lunedì 30 novembre 2009

La catena umana che unì Vilnius a Tallinn

Nel periodo della loro lotta pacifica contro l'Unione Sovietica, lituani, lettoni ed estoni organizzarono una catena umana che, partendo da Vilnius, arrivò fino a Tallinn. Fu un segnale forte di unità e di ferma ribellone non violenta.
La canzone che accompagna le immagini è eseguita nelle tre lingue nazionali. Atmostas balija, Ärgake Baltimaad, Bunda jau Baltija (si risveglia il Baltico). Sembra quasi un novello Inno di Mameli confederale. Da notare come già i due puntini della dieresi indichino la differenza di ceppo linguistico tra Lituani e Lettoni e gli Estoni, che invece hanno molto in comune con i Finlandesi.

http://www.youtube.com/watch?v=0KoKq20RUl0

Il Pescara non decolla. Padrone del campo anche in 10 uomini, ma un errore tattico vanifica tutto


0-0 è il risultato della partita casalinga di ieri pomeriggio del Delfino con il Foggia del duo Porta e Pecchia. In campo il solito Pescara bello solo per un tempo o poco più, ma questa volta, più che un calo fisico o l'espulsione di Gessa, pesa gravemente una doppia sostituzione operata attorno al 50' da Cuccureddu.

Ma andiamo con ordine. Biancazzurri subito aggressivi, con addirittura quattro attaccanti in campo posizionati in maniera anomala. Lo schema è uno solo: affondo o scambio su una delle due fasce e cross basso a cercare la conclusione al volo del compagno. Una trama di gioco che crea spettacolo, ma la mira è imprecisa.

Al 16' ci prova Dettori con un colpo di tacco: manda fuori a due passi dal portiere pugliese. Seguono una serie di assalti all'arma bianca: i biancazzurri sono padroni assoluti del campo, se si eccettua una conclusione del Foggia dopo un bello slalom di Salgado.

Ci prova Sansovini, con il corpo sbilanciato all'indietro, ovvero la posizione opposta a quella ideale per il tiro, e il pallone va alto quasi sugli spalti. Ci prova anche Verratti a tirare, due volte, ma colpisce il pallone debolmente. Gessa, che come altri suoi compagni non va per il sottile, e non risparmia legnate agli attaccanti ospiti.

Ne bastano due per farsi espellere nel finale del primo tempo. Il Pescara si schiera coraggiosamente con una difesa a tre, nonostante l'inferiorità numerica, e l'intuizione sembra felice, visto che il Foggia rimane a guardare, timoroso, fino al 50' circa, dove avviene l'episodio chiave della gara. Cuccureddu fa uscire Verratti e Ganci per Carboni e Matarazzo.

Da allora gli adriatici smarriscono il filo del gioco, rischiando di perdere l'incontro, visto il ritrovato coraggio del Foggia che va più volte al tiro. Un salvataggio con i piedi del portiere Pinna e gli interventi di un Romito stratosferico, oltre che il fischietto del pessimo Ferraioli, evitano il peggio.

Il Pescara è fortunato, perchè è a soli 4 punti dalla tutt'altro che brillante capolista Verona, in un campionato dove le prime hanno una media punti molto bassa.

Pagelle: Pescara. Pinna 6,5 Gessa 5, Romito 7,5, Olivi 7, Coletti 6, Zappacosta 6, Dettori 6,5, Verratti 6,5, (s. Carboni 5) Ganci 6, (s. Matarazzo 5), Sansovini 5,5(s. Artistico 5,5) All. Cuccureddu 5

Foggia. Bindi 7, Carbone 6,5, Burzigotti 6, Goretti 6, Micco 6, Di Roberto 5,5, Velardi 5,5, D'Amico 5, Mancino 5, Salgado 5,5, Ferrari 5,5 (s. Caraccio n.g) All. Porta-Pecchia 5. Arbitro Ferraioli 5
Andrea Russo

mercoledì 18 novembre 2009

"Amici" è antieducativo

Visto che in una parte non trascurabile dei giovani le buone maniere sono ormai consegnate agli archivi, tanto vale enunciare deliberatamente i nuovi valori correnti, per gli autori di "Amici".

Titolo già poco azzeccato per questo format televisivo, in cui la conduttrice Maria De Filippi fa di tutto per creare liti tra i concorrenti.

Può darsi però che qualche episodio scampi al fuoco del dibattito, perchè la frase poco carina è stata detta in assenza dell'altro, oppure all'una di notte durante una confidenza detta sotto voce.

Non c'è problema: ci sono le registrazioni e Maria innescherà un'altra miccia il giorno successivo, mandando in onda l'ormai famoso "Rvm" (ma non è meglio chiamarlo filmato?)

Nella scuola di Amici si fa ben poca lezione: i professori considerano già artisti affermati gli imberbi partecipanti al reality contest, che spesso si danno aree da divetti.

La cosa più grave è che viene messa in dubbio implicitamente l'autorità degli insegnanti: se uno studente risponde in malo modo, non viene cacciato, anzi, gli si concede il contraddittorio, e c'è anche chi, tra i tutor, difende il malandrino.

Legittimi sono poi i sospetti sulla genuinità di molte liti, che sembrano fatte apposta per innalzare l'audience.

E se c'è qualcuno che piange, ecco la telecamera in primissimo piano, talmente vicina che inquadra solo l'occhio, a testimoniare la lacrimuccia dello studente di turno.

"Amici" fa bene il paio con altri programmi che hanno codificato una pornografia sentimentale che fa diventare spettacolo l'intimità, le ferite del cuore, i familiari separati e le persone in difficoltà.

martedì 17 novembre 2009

Reagan e la Thatcher in una storica cartolina satirica



I rapporti tra Gran Bretagna e Stati Uniti, negli ultimi decenni, sono sempre stati imperniati su uno spirito di grande collaborazionismo. Non c'è da stupirsi, dunque, se la satira di estrema sinistra si sia prodotta in performance come questa, che, al di là delle valutazioni politiche, mi sembra molto divertente. Una cartolina ripropone la locandina di Via col vento, con Ronald Reagan e Margaret Thatcher al posto di Clark Gable e Vivien Leigh. Alle loro spalle, al posto delle fiamme che avvolgevano Atlanta distrutta dalla guerra di secessione, c'è un fungo atomico, spettro presente anche in quegli ultimi anni di guerra fredda.
A dire il vero, la locandina ironica mi sembra fatta, graficamente, molto meglio di quella originale, forse grazie anche alla tecnologia degli anni '80, più avanzata di quella contemporanea al film.
C'è da tener presente che Reagan, prima di diventare presidente, era stato un attore cinematografico, e forse è anche il suo charme a rendere naturale la sua posa nella foto.

C'è anche una canzone di Claudio Lolli che ne parla:

http://www.youtube.com/watch?v=n2ws7e8s-OE

Pescara-Verona, la partita termina a reti inviolate

Non si sono fatte del male, le due squadre, e si torna tutti a casa con un punto che va meglio al Verona, che ha giocato fuori casa e che ha un organico inferiore, ma si conferma squadra tosta e quadrata.

Il Pescara mette sotto gli avversari, con una sfuriata nel primo tempo che sembra preludere al goal.

Invece nel secondo parziale c'è il solito calo fisico. Cala la nebbia, materialmente e moralmente, in campo.

8 Minuti di sospensione della partita tra la nebbia vera e quella dei fumogeni. Ma le due squadre non hanno più gambe. Nemmeno le sostituzioni sortiscono l'effetto sperato: per il Pescara entra Verratti al posto di Ganci, ma alla fine, dopo 5 minuti di recupero, il match termina a reti inviolate.

Per i biancazzurri c'è una consapevolezza che serve tanta umiltà in più in un torneo che dovrebbe vederli primi, e potenzialmente più forte anche del Verona e della Ternana che la precedono in classifica, come si è visto stanotte all'Adriatico, almeno per un tempo. Occorre però mandare il cuore oltre l'ostacolo.

I Dorici invece agguantano la Ternana in vetta a 27 punti,con gli Adriatici staccati di tre punti. La Ternana, outsider e rivelazione del torneo, continua a sorprendere.

lunedì 16 novembre 2009

Cresce l'attesa per Pescara Verona.

I tifosi sono in trepidazione per sapere, tra un'ora circa, se la rispettiva squadra è la più forte del torneo di serie C1, o almeno, del proprio girone.
Si ci attende il pubblico delle grandi occasioni allo stadio, e già molti supporters sono in marcia, tra cui quelli veronesi, circa 750, che siederanno nel settore "ospiti" della curva sud.

Il Pescara, dicono alcuni, è più forte se si prendono i singoli giocatori, ma il Verona è più squadra e ha brillato di più fino ad ora.

I biancazzurri tenteranno di sfruttare il fattore campo, ma di certo c'è che sia gli uomini di Cuccuredu che quelli di Remondina giocheranno per i tre punti, come ampiamente annunciato durante la settimana.

Le probabili formazioni:
Pescara:
Pinna;Vitale, Zanon, Mengoni, Olivi;Dettori, Gessa, Coletti, Bonanni;Ganci;Zizzari

Verona:
Rafael, Cangi, Pugliese, Esposito, Ceccarelli, Comazzi, Russo, Pensalfini, Colombo, Berrettoni, Rantier

Arbitra Barratta di Salerno, inizio ore 20.45

domenica 15 novembre 2009

La C1-Prima Divisione domani sera in vetrina.




(foto tratte da forzapescara.com e da hellasverona.it)
Col massimo campionato fermo e la nazionale che ha già giocato ieri, passano in primo piano per gli appassionati di calcio non solo la serie cadetta, ma anche l'interessante scontro al vertice Pescara-Verona, rispettivamente seconda e prima in classifica del girone B di Lega Pro (temporaneamente scavalcate dalla Ternana che ha già giocato)

Ancora lo Stadio Adriatico protagonista, dunque, Lunedì 16 Novembre alle 20.30, dopo aver ospitato l'amichevole di lusso Italia-Olanda, terminata ieri sera a reti inviolate.

Pescara reduce dalla prima sconfitta stagionale al "San Vito" di Cosenza, grazie alla quale il Verona si è assicurato un vantaggio di tre punti, superando il Real Marcianise.

Si tratta di due squadre costruite per vincere il torneo, e c'è grande curiosità nel capire quale sia la più forte. Fin qui il Verona ha brillato un po' di più, al di là dei tre punti in più messi in cascina.

Domani dunque le tifoserie di due piazze che sentono la serie C (speriamo che torni presto a chiamarsi così) stretta, per le loro esigenze, vedranno soddisfatta la loro attesa.

I dubbi della Corte dei conti sulla compravendita dei vaccini H1N1

Un assurdo contratto vincola il Ministero della salute all'azienda Novartis, fornitrice dei vaccini per l'influenza"suina". Tra le obiezioni poste dalla Corte dei conti, tra l'altro, spiccano alcuni punti paradossali.
In particolare:

-La Novartis non è tenuta a pagare nessuna penale in caso di ritardo nella fornitura dei vaccini.

-E' la Novartis, nel caso che il vaccino produca danni per un difetto di fabbricazione, a stabilire se l'azienda stessa abbia colpe.

-La Novartis pagherà i danni alle persone che subiranno danni per difetti dovuti alla fabbricazione: nel caso in cui i danni scaturiscano da altre cause, sarà il ministero a pagare. Ma visto che è Novartis a stabilire se Novartis ha sbagliato o meno, secondo voi come finirà?

Ecco gli undici punti in cui la Corte dei conti contesta l 'accordo, tramite una delibera ufficiale, datata 10 Settembre 2009, e riferita al D.D. del 27 Agosto 2009.

Vi allego anche il testo integrale del documento sul sito dell'ente in calce.

1) la decima premessa – parte integrante del contratto – precisando che l’esito delle ricerche, la capacità di sviluppare con successo il Prodotto, i tempi di produzione, la qualità dell’inoculo virale, la capacità produttiva e il lancio del prodotto sono ancora in corso di definizione, sembra vanificare a favore della Novartis tutti i successivi vincoli contrattuali;


2) la tredicesima premessa prevede l’applicazione dell’IVA vigente al momento della consegna anziché quella vigente alla firma del contratto;


3) l’art. 3.1 (ribadito dall’art. 5.3) prevede la possibilità del mancato rispetto delle date di consegna del Prodotto, senza l’applicazione di alcuna penalità;


4) l’art. 4.1 stabilisce che il Ministero accetti il prodotto anche in assenza dell’autorizzazione all’ammissione in commercio in Italia, concordando in tal caso un generico “Quality Agreement”;


5) le garanzie poste a favore del Ministero in caso di mancata autorizzazione all’ammissione in commercio del Prodotto in Italia previste dall’art. 4.2 non appaiono correlate all’esborso finanziario sopportato dal Ministero fino a quella data, né bilanciate con quelle poste a carico del Ministero medesimo dall’art. 9.3 nel caso di impossibilità di ritiro del Prodotto;


6) l’art. 4.4, riguardante eventuali difetti di Fabbricazione o Danni Fisici del prodotto, richiede l’accordo della Novartis sull’esistenza degli stessi;


7) l’art. 4.5 prevede rimborsi al Ministero per danni causati a terzi, limitatamente a causa di Difetti di Fabbricazione, mentre ai sensi dell’art. 4.6 il Ministero dovrà risarcire Novartis per danni causati a terzi in tutti gli altri casi;


8) l’art. 9.3 prevede il pagamento alla Novartis di euro 24.080.000 (al netto di IVA) ai fini della partecipazione ai costi in caso di non ottenimento dell’autorizzazione all’immissione in commercio del Prodotto, senza alcuna specificazione in merito ai criteri di quantificazione del predetto importo;


9) l’art. 9.5 stabilisce che, qualora il contratto venga risolto per violazione di disposizioni essenziali da parte di Novartis, il pagamento dovrà essere ugualmente effettuato per il prodotto fabbricato e consegnato;


10) l’art. 10.2 considera Informazioni Riservate anche l’esistenza del contratto e le disposizioni in esso contenute, clausola – in considerazione dell’evidenza pubblica della procedura – impossibile da rispettare;


11) il contratto appare carente di parere di organo tecnico in grado di attestare la congruità dei prezzi in esso concordati.


http://www.corteconti.it/Ricerca-e-1/Gli-Atti-d/Controllo-/Documenti/Sezione-ce/Anno-2009/Delibera-n.-16-adunanza-del-10-settembre-2009---Giuseppone.doc_cvt.htm

Le ragazze del volley italiano trionfano nella Grand Champions Cup


Dopo aver dominato la classifica e aver battuto con un perentorio 3 a 0 le fuoriclasse brasiliane nlla penultima gara del girone, le fantastiche ragazze del volley azzurro, capitanate dal ct Massimo Barbolini, hanno sconfitto anche il Giappone. Risultato finale 3 a 1 e coppa in bacheca ( 32-30, 25-22, 24-26, 25-18). Si aggiudicano dunque la competizione, fondata nel 1993, che mette a confronto le squadre detentrici del titolo continentale.
Nelle passate edizioni avevano vinto, in ordine cronologico, Cuba, Russia, Cina e Brasile. Il Giappone ospita il torneo in maniera fissa.


Dopo Lodz, dunque, c'è Fukuoka nei bei ricordi delle azzurre, brave e anche belle, il che non guasta.

Giornalismo: distruggere e ricominciare.

Non si può continuare ad abbozzare. Di fronte a situazioni di precarietà ormai standardizzate, i più si rassegnano.

La professione del giornalista è una fra le più precarie, e non solo in Italia.

C'è una prevaricazione degli editori sui dipendenti, e non c'è una controparte sindacale o un'istituzione di settore in grado di contrastare lo stato delle cose.

Esiste l'Ordine dei giornalisti, frastagliato in tante entità regionali, esiste il sindacato di categoria, ma i risultati dove sono, se sì e no il 10 % di noi vive di questo lavoro e il resto lo fa per passione?

Occorre una riorganizzazione: aprire un dibattito tra menti libere per rialzarsi e cominciare un nuovo corso, una rinascita che coinvolga gli addetti ai lavori in una nuova epoca eroica del giornalismo, in cui si torni allo spirito vero della professione.

Non più schiavi della faziosità, ma veramente liberi di dire ciò che si pensa. Non più tenuti sospesi a un filo dagli imprenditori dell'informazione, ma tutelati da organi di controllo indipendenti e forti.

sabato 14 novembre 2009

Chick Corea e Gary Burton: Desert Air


Chick Corea(n.1941), pianista di orgine italiane, e Gary Burton (n.1943) vibrafonista, entrambi statunitensi, hanno fatto cose importanti assieme, a partire dagli inizi degli anni '70. Si tratta di due nomi di prima grandezza nel campo del Jazz internazionale.

Un pezzo che vi raccomando vivamente di ascoltare è "Desert air", qui riproposto fedelmente e con grande bravura da due jazzisti molto bravi

http://www.youtube.com/watch?v=GDdNrwKBlWY

Fondi statali per la cultura


Il fatto che ci siano i fondi statali in favore di rassegne, films, concerti, spettacoli teatrali e simili è una cosa positiva e ampiamente condivisibile.


Da alcuni anni però, gli artisti lamentano un taglio di questi fondi da parte del governo centrale. Artisti come Michele Placido, Mariangela Melato, Massimo Ranieri e tanti altri hanno espresso chiaramente il loro pensiero, denunciando la drammaticità di tale provvedimento.


Il discorso, a mio avviso, è un po' più complesso: premesso che non solo il governo centrale, ma anche le Regioni, le Provincie e i Comuni stanziano emolumenti per tali attività, bisognerebbe andare a vedere anche dove vanno a finire, nello specifico, questi soldi.


I finanziamenti sul cinema, ad esempio, hanno rappresentato il Bengodi per alcuni produttori, fino a qualche anno fa.
Lo stato dava loro milioni di euro, e loro cosa facevano? Intascavano i soldi, realizzavano il film, e poi non lo distribuivano nelle sale, per non rischiare quattrini propri.


Un provvedimento recente ha disposto che parte di quel denaro debba essere impiegato per la distribuzione.


Altro esempio: nella mia attività di giornalista ho visto denaro a fiumi confluire a favore di associazioni, circoli pseudo-culturali che in realtà erano solo dei pubs, iniziative artistiche locali di scarso spessore. Milioni e milioni di euro che in un ambito regionale gravano in maniera rilevante sul bilancio.


Dall'altra parte, ci sono nella mia città personaggi che si fregiano, non so quanto buon diritto, della nomea di intellettuali, eppure nessuno o quasi conosce nè i loro libri, nè le loro rappresentazioni teatrali, nè i loro films.

Li conoscono bene, invece, gli assessori e i consiglieri comunali con cui vanno a braccetto.


Se è giusto finanziare la cultura, è anche giusto fare una cernita:

1 Non si può certo dare soldi a tutti, nè far vivere gli artisti come parassiti dello stato.

Esistono anche finanziamenti degli sponsors. Molti imprenditori, ad esempio mettono cartelloni pubblicitari, birrerie, stands e chioschi nei luoghi dei concerti


2 Quando si tratta di manifestazioni artistiche non proprio di qualità, si può fare a meno di erogare fondi pubblici.


3 Mi fa specie che in tv vengano a protestare vecchie conoscenze del tubo catodico, gente piena di soldi, che critica il potere ma è schierata politicamente, che critica la tv ma vi compare, che critica i poteri forti del cinema e poi vi fa affari asseme, che critica il malcostume politico ma raccomanda il figlio o la figlia per il suo stesso mestiere di artista (e a volte, sinceramente, quei ragazzi non hanno proprio la stoffa).

4 Sarebbe bello invece elargire anche molti soldi in favore della cultura, ma per valorizzare quei giovani di talento che vedono le loro ali mozzate da un sistema di gestione dell'arte marcio e forse un po' criminale.

mercoledì 11 novembre 2009

"La casta"

Che in Italia esista, ad alti livelli, soltanto un giornalismo fazioso è un dato appurato.
Ogni giorno abbiamo in tv opinionisti e scrittori (che si fregiano dell'appellativo di intellettuali) distorcere i fatti e lanciare strali, a senso unico, contro la fazione opposta alla linea editoriale e ai referenti politici del proprio giornale.

Innanzitutto vorrei contestare l'uso della parola "intellettuale", ingustamente associata spesso a persone tutt'altro che brillanti.


Tante persone sono dotate d'ingegno, e non sono giornalisti. Magari sono ingegneri, medici, funzionari, oppure gente comune, senza blasone.

Eppure il "volgo" secondo me ha più comprendonio di tanti vanitosi del tubo catodico. Gli sono inoltre chiare problematiche complesse sia della propria città, che della nazione. Forse non sempre è così, ma accade molto più spesso di quanto non pensi la classe dirigente.

I servi del potere parlano di casta, lanciano accuse monche, riescono a vendere anche tante copie dei loro libri. Ma la gente se la beve davvero?
Personalmente, sopravvaluterei meno i vassalli dei politicanti e rivaluterei un po' di più la gente comune.

martedì 10 novembre 2009

Esce il nuovo disco di Lucio Dalla. Freschezza e simpatia restano le sue armi.


Esce il nuovo disco di Lucio Dalla, Angoli di cielo.

Testi simpatici e accattivanti, storie quasi da fumetto, ma scritte e interpretate da uno che nella vita ne ha viste tante.

Il 64 enne di Bologna riesce ad essere ancora una volta leggero ma mai banale, e a conquistare tutti, perchè il disco lo rispecchia: lui è così, simpatico e vicino all gente, come ama precisare. Ama ed è amato, insomma, e la sua musica ne guadagna. Ha già ricevuto i complimenti via sms dei suoi amici Enzo Iacchetti e Valentino Rossi.

E' possibile comperare il disco in edicola, in abbinamento a La Repubblica o a L'Espresso, al prezzo di 16 euro e 90.

Molto divertente è il brano Broadway, in cui Dalla dialoga con una scimmia dello zoo, che gli ribalta il concetto di libertà e lo induce a riflettere.


Ragazze vincenti - Le azzurre conquistano la Federation Cup


Le nostre atlete azzurre del tennis si sono aggiudicate la Federation Cup, la coppa Davis al femminile. Bissano così un successo ottenuto nel 2006, con un team in cui già da allora figuravano la Pennetta e la Schiavone.


Ne hanno fatto le spese in finale le americane, prive delle due atlete di punta Serena e Venus Williams. La Oudin, n.49 al mondo, la terza americana più forte nel ranking wta, ha dovuto soccombere sia contro la Schiavone (n.16) che contro la Pennetta (n.12).


Alla fine il risultato è stato un secco 4 a 0 per le azzurre, che in semifinale avevano battuto la Russia.


Nel team russo figuravano la Kutznesova, numero 3 al mondo, e Nadia Petrova, numero 20.


Anche la vittoria contro le temibili russe dimostra che il fatto che le sorelle Williams abbiano dato forfait non sminuisce l'impresa delle azzurre, con Flavia Pennetta e Francesca Schiavone in grande forma. Da segnalare come un mesetto fa la Pennetta abbia battuto Venus Williams in un torneo individuale.


Forse anche questo rende speciali le ragazze azzurre del tennis: loro non snobbano la nazionale perchè ci sono pochi soldi in palio, come fanno anche i colleghi americani del tennis e del basket.
E poi, si dice pochi tanto per dire: solo per il passaggio in finale le italiane percepiranno 60 000 euro, mentre si prevede un premio ben più sostanzioso per la vittoria del torneo.


Altra considerazione: come in altri sports,le donne italiane si dimostrano più brave degli uomini: nei tuffi, con la Cagnotto (e non solo), nel nuoto (con la Pellegrini e la Filippi), e nella pallavolo (vincendo gli europei tenutisi un mese fa a Lodz, in Polonia).
Una riflessione finale: anche i successi sportivi sono indice di un paese tutt'altro che alla frutta, come sostiene qualcuno

sabato 7 novembre 2009

Folk Romeno e Portoghese a confronto




I regimi dittatoriali del passato recente hanno determinto un certo isolamento culturale in paesi come Romania, Spagna e Portogallo.
Ovviamente tale condizione non sussiste più, ma un aspetto positivo di questo fattore storico è la conservazione di un patrimonio folkloristico di grande spessore.
Ecco due voci straordinarie a confronto:
Sava Negrean Brudascu e Teresa Salgueiro dei Madredeus

Am iubit, cu adevarat

Maio Maduro maio
Da notare il fatto che si tratta di due tradizioni musicali di comune radice linguistica latina.

Stadio Adriatico rinnovato, ma si poteva pretendere di più


Per i Giochi del Mediterraneo, l'amministrazione comunale precedente ha provveduto ad attuare un restyling dello stadio Adriatico, impianto ormai datato ma ancora valido. Fu disegnato negli anni '50 dal noto progettista Luigi Piccinato, artefice della ricostruzione della città nel dopoguerra. I miglioramenti ci sono: tra l'altro, sono stati messi i seggiolini anche in curva, è cambiato il tabellone e la sala stampa è più moderna ed accogliente.

Il punto però è un altro: per i lavori di preparazione ai Giochi le istituzioni hanno stanziato forse anche più di 100 miloni di euro. Una pioggia di denaro a cui francamente non corrisponde, almeno all'occhio di un comune osservatore, un riscontro sui lavori eseguiti sui vari impianti sportivi.


Non fa eccezione lo stadio Adriatico, da pochi giorni intitolato al preparatore atletico Giovanni Cornacchia.


Il tetto, ad esempio, è stato messo soltanto in corrispondenza della tribuna, seguendo un criterio del tutto plutocratico che avvantaggia chi può permettersi di pagare un biglietto più costoso.


Si parla continuamente di misure da adottare per far tornare le famiglie allo stadio: soluzioni che privilegiano il comfort possono aiutare a creare un clima di minore abbrutimento, oltre ad essere un investimento per una maggiore afflueza di pubblico.

Ispezioni della Finanza: a volte si sfiora il ridicolo

Ieri mi trovavo in una fotocopisteria. Due fotocopie: 20 centesimi.
"Affari d'oro", ho pensato, immedesimandomi in quella commerciante che ha la concorrenza, a pochi passi, di altre quattro o cinque attività analoghe.
Tale concentrazione è dovuta al fatto che dall'altra parte della strada c'è l'università.
Una macchina fotocopiatrice di quelle che hanno in dotazione costa almeno mille euro: più le spese vive come toner, carta, riparazioni, manutenzione.
Si presenta un giovanotto, forse anche con un anno o due meno di me: veste una giacchetta autunnale di pelle marrone, nè troppo elegante, nè troppo kitsch.
Sono della Finanza, signora. Mi dovrebbe far controllare tutti i documenti riguardanti il negozio, gentilmente.

-Ma come- replica la commerciante- siete venuti la settimana scorsa! E mi avete fatto anche una multa, per una piccola disattenzione, comunque pensavo che i controlli fossero finiti.

E' questo un metodo che la Guardia di Finanza adotta sistematicamente: fare ispezioni ripetutamente a piccoli negozi, di cui riscontrano l'evasione di pochi euro per un mancato scontrino.

I grandi evasori, anche a Pescara, se la ridono, magari dilettandosi il sabato pomeriggio a sistemare la loro barca lussuosa ormeggiata al porto turistico.

Talvolta in quel bellissimo angolo di pace della nostra cittadina ho sentito discorsi del genere:
-Di chi è quello yacht?
-Appartiene ad una società, è un bene aziendale- . E' questa, a volte, la risposta.

Come se si trattasse di un furgoncino per il trasporto delle merci.
La legge lo consente, ma viene poi effettivamente utilizzato per scopi di lavoro?

Nel nostro capoluogo ho riscontrato l'esistenza di ristoranti totalmente abusivi ricavati su terrazze condominiali, più altri fenomeni gravi e di evidente irregolarità.

Un altro esempio: discoteche in cui le leggi antifumo non vengono applicate, nè viene rispettato il limite massimo di clienti per evitare il sovraffollamento.

Lo stato con chi se la prende? Con chi conta poco. Intanto si fanno rientrare, con una pacca sulla spalla, capitali trafugati illecitamente all'estero.

Un detto popolare dice: "Lo stato è forte con i deboli e debole con i forti".
Da queste esperienze, viene naturale pensarlo.

Vigilare


Occhio: il Governo ha di nuovo espresso la volontà di attuare il piano-case, che riguarda l'aumento della cubatura delle abitazioni per una percentuale variabile dell'immobile. Esso include un condono preventivo per l'abuso edilizio.

A dire il vero c'è già un decreto, ma solo 12 regioni hanno dato esecuzione ad esso. Non se n'era parlato più dopo la tragedia abruzzese (in cui hanno giocato un ruolo fondamentale le irregolarità edilizie) e ora il tutto viene rispolverato per dare impulso al'edilizia.

Il decreto dovrà affrontare il vaglio del parlamento e non è da escludere dunque che ci saranno modifiche: per il momento dico senza mezzi termini che è un provvedimento poco decoroso, e che sarebbe meglio seguire altre strade, come incentivi alla ristrutturazione e alla messa in sicurezza degli edifici.
Io avrei anche un'altra idea: perchè non fare politiche di sgravio fiscale o di finanziameto per chi costruisce edifici di valore artistico e poco impattanti sul paesaggio circostante?

lunedì 2 novembre 2009

La domenica sportiva che cambia

Vi propongo alcuni frammenti degli anni 80. Cari vecchi ricordi.
Soundwork-shoppers, Discomania.
Dietro questo gruppo e questo titolo si cela Piero Umiliani, un musicista importante, attivo nel campo cinematografico, del jazz e della fusion.
Discomania non era altro che la sigla finale, fino a pochi anni fa, di novantesimo minuto, con spezzoni di una delle partite più importanti del giorno. Quasi tutti più o meno possono ricordare che, visto che non c'era la tv satellitare, chi non andava allo stadio non vedeva altro che gli highlights della partita, dopo che si era conclusa. Qualche volta, come ancora adesso accade, c'era qualche emittente locale che riproponeva il match in differita.
http://www.youtube.com/watch?v=Eg8U3dOtdYM

Anche un'altra bella abitudine è cambiata: quella della schedina. Le partite di serie A, B e C divise tra sabato, domenica e lunedì, e ancora di più l'avvento delle scommesse su poche partite ne hanno decretato il declino.

Bennato, nell'84, ci ha regalato una accattivante sigla della "Domenica sportiva" .

http://www.youtube.com/watch?v=lOk67Vv_tdY&feature=related

Ancora in tempi recenti mi è capitato di vedere Domenica sprint nella sua edizione sintetica, ovvero solo gli highights delle partite col commento solo delle azioni, senza interventi in studio.
All'inizio e alla fine del programma, e tra una partita e l'altra, figura l'accattivante Stadium (1978) di Oscar Prudente, ottimo elemento molto attivo negli anni '70. Prudente ha scritto pezzi importanti, talvolta a 4 mani con Fossati, come Jesahel" (1970) e Pensiero stupendo (1977).
***
"Stadium", sigla di Tg2 sprint, è ascoltabile sotto anche nella versione originale discografica