giovedì 29 febbraio 2024
Senza Riguardo del 29 Febbraio 2024
lunedì 26 febbraio 2024
Sebastiani, fine di un`era. Una presidenza ricca di successi ormai diretta verso un vicolo cieco
Daniele Sebastiani è di fronte ad un bivio. La contestazione non è immotivata, ma un giorno il tempo sarà galantuomo con lui. Del resto anche Scibilia è stato rivalutato
La contestazione verso Daniele Sebastiani di Sabato, in cui il presidente non si è nemmeno recato allo stadio nella propria città, la dice lunga sulla situazione in corso.
Girava voce che i tifosi, che non sono entrati sugli spalti per tutto il primo tempo, volessero dirigersi verso la tribuna per contestare a muso duro e da vicino il numero uno del sodalizio biancazzurro.
Non stupisce dunque che Sebastiani non si sia presentato.
Diciamoci la verità: il Delfino negli ultimi anni ha avuto un progetto finanziario, ma non tecnico. La dirigenza è stata brava a scovare, valorizzare e rivendere giovani talenti, tenendo le casse e i dividendi in attivo.
I risultati sportivi inizialmente lusinghieri con due promozioni in serie A (una da subentrante a metà stagione e la seconda costruita e studiata seguendo le proprie convinzioni) hanno visto poi il declino sportivo della dirigenza attuale.
Dopo uno scampato pericolo nella finale dei play out di cinque anni fa, è giunta la retrocessione in terza serie dei biancazzurri.
Il Pescara è al terzo anno di serie C e la città diserta lo stadio. Sia la tifoseria organizzata che gli altri appassionati del Delfino hanno perso l`entusiasmo.
Il Pescara negli ultimi decenni ha gravitato per di più in serie B, con qualche puntata nella massima serie. Ci sono state delle retrocessioni in terza serie ma sono state allestite squadre combattive, capaci di risalire in pochi anni.
I Pescaresi non hanno fiducia nella squadra attuale, perchè è troppo giovane e mancante della giusta cattiveria per vincere, nonostante il non disprezzabile sesto posto in classifica.
In pochi ci credono, perchè per tre anni la squadra è stata stravolta, anzichè mantenere almeno alcuni dei più forti ed esperti ed aggiungere gradualmente altri pezzi pregiati, ovvero uomini di talento e carisma.
Quest'anno la rosa è più scarsa rispetto alla fine del campionato scorso. Se Delle Monache e Rafia erano talmente forti, giovani e promettenti da non poter essere trattenuti, il maturo e non costoso Lescano, che aveva segnato più di venti goal l'anno scorso, poteva rimanere o quantomeno essere sostituito adeguatamente.
In serie C non ci sono grandi introiti. Chi vuole salire in B deve investire soldi freschi, magari una piccola parte di quelli intascati con le cessioni eccellenti e multimilionarie degli anni scorsi (Verratti, Torreira, Lapadula, Di Matteo et cetera).
Non vogliamo sostituirci al presidente, giacchè sappiamo che fare l`imprenditore è difficile.
I clienti però, che sono i tifosi, vogliono il risultato sportivo. Se questo manca non comprano il biglietto dello stadio, l`interesse verso la squadra viene meno, gli sponsors si ritirano, gli incassi si riducono.
I tifosi si sentono molto più che clienti. Per loro il calcio è sogno, sentimento, gioia, sofferenza.
Ci vuole un giusto punto di incontro tra le possibilità imprenditoriali dei dirigenti e le aspettative dei tifosi.
Se ciò non è possibile è meglio che il nocchiero molli il timone e che il capitano di tante avventure e tante cacce alla balena bianca chiamata serie A si faccia da parte.
La vita è fatta di cicli, prima o poi un nuovo acquirente con voglia di fare e progetti nella mente arriverà.
Sebastiani, tanto criticato in questo momento, tra meno di dieci anni sarà rimpianto e rivalutato, come lo fu Pietro Scibilia.
Zelensky: "Troppi Italiani filoputiniani, stiamo preparando una lista"
La Meloni non ha risposto, condiscendente verso i partners stranieri e verso ogni forma di lobby. Altro che pericolo-Russia, ci stiamo sottomettendo ad uno stato distrutto come l`Ucraina
Grave, molto grave è quello che succede nel nostro paese. Giorgia Meloni, tra viaggi e viaggetti, pacche sulle spalle, vede il nostro paese perdere ogni forma di prestigio e di principio.
Io non voglio una Presidente così, non serve alla mia patria, non la voglio preda di lobby straniere fatte di megalomani straviziati e negativamente visionari.
Dichiarazioni di un leader sconfitto e visibilmente provato
Durante l`incontro del G7 tenutosi a Kiev il 24 Febbraio, Zelensky ha pronunciato le seguenti frasi:
La premier Giorgia Meloni senza dubbio sostiene l’Ucraina, l’ho appena incontrata in veste di presidente del G7 e abbiamo anche firmato l’accordo di cooperazione bilaterale. Le siamo immensamente grati.domenica 25 febbraio 2024
I fascisti buoni e quelli cattivi
Bastava veramente poco per venire etichettato. Poi è arrivato il conflitto Russo-Ucraino e si è dovuto scoperchiare il vaso.
Bisognava dunque giustificare:
la lunga storia di simpatie naziste in Ucraina, il Banderismo, i campi estivi nazionalisti per ragazzi, le gang squadriste ben tollerate che si sostituiscono alla polizia nelle città Ucraine, i cecchini che sparavano sui poliziotti durante Euromaidan, il Rogo di Odessa, il battaglione Azov,
i giornalisti dissidenti uccisi in Ucraina, le liste di proscrizione come Myrotvorets,
la "Lustracja" (ovvero la cacciata di migliaia di burocrati non graditi)
e, non da meno, la soppressione dei partiti politici e dei media di opposizione da parte del governo Zelensky.
E' nata dunque la figura del Nazista buono, che legge Kant.
Iniziano le scusanti da parte di molti verso Navalny: "In fondo il nazionalismo fa parte della cultura Russa" "A sinistra non c'è posto in Russia, quindi si ci deve mettere a destra per fare opposizione" "Ha cambiato idea dopo".
Ed è così che abbiamo visto marce con il Pd in prima fila a manifestare per un nazionalista che diceva che i Caucasici erano scarafaggi da sparare, che appoggiava l'annessione di Crimea e le guerre contro Ucraina e Georgia.
Se una personalità della destra Italiana avesse detto un decimo di quello che ha affermato Navalny e con un decimo della sua veemenza, sarebbe stato messo alla gogna mediatica.
Postilla: Navalny ha addolcito le sue posizioni in seguito, ma, guarda la coincidenza, quando sono arrivati i fondi occidentali e i nostri media hanno incominciato a tesserne le lodi.
Pesanti accuse della madre di Navalny alla nuora Yulia Navalnaja
L'attivista sarebbe in realtà divorziata e non in contatto col marito da anni. E' uno scenario fosco, con qualche parziale conferma, che va approfondito.
Yulia Navalnaja era moglie del famoso leader Alexej Navalny, morto in dubbie circostanze. Di colpo è stata riconosciuta dei capi occidentali come la sua erede politica.
Basta avere il titolo di moglie per essere automaticamente un leader?
E se poi si scopre che la coniuge era in realtà una ex coniuge, che non era in contatto da anni col marito e non andava a trovarlo nemmeno in carcere, quale autorevolezza avrebbe?
La propaganda 2.0 su Navalny scricchiola già
Premetto subito: a noi, ovvero coloro che cercano di comprendere le verità sui fatti che riguardano la Res publica, il gossip non interessa.
Se però ci sono degli elementi che assumono una rilevanza politica e c'è chi specula su una persona morta da poco a proprio uso e consumo, occorre cercare di stabilire la verità e riequilibrare le propagande.
Parlo di "propagande" al plurale pechè anche dalle nostre parti non ne siamo esenti.
Quante voci critiche, quanti elementi che potessero sollevare dubbi su Navalny avete letto o ascoltato sui media più noti?
Su quanti media avete trovato questa traccia audio, di cui ovviamente esiste anche una versione originale senza traduzione?
Possiamo comunque scegliere con chi stare, se parteggiare per un politico, contro o a favore di un dittatore, ma la verità ci interessa ancora?
Volete che si descriva una persona con pregi e difetti reali o che almeno ci si provi, o volete un eroe finto, senza difetti, come quelli dei cartoni animati?
Il fatto
Lyudmila Navalnaja, la madre di Alexei Navalny, è andata nei giorni scorsi a reclamare il corpo del figlio presso le autorità Russe. Le è stato permesso di vederlo, ma sostiene che verrà fatto seppellire in segreto.
Intanto su vari social media è comparso un audio di questa madre in lutto, che rivolgerebbe pesanti accuse a sua nuora.
In sintesi accusa la ormai ex nuora di non essere sposata con suo figlio dalla primavera del 2021, di non fargli visita in prigione dal Febbraio 2022, di avere diseredato il figlio maschio (a vantaggio della figlia), di non aver rispettato il lutto presentandosi subito in ambito politico, sfruttando la eredità politica del figlio.
Inoltre si accompagnerebbe con diversi uomini anche in pubblico senza darlo a celare.
Perchè oggi affrontiamo questa notizia? Semplicemente perchè molti partiti e media occidentali stanno subito tentando di dipingere Yulia Navalnaja come la nuova eroina anti-Putin, visto che lei ha sostenuto di voler continuare il percorso intrapreso dal marito.
C'è chi pone dubbi, giustamente, sulla veridicità di questo audio.
Il punto è che esso ha già riscontri immediati, in parte: ci sono foto di Yulia con altri uomini, vicini al movimento politico del marito nonchè ricchi finanziatori dello stesso.
Mentre il marito moriva lei era a Monaco e invece di recarsi in Siberia per reclamarne la salma, si è messa in mostra superelegante di fronte ai politici occidentali. "La vita è fatta di priorità", diceva una nota pubblicità.
La frequentazione nell'agosto del 2021 presso Jurmala, a pochi chilometri da Riga, in Lettonia, con il ricco Eugeny Chirchavkin è stata ammessa da quest'ultimo stesso, seppur smentendo una relazione.
L'avvelenamento di Navalny era avvenuto appena un anno prima ed aveva richiesto una lunga riabilitazione dopo il coma.
Le accuse di Anna Gonchar, che confermano quelle di Lyudmila Navalny
Non possiamo essere sicuri se tutto ciò che dice la ragazza sia vero, tuttavia le testimonianze di una moglie di un prigioniero politico un pochetto allegra emergono.
Tutto questo sarebbe puro gossip se non fosse per il fatto che ci sono già partiti politici che vogliono candidare questa cittadina Russa alle elezioni europee e che essa stessa si voglia proporre come una paladina dei diritti civili in Russia, dimenticandosi di essere stata una attivista assieme al marito quando faceva sfilate con simboli nazisti e invitava a sparare a quegli "scarafaggi", riferendosi ai migranti Caucasici.
Fino ad oggi non conoscevamo nemmeno il nome della moglie di Navalny. Nessuno ne parlava, nessuno la indicava come leader politico. Pochissime ore dopo la sua morte, con un tempismo allarmante, l'eroina filo-occidentale è sbucata fuori dal nulla e ha lanciato la sua "candidatura" a leader di opposizione.
Vi faccio notare come media e motori di ricerca occidentali minimizzino e cerchino di nascondere fonti che vadano contro la loro narrazione dominante. Per confrontare le informazioni ho dovuto cercare in molte lingue e con tante tecniche che mi permettessero di ascoltare i vari punti di vista, soppesandoli e cercando di investigare.
mercoledì 21 febbraio 2024
Testimonianze dei cittadini di Andveevka
Le reazioni dei Russi alla morte di Progozhin, sei mesi fa
Reazioni dei Russi alla morte di Navalny
A quanto pare a diversi media e bloggers locali e stranieri in Russia è venuta in mente l`idea di interpellare la gente per strada sulla morte di Navalny.
Nel video di Radio Free Europe gli intervistati parlano con una certa tranquillità, ma non senza timore.
In altri video la paura e gli accorgimenti per evitare ritorsione sono presenti eccome.
Una ragazza si dice a favore di una opposizione in Russia, deve esserci per lei. Non si tratta tanto di Navalny come politico, ma ci vuole una opposizione, bisogna poter esprimere un pensiero critico.
domenica 18 febbraio 2024
Tre video sul Donbass che la tv Italiana non mostra
Foto di alcuni aggrediti nei pestaggi di Budapest (caso Salis)
Visto che molti media anche tra quelli considerati più accessibili a tutti ed attendibili hanno parlato di lesioni lievi, riportiamo qui altre foto, oltre a quella già postata nell`articolo precedente su Ilaria Salis.
Ricordo che Ilaria Salis deve essere ancora giudicata in merito, ma le accuse nei suoi confronti sono per lesioni gravi, non lievi.
Vi preannuncio che le immagini potrebbero urtare la sensibilità di qualcuno, per cui potete terminare la lettura qui.
Lascerò dello spazio intenzionalmente tra queste righe e le foto, che sono state riportate sulla pagina facebook dell`ambasciata di Ungheria a Roma.
Brevi riflessioni sulla scomparsa di Navalny
Un leader controverso
Con la morte di Alexej Navalny in carcere, a soli 47 anni, dopo un avvelenamento avvenuto tempo addietro, si consolida l'immagine della Russia come quella di una feroce dittatura.
E' un dato di fatto che spesso e volentieri gli oppositori di Putin fanno una brutta fine. Vedi Progozhin, che comunque l'aveva fatta grossa, mettendo a rischio un intero assetto statale e portando il paese ad un passo da una guerra civile.
Vedi la Polytkovskaja, che era però invisa anche ai terroristi Ceceni.
Vedi Alexander Litvinienko.
Il solo fatto che dopo la morte di Navalny siano stati arrestati 200 manifestanti e che allo scoppio della guerra con Kiev ne siano stati messi in prigione altri 15000 ci dimostrano che in Russia non esiste una vera libertà di opinione.
E se non si tollera nemmeno il dissenso di un cittadino comune senza potere, è credibile che uno come Navalny, verosimilmente pagato da occidentali per creare una sia pur rabberciata opposizione a Putin, sia stato ucciso.
Sul fatto che la Russia non sia una democrazia, non ci sono dubbi.
Sul fatto che Navalny fosse un santo, un duro e puro che si batteva per la democrazia e che avesse le capacità per governare e per creare un sistema alternativo a Putin, i dubbi ci sono eccome.
Nazionalismo e odio razziale
In calce a questo articolo, vi lascio un mio precedente post su Navalny.
Navalny era a capo di gruppi neonazisti con tanto di simboli connessi ad essi, campagne contro gli immigrati in Russia, marce di protesta contro i Caucasici.
Li definì scarafaggi. Appoggiò la guerra condotta dalla Russia alla Georgia.
Fu in favore dall`annessione Russa della Crimea.
Il suo odio verso gli immigtrati portò Amnesty International per qualche tempo a ritirargli lo status di "prigioniero di coscienza".
E' stato condannato per frode ai danni della multinazionale francese di cosmetici Yves Rocher.
Tale azienda ha avuto un atteggiamento ondivago, prima accusandolo e poi ritirando le accuse mosse. Sta di fatto che la giustizia Russa lo ha ritenuto colpevole insieme a suo fratello Oleg.
Navalny, i suoi business e i suoi finanziamenti
Un discorso a parte lo meritano le donazioni e i business relativi all'attivista Russo.
Navalny gestiva ingenti somme di denaro provenienti dalle donazioni dei suoi supporters Russi ma anche dei suoi patroni occidentali, tra cui George Soros.
Su questo punto molto non è stato scritto e i media occidentali si sono guardati bene dal parlarne.
Navalny non poteva esercitare da avvocato per via delle sue condanne dovute a "manifestazioni non autorizzate".
Tuttavia aveva società offshore a Cipro, di cui sicuramente conosciamo la Glavodpiska, che aveva stretto accordi per la distribuzione dei prodotti Yves Rocher nella zona di Vladivostok. Non si tratta di piccoli business.
Da dove prendeva i soldi Navalny per fare tutto ciò? Quanti soldi delle donazioni venivano utilizzati effettivamente per scopi politici e quanti per altri propositi?
E' un discorso che si inquadra nella situazione politica internazionale: L'occidente ostile a Putin ben vedeva un leader di opposizione ed era ben lieto di supportarlo.
E' dunque facile credere che, oltre agli emolumenti già accertati provenienti da cittadini e da associazioni residenti all'estero, ve ne fossero altri ben più cospicui da istituzioni soggetti politici e governativi per renderlo forte.
Il punto è che quando si danno i soldi a qualcuno per supportare la sua politica si rischia di far forti anche le sue finanze personali.
Navalny come politico e come aspirante statista
Avrebbe fatto una sorta di corso di formazione a Yale per quattro mesi, nella stessa scuola politica dove sarebbe stato formato il Georgiano Sakashvili.
Non aveva in generale una valida preparazione politica ne' un vero programma di governo. Non veniva tantomeno da una formazione democratica.
Ha dimostrato tuttavia coraggio e capacità comunicative che facevano presa sui giovani.
Era piuttosto un blogger e un attivista dedito alle manifestazioni, ai rapporti con i media stranieri, alla raccolta fondi, all'inchiesta giornalistica freelance contro i poteri forti, con attacchi e accuse di corruzione a Medvedev, Prigozhin e a Putin stesso.
La morte di Navalny
Gli episodi di avvelenamento col Novichok e quello meno nocivo dello Zelionka, il liquido verde lanciatogli durante una manifestazione, erano ormai alle spalle dal punto di vista medico.
Se fonti a lui vicine denunciavano maltrattamenti e privazioni in carcere, quelle filorusse obiettano che ha utilizzato addirittura il telefonino e ha mandato messaggi politici.
Ad ogni modo anche secondo molte fonti occidentali sembra che Navalny stesse bene, almeno fino a pochi giorni fa.
Quanto alla morte, le fonti russe parlano di un malore improvviso mentre passeggiava nella prigione di Kharp e che i medici che lo hanno soccorso dopo sette minuti avrebbero cercato di rianimarlo per trenta minuti senza successo.
Conclusioni
In definitiva: Navalny è morto, in prigionia, in Siberia. Molto probabilmente la colpa di questa morte, a soli 47 anni, è dovuta a fattori violenti legati alla sua dissidenza.
Alexej Navalny era una persona coraggiosa e scomoda. Mostrava i beni e le ricchezze acquisiti dai potenti del suo paese alla cittadinanza e al mondo.
Non meritava di essere avvelenato, non meritava di morire qualche tempo dopo in carcere.
Non era però il santo nè l'alternativa democratica che alcuni media, disonestamente e in cattiva fede, riportano.
Esistono due Navalny: quello vero e quello degli slogan e delle frasi fatte dai leader dell'occidente, che volevano utilizzarlo per cacciare Putin, pensando di manipolarlo poi, essendo loro i suoi sponsor.
Del resto un certo estabilishment non si è mai fatto problemi nel mandare al potere Pinochet, Videla e i Banderisti quando gli faceva comodo, figuriamoci un referente nazionalista più soft, che a differenza dei succitati personaggi storici aveva molto meno appoggio dalla popolazione e nessun supporto dall'esercito e da ambienti politici, istituzionali, industriali e finanziari del proprio paese.
Gli avrebbero fatto indossare giacca e cravatta e lo avrebbero proposto come un leader soft alla Zelensky prima maniera, ma col gap di essere appoggiato praticamente solo da poteri esterni al paese e tale cosa difficilmente avrebbe potuto funzionare o essere corretta in seguito.
Ecco in allegato alcuni link:
https://andrearusso1979.blogspot.com/2023/09/chi-e-veramente-alexei-navalny.html
https://www.aljazeera.com/news/2021/2/24/amnesty-strips-navalny-of-prisoner-of-conscience-status
https://www.aljazeera.com/news/2021/5/7/amnesty-re-designates-russias-navalny-as-prisoner-of-conscience
domenica 11 febbraio 2024
Tucker Carlson intervista Vladimir Putin
Questo articolo probabilmente presenterà qualche leggero refuso o errore di battitura, che verranno corretti nelle prossime ora. Ho pensato però di fare qualcosa di buono per chi non parla inglese e ho sintetizzato tutti i punti della conversazione tra Carlson e Putin. Si tratta di una sintesi e le domande e risposte sono lievemente adattate, ma la sostanza della conversazione è assolutamente intatta, come facilmente potrà verificare chi comprende la conversazione nella versione in Inglese di questo video.
Premessa
Tucker Carlson, noto giornalista degli U.S.A, dalla nota vena sarcastica e dalle idee tendenzialmente destrorse, ha intervistato Vladimir Putin per due ore, pochi giorni fa.
Almeno adesso possiamo ascoltare dalla sua viva voce cosa lo "Zar" pensa.
Finora abbiamo dovuto subire opinioni del genere: "Siccome Putin è un nemico (a prescindere) non dobbiamo ascoltare nessuna voce proveniente ne` da lui ne` in sua difesa proveniente dai media Russi.
Coloro che sostenevano questa tesi erano gli stessi che due anni fa dicevano che Putin era molto malato e nonostante apparisse in eventi pubblici in perfetta forma, continuavano con la loro menzogna, dimostrando di avere poco rispetto per i cittadini Italiani.
Precedenti esperienze analoghe si erano verificate con le interviste condotte dal coraggioso e anticonformista Americano Oliver Stone, che incontrò Putin più volte.
Oliver Stone, a differenza di Carlson, non può certo essere definito un Conservatore. Tra l`altro è noto per la sua lunga intervista-documentario a Fidel Castro.
Potremmo citare inoltre il suo film abbastanza derisorio nei confronti di George W. Bush in cui i fatti venivano raccontati in buona parte neutralmente, ma poi si divertiva in altri punti della pellicola a ritrarlo mentre mangiava o era sulla tazza del water.
Infine creava un inesistente complesso di inferiorità tra lui e suo padre, George Bush Senior, anche lui presidente degli States una manciata di anni prima.
Nelle prossime ore, per chi non parla Inglese, tradurrò e metterò in sintesi questa intervista in Italiano.
Sintesi dell`intervista
Putin inizia la conversazione con un lungo excursus storico, partendo dalle origini della Russia e dell`Ucraina, affermando che le basi di una vera antica esistenza dell`Ucraina e degli Ucraini come popolo sono molto labili: il nome stesso degli Ucraini, secondo lui, deriva dal fatto che loro vivevano fuori dai confini. Tuttavia, per il presidente e dittatore Russo, essi hanno sempre avuto una forte comunanza linguistica, religiosa e anche di parentela con i Russi.
Tucker Carlson cerca di riportare Putin alle ragioni della guerra in corso. Chiede perchè, se lo Stato Ucraino non ha un vero fondamento, ha aspettato ventisei anni per attaccare.
Putin chiede di terminare la sua premessa storiografica e giunge a parlare dei primi governi Bolscevichi, delle interazioni tra i paesi a cavallo tra le guerre mondiali. Fa riferimento alla creazione dello Stato Ucraino all`interno della Federazione Sovietica.
Pur non essendo gli Ucraini un gruppo etnico, sostiene Putin, probabilmente coloro che scelsero per una relativa autonomia Ucraina credettero che vi fossero legami culturali, di parentela ed economici molto forti tali da non mettere in discussione una scissione tra Ucraina e Russia.
Putin rammenta di come gli Stati Uniti si fossero impegnati a non espandere la Nato ad est. Lui e prima di lui Eltsin avrebbero provato con le buone maniere a convincere la Nato e gli Usa a desistere dal loro intento espansionistico, nonchè di riconoscere l`esistenza e la modernità dello Stato Russo.
Dal minuto 33 circa Putin accusa gli Stati Uniti di aver finanziato il terrorismo nel Caucaso.
In seguito, parla di un accordo che ci sarebbe stato con George W. Bush per creare un sistema missilistico comune, non contrapposto. Questo accordo poi si perse col tempo.
Questa mancata cooperazione avrebbe spinto la Russia a creare e implementare missili ipersonici che attualmente sono i più avanzati nel mondo.
Infine Putin passa rapidamente al punto sulla guerra: gli Stati Uniti e l`occidente a suo avviso hanno appoggiato una opposizione illiberale e un colpo di Stato che ha estromesso con la forza Yanukovich dalla vita politica e portato alla situazione attuale.
Secondo lui questo è stato un grande errore, anche se tecnicamente il golpe è ben riuscito.
"Senza Maidan, non avremmo alzato un dito contro l`Ucraina. Per anni abbiamo continuato a chiedere: non fate questo, non fate quest`altra cosa. Un altro errore è stato non incrementare gli accordi di Minsk".
Alla domanda di Tucker Carlson se ha centrato l`obiettivo, con la guerra, di evitare un conflitto globale più pericoloso, Putin risponde:
"Dobbiamo ottenere la denazificazione dell`Ucraina, che ha legami storici in tal senso.
In Ucraina ai tempi di Bandera ai pensò che alleandosi con i Nazionalsocialisti si ci sarebbe liberati dei Russi.
(..) Non ricordo quando è stata l'ultima volta in cui ho parlato con Joe Biden.....
Tucker Carlson: Chi ha sabotato il Nord Stream 2?
Putin: Voi (ridendo)
Tucker Carlson: Quel giorno io avevo degli impegni
Putin: Tu forse hai un alibi, ma il tuo governo no.
(...)
Tucker Carlson: I Tedeschi hanno accettato questa cosa del Nord Stream in silenzio. Perchè lo fanno?
Putin: La leadership Tedesca pensa all`interesse collettivo occidentale. Loro sono i maggiori finanziatori in supporto agli Stati Uniti della guerra in Ucraina.
Ma io dico: perchè piuttosto non riconoscono le sfere di influenza? Perchè non rispettano la Russia? Adesso pagano gli idrocarburi molto di più, devono andare a prendere il gas liquefatto, il petrolio altrove, questo li danneggia economicamente: perchè continuare in questo modo....
(...) gli Stati Uniti credono di controllare il mondo imponendo la propria moneta: il dollaro.
Ma il mondo sta cambiando. Tale strategia non funziona più. Ci sono altre valute con cui si svolgono molte transazioni, incluso il Rublo. Il 34 percento delle transazioni mondiali è attuata con lo Yuan cinese.
Tucker Carlson: Quali sono i vostri rapporti con i Cinesi?
Putin: L`Occidente descrive la Cina come un altro grande spauracchio internazionale. In realtà le relazioni commerciali continuano anche tra loro e la Cina. Quanto a noi, non possiamo scegliere i nostri vicini. I Cinesi sono il nostro vicinato
Bisogna accettare che il mondo è cambiato. Gli Stati Uniti non vogliono accettare i nuovi equilibri mondiali.
Ho avuto buoni rapporti con George W. Bush.
Tucker Carlson: Chi comanda in America?
Putin: Non lo so, so solo che da quando è collassata l`Unione Sovietica, un certo estabilishment ha consigliato ai governi americani di metterci sotto pressione
Tucker Carlson: Pensa che Zelensky abbia ancora il potere per negoziare?
Putin: Credo di sì, è il Presidente eletto del suo paese dopotutto. E` stato votato perchè aveva promesso di normalizzare la situazione in Donbass. Ha purtroppo ascoltato l`opinione di Boris Johnson, il Primo Ministro Inglese, che era meglio continuare a farci la guerra. Dove si trova ora Boris Johnson? La guerra invece sappiamo che continua.
Per arroganza in molti credono di batterci militarmente. Noi non vogliamo attaccare nessuno.
(..) L`Impero Romano crollò piano piano, dopo sei secoli di interazione con i Barbari, che nel frattempo crebbero socialmente ed economicamente. Oggi certi processi di decadenza sono molto più accelerati. Dipenderà da come utilizzeremo la tecnologia.
Voi Americani siete più pragmatici di noi, noi Russi pensiamo più alle implicazioni spirituali e all`eternità. Elon Musk, persona estremamente intelligente, ha già detto di aver impiantato sottopelle il primo microchip. Questa è una cosa che vi toccherà regolamentare.
Anche le armi nucleari sono una minaccia all`umanità potenzialmente.
Tucker Carlson: Evan Gerschkovich non è propriamente una spia, è direi piuttosto un giornalista.
Putin: "Ha rivelato informazioni riservate e confidenziali riguardanti le istituzioni Russe, questo è formalmente spionaggio per le nostre leggi".
Vladimir Putin conclude l`intervista affermando: "Noi vogliamo rimandare Gershkovich a casa da voi, i negoziati continuano. 72 miliardi di dollari in supporto alle forze militari Ucraine sono qualcosa di cui discutere. Sono stati gli U.S.A a fare una scelta sbagliata, adesso stiamo cercando una soluzione. Bene, lasciamo che gli U.S.A. cambino le loro decisioni. Continuiamo il discorso fatto a Istanbul. Ripartiamo dalle volontà del passato in cui la Nato prometteva di non espandersi. Mettiamo un vincolo che la Nato non metta basi in Ucraina. Prima o poi questa isteria collettiva in Ucraina si sostanzierà in una negoziazione. Ci identifichiamo uno nell`altro, Russi e Ucraini. E` impossibile separare anime affini"
Nota: Questa non è propriamente una traduzione letterale, quanto una sintesi di quanto ascoltato nel video postato qui partendo dalla traduzione simultanea in Inglese.
sabato 10 febbraio 2024
Giorgia Meloni celebra il Giorno del Ricordo a Basovizza
mercoledì 7 febbraio 2024
Il Robinson Crusoe di Paolo Villaggio è grintoso e ricco di contenuti
Benchè non sia mai stato atletico, Paolo Villaggio lì era ancora discretamente giovane ed in grande forma. In più aveva molto da dire.
Erano gli anni in cui Fantozzi veicolava un messaggio politico e sociale, che si è perso via via coi film di Villaggio degli anni `80 e `90,
quando lo stesso personaggio divenne solo una stanca marionetta sfortunata che prende colpi in faccia, svuotato di ogni contenuto.
Il Robinson di Villaggio fu una idea felice: ravvivare le avventure di Robinson Crusoe vestendole della personalità e della inventiva dell'attore Genovese.
Anche qui, come in Fantozzi, uscito nelle sale solo un anno prima, c`è tutto il repertorio intellettuale di Villaggio: la critica dei costumi Italiani, il cittadino medio aggrappato alle sue comodità, alle sue bassezze e al conformismo. C'è la rinuncia a vivere alla grande e secondo i propri principi perchè è più comodo così.
"Bella donna eh? No? Beh però è ricchissima", dice il naufrago al pappagallo appollaiato sulla foto della moglie. Quando poi l`amore puro dell`avvenente Venerdì lo metterà di fronte ad una scelta, il conflitto esploderà in lui.
Il protagonista trova dunque la donna dei sogni, addirittura impara la lingua degli indigeni in una nuova isola e si integra, ma il richiamo della civiltà riappare in tutta la sua inciviltà volgare e meschina, malata di gossip, di diavolerie elettroniche e di cibo spazzatura.
Ci sarà un sussulto di orgoglio e di ripensamento, un po`come Fantozzi, almeno per un breve lasso di tempo, umilia il suo superiore a biliardo. Se però il personaggio fosse stato un uomo forte e vincente Villaggio avrebbe cambiato mestiere e non avrebbe avuto debolezze da deridere e da esorcizzare.
La stessa situazione di scelta tra un amore sincero, scevro da schemi sociali da una parte e la comoda civiltà che riporta il naufrago alle miserie dell`animo dall`altra, esiste anche in un film di due anni prima:
"Travolti da un insolito destino nell`azzurro mare d`Agosto".
Si tratta di una splendida opera di Lina Wertmüller, con la superba Mariangela Melato, la cui bravura sembra di un altro pianeta, nonchè Giancarlo Giannini, altro talento Wertmülleriano.
I titoli lunghi andavano di moda all`epoca, sia nei film che nelle canzoni.
Come accennato, in "Il signor Robinson, mostruosa storia d` amore e di avventura", il ventaglio di spunti ideologici di Villaggio trova parecchio posto, a partire dalla non rinuncia alla civiltà dei consumi.
Il superstite al naufragio gioca a carte da solo, si inventa una macchinina di legno inventandosi un fantasticante Gran Premio di Formula Uno, interrompe la stessa partita a carte per andare a prendere la moglie in una immaginaria stazione; la moglie in realtà è un albero con le foglie vagamente rassomiglianti a dei lunghi capelli.
Il boomerang che si è costruito fornisce altri pretesti comici. Il rapporto col pappagallo è una trovata frequente per i film leggeri di quei tempi. Figuriamoci se non potevano utilizzarla con Robinson e su un'isola tropicale.
Infine citiamo la penosa tv fatta per compassione dalla nativa Venerdì (la bellissima, allora ventiquattrenne Eritrea Zeudi Araya).
Robinson cerca di spiegare cosa sono i soldi e le banche a Venerdì con un lungo e troppo contorto discorso. Venerdì lo spiazza semplicemente proponendo lo scambio tra due oggetti.
E poi ci sono le gag, riproposte in parte in altri film: le prove di forza e di intelletto in una gara con un indigeno, in cui si gioca il matrimonio con Venerdì.
Robinson declama la Divina Commedia e viene ricoperto di ortaggi con disprezzo, cede alla prova del digiuno ingurgitando indecentemente il cibo, tentando inizialmente di farlo di nascosto. Affronta i sassi penzolanti perdendo anche la prova di abilità fisica.
Quello che mi piace di questo film è la mancanza di banalità. Le gag sono riuscite, Paolo Villaggio ha i ritmi giusti e recita per davvero, fa discorsi complessi, il fisico e i riflessi lo accompagnano. Non cede, come farà in seguito, a fare per quasi tutto il tempo la voce roca sibilata.
Qui in veste di Robinson parla, esprime una mimica valida, supportato dalla Fantozziana voce narrante che dà forza e contenuto alle immagini in movimento.
La trama non perde logica e coerenza, nonostante il giusto indugiare nelle gag comiche e i 103 minuti di durata, ben più lunga rispetto a tante altre opere simili.
Infine una menzione a parte la merita la canzone, con annessa colonna sonora, scritta dai fratelli De Angelis e cantata dall`allora in voga Sammy Barbot, Martinicano ai tempi ventunenne, nel fiore degli anni e della bellezza, con una voce soul da brivido.
Bei tempi per il cinema, quelli.
lunedì 5 febbraio 2024
Perchè gli agricoltori protestano?
Foto di Gaza
Cosa sta facendo il nostro governo per la pace in medioriente? Sembra che l`occidente soprattutto, più di altre macroaree, guardi a questo conflitto con un certo menefreghismo.
Landini, l`uomo che non c`era
Mi sono sempre chiesto dove fossero i sindacati italiani negli ultimi decenni. Forse sonnecchiavano quando sono stati introdotti i contratti interinali. Forse fantasticavano fissando il soffitto quando gli Italiani venivano desalarizzati in vari modi e quando i prezzi crescevano a dismisura e gli stipendi non crescevano abbastanza.
Forse sognavano barricate fumettistiche quando il salario minimo non veniva regolamentato e possibilmente implementato.
Può darsi che fossero in vacanza in Corsica quando la proprietà delle banche centrali passava ai privati a scapito delle istutuzioni statali. La facoltà di decidere se, come e quando creare e mettere in circolazione il denaro apparteneva agli speculatori, non ai rappresentanti della comunità, in nome dell`interesse pubblico.
Forse non si accorgevano degli allevatori del nord falliti per le leggi sulle quote latte;
non si avvedono ora che le spiagge vengono confiscate a chi ci ha investito e sudato, per via della legge Bolkenstein.
Non hanno sentito che mezza Europa ha le strade occupate dai trattori e che chi lavora i terreni e cresce gli animali è l`anello debole della catena di produzione del cibo.
Maurizio Landini non l`ho visto sulle barricate quando è stato sospeso il lavoro a decine di migliaia di lavoratori italiani in nome di un siero inefficiente che non impediva la reinfezione, la trasmissione del virus e in più aveva per alcuni danni collaterali anche gravi e permanenti.
Il Segretario generale della Cgil non ha ruggito come il trattore suo omonimo, lo storico "Landini testa calda", quando in nome di un Fantozziano e Orwelliano lockdown venivano multate massaie quattrocento euro perchè si recavano ad un supermercato lontano da casa.
Si è preso invece la pacca sulla spalla del banchiere Mario Draghi dopo l`assalto alla Cgil. Fu un episodio talmente genuino che il leader neofascista Giuliano Castellino fu accompagnato dalla polizia durante la deviazione del suo corteo .
Intanto la Fiat-Fca e le altre aziende automobilistiche ad essa connesse sono state assorbite dai Francesi di Stellantis, dopo decenni di contributi statali e delocalizzazioni.
Mentre gli Agnelli-Elkann già da tempo si sono dedicati alla finanza e ad investimenti in buona parte fuori dal nostro paese, Stellantis sta ventilando la possibilità di effettuare ulteriori tagli alla forza lavoro sul territorio Italiano.
Lo stipendio del segretario della Cgil è però buono e noi ce ne rallegriamo.
sabato 3 febbraio 2024
"Ghiacciolo alla pera", di Enrico Varrecchione
Hammerbande, info sulla gang che ha messo a soqquadro Budapest
Sembra che in Germania e in Europa sia molto attiva una organizzazione di giovani estremisti "antifa", resasi protagonista di molteplici episodi di violenza. Il dialogo non sembra essere nelle loro corde.
Alla faccia del patriarcato, del maschilismo e dell'indole violenta maschile di cui forzosamente si propaganda da molte parti, molti esponenti di spicco della combriccola sono donne, ovvero ragazze giovani, belle e piuttosto incazzate. Roba che "Nikita ha studiato dalle suore".
venerdì 2 febbraio 2024
Ilaria Salis non è maestra ed ha una condanna
Ci sono aggiornamenti su Ilaria Salis, in prigione in Ungheria da quasi un anno dopo i pestaggi di gruppi anarchici ai danni di attivisti nazionalisti confluiti a Budapest per celebrare "Il Giorno dell`Onore".