce il suo gusto per l'intrigo amoroso, per la trasgressione e il vizio fini a se stessi. Inoltre sembrano autoreferenziali  i discorsi sulla filosofia e sulla politica  che i protagonisti intrattengono, giusto per vantarsi di avere una cultura, più che per discutere sul serio.

Eppure, ogni tanto lo riguardo, e quando lo trasmettono in tv, nonostante un certo imbarazzo che ho sulle prime, continuo a seguirlo. C'è una impostazione teatrale, surrealista, che giustifica l'evidente mostra fatta dalla telecamera dei teatri di posa, delle finte ambientazioni con cui si innesca anche un gioco di montaggio. Florinda Bolkan gira la testa e si trova in un attimo dalla terrazza di casa alla camera da letto di Ric.

Anche Tony Musante si trova improvvisamente dal camerino di un teatro ad una camera da letto. Si cambia scena ed interlocutore senza scomodarsi di dare un continuum alle vicende. Patroni Griffi crea così una dimensione surreale che fa gioco alle relazioni morbose degli attori, difficili da riscontrare nel quotidiano.

E' proprio l'inventiva nel linguaggio delle immagini, la forte personalità autoriale, i dialoghi forbiti, la qualità e il bell'aspetto degli attori, a farne secondo me un film riuscito, dopo qualche fastidio iniziale. Il valore aggiunto, però, è la splendida colonna sonora di Ennio Morricone con i soliti vocalizzi di Edda Dell'Orso.

L'intreccio si svolge tra il marito, lo scrittore Michele (Jean Luis Trintignant), la moglie (Florinda Bolkan), gli amici Giovanna (Annie Girardot) e Max (Tony Musante). A questo quartetto già gravido di intrighi sentimentali si aggiunge, per coprire la noia, lo studente contestatore, nonchè gigolò, Lino Capolicchio (Ric).

I quattro si ritrovano spesso a cena a casa di Michele, il quale sa del rapporto tra la moglie e Max. Alla ricca Giovanna piace Michele, e occasionalmente lo avrà, anche. Le tocca però il ruolo dell'amica lasciata un po' in disparte dagli interessi degli uomini in gioco, che le preferiscono Nina.

Max propone a Nina di contattare il gigolò Ric per ravvivare il rapporto. Pare che ci sia già stato tra Ric e Max un amore omosessuale, e adesso ce n'è un altro a pagamento con Nina. Si innesta un gioco di gelosie, nonostante tutti e cinque tentino talvolta di negarla.

Ric si innamora per davvero di Nina, tenta il suicidio e riesce poi ad averla tutta per sè. Si accorge lui stesso però di non reggere un rapporto di coppia. Per ricomporre la famiglia, (i protagonisti si considerano come un solo nucleo familiare, a modo loro) Michele, il più razionale di tutti e il più adatto a svolgere un ruolo di guida, risolve l'intreccio ammettendo il giovane Ric nella sua casa. Il contrasto viene così risolto, e tutti possono riprendere con rinnovata unità il gioco. Adesso è Giovanna a rischiare di essere estromessa, perchè non riscuote le attenzioni sessuali di nessuno dei tre uomini, ma fa capire che non cederà, primo perchè Michele la difende, secondo perchè lei stessa afferma: "Questa tavola per me è una zattera", ovvero lì ci sono i suoi amici, le sue opportunità di sfoggiare i suoi vezzi e la sua cultura da "parvenu" e  tutto ciò che dà una ragione di essere a questo film.

"Metti una sera a cena" è un'opera che non cerca di dare messaggi veri e propri ma propone uno stile di vita alternativo e irreale basato sul vizio e sulla rottura degli schemi della coppia tradizionale.

Mi viene da pensare, a postulato di tali considerazioni, che Patroni Griffi, provenendo da un'ambiente nobiliare, ben conoscesse gli ambienti del vizio e le personalità di chi ama trastullarsi in torbidi giochi da adulti.
Andrea Russo

martedì 29 maggio 2012

Sebastiani: per Zeman la Roma è un treno da non perdere. Salgono le quotazioni di Delio Rossi



A Pescara è ormai certo l'addio di Zeman. Ieri il Presidente Sebastiani è venuto a prenderlo nella sua abitazione in macchina e lo ha portato nel suo studio di Viale Bovio a Pescara. Ha poi rilasciato una intervista all'emittente locale Rete 8 nell'ambito della trasmissione Solocalcio, dicendo: 
"Zeman mi aveva promesso sei mesi fa che avrebbe lasciato il Pescara, con cui si trova molto bene, soltanto se fosse passato il treno della vita. La Roma, per lui, è un treno da prendere. Me lo ha confermato poco fa" (ieri sera, ndr). (...) "Si è discusso dell'aspetto economico, ma, credetemi, per lui non è una questione economica, ma di ambizioni". Indiscrezioni rivelano che Sebastiani abbia moltiplicato la posta in palio, offrendogli quattro volte rispetto allo stipendio attuale di 280 000 euro.
Via Zeman, ora le quotazioni di Delio Rossi salgono parecchio. Non solo perchè il presidente del Pescara Sebastiani ne ha tessuto le lodi, indicandolo come il più adatto come eventuale successore, ma per un calcolo probabilistico. Innanzitutto Rossi non ha una panchina. Qualche voce sostiene che l'Anderlecht, squadra belga, lo abbia contattato, ma è da verificare. Si sa però che il trainer Romagnolo ha sempre preferito allenare in Italia, ha preso la guida soltanto di squadre medie o piccole per il massimo torneo e Sebastiani potrebbe fargli una buona offerta, visto che ha messo sul piatto per  Zeman 1 milione e 200 000 euro. Rossi non ha cachet troppo elevati e potrebbe accontentarsi anche di meno. Il tecnico Riminese inoltre ha allenato già a Pescara, bel 96/97 e nel 2009/2001. Conosce la piazza, sa come gestirne gli umori, sa che sull'onda dell'entusiasmo allo stadio ci saranno 20 000 persone in ogni partita interna, e che la società Delfino Pescara non ha debiti ed è molto solida (conta infatti una ventina di soci che possono consentirle un'esistenza tranquilla). Il modulo di Delio Rossi classico inoltre è un 4-3-3, e non stravolgerebbe troppo l'impostazione offensiva di Zeman. Rossi differisce dal boemo per essere leggermente meno spregiudicato, meno esasperato nei ritmi di gioco ma più accorto in fase difensiva. A differenza di Zeman è più raro che Rossi mandi all'attacco le mezz'ale o gli esterni di difesa a fare sovrapposizioni. Anche i tifosi lo accoglierebbero bene, avendone un discreto ricordo oltre che stima per quello che ha fatto negli ultimi anni, in cui sicuramente è migliorato. In definitiva, anche se forse un contatto ancora non c'è stato, ci sono tutti gli elementi per cui l'accordo tra Pescara-Delio Rossi può essere fatto,  perchè appare come una scelta prestigiosa, naturale e fattibile per entrambi. Sia il tecnico che la società andrebbero "sul sicuro", consci di poter lavorare con calma.


Andrea Russo

lunedì 28 maggio 2012

Mantas Ciuozki

La Lituania, pur avendo solo tre milioni di abitanti, conferma di avere una buona tradizione musicale: mi è capitato di ascoltare in varie occasioni questa bella melodia di Mantas Jankavicius,  conosciuto semplicemente come Mantas.

Adotta il look nerd, volutamente un po' demenziale, quello dello sfigatello. Del resto anche Antonio Albanese quando interpreta Epifanio fa qualcosa del genere.

Riguardo a questa canzone, "Pattina!", forse il testo non è nulla di speciale, ma la melodia è fresca ed ha qualcosa di speranzoso, di aurorale tipico dell'adolescenza




Il brano fa su per giù così:

Sei così bella
mentre voli senza ali
Perchè la pioggia non ti colpisce
mentre gli altri sono bagnati ed anche io?

Pattina pattina pattina
non potrai pattinare attraverso me
Ti dovrei ancora baciare
vedrai vedrai
non avrai paura di baciarmi

Sei così strana a stare in piedi ferma
come a farti baciare

Perchè piove dappertutto eccetto che su di te
quando tutti sono bagnati
e anche io?

Zeman ormai è vicino alla Roma, Delio Rossi suo probabile successore

(Delio Rossi. Foto: Firenze Today)


Sarà Delio Rossi a sostituire Zeman sulla panchina del Pescara. La probabilità è molto alta, visto che Zeman ormai appare orientato ad andare a Roma, dove percepirà uno stipendio molto superiore rispetto a quello attuale e dove potrebbe coltivare ambizioni di scudetto, visto il budget alto della nuova dirigenza capitolina, subentrata da circa un anno a Rosella Sensi. In più il tecnico Boemo è molto amato dai tifosi giallorossi.


Anche il ritorno di Delio Rossi a Pescara sembra facilmente pronosticabile: ci ha già allenato due volte, ha un modulo offensivo (4-3-3) come Zeman, è rimasto senza panchina dopo i pugni rifilati a Ljajic e tornerebbe ad allenare un club di serie A che ha finora lavorato bene, con le casse societarie in salute, sospinto dall'entusiasmo di una tifoseria che riassapora la massima serie dopo venti anni.


Rossi, quando non fa il pugile, opera con un modulo a tre attaccanti meno spregiudicato di quello di Zeman, in quanto i difensori e i centrocampisti si spingono meno in attacco. Ha ottenuto buoni risultati con il Palermo, due anni fa, e con la Fiorentina l'anno scorso.


Rispetto alle precedenti esperienze con il Pescara nella stagione 96/97 e 2000/2001 la sua carriera ha fatto progressi e sicuramente l'esperienza si fa sentire di più. Il Pescara in parole povere ritroverebbe un allenatore migliorato, uno dei migliori che la serie A italiana possa offrire, anche se non ha mai allenato una squadra di primissimo livello.




(Una espressione facciale molto frequente di Delio Rossi quando è in campo. La mascella spesso si rigonfia, e ciò è dovuto al chewing gum, di cui il tecnico Riminese è uno storico consumatore).

domenica 27 maggio 2012

Oggi dalle 16:00 in poi c'è la festa biancazzurra

(Fonte: Pescaracalcio.com)


Sarà un viaggio per le vie cittadine, per i luoghi che hanno caratterizzato un anno dei biancazzurri. Su un pullman scoperto, i giocatori, lo staff e la dirigenza biancazzurra saluterà, domenica pomeriggio, a partire dalle 16 i tifosi del Pescara Calcio. Si faranno ben 19 tappe: in alcune di queste i biancazzurri saranno accolti con brindisi e una torta dedicata che, oltre ad essere gustata, sarà anche giudicata dai palati biancazzurri. La più bella sarà poi premiata dalla società con dei gadget e premi. Prima tappa il bar Midas, poi piazza Grue dove verranno deposti dei fiori per Domanico Rigante, il porto Turistico dove la festa continuerà con il Ristorante da Franco, si ripartirà alla volta di via Paolucci, dove la Dynamin Holdin dell'Ad Martino brinderà con i biancazzurri, passando per la casa di Franco Mancini per festeggiare anche con lui e il suo ricordo questo traguardo della serie A. Altra tappa il Bar Brasile, poi lo stabilimento Calypso, poi ancora all'Acapulco e Conchiglia Azzurra fino a raggiungere l'Hotel Promenade, storico luogo dei ritiri casalinghi del Pescara, a Montesilvano. Tornando indietro ci si fermerà presso la tabaccheria De Simone, la tabaccheria Mauro, il bar Arlecchino, la pasticceria Charlot, il ristorante la terrazza Verde, il Fellini Ristopub presso l'Arca, il Bar Natale, fino ad arrivare in piazza della Repubblica (stazione) dove il pullman sarà scortato da un corteo guidato dai Rangers fino ad arrivare in piazza della Rinascita dove ci sarà la festa vera e propria. Sul palco in piazza della Rinascita, ad aspettare - alle 18 circa - i biancazzurri festanti due nomi noti del piccolo schermo: il giornalista Sky, voce narrante della serie bwin, Daniele Barone e la giornalista Rai Simona Rolandi, in più occasioni madrina degli eventi del Pescara. Questo il percorso nel dettaglio: via Pepe, via D'Avalos, via Vespucci, Lungomare Colombo, Porto Turistico, Via Doria, Ponte Asse attrezzato, Via Paolucci, Via Gobetti (contromano), via Foscolo (contromano), Lungomare MAtteotti, Viale Riviera Nord fino Montesilvano, Via nazionale Adriatica Nord, Viale Bovio, Via Michelangelo, Via del Santuario, Via Strada Vecchia della Madonna, via Monte di Campli, via Prati, via Fonte Romana, via del Circuito, via De Gasperi, via Caduta del Forte, Corso Vittorio Emanuele II, Corso Umberto e arrivo in piazza della Rinascita. Ovviamente, neanche a dirlo, tutti vestiti di biancazzurro!

Il Pescara vince 1 a 0 con Nocerina e conclude il campionato primo



(Foto: Luciano Adriani, Il Centro)


Il boemo si rilancia
Così come era iniziata così è finita, la stagione del Pescara. Con un bagno di folla e l'entusiasmo dei supporters per Zdenek Zeman ed un altro bagno ancora più grande alla fine. Eppure in pochi avrebbero scommesso in un primo posto, ad inizio stagione. Tanti, forse troppi sembravano i giocatori semisconosciuti in serie B o inesperti, e anche i talenti che provenivano da Foggia non avevano raggiunto nemmeno i play off in serie C  l'anno prima.

Zeman si è rilanciato a Pescara dopo una decina d'anni di insuccessi, che, parliamoci chiaro, non erano dovuti all'influenza di Moggi, un fantasma che aleggia sempre attorno a lui, benchè ormai inoffensivo. Il Ceco gli rinfaccia di avergli rovinato la carriera, non perde mai una occasione per dirlo. Fa tutto parte di un quadro di vittimismo di cui quest'anno si sono resi parte una certa stampa locale e l'allenatore stesso. Quando si perdeva era sempre colpa degli arbitri e di poteri calcistici ancora troppo "Moggiani".

Eppure non era colpa di Moggi se Zeman aveva una crisi di risultati, come ad esempio durante la retrocessione in terza serie con l'Avellino, gli esoneri in Turchia con il Fenerbahce e in Serbia con la Stella Rossa (dove invece Zenga ha vinto un campionato). Erano demerito del praghese le sue sconfitte, come è merito suo questa promozione diretta in serie A.

Zeman ha dato la possibilità al Pescara calcio di fare le nozze con i fichi secchi. I soci hanno potuto spendere poco, accontentando il trainer nella scelta dei giocatori, ed ottenendo facilmente in prestito Insigne e Immobile da Napoli e Juve, i cui dirigenti ben sapevano che tali attaccanti sarebbero stati valorizzati da un modulo di gioco offensivo.

Ieri sera Zeman è stato portato in trionfo, la città di Pescara dopo una settimana di festeggiamenti si è colorata ancora di bianco e d'azzurro, con persone di ogni età a cantare e ballare per strada. 


C'è un nuovo motivo per festeggiare: dopo aver conquistato la promozione, infatti, i Pescaresi hanno avuto l'ulteriore soddisfazione di vedere la propria squadra scavalcare il Torino al primo posto.


Sansovini & company hanno potuto godersi una soddisfazione tutt'altro che scontata: quella di alzare la coppa del torneo al termine della gara con la Nocerina.


In sottofondo c'erano le canzoni sul Pescara fiorite negli anni, anche in tempi  recenti. La new entry in tal senso è stato un inno in stile dance, davvero niente male, di Mirko Rinaldi e Luca Teseo. Si tratta di un coro inventato dai tifosi che i due dj hanno adattato.




La Premiazione in stile Champions League
E' stata una premiazione in stile Coppa dei Campioni: l'avevano messa lì da qualche parte durante la gara, quelli della lega. Se il Pescara non avesse vinto o comunque non avesse superato il Torino in extremis, non ci sarebbe stata questa gratificazione aggiuntiva.  


Prima Immobile indecentemente ha ricevuto il premio per il capocannoniere del campionato in mutande (è normale però che in queste occasioni ci siano invasioni di campo dei tifosi che letteralmente "spogliano" i propri beniamini in cerca di cimeli).


Poi ci sono state le dichiarazioni commosse del presidente Sebastiani e di Zeman. Poi ancora c'è stata la chiamata uno ad uno dei giocatori, e l'alzata di coppa con i fuochi d'artificio alle spalle.

Poi si è potuto assistere ad svariati giri di campo con un treruote Piaggio verniciato di biancoazzurro su cui sono saliti tifosi e giocatori, seguiti da altri tifosi ed atleti del pescara semisvestiti, in un profanamento delizioso della pista d'atletica ed uno sfavillio di bandiere. Il bianco e l'azzurro hanno dominato ovunque, come era ovvio che fosse.


Ma qualche bandiera diversa si è vista. 


Matti Lund Nielsen,  l'ottimo centrocampista arrivato a Gennaio, ha  portato seco la bandiera Danese per festeggiare,  ritenendo implicitamente e giustamente di aver dato lustro alla propria nazione vincendo il campionato cadetto Italiano. 


Ha ragione, Nielsen: la serie B italiana non sfigura certo  di fronte a serie A non eccezionali come quella danese. 


Lui, poi, ha decretato tante giornate di panchina per Togni, perchè da quando è arrivato si è subito inserito nei meccanismi di gioco ed ha scavalcato il brasiliano, facendosi preferire per forza fisica, passaggi precisi ed un insospettato fiuto per il goal.

La partita. Un triste preambolo
Prima del tripudio finale  si è consumato il dramma della Nocerina, che ha salutato la seconda serie in un brutto modo. I suoi tifosi fin dal primo minuto hanno lanciato fumogeni ad indirizzo del pubblico di casa del settore-distinti: un comportamento inqualificabile. I supporters di Nocera Inferiore  hanno perso l'occasione di salutare la seconda serie con sportività e senso civico, in stile Wolverhampton. I seguaci del "Wolves",  in occasione della retrocessione della loro squadra dalla prima alla seconda serie hanno applaudito nonostante tutto i loro giocatori ed hanno rinnovato la loro vicinanza incondizionata alla squadra cantando "Che serà serà, whatever will be will be".


Avremmo gradito ed applaudito una scena del genere ieri sera. Peccato.

Le azioni
Al 3' la tattica del fuorigioco non scatta e la difesa pescarese lascia a Catania una grossa occasione per segnare, ma, solo davanti al portiere, il rossonero fallisce miseramente.

Azione fotocopia attorno al ventesimo: altra dormita della difesa biancazzurra, che come gli altri reparti della squadra si sente già in vacanza, Farias non ne approfitta.

Dopo un bel tiro di Zanon, Anania deve opporsi con i piedi ad un bel tiro di Farias.

Nel secondo tempo i Delfini si svegliano, anche se non è il solito Pescara. I rossoneri dal canto loro continuano ad attaccare, e con un tiro del subentrato Alcibiade, difensore di scuola Juve, sfiorano il vantaggio.

L'arbitro concede 5 minuti di recupero, ma al 92' Maniero, entrato nel secondo tempo, si riscatta di un anno trascorso in gran parte in panchina: esplode da fuori area uno splendido tiro, donando goal e vittoria al Pescara.


Una festa ancora più ricca
La Nocerina già sa, prima del 90',  di essere in C, dopo il risultato giunto da Reggio che vedeva dilagare il Vicenza, sua diretta concorrente. L'Italo-africano Barusso, ottimo elemento di centrocampo,  è stato il primo, al triplice fischio finale, a recarsi in lacrime negli spogliatoi, seguito dai compagni. Di loro tutto si può dire tranne che non abbiano lottato fino alla fine; nella prima parte del campionato erano addirittura a metà classifica, poi c'è stato un calo.


 Il Delfino,  invece, come dicevamo, ha la gioia rocambolesca di acciuffare il primo posto all'ultima giornata, in virtù del pari conseguito dal Torino sul campo del già retrocesso Albinoleffe.

Il Pescara ha meritato il primo posto, anche perchè, in qualche gara (non in tutte quelle citate da certa stampa locale vittimista) le sviste arbitrali gli hanno sottratto un totale almeno 7 punti.

Gli Adriatici hanno inoltre giocato il calcio più spettacolare, pur pagando a volte dazio ad una difesa ballerina.


Il team di Zeman si è lasciato preferire ad un Torino costato molti milioni di euro in più che però ha regalato meno emozioni con il suo gioco. Non è un caso che anche quando i biancoazzurri si trovavano terzi o quarti piovevano elogi per loro da personaggi come Guardiola e Sacchi. 


Le dichiarazioni di fine campionato
Nel muovere velate accuse, anche Vialli aveva fatto un complimento involontario agli abruzzesi: "Corrono davvero tanto, chissà come si sentirebbe Zeman se qualcuno iniziasse a sospettare di tante energie" , ipotizzando il doping. 


E siccome il campionato si doveva concludere col botto Zeman si è trovato nell'imbarazzo di dover commentare i complimenti ricevuti dal suo nemico giurato Luciano Moggi.


Più che rispondere all'ex dirigente della Juve, Il boemo ha voluto dedicare la vittoria del campionato al suo amico e collega scomparso Franco Mancini, nonchè  al calciatore Morosini e al tifoso Domenico Rigante, altri lutti che hanno toccato da vicino il sodalizio pescarese.
Andrea Russo


giovedì 24 maggio 2012

Johnny Mathis & Deniece Williams - Without Us



"Cosa faremmo, baby, senza di noi", cantavano Johnny Mathis e Deniece Williams in queslla che fu la sigla di Family Ties  serie tv nota in Italia come Casa Keaton. La melodia è di Tom Scott, autore di numerose colonne sonore di successo, tra cui quella di Starsky e Hutch, le parole sono state scritte da Jeff Barry.
Per le prime dieci puntate la stessa canzone fu cantata da un altro duo, Mindy Sterling e Dennis Tufano, la prima prevalentemente attrice e l'altro cantante professionista, solo per la cronaca entrambi bianchi, a differenza dei loro successori afroamericani.
Le due versioni differiscono davvero di poco, con una leggera preferenza, da parte mia, per la seconda versione, in cui le voci sembrano leggermente migliori.
Sembra che la carriera di Dennis Tufano sia stata ravvivata proprio dalla collaborazione negli anni '80 con Tom Scott, che era figlio di Nathan Scott, uno dei più prolifici compositori del cinema e della televisione americana.



I bet we've been together for a million years
And I'll bet we'll be together for a million more
Oh It's like I started breathing on the night we kissed
And I can't remember what I ever did before
What would we do baby without us
What would we do baby without us
And there ain't no nothing we can't love each other through
What would we do baby without us
Sha-la-la-la
If it's absolutely perfect, the last puzzle piece
And it all just comes together like we had it planned
Ooh, It's like when we share a secret we could never tell
'Cause no one else but you and me could understand
What would we do baby without us
What would we do baby without us
And there ain't no nothing we can't love each other through
What would we do baby without us
Sha-la-la-la
You've got my number, and I know you know it
And I'm stickin' with you 'til the end
Ooh, I'm in trouble if I ever lost you
I'd spend my whole life looking for you again
You've got my number, you've got my number, you've got my number
What would we do baby without us
What would we do baby without us
And there ain't no nothing we can't love each other through
What would we do baby without us
Sha-la-la-la
You've got my number, you've got my number, you've got my number
Sha-la-la-la
You've got my number, you've got my number, you've got my number
Sha-la-la-la
You've got my number, you've got my number, you've got my number
Sha-la-la-la

martedì 15 maggio 2012

Sentite condoglianze ad Anna Rita Guarracino, coordinatrice provinciale di La Destra-Chieti, per la scomparsa del suo amato padre



La Destra - Federazione provinciale di Pescara intende esprimere le più sentite condoglianze alla collega Anna Rita Guarracino, Coordinatrice del nostro partito per la Provincia di Chieti e sempre in prima linea per affermare i propri principi di giustizia e di uguaglianza. Comprendiamo quale perdita possa significare la scomparsa del tuo amato padre, e siamo sicuri che dall'Alto ti assisterà e sarà ancora più orgoglioso nel vedere l'abilità e la passione che impieghi nella vita, nel lavoro e nella tua attività politica.

Un caloroso abbraccio da tutti noi, ti siamo vicini.

Il segretario Provinciale Alessandro Baldati, il comitato provinciale di Pescara di La Destra e tutti i suoi rappresentanti e tesserati dei comuni del territorio







lunedì 14 maggio 2012

Zeman: "Sono orgoglioso dei miei giocatori"


Potrebbe rappresentare un passaggio di consegne, la vittoria per 2-0 del Pescara sul Torino di sabato scorso. Il Pescara ha scavalcato i granata al primo posto e sembra più in forma, ma ora ci sono i recuperi e tre partite in totale da giocare per le quattro squadre che si contendono la promozione diretta in serie A.

L'allenatore del Pescara Zdenek Zeman, però non si nasconde: "Sono  orgoglioso dei miei giocatori, chi l'avrebbe detto che ci saremmo ritrovati al primo posto in classifica verso la fine? Bisogna ancora lottare però, non bisogna cantare vittoria. Pensavo che avremmo concesso di più al Torino, invece abbiamo subito poco l'iniziativa: il merito è di tutto il collettivo, nessuno escluso".
L'allenatore del Torino, Giampiero Ventura: "Abbiamo fornito una discreta prestazione, ma non una grande performance come siamo abituati a fare. Non abbiamo concretizzato delle palle-goal importanti,  il Pescara ha sbagliato di meno, anche se ha centrato la porta raramente con i suoi tiri. Non trovo alibi per noi, il Pescara ha meritato di vincere, il campionato è aperto e siamo vicini alla serie A".

Intanto è già tempo di recuperi per le prime 4 della classifica: stasera alle 20:45 c'è Albinoleffe-Hellas Verona,
mentre domani ci sono Pescara_Livorno (solo i 60 minuti rimanenti, con un parziale di 0-2 per i Toscani)
e Torino-Sassuolo.

domenica 13 maggio 2012

sabato 12 maggio 2012

Il Pescara vince lo scontro al vertice col Torino e balza al primo posto

Pescara-Torino si preannunciava come una finale vera e propria, più che come un semplice turno di campionato. Le aspettative non sono state disattese. I padroni di casa hanno prevalso e hanno scavalcato i granata al primo posto.

 Il Pescara ha fatto sua la gara nel primo tempo con due perle dei suoi giovani talenti Insigne e Immobile ed il risultato si è cristallizzato sul 2-0. Il Torino ha tentato una reazione nel secondo tempo, sfiorando per due volte il goal, ma anche nella frazione finale i padroni di casa non hanno arretrato il baricentro.

Le azioni.
Al 10' Insigne, servito da un ottimo assist di Verratti, supera in corsa il portiere ospite Benussi e deposita il pallone nella porta sguarnita. Dopo una punizione di poco alta da parte di Pasquato, Immobile raddoppia al 45' su colpo di testa.

Il Torino tenta di ragionare, tesse una fitta rete di passaggi nella sua metà campo, esponendosi ai tentativi degli attaccanti biancoazzurri di rubare palla a pochi metri dalla porta. Ventura mette in campo Meggiorini a Rolando Bianchi, attaccanti di razza, che ispirati dalle belle geometrie di Sgrigna, si producono in qualche tentativo offensivo.

Meggiorini è autore di un affiondo al 50' ma viene bloccato al momento del tiro, mentre Sgrigna all'86' scheggia il palo. L'imprecisione è fatale ai piemontesi, che comunque oggi, complice il fattore campo e lo stato di forma superiore degli adriatici, sono stati inferiori.  Eppure sono usciti dallo stadio Adriatico di Pescara a testa alta, applauditi e festeggiati dai propri supporters.

Ora Pescara, Torino, Sassuolo e Verona sono vicine e si giocano i due posti per la promozione diretta. L'esito di questo menage a quattro è tutt'altro che scontato, visto le due partite rimanenti di campionato più alcuni recuperi che le riguardano.
Andrea Russo

Oggi alle 18:00 c'è Pescara-Torino

Oggi alle 18:00 Pescara e Torino, rispettivamente seconda e prima squadra del campionato, si giocano una buona fetta della promozione diretta in serie A. All'andata finì 4 a 2 per i cisalpini.


Ecco le probabili formazioni:
Pescara Torino: probabili formazioni| Torna Immobile per "matare" il Toro

Ragni; Zanon, Romagnoli, Capuano, Bocchetti, Nielsen, Verratti, Cascione; Caprari (Sansovini), Immobile, Insigne. Allenatore: Zdenek Zeman
Torino (4-3-3)  Benussi, D'Armian, Di Cesare, Ogbonna, D'Ambrosio; De Feudis, Iori, Basha; Stevanovic, Meggiorini, Antenucci. Allenatore: Giampiero Ventura.
(I granata però si sono allenati a porte chiuse negli ultimi giorni e potrebbero riproporre il 4-2-4. Potremmo avere dunque  Basha e Iori a centrocampo, Stevanovic, Bianchi, Antenucci, Pasquato in attacco.
Arbitrerà l'incontro Piero Giacomelli di Trieste. Stadio vicino al "tutto-esaurito", si prevedono oltre  500 tifosi del Torino, tra curva ospiti e altri settori. 
Per i telespettatori è possibile seguire l'incontro su Sky e Mediaset Premium.


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venerdì 11 maggio 2012

L'Independent riporta il nostro comunicato stampa

Il quotidiano inglese "The Independent" cita il comunicato stampa scritto da me e da Alessandro Baldati in merito alla questione-Rom  dopo l'omicidio di Domenico Rigante. Anche Il Tempo e La Stampa hanno dato spazio alle nostre istanze:


"Alessandro Baldati, a spokesman for the local Right of Pescara political group, told La Stampa newspaper that the city needed policies to ensure that Roma "respect the rules, show public spirit and a life marked by work and non-violence and the proper education of children"


www.independent.co.uk/news/world/europe/italian-football-fans-threaten-pogrom-against-ethnic-roma-7715654.html


 "Concordi sull’escalation di violenza il presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, e il segretario provinciale di Pescara de La Destra, Alessandro Baldati. Mentre Pagano auspica «un intervento concreto delle forze dell’ordine e misure severe contro gli autori dell’orrendo gesto», Baldati invoca anche un intervento deciso del Comune per l’integrazione delle etnie rom; tra le linee guida proposte ci sono «il rispetto delle regole, la rieducazione ad un senso civico che attualmente manca, una vita improntata al lavoro e alla non violenza e l’educazione corretta dei figli"


www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/452487/


"Di escalation della violenza parlano Nazario Pagano, presidente del Consiglio regionale, e Alessandro Baldati, segretario provinciale de La Destra, e Stefano Casciano, segretario cittadino del Pd. Tutti e tre chiedono misure severe, Baldati inoltre sollecita il Comune «ad attuare una politica dell'integrazione delle etnie rom tramite campagne di sensibilizzazione, assistenti sociali, vigili urbani, segnalazioni ai tribunali dei minori".


www.iltempo.it/abruzzo/2012/05/03/1338011-mascia_chiama_prefetto_voglio_citta_sicura.shtml


Cliccando su questo link è possibile invece leggere il testo completo del nostro intervento:


www.andrearusso1979.blogspot.it/2012/05/comunicato-stampa-di-la-destra.html





giovedì 10 maggio 2012

Las Vegas


mercoledì 9 maggio 2012

I Sardi votano contro la casta e gli sprechi

(Fonte: ilmessaggero.it, autore: Vincenzo Sassu)
In quelli che in tanti hanno definito il referendum “anti casta” i sardi si sono espressi in maniera chiara, netta, senza ambiguità. I timori del primo pomeriggio di domenica, quando l’affluenza era ancora piuttostobassa, sono stati allontanati da una partecipazione che, in serata, ha raggiunto cifre record, con uno straordinario recupero di 11 punti nelle ultime tre ore di voto. I numeri non danno adito a dubbi: oltre 525 mila sardi si sono recati alle urne, il 35,5% degli aventi diritto (quorum del 33,3%) per rispondere ai dieci quesiti proposti. Decisivo, in tal senso, è stato il ruolo del web e, in particolare dei social media, su cui sono nati gruppi pro-referendum che hanno stimolato il dibattito sulla sua importanza.


La consultazione, destinata ad avere un peso anche a livello nazionale, e promossa da un movimento trasversale guidato dal partito dei Riformatori, appoggiato da 120 sindaci di ogni parte dell'Isola, ha visto i sardi pronunciarsi a larghissima maggioranza (97%) per l’abrogazione della legge che, nel 2001, istituì quattro nuove province (Carbonia Iglesias, Medio Campidano, Olbia Tempio e Ogliastra), e a titolo consultivo (non vincolante) per l’abolizione, anche se in percentuale minore (66%), di quelle cosiddette “storiche”: Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano.


Una valanga di sì anche per il quesito abrogativo sul taglio delle indennità ai consiglieri regionali (97%), e per gli altri quattro, di natura consultiva, relativi invece alla riscrittura dello Statuto autonomistico con l’istituzione di un’Assemblea costituente (94%), al taglio da 80 a 50 del numero dei componenti del Parlamento sardo (98%), all’elezione diretta del presidente della Regione attraverso lo strumento delle primarie (97%) e all’abolizione dei Consigli di amministrazione degli enti regionali (97%).


Le Province interessate dalla consultazione non sembrano però rassegnarsi e promettono battaglia, guidate da Roberto Deriu (Pd), presidente dell’Ups, l’Unione delle Province sarde, che denuncia l’apertura di «un pericoloso vuoto politico e amministrativo, un'incertezza giuridica che rischia di portare l’Isola nel caos», appoggiato da Fedele Sanciu, deputato Pdl e presidente della Provincia Olbia-Tempio, una delle quattro interessate dal referendum abrogativo, dove l'astensione ha superato il 70%: «Un'indicazione ben precisa – dichiara – a conferma di come la nostra identità, consolidata anche dal punto vista amministrativo, deve restare intatta». Di tutt’altra natura è stata invece la reazione di Salvatore Cherchi (Pd), presidente della “nuova” Provincia Carbonia-Inglesias, che ha deciso di dimettersi, rispettando «l'esito regionale del referendum».


Ad accogliere positivamente l’esito di una consultazione, dove i votanti si sono pronunciati contro gli sprechi e i privilegi della politica, temi caldi al centro del dibattito nazionale, ci sono, tra gli altri, Mauro Libè deputato dell’Udc che invita la «politica a non ignorare il voto», abolendo le province «nel senso del risparmio e della riorganizzazione della macchina dello Stato» e Mario Segni. Il padre del referendum del 1991 relativo alla preferenza unica, difende, in una nota, lo strumento referendario da chi vorrebbe cancellarlo e, rivolgendosi direttamente ai segretari dei partiti nazionali «che hanno una gran voglia di cancellare le riforme votate dai cittadini e di tornare al vecchio proporzionale», aggiunge come esista «un popolo che giudica» non «disposto a farsi trascinare sulla via della Grecia».

Anche in Grecia c'è aria di cambiamento

I greci nelle recenti elezioni hanno premiato partiti di estrema destra ed estrema sinistra, ovvero che volevano stracciare la carta degli accordi sul debito pubblico contratta dal governo tecnico con l'Unione Europea.
Si registra così un successo dei neocomunisti del Syriza (17%), i comunisti del kke (8,5%) e i nazionalisti di Anel (10%) e di Xa ( 8%) E' un segnale forte contro l'Europa e il mondo della finanza, visto che si da il consenso a partiti che sono contro entrambi.

E così ci ritroviamo un'Europa in cui trionfa il fronte nazionale, che sia pure all'opposizione ha il 18% dei consensi (una cifra alta per un partito di estrema destra) e i comunisti francesi (al 10%).

In Italia alle amministrative spopola Grillo (un voto di dissenso ai partiti tradizionali e a Monti)

Ma attenzione: non è escluso che alle prossime politiche possa concretizzarsi anche da noi un successo dei partiti tradizionalmente estremisti.

In questo momento di debolezza della classe politica c'è chi auspica l'avvento di qualcuno che mostri i muscoli con le banche, riducendo i loro privilegi, le loro commissioni, abbassando il limite del tasso usurario, tassando gli utili delle transazioni in maniera adeguata e non a  condizioni di favore come avviene ora, abolendo le carte revolving ed altro e altro ancora.

C'è bisogno inoltre di qualcuno che sbatta il pugno nei tavoli di contrattazione europea, in un'Europa delle banche e dei poteri economici forti, fatta a immagine e somiglianza della Germania. I governi tedeschi hanno impostato la politica monetaria a loro favore e poi si permettono di dire: non siete abbastanza uguali a noi? allora non siete bravi, fate i compiti a casa.

E ricordiamoci che nelle consultazioni popolari Irlanda, Francia e Olanda hanno detto no all'Europa, mentre in Italia, dove anche c'è un forte malcontento, non ci hanno dato nemmeno l'occasione di esprimerci in merito.

martedì 8 maggio 2012

Comunicato stampa di Espressione Libre sugli omicidi di Aldo Moro e Peppino Impastato

Terza edizione dell’evento “9 maggio 1978: due delitti di Stato”
Mercoledì 9 maggio, a partire dalle ore 17.00, presso la sala Figlia di Iorio del palazzo della Provincia di Pescara, in piazza Italia 1, si terrà la terza edizione di “9 maggio 1978: due delitti di Stato”, manifestazione dedicata ad Aldo Moro e Peppino Impastato e organizzata dall’associazione Espressione Libre.
Si tratta, ormai, di uno degli eventi di punta dell’associazione cittadina che, per l’organizzazione di questa terza edizione, si è avvalsa della preziosa collaborazione della sezione pescarese dell’ANPI “Ettore Troilo” e del circolo locale dell’associazione Libertà e Giustizia.
All’incontro, che sarà moderato dal giornalista de Il Messaggero, Saverio Occhiuto, prenderanno parte diversi importanti ospiti, tra cui il dott. Enrico Di Nicola, ex  capo della Procura di Bologna; lo scrittore Stefano D’Elia,  vincitore del Festival della Narrazione "Montesilvano Scrive" con il racconto “Gozzilla il 9 maggio 1978”; il consigliere comunale di Pescara Marco Alessandrini e Pino Maniaci di TeleJato, che interverrà in videoconferenza da  Cinisi (PA), dove ogni anno si tiene una manifestazione in ricordo di Peppino Impastato.
I relatori saranno chiamati a ricordare Aldo Moro e Peppino Impastato, due protagonisti della storia della nostra Repubblica, di diverse idee politiche, ma comunque accomunati dagli stessi valori di integrità  morale e onestà intellettuale e, purtroppo, anche dalla stessa tragica data: il 9 maggio 1978, giorno dell’uccisione di Impastato e del ritrovamento del corpo di Aldo Moro. Due video introdurranno l’evento, nel corso del quale i soci della nostra associazione si alterneranno nella lettura di alcune lettere di Moro e Impastato.



“A distanza di 34 anni, il 9 maggio 1978 rimane un punto buio della nostra esperienza repubblicana – afferma Massimiliano Di Pillo di Espressione Libre - ma alcuni personaggi che navigarono in quel potere costituito tornano oggi prepotentemente di attualità. Penso a Giulio Andreotti, al suo ruolo controverso nella gestione del rapimento Moro e alle sue mancate rivelazioni o ancora - continua - penso al Generale dei Carabinieri, Antonio Subranni, Capitano dell'Arma in servizio a Cinisi nel 1978 che, dopo aver palesemente depistato le indagini sulla morte di Peppino Impastato, risulta oggi indagato addirittura nella strage di Via D'Amelio, in seguito a una rivelazione della moglie di Paolo Borsellino. Ecco un ulteriore motivo per cui – conclude Di Pillo – non dobbiamo mai abbassare l’attenzione sul 9 maggio 1978, un giorno che sembra essere un crocevia di tante altre storie e personaggi  che, se rivelati, potrebbero svelare scenari ben diversi rispetto a quelli scritti finora sui libri di storia”. 
La cittadinanza e la stampa sono invitate a partecipare.
Pescara, 06/05/2012

--
Associazione Espressione Libre
Via dei Marsi, 77 - Pescara - 65127

lunedì 7 maggio 2012

Bellissima intervista a Lino Banfi

Splendida intervista a Lino Banfi, da cui emerge la profonda umanità del comico pugliese


d'Ursintervista a Lino Banfi #1 di ForumUffBarbara

Il senso del fair play

Riporto volentieri l'articolo di un blogger amante del calcio d'Oltremanica, che esprime una giusta riflessione sul fair play e sui veri valori dello sport. (www.colpodireni.wordpress.com)
«Que sera, sera…». Il nostalgico saluto di Wolverhampton alla Premier League ha tinte che vanno dal romantico al fatale. Ieri la sconfitta per 2-0 contro il battagliero Manchester City ha segnato l’aritmetica retrocessione in Championship dei Wolves, ma sugli spalti non ci sono state contestazioni, nonostante il verdetto arrivi al termine di una stagione durissima. Sciarpe al vento, cori di sostegno e qualche lacrima: un quadro che fa venire la pelle d’oca. Pochi chilometri più a sud, a Portsmouth, un’altra immagine simile: la squadra locale perde 1-2 in casa col Derby e scivola ancora più giù, in League 1. Ma la vicinanza del pubblico è grande, nonostante il comprensibile risentimento per la sempre più prossima promozione dei cugini del Southampton in Premier League: la crisi economica del club e i 10 punti di penalizzazione sono un motivo più che valido per andare ogni week-end dietro a quella squadra. Ieri abbiamo avuto così due immagini da brividi, che valgono più di qualsiasi trattato sul tifo inglese.
Sì, perché i fatti di Wolverhampton sono stati paragonati da tanti giornali a quelli di Genova, dove la violenza ultras si rifiutava di vedere la propria squadra perdere 4-0 contro il Siena, in un match decisivo per la permanenza in Serie A. Un paragone calzante, ma secondo me incompleto e, in parte, strumentalizzato: non ci si è fermati abbastanza sulle immagini di Wolverhampton, ma ci si è serviti di esse solo come contraltare, per cadere troppo rapidamente nel cliché dell’Italia paese di merda, dove mai vedremo scene simili di sportività. L’intento del paragone era solo quello di denigrare i tifosi di Genova: le lacrime di quei supporters inglesi sono state ricordate solo per questo, e non per celebrare effettivamente l’autenticità e la grandezza del tifo d’Oltremanica.
Sarà perché è la patria del calcio, o perché c’è una cultura sportiva unica nel suo genere, o forse perché il pallone marchiato UK ha sempre un ingrediente segreto, ma il modo di vivere il calcio in Inghilterra è unico. È inutile dire che l’Italia deve imparare. La passione sportiva non si apprende sui banchi, né con tante iniziative pro-fair play che lasciano il tempo che trovano. Sono due calci diversi, e quello inglese va ammirato e basta: non permettiamoci di annotare le cose che dovremmo imparare, perché sarebbe una lista infinita di differenze. Il pallone è un’arte, e i suoi protagonisti sono pittori che hanno ricevuto il genio in dono. È un talento di natura, che può crescere e svilupparsi, ma non si può pretendere che assuma caratteristiche che non ha. Sarebbe come chiedere a Carracci di fare Caravaggio: d’influenza ce ne potrà essere tra i due, ma il naturalismo del primo non c’entra nulla col realismo del secondo. E le Pietà che hanno reso celebre il primo saranno anche belle, ma non sono nulla in confronto agli affreschi del secondo.
Ok, forse sono caduto in un paragone un po’ azzardato, ma rende bene l’idea della differenza tra le due culture calcistiche. Celebriamo quindi una volta in più la cultura da stadio inglese, e non per sparare contro quella italiana. Il clima che si respira nelle arene d’Oltremanica è qualcosa di unico. L’amore per la propria squadra di calcio è una vera e propria appartenenza, che s’impara fin da piccoli: anche ieri a Wolverhampton abbiamo visto sventolare colori che valevano più di qualsiasi risultato, applaudendo giocatori fieri di indossare una maglia. E dire che, nel frattempo, a Genova c’era qualcuno che se la sfilava da solo, aggiungendo umiliazione a umiliazione. In una scena che, credo, a Londra non vedremo mai. www.colpodireni.wordpress.com/2012/04/23/i-tifosi-del-wolverhampton-sono-commoventi-i-paragoni-con-genova-un-po-meno/

La luna grande

Ieri notte chi ha alzato gli occhi al cielo, se si trovava in un posto senza nubi, ha potuto vedere una luna particolarmente grande e luminosa. Il fenomeno è dovuto infatti a due fattori in contemporanea: il Perigeo, ovvero il massimo punto di vicinanza tra il satellite e la terra durante l'anno, ed il plenilunio, ovvero la luna visibile per l'intera dimensione sferica. La superficie lunare è stata così il 30% più luminosa ed il 14% più grande rispetto alle normali notti di plenilunio.

Stasera si replica: lo spettacolo della natura si ripeterà, meteo permettendo. Le previsioni danno un cielo abbastanza sgombro un po' in tutta Italia, quindi per molti di noi sarà possibile godersi una notte insolitamente luminosa e bella.

Ieri, tra l'altro, forse proprio per celebrare l'evento, La 7 ha messo in onda in prima serata "Stregata dalla Luna",  grande film d'autore con Cher e Nicholas Cage, in cui faceva continuamente il suo ingresso una luna enorme e splendente, alla quale qualcuno nel film superstiziosamente dava il potere di influire sui sentimenti umani.

domenica 6 maggio 2012

Fiaccolata per Domenico Di Luzio


(Nella foto: Domenico Di Luzio, di Chieti, scomparso misteriosamente il 18 Aprile)

Mercoledì 9 Maggio alle ore 18,30 da Piazzale Mazzini(Casina dei Tigli), si muoverà un corteo/fiaccolata per sensibilizzare l'opinione pubblica alla scomparsa di Domenico(Mimmo) di Luzio, dal18 Aprile.
Il corteo verrà sciolto a piazza Valignani, ( Pozzo) dopo aver percorso Piazza Trento e Trieste( La Trinità) e corso Marrucino.
Il corteo/fiaccolata è organizzato dai tifosi della squadra di calcio del Chieti, ma sono invitati i cittadini, i politici, gli amici e tutti quelli che vogliono che Mimmo faccia ritorno a casa.

Luciano Pellegrini

Grosseto-Pescara 2-4: Il Pescara vola ma c'è ancora da soffrire


Il Pescara prolunga il suo momento magico, con la quarta vittoria di fila. 18 reti fatte e due sole subite nelle ultime quattro gare la dicono lunga sullo stato di forma dei biancoazzurri, che ora momentaneamente sono primi, in attesa del recupero di Lunedì Torino- Padova . Verona e Sassuolo hanno vinto, però, rispettivamente con Livorno e Crotone, e sono lì ad un punto a far sentire il loro fiato sul collo.
Per il Grosseto c'è solo un affondo di Sforzini in avvio, poi è un monologo dei biancoazzurri, che si concretizza nella grossolana autorete di Alfageme, il quale al 33' su un cross da destra precede gli attaccanti azzurri e inzucca di testa, siglando un gran bel goal nella sua porta; sembra quasi che l'abbia fatto apposta, ma in realtà l'attaccante argentino ha ecceduto in generosità spingendosi in difesa ad aiutare i compagni e tentando di deviare la palla in calcio d'angolo.
Al 42' poi Insigne raccoglie il pallone a centrocampo, supera due uomini e poi esplode un  bel diagonale da destra verso il lato opposto, laddove il portiere Viotti non può arrivare: 0 a 2. Nella ripresa gli ospiti dilagano, mentre i biancorossi sono evanescenti. Il terzo goal non tarda a giungere: al 52' Insigne crossa da sinistra, Viotti respinge e Nielsen, che gli sta proprio davanti, ribadisce in rete.
Ronaldo dopo poco lascia il Grosseto in dieci uomini per ingiurie all'arbitro e il Pescara dilaga: al 76'  Cascione serve lungo per Sansovini che con un colpo di piatto sinistro scavalca ancora Viotti.
E' il 4 a 0 ma non è finita: Sforzini cade a terra su intervento di Anania (anche alla moviola rimarrà difficile capire se il fallo ci sia stato davvero) e si procura un penalty che batte lui stesso. Il tiro è centrale e Anania ribatte, ma lo stesso attaccante di testa è bravo a ribadire in rete. 1-4 e nel finale è ancora Sforzini a cristallizzare il risultato sul 2-4.
Il Pescara corre e gioca a memoria, il Grosseto appare stanco e svogliato e in avanti solo Sforzini ha fatto sentire il suo peso.
Sabato 12 Maggio c'è lo scontro al vertice Pescara-Torino che p0trebbe essere determinante ai fini della promozione diretta in serie A.
Andrea Russo

sabato 5 maggio 2012

Oggi pomeriggio c'è Grosseto-Pescara

Grosseto Pescara: probabili formazioni
Grosseto (4-4-1-1): Narciso, Petras, Antei, Olivi, Giallombardo; Asante, Ronaldo (Sciacca), Crimi, Caridi; Alfageme; Sforzini.

Grosseto Pescara: probabili formazioni

Oggi alle 15:00 allo stadio Zecchini c'è Grosseto Pescara. I toscani sono a metà classifica a 48 punti, senza ambizioni di play off nè assilli per la salvezza. Il Pescara è secondo a due punti dal Torino e si gioca la promozione diretta in serie A. Biancoazzurri privi di Immobile (piccoli problemi muscolari) e Verratti (squalificato)
All'andata i biancorossi vinsero, con molto cinismo, difendendosi e partendo in contropiede. Andarono in goal Alfageme e Sforzini dopo il vantaggio di Sansovini


Grosseto (4-4-1-1): Narciso, Petras, Antei, Olivi, Giallombardo; Asante, Ronaldo (Sciacca), Crimi, Caridi; Alfageme; Sforzini. Allenatore: Guido Ugolotti

Pescara (4-3-3): Anania; Balzano (Zanon), Romagnoli, Capuano, Bocchetti; Nielsen, Togni (Kone), Cascione); Caprari, Maniero (Sansovini), Insigne. Allenatore: Zdenek Zeman

Arbitrerà Adriano Gallione di Alessandria
Diretta su Sky e Mediaset Premium


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giovedì 3 maggio 2012

E ora paga per il tuo gesto



E' la sera del 2 Maggio, si gioca il 36imo turno di campionato, la Fiorentina cerca punti per non retrocedere in casa col Novara mentre a Brescia il Genoa, per motivi di sicurezza e per disposizione delle autorità,  gioca contro il Cagliari a porte chiuse perchè la settimana prima dei facinorosi avevano bloccato la partita minacciando i giocatori e facendosi consegnare le loro maglie.


E' l'ennesimo episodio di inciviltà a cui la politica non ha saputo dare sanzioni adeguate finora, e Delio Rossi, allenatore della Fiorentina, cosa fa? Ad una provocazione di un suo giocatore, Ljajic, che arrabbiato per la sostituzione ironicamente gli dice bravo, lui perde ogni controllo e gli si avventa contro prendendolo a pugni.


Un gesto del genere, compiuto di fronte alle telecamere e al pubblico dello stadio, in un ambiente in cui domina la violenza verbale e fisica, è di una gravità estrema.


Il presidente della Fiorentina, Andrea Della Valle, lo ha licenziato. Bene. Ora si attende una decisione del giudice sportivo, che a quanto sembra non sarà dura come dovrebbe. Si dovrebbe infatti spiegare agli sportivi perchè questo fatto non possa essere considerato grave, come e più del doping ad esempio. Se un giocatore si dopa in un certo senso trucca le partite e danneggia la sua salute. Ma un allenatore violento è ancora peggio.  Egli dovrebbe essere una figura di riferimento in uno sport che dovrebbe educare ai valori del gruppo, del fare parte di un contesto in cui ci si aiuta e si collabora per ottenere un obiettivo. 


Il calcio ha un alto valore educativo di per sè: è stato inventato in Inghilterra, dove è nato il fair play, dove si applaude l'avversario se ha giocato meglio e dove la violenza negli stadi è stata arginata. Esso unisce l'educazione al rispetto del proprio corpo, alla sua salute tramite un allenamento costante, e aiuta a socializzare, a sentirsi parte di un contesto. E' un'attività che, come molte altre, ha sottratto tanti ragazzi alla vita di strada.


Un allenatore che prende a pugni un suo allievo di vent'anni, a cui dovrebbe insegnare qualcosa della vita oltre che dello sport, va contro tutti i principi sopra elencati. 


Se a uno sportivo che si dopa si danno uno o più anni di squalifica, bisognerebbe squalificare Delio Rossi con una sanzione altrettanto e forse più severa, tracciando una scala della gravità sia delle fattispecie di doping che di quelle di violenza calcistica.


E poi, rendiamoci conto dell'assurdità di tutto il contesto: tifosi che magari non hanno un lavoro o devono fare salti mortali per arrivare a fine mese, rischiano la galera per il rendimento della loro squadra di calcio.


Nel contempo atleti e trainers che guadagnano cifre assurde non sono capaci di mantenere i nervi saldi perchè un rigore diventa una questione di vita o di morte, dimenticando di quanto sono fortunati, ricchi perchè corrono dietro ad un pallone o dispongono undici uomini su un rettangolo verde.


Corresponsabili di questo clima sono alcuni programmi televisivi dove si polemizza sullo sport, parlando della moviola in campo come se fosse uno strumento che decide i destini dell'universo.

I principi valgono più del risultato, e bisogna avere il coraggio anche di rinunciare a vincere e di perdere soldi se non si persegue la vittoria nella maniera corretta.

mercoledì 2 maggio 2012

Comunicato stampa di La Destra. Solidarietà alla famiglia di Domenico Rigante, ucciso ieri notte

Ecco il comunicato stampa che ho scritto oggi con Alessandro Baldati:



LA DESTRA
FEDERAZIONE DI PESCARA

Esprimiamo la nostra vicinanza alla famiglia di Domenico Rigante, giovane tifoso ucciso.

Ieri notte è stato ucciso, vittima di un agguato tesogli da malviventi di etnia rom, Domenico Rigante, noto per essere un grande tifoso del Pescara. Esprimiamo tutto il nostro cordoglio e siamo vicini ai suoi familiari, che perdono un ragazzo di soli 24 anni. Sembra tra l'altro che non fosse nemmeno lui il reale obiettivo del raid e che sia stato identificato erroneamente dai killers al posto di suo fratello.

Siamo anche vicini al dolore della tifoseria del Pescara che perde un amico, un compagno di mille avventure all'insegna di una sana passione sportiva, mezzo di condivisione e di gioia.

Si pone ancora una volta la questione riguardante la sicurezza a Pescara. Cosa sta succedendo nella nostra città? Rapine, agguati, scomparse misteriose di tante, troppe persone. Omicidi spesso dettati da futili motivi. E' chiaro che è in atto una escalation della criminalità che sta individuando nel capoluogo adriatico un'isola felice dell'impunità.

Per l'ennesima volta ci troviamo a sollecitare un intervento più massiccio delle Forze dell'Ordine, che non si fermi ad un pattugliamento sterile delle strade ma che si concretizzi nel trasferimento dietro le sbarre dei troppi malviventi che popolano la nostra bella città di mare.

Chiediamo, inoltre, che l'amministrazione comunale attui una politica dell'integrazione delle etnie rom tramite campagne di sensibilizzazione, assistenti sociali, vigili urbani, segnalazioni ai tribunali dei minori. C'è bisogno di promuovere le seguenti linee guida:  rispetto delle regole; rieducazione ad un senso civico che attualmente manca; una vita improntata al lavoro e alla non violenza; educazione corretta dei figli, che devono frequentare la scuola sviluppando la loro cultura e le loro possibilità di riscatto sociale, e non chiedere l'elemosina o spacciare droga fin dalla tenera età.

Il Segretario Provinciale
Alessandro Baldati

L'Addetto Stampa
Andrea Russo