lunedì 15 dicembre 2008

E' morto Horst Tappert, il noto "Ispettore Derrick"


E' stato per 25 anni il protagonista di una delle serie televisive più famose della storia: un telefilm trasmesso in 120 paesi e durato 280 puntate.
Ora Horst Tappert, dopo 85 anni di vita e una lunghissima carriera teatrale e televisiva, non c'è più.

E' spirato in una clinica di Monaco di Baviera.
Oltre che a Monaco, viveva per due mesi all'anno in Norvegia, vicino al polo nord, per ritirarsi nella solitudine e nella meditazione.

L'ispettore Derrick può considerarsi un pezzo di storia televisiva.
Nato nel 1973 ed approdato in Italia solo nel 1979, fu prontamente stroncato dalla critica che lo bollò come noioso.

In realtà, l'ispettore Derrick fu, anche col passar degli anni, un telefilm di buon livello e tipicamente tedesco.

Della Germania era in qualche modo una cartina di tornasole, per alcuni aspetti che esso esponeva della mentalità tedesca.

Il suo approccio filosofico, quel sentimento di misticismo che ogni tanto lo pervadeva, quella distintiva impronta psicologica che spingeva i personaggi ad andare in là con l'immaginazione, sono proprie sia del cinema tedesco che della cultura germanica.

Non mancava talora anche un senso di sottile ironia, da cogliere tra le righe. Ciò probabilmente fu notato anche da Indro Montanelli, che in un suo famoso articolo così si espresse: "c'era, nel telefilm, un clima da Baviera, da Germania meridionale; se si fosse svolto in una qualsiasi città della Germania del nord, dove la gente è più fredda, più distaccata, il telefilm sarebbe stato diverso".

Montanelli, con arguzia, vi colse una bonarietà e una semplicità d'animo che realmente appaiono nelle pellicole.

L'ispettore Derrick era poco interessato ai particolari del gesto criminale di per sè. Era colpito, invece, dal lato psicologico, dal motivo che spinge una persona dagli istinti poco criminali a diventare un omicida.

Quasi mai, infatti, gli assassini con cui Derrick aveva a che fare, provenivano dalla malavita. C'era invece un episodio scatenante che li trasformava e cambiava i loro destini.

Quasi sempre confessavano le loro colpe, crollando sotto l' abile pressione psicologica dell'ispettore.
Un ispettore che non arrestava subito gli indiziati per metterli sotto torchio, ma si recava affabilmente a casa loro, senza un mandato, col rischio costante di essere addirittura cacciato come un comune rompiscatole.

L'Ispettore Derrick è come una serie fotografica della Germania occidentale che parte dall'epoca della guerra fredda fino ad arrivare agli anni successivi al crollo del muro.

C'era una società in evoluzione ma che rimaneva sullo sfondo di vicende private e la narrazione aveva al tempo stesso connotazioni sia criminali che intimistiche.

Notizie - Pescara Bruttissimo monumento di Toyo Ito a Piazza Salotto


Dopo essere stata installata per parecchi mesi in via provvisoria nella nostra amata Piazza della Rinascita (detta counemente piazza salotto), la statua di Toyo Ito, con le modifiche tanto attese, è stata inaugurata ieri.

Non è che sia cambiata molto, fa ancora più schifo di prima.

Le immagini parlano da sole.

E' stata finanziata da fondi privati, se non sbaglio è costata 300 000 euro.

Piazza Salotto, sebbene sentisse il peso degli anni, prima era molto più bella.

La giunta D'Alfonso, alcuni anni fa, l'ha ristrutturata ma ha tolto le belle magnolie che c'erano, ha sostituito le palme rigogliose con delle altre quasi totalmente potate e brutte.

Le panchine che prima c'erano attorno alle palme non ci sono più: la salute delle palme che c'erano più la testavi anche dal fatto che sedendoti lì ogni tanto ti cadeva in testa, senza farti male, qualche piccolo nocciolo. Pensavi allo scherzo di qualcuno, invece proveniva dalla pianta stessa o magari dal beccare di qualche uccello.

Le panchine che ci sono adesso sono bruttissime e fatte al risparmio.
Inoltre, alcune di esse sono asimmetriche l'una dall'altra, e questo è un altro elemento di bruttura.

La piazza è vuota, ricorda un po' alcuni quadri metafisici.
Peccato perchè bisogna ammettere che Corso Umberto è stato ristrutturato bene, tanto da assomigliare alla "Prospettiva Gediminas" di Vilnius.

Toyo Ito è un grande artista?
Secondo me decisamente no.








venerdì 12 dicembre 2008

La regione Umbria finanzia un film con Amanda Knox: adesso facciamole vincere anche l'Oscar


I casi giudiziari creano attori di cinema.

Non è una novità: l'investitore ubriaco di etnia Rom blandito dalle case di produzione televisive e cinematografiche ne è un esempio.
Sui casi di Cogne, Di Garlasco e di Erba sono usciti libri, i giornali hanno incrementato le vendite, e programmi da salotto li hanno usati per anni come mezzo per fare audience.

Adesso il pericolo arriva però dalle istituzioni stesse: la Regione Umbria ha finanziato un film con Amanda Knox protagonista.

Il film parla dei sogni di libertà di 12 detenute che sognano di fuggire, e per farlo usano la fantasia, esplorando sette città che rappresentano ognuna un settore del lavoro.

Nel film Amanda Knox recita anche l'Amleto, sia in Inglese, che in Italiano.
L'assessore Armando Stufara chiarisce la vicenda affermando: "Il film ha una funzione rieducativa e per noi tutti i detenuti sono uguali. Non volevamo creare un caso Amanda Knox".

L'assunto ha un vizio di fondo: Amanda Knox non è stata ancora condannata in via definitiva, per cui non ha senso parlare di rieducazione.

D'altro canto, è vero invece che il caso di Perugia è diventato una risorsa mediatica su cui fare soldi, e che i suoi protagonisti, compresa Amanda, sono diventati dei personaggi famosi, quasi delle star. A favore di quesa esaltazione degli inquisiti sta il fatto che Amanda Knox è giovane e bella.
Grazie a questo fattore è appetita dai media e si puo' fare di lei una vera star, anche se magari verrà condannata in via definitiva per omicidio.

Che Amanda sia colpevole o innocente lo vedremo: nel frattempo è da incoscienti mettere i riflettori sui processi, ottenendo il risultato di vedere ribaltati i valori: presunti assassini diventano dei modelli da seguire, e si crea una sorta di apologia del male.

I processi veri sono in tribunale: quelli mediatici sono il lato deteriore delle vicende.

Sarebbe opportuno tenere i riflettori spenti sia prima che dopo le sentenze dei giudici.

Durante lo svolgimento dei processi non bisognerebbe nè esaltare, nè denigrare gli imputati, ma attendere, in decoroso silenzio, che la giustizia faccia il proprio corso.

giovedì 11 dicembre 2008

Tinto Brass : La Gelmini mi turba

Nella foto in apertura: Tinto Brass; in basso: Maria Stella Gelmini, ministro della pubblica istruzione

E' già da mesi che Tinto Brass ripete: "Maria Stella Gelmini mi intriga, la vorrei come attrice in uno dei miei films".

E precisa a chi sosteneva che non gli piace la Carfagna:

"La Carfagna anche è una gran bella donna, ma la Gelmini è meglio, è più intrigante.

Merito di Silvio, che evidentemente è un vecchio playboy e non rinuncia alla bellezza nel suo governo; quando lo vedo ritornare dalla Russia mi sembra tutto ringalluzzito; è un bene che il nostro premier, sia pure avanti con gli anni, dimostri questa vitalità e non mortifichi
l'eros.

Brass con queste dichiarazioni trova il pretesto per presentare i suoi nuovi progetti: un cortometraggio intitolato "Hotel Courbet", con Caterina Varzì, ex avvocato di Soverato, in Calabria.

Ci sarà poi, forse con la stessa attrice, anche una rappresentazione teatrale con una storia tra paziente e psicanalista. Pochi mesi fa Brass ha magnificato anche le doti della giovane nuotatrice Federica Pellegrini. Un ricordo va anche al sua moglie, scomparsa da poco: "E' stata la mia fiamma per cinquant'anni", mi manca molto.

mercoledì 10 dicembre 2008

Ricucci patteggia ma non va in galera grazie all'indulto

Condanna sì, galera no.
Questo è l'ultimo regalo che il sistema giuridico ha messo sotto l'albero di natale a Flavio Ricucci, processato per la fallita scalata alla Rcs, (casa editrice del Corriere della sera), compravendita fittizia di un immobile in Via Lima a Roma, gestione dei fondi previdenziali ed il controllo sulla gara d'appalto per l'amministrazione dell'Enasarco.

Tutto ciò, che in termini giuridici si traduce in corruzione, aggiottaggio, falso e appropriazione indebita, viene punito con una sanzione di tre anni di reclusione, che però non saranno scontati effettivamente in virtù dell'indulto.

Purtroppo, il nostro amato paese è la terra della "Dolce vita" anche per i delinquenti.

lunedì 8 dicembre 2008

Il Premier australiano che scomparve tra le onde




Era la mattina del 17 Dicembre 1967 quando il premier australiano in carica Harold Holt, in compagnia degli amici Christopher Anderson, Jan Lee e George Illson, e con due guardie del corpo al seguito, si recò a Cheviot Beach, a sud di Canberra, per assistere all'impresa di Alec Rose, un avventuroso navigatore che stava completando il giro del mondo in barca in solitario.



Nonostante il cattivo tempo, e il mare tumultuoso, con le famose onde gigantesche tipiche dell'Australia, Holt decise di buttarsi in mare e fare una nuotata, contro il volere degli amici, che glielo sconsigliarono.
Si tuffò e scomparve dentro una gigantesca onda.
Non fu mai più ritrovato. Già a Settembre aveva fatto lo stesso, ed era stato salvato dagli amici.
Fu così che un brillante uomo politico con una brillante carriera alle spalle morì incoscientemente, all'età di 59 anni.
Due giorni dopo il suo tuffo, il 19 Dicembre del 1967, fu dichiarata la sua morte presunta.Negli anni successivi, in molti si sbizzarrirono a fare interpretazioni sul gesto di Holt. Ci fu chi parlò di suicidio, qualcun altro addirittura disse che non era morto ed era fuggito con l'amante.Uno scrittore addirittura sostenne che il presidente Holt era una spia della Cina e che fu accolto a bordo da un sottomarino cinese, per poi far perdere le proprie tracce.
La legge australiana non permetteva indagini sulle morti presunte, quindi per molti anni non si indagò sulla scomparsa di Holt.
Solo nel 2003, in base ad una legge del 1985, venne riaperta una indagine che perorò la tesi dell'annegamento accidentale.

sabato 6 dicembre 2008

Vilnius e Linz si preparano a diventare capitali europee della Cultura


A sinistra, uno scorcio di Vilnius; a destra, il "Fstival di strada" di Linz.
Il 2009 sarà l'anno di Vilnius e Linz: già da tempo, infatti, sono state nominate capitali europee della cultura.
Già fervono i preparativi. A Vilnius, (535.000 abitanti, capitale della Lituania), vi saranno ben 160 eventi tra musica, manifestazioni folkloristiche, culturali e tanto altro.

"Il nostro intento, ha affermato il sindacoJuozas Imbrazas, "è di coinvolgere il più possibile la popolazione e i visitatori".
A Linz (189.000 abitanti, capitale dell'Alta Austria), città dell'Ars electronica Center e dell'Orchestra Brucknerhaus, le celebrazioni, come a Vilnius, coincideranno con quelle del Capodanno: a partire dalla mezzanotte, infatti, ci saranno esibizioni corali, che si alterneranno il giorno del primo Gennaio con quelle orchestrali tipiche del primo gennaio, mentre il 2 Gennaio ci sarà l'apertura del già citato museo Ars electronica, dedicato alle arti elettroniche.
La scelta di Linz da parte dell'Unione Europea della cultura non è casuale, visto che poche città hanno mostrato, negli ultimi venti anni, una tale vitalità sia economica che culturale.

Condannati gli assassini di Hina: 30 anni al padre, 17 ai cognati


La corte di assise d'appello di Brescia ha condannato gli assassini di Hina Saleem, la ragazza che era stata punita dai familiari per aver rinnegato i costumi di vita Pakistani ed essersi adattata allo stile di vita occidentale, vestendo come una ragazza italiana e con un fidanzato italiano. 30 anni al padre, Mohamed Saleem, l'esecutore materiale dell'omicidio, pena ridotta a 17 anni invece ai due cognati, complici dell'omicidio.

Confermata dunque la tesi della premeditazione del Pm Paolo Guidi: "I tre uomini attirarono la ragazza con la scusa fittizia di avere dei parenti francesi a casa, con dei regali per lei.

L'ultimo addio a Emilio Rossi, storico dirigente Rai


Si sono svolti questa mattina alle 10.30 i funerali di Emilio Rossi, storico dirigente della Rai.

Laureatosi in Giurisprudenza, entrò nell'azienda di Viale Mazzini nel 1956. Fu direttore del tg1 dal 1975 al 1981.

Nel 1977 fu gambizzato dalle brigate rosse che lo colpirono con 15 colpi di pistola sparati a bruciapelo.

Fu insignito di numerosi premi giornalistici.

Auspicò sempre una tv di stato intesa come servizio pubblico, in cui non deve mancare mai lo spirito edificante e il buon gusto nei programmi. La Rai, secondo il suo pensiero, deve fornire valori positivi e un intento educativo per gli utenti.

Dati sulla crisi economica in America


Il dipartimento dell'occupazione americano ha annunciato che negli Stati Uniti si sono persi a Novembre 533 000 posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione è salito così dal 6,5% al 6,7%. I dati dell'ultimo mese confermano un trend negativo già in atto: a settembre si erano avuti 320 000 posti in meno, a Ottobre 403.000. Gli esperti degli uffici governativi che hanno dato la notizia fanno notare che è il peggior risultato dal 1974 ad oggi, ovvero dai tempi della crisi petrolifera.
Il neo eletto presidente Obama, che potrà assumere pieni poteri solo il 20 Gennaio, ha affermato che non esiste una cura rapida e veloce, ma si impegnerà a ricreare 2. 500 000 posti di lavoro.

Visto l'accostamento alla crisi degli anni '7o, che segnò gli usi e costumi di gran parte del mondo, segnalo due link molto interessanti:

http://liberaliperisraele.ilcannocchiale.it/2005/10/09/la_guerra_dello_yom_kippur_e_l.html

Anche in Italia si instaurò un clima di austerity, non privo però di opportunità di miglioramento o risvolti divertenti:

http://sapere.alice.it/extra/2004/austerity.html

venerdì 5 dicembre 2008

Crisi economica globale: alcune considerazioni

I membri del governo, i dirigenti dei gruppi bancari, oltre a molti noti economisti, sono ottimisti sulla tenuta dell'economia italiana nei confronti della crisi globale. Questo dato non è stato messo in dubbio nemmeno dall'opposizione. Anche da recenti sondaggi, come quello recente del Censis, è confermata questa tesi. Le aziende italiane sono dotate mediamente di una buona liquidità e il sistema bancario è solido.

Non confondiamo la crisi globale con la crisi economica europea degli ultimi anni

Sono due cose differenti. In Italia le ragioni per cui l'economia non vola sono poche e semplici:

-Lo spostamento di risorse economiche italiane all'estero, in paesi in cui la manodopera è più bassa.

-La conseguente concorrenza che giunge da questi stessi paesi.

- l'aumento dei prezzi avutosi con l'euro, a cui i salari non si sono ancora riallineati.

Il motivo principale della crisi economica italiana, però, sono

-Gli sprechi economici di 50 anni al potere di Democrazia Cristiana, Psi e altri vecchi partiti.

Soldi spariti, opere incompiute, collusioni con la criminalità organizzata, corruzione, eccesso di statalismo, inefficienza del settore pubblico, una miriade di enti pubblici, eccessiva ingerenza della politica: sono tutti fattori negativi che hanno origine in quegli anni e che ancora persistono.

La differenza tra ieri e oggi è che oggi c'è una maggiore coscienza di questi errori, ed i politici, in parte, stanno facendo autocritica.

Abbiamo più di 4 milioni e mezzo di dipendenti pubblici: troppi.
Abbiamo in media quesi 50 parlamentari per ogni regione.
20 consigli e giunte regionali
oltre un centinaio di giunte e consigli provinciali
circa 4000 giunte e consigli comunali
una miriade di enti statali e parastatali.

Le tasse sono troppe perchè stiamo pagando i debiti del passato e quelli presenti, e perchè c'è un apparato pubblico elefantiaco, e in molti casi, malfunzionante.

Abbiamo un'università dove i soldi sono elargiti allegramente, e una impostazione di sistema in cui, i professori, se vogliono, possono impunemente fare i lavativi.

La vera crisi è quella dovuta a motivi interni. Ecco alcune proposte

Troppe tasse stanno ingessando l'economia.
le soluzioni sono, in sintesi:
- Privatizzazioni fatte con criterio e regolamentate.
-Tagli agli sprechi del settore pubblico.
- Leggi più severe in molti campi.
- Maggiore efficienza del settore pubblico (comprese le università pubbliche)
- Meno burocrazia
- In conseguenza del risparmio ottenuto dall'attuazione dei punti precedenti, una riduzione delle tasse.

Mentalità
Nondimeno, ritengo che anche un cambio di mentalità gioverebbe a un popolo come il nostro, diventato troppo pigro e molle, e con scarso spirito di iniziativa. Questa stessa scarsa iniziativa si intravede in campo economico, dove c'è poco coraggio negli investimenti e poca fiducia nelle potenzialità degli italiani.

C'è poca presa di coscienza delle qualità di tanti professionisti italiani, tecnici, medici, ingegneri, intellettuali, creativi, che sono sottoimpiegati e non trovano l'opportunità di esprimere il loro alto potenziale.


Piero Chiambretti passa a Mediaset - Riflessioni sulla coerenza degli artisti italiani

Piero Chiambretti passa a Mediaset. Sembra una barzelletta ma è così. Lo ha annunciato in una conferenza al circolo Arci di Via Bellezza, in località Porta Romana, a Milano. Ad accompagnarlo, nel "covo comunista", come è stato definito il luogo ironicamente, c'era nientedimeno Piersilvio Berlusconi, che adesso è il vero amministratore-proprietario di Mediaset.


Chiambretti ha esorcizzato l'imbarazzo evidente suo e del suo pubblico con una raffica di battute, che dimostrano ancora una volta le sue doti di comico-conduttore e spiegano perchè sia così corteggiato dalle tv, anche quelle del "nemico".

"Ieri Piersilvio era in dubbio se venire qui nel circolo Arci. -Non è che mi menano? - ha detto. L'ho rassicurato dicendo che qui c'è qualche comunista, ma nessun abbonato Sky".
E ancora: "Siamo arci contenti e qualcuno di noi è anche arci miliardario" lui (Piersilvio) è venuto qui a divertirsi, io andrò a Portofino.
Altre battute: "E' un compromesso storico"; "Del resto qui sono passati tutti gli amici del babbo: Luttazzi, Santoro, Paolo Rossi".

Chiambretti è stato "corteggiato" per ben 5 anni da Mediaset, mentre la Rai di Del Noce voleva dargli la conduzione di "Affari tuoi"
Per quanto riguarda il programma, si chiamerà "Chiambretti night- solo per numeri uno" e si tenterà di smascherare i falsi "numeri uno" della televisione. Ci sarà una certa continuità con Markette. Il programma andrà in onda dal 20 Gennaio dalle 23.45 il Mercoledì, Giovedì e Venerdì notte.

Tra gli autori del programma Chiambretti chiamerà con sè sicuramente il suo fidato collaboratore Tiberio Fusco. Quasi sicura è la presenza di Diego Abatantuono, come di showgirls avvenenti di cui non si conosce ancora l'identità. La sigla del programma sarà "The Race" degli Yello.
Una mia personale riflessione
Chiambretti fa bene a perseguire la strada che gli da più popolarità e a cogliere al volo le sue migliori opportunità di lavoro.
Non si può nascondere però che la sinistra deve fare una resa dei conti interna: essa è stata brava a portare dalla sua parte interi settori della vita professionale, tra cui quello degli artisti.
Sulla genuinità di questa adesione, però, bisognerebbe interrogarsi seriamente: Luttazzi, che tanto ha sparato contro Berlusconi e i suoi alleati, ha avuto successo grazie alle reti mediaset. Benigni ha prodotto alcuni suoi film in partnership con le case di produzione di Berlusconi, e ancora oggi molte sue pellicole vengono trasmesse dalle reti Mediaset. Nanni Moretti e D'Alema hanno scritto libri editi da Mondadori. Bella coerenza!
Minoranze di destra
Forse l'unica compagnia teatral-televisiva che va in tv è il bagaglino, mentre i pochi artisti di destra stanno per lo più in silenzio per la paura di essere isolati: Max Spezzali ha quasi rinnegato di aver firmato l'inno di Alleanza Nazionale.
Lando Buzzanca , ha dapprima dichiarato le sue simpatie per il centrodestra, e poi le ha negate. Interrogato su questa incoerenza, ha dichiarato: "Non posso dire che sono di destra, perchè devo lavorare anche io".
L'unico che probabilmente rimase coerente fino alla fine, anche se in maniera quasi sempre silenziosa, fu Lucio Battisti.
Il vero centro del discorso
Il vero centro del discorso è questo: il comico, come gli altri artisti, ha il ruolo di dare emozioni alla gente. Deve essere dalla parte della gente, e, se proprio deve schierarsi, deve farlo contro tutti i politici.
I comici italiani fanno comizi, e dividono. Ciò è anche poco furbo perchè converrebbe loro dimostrare di essere dalla parte di tutta l'Italia, e non di una fazione politica che la rappresenta solo parzialmente.

mercoledì 3 dicembre 2008

Politica- I primi passi del nuovo governo Sloveno

Si sta riorganizzando, l'esecutivo sloveno, dopo la vittoria nelle elezioni di due mesi fa. In Slovenia risulta difficile distinguere una destra e una sinistra, visto che in passato si sono viste sempre alleanze miste.
L'esecutivo in carica è formato da liberali moderati e da socialdemocratici per lo più, e ha tra i suoi membri qualche giovane e una certa parte di "tecnici", ovvero persone scelte più per le loro competenze specifiche che per la loro storia politica.

Adesso si scommette sulla solidità di questa alleanza, che non è tra le più solide ma che ha fatto una dichiarazione unanime di buoni propositi.

Intanto ha fatto discutere l'elezione come consigliere del nuovo Premier Bohrut Pahor di Dimitrij Rupel, una vecchia volpe proveniente dallo schieramento opposto, per il quale in tempi recenti era stato Ministro degli esteri.

Cronaca- Ennesimo attentato in Turchia- Estremisti di sinistra rivendicano l'attentato

Se ne parla poco in Italia, ma la Turchia conosce, da anni, un clima di terrore con attentati che si succedono a ritmo serrato.

Ad essere protagonisti di queste negative gesta sarebbero gli indipendentisti kurdi del Pkk, in genere, o gruppi a loro collegati.

Questa volta il gesto è stato rivendicato da un gruppo di estrema sinistra che si chiamerebbe "Comando rivoluzionario" e che tramite un comunicato avrebbe voluto dare un avvertimento agli Stati Uniti, all'Ue e a tutti coloro che appoggiano la politica occidentale e capitalistica.

Materialmente, però, è stato un atto rivolto alla sede del partito di maggioranza, il Partito dei lavoratori del Kurdistan.

Il Premier turco Recep Tayyip Erdogan ha condannato l'attentato contro l'edificio in cui ha dimora il centro direttivo delsuo partito affermando: "In una democrazia non ci può essere libertà per un terrorista con le bombe in mano".

Sarebbero dieci i feriti, di cui 4 gravi. Il governatore di Istambul, Muammed Guler, ha spiegato che probabilmente la bomba era nascosta in un pacco proprio durante una riunione tra i vertici del partito, e col palazzo più affollato del solito.

Altri attentati

La strategia del Pkk e dei suoi alleati non sembra particolarmente diretta ad obiettivi simbolici: se è vero che spesso colpisce luoghi che sono sedi politiche, le vittime degli attentati sono quasi sempre persone comuni, non appartenti a particolari categorie come stranieri o appartenenti a determinate etnie.

E' forte, ad esempio, la differenza nell'agire rispetto alle nostre Brigate Rosse, che si concentravano di più su singole persone che sulle stragi, colpendo esponenti del mondo del potere ( politici, esperti al servizio del governo, giudici, giornalisti o altro ancora).

La scelta spesso cade su luoghi affollati, come località turistiche, o le grandi città (ma nei quartieri periferici, perchè il centro è meglio sorvegliato).
Il motivo è presto detto: si vuole colpire un popolo in casa propria, quel popolo che non riconosce la libertà dei Kurdi di vivere in un libero stato indipendente.

Intanto il loro leader Ocalan sta scontando in carcere la pena dell'ergastolo per i crimini commessi. Ocalan è famoso anche in Italia per avervi cercato asilo politico, poi negatogli.

Uno dei più crudeli attentati degli ultimi anni è stato quello di Dyarbakir il 3 Gennaio 3008, ma si possono citare quello di Antalya (un luogo affollato da turisti) nel 2005, a Kusadasi, (anch'esso un centro balneare) in cui si sospettò tra l'altro l'azione di una donna kamikaze.

Tra i più recenti c'è l'attentato di Güngören, (un quartiere di Istambul) risalente all'Agosto di quest'anno, in cui esplosero due bombe: la prima probabilmente per richiamare una maggiore folla, che si sarebbe creata per soccorrere i feriti. La seconda bomba sarebbe esplosa con l'intento di fare il maggior numero di vittime possibile. l'8 Ottobre c'è stato un attentato ad un pullmino della polizia con 5 militari morti.

Pochi giorni prima c'era stato un assalto, anch'esso rivolto contro 17 militari, in cui c'erano state ben 17 vittime, anche questo a Dyabakir, la stessa città colpita a Gennaio.

Se non è la guerra civile, davvero le si avvicina molto.

Musica - Plagio o tributo?

Moltissime sono ormai le canzoni che , remixate o comunque riarrangiate da cantanti nuovi (anche alla prima apparizione sui media) vengono a noi riproposte.

Non nascondo che in molti casi anche io ci casco, e rimango sorpreso nello scoprire ogni giorno che brani da me molto amati e considerati recenti, in realtà hanno venti- trent'anni se non di più.

Già vi ho citato "Dancing in the Moonlight" dei King Harvest, risalente alla fine degli anni '60 e ripreso da più gruppi nel corso degli anni, tra i queli i Toploader, meteora il cui unico vero successo è stata appunto questa cover.

Altra meteora dell cover sono stati anche i Westlife, che con la loro Uptown girl ottennero un discreto successo, senza nemmeno sforzarsi troppo di cambiare gli arrangiamenti e il modo di cantare di Billy Joel.

Sono "prese in giro", o "sole", se preferiamo il romanesco, perchè gli autori delle cover si guardano bene dal far notare al pubblico meno esperto che le canzoni non sono farina del proprio sacco.


"Tonite" dei Supercar e "Supercar Gattiger" dei Superobots

il remix: http://it.youtube.com/watch?v=0ZobK2_EFgk

l'originale: http://it.youtube.com/watch?v=2wNZ6Gkv7Vc


L'ultima mia scoperta, molto gradita devo dire, è stata quella di "Supercar Gattiger" dei Superobots, scritta da G. Martino e A. Centofanti, il cui intro appare anche nella scena dell'ospedale di "Un sacco bello", di Carlo Verdone (1980).

Il gruppo un po' fantasma dei "Supercar", (dico così perchè in genere nelle operazioni commerciali della dance non si capisce mai bene chi ci sia dietro e non si vedono mai bene le facce degli autori), nel 1999 la ripropose con la loro splendida "Supercar.

Va dato atto a questo gruppo- meteora italiano, scomparso poi nel nulla nella (migliore?) tradizione usa e getta della discografia commerciale, che il remix è veramente ben riuscito, con il merito di aver portato una sigla dei cartoni animati alla ribalta, facendole fare il giro del mondo.

"Tonite" è un pezzo coinvolgente e ballabile, con una voce femminile di prim'ordine, oltre ad essere un prodotto italiano.

Il testo è in Inglese, per ovvi motivi di commercializzazione. Si può però dire in definitiva che il pezzo abbia un suo valore artistico, e il merito va almeno per il 50% all'originale dei Superobots.

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Situazione generale in Romania


Mentre si decide chi dovrà andare in Parlamento, il popolo rumeno (o "romeno", il nostro dizionario consente di dire) ha da affrontare ben altri problemi nella sua quotidianità.
Anch'esso, come in molti altri paesi, è disgustato dalla politica. Solo il 39 % degli elettori ha votato, e dei numerosi residenti all'estero solo in 24 000 hanno votato nelle ambasciate, di cui poco più di 3800 in Italia.

Queste elezioni si tengono a poco tempo dall'ennesimo scandalo di corruzione: il ministero dell'Interno , infatti, avrebbe acquistato automobili "Dacia", modello Logan, per un totale di 10 milioni di euro.

La cosa strana è però che queste automobili in dotazione alla polizia, il cui valore è di 11 000 euro, sono state pagate 78 000 euro ciascuna.

Da ciò è emersa la truffa in cui i veri destinatari sono proprio i cittadini rumeni, che finanziano le casse statali.


La lotta alla corruzione, cavallo di battaglia di Basescu, non ha funzionato

Si può dire che Basescu non abbia rispettato i patti col popolo rumeno, che lo ha eletto presidente della Repubblica (in Romania c'è l'elezione diretta del capo dello stato, come in Francia).

Egli aveva infatti propugnato una lotta dura alla corruzione e ne aveva fatto il suo cavallo di battaglia.


Sebbene le colpe di questo flop siano da ripartire con il Capo del Governo Tariceanu, episodi come quello delle auto della polizia e quello dei "bigliettini" rendono bene l'idea.

Lo scandalo dei bigliettini era nato da reciproche accuse tra il Premier Basescu e Tariceanu, che si erano addebitati la stessa colpa.

Tariceanu aveva mostrato dei bigliettini in cui Basescu gli avrebbe chiesto di favorire una compagnia petrolifera, e Basescu avrebbe fatto altrettanto.

Sullo sfondo di queste accuse è emersa una sorta di spy story con valigette piene di dollari che, secondo indiscrezioni, sarebbero fuoriuscite periodicamente dai palazzi del potere in favore dei partners in affari dei governanti.
Miglioramenti e problemi irrisolti nel tessuto sociale
Quale che sia la verità sul Capo dello Stato e quello del Governo, rimane il fatto che in Romania la situazione generale è poco rosea.

C'è stato un discreto risalire dell'economia, grazie alle tasse pagate dai contribuenti che lavorano all'estero e all'innestarsi sul territorio nazionale di molte industrie occidentali, che hanno ivi trovato manodopera a basso costo.

E' anche vero che la popolazione, ridottasi ormai a soli venti milioni, può fruire meglio della ripartizione delle risorse sul territorio nazionale.
Dipingere la Romania con il volto della disperazione sarebbe sbagliato. Tanti sono i progressi che questo paese intravede per il futuro prossimo. Già il recente ingresso nell'U.E. è stato un buon traguardo auspicato dalla maggior parte della popolazione.
L'ingresso del capitalismo in questa ex dittatura, la voglia, sgranata, di cambiare pagina negli occhi dei Romeni, sono segnali di un cambiamento in positivo inevitabile.
Le vecchie piaghe frutto del comunismo e della dittatura

Ci sono però piaghe come la corruzione,la prostituzione minorile, la riduzione in schiavitù ai fini della prostituzione di molte donne, parecchie migliaia di senza tetto, (c'è gente che vive addirittura sotto terra, nelle fognature), allagamenti che distruggono interi villaggi, bambini orfani rinchiusi insieme ai pazzi nei manicomi.

Molti datori di lavoro chiedono al lavoratore una mazzetta di alcune migliaia di euro, che gli verrà scalata mensilmente, e così, dopo un anno o due, egli inizierà ad incamerare soldi, come sarebbe normale, per le sue prestazioni lavorative.

Anche negli ospedali i medici chiedono soldi per curare bene i pazienti.
I poliziotti non di rado fermano turisti e normali cittadini con il solo pretesto di chiedere una somma in denaro.

A volte, gente comune o anche solo ragazzi, tentano di spacciarsi come poliziotti agli occhi degli stranieri per ottenere soldi.

Questo, insomma, è il quadro di miseria in cui versa un paese che vede tanti ragazzini abbandonati dai genitori.
Ceausescu promosse, a suo tempo, una politica di espansione demografica scriteriata, di cui si vedono ancora adesso le conseguenze.
La sindrome del "nido vuoto" a parti rovesciate: partono i genitori
Ci sono casi in cui entrambi i genitori che lavorano all'estero e lasciano i figli, adolescenti, a vivere da soli e ad occuparsi di se stessi come se fossero degli adulti.
Sebbene l'intenzione in questo gesto sia quella di dare ai figli stessi un futuro migliore ed una sicurezza economica che consenta loro di sopravvivere e di studiare, ciò comporta dei disturbi della personalità da parte dei giovanissimi.

Molti adolescenti infatti diventano aggressivi, e sviluppano disagi complessi, di cui le istituzioni e la scuola non riescono a farsi carico.
Romania vuol dire molto altro
Sebbene il discorso sulla politica, sull'economia, sui disagi sociali e sulla diaspora (che riguarda anche noi italiani da vicino), necessiti una trattazione molto più variegata e approfondita, non sarebbe giusto parlare di Romania soltanto in questi termini.
Il dissolvimento del blocco sovietico e degli apparati statali di stampo comunista, in Romania come in tutto l'est europeo, ci sta svelando, nel corso degli anni, delle realtà nel mondo della cultura e dei costumi a noi precedentemente sconosciuti.
Due esempi
-Nel campo cinematografico, ad esempio, questo paese può vantare una tradizione di grande rilevanza artistica, nonostante ovviamente le censure imposte in epoca dittatoriale. Il regista Christian Mungiu, uno dei più recenti, sta facendo incetta negli ultimi anni di importanti riconoscimenti.
-Una occasione di confronto interessante è stata la serie di eventi culturali succedutisi nel 2007 a Sibiu, nominata in quell'anno capitale della cultura europea, titolo che nel 2008 è toccato a Liverpool e a Stavanger (Norvegia) e nel 2009 spetterà a Vilnius e a Linz.
Sono solo due esempi riduttivi, che però lasciano intuire sorprese in positivo che il paese balcanico riserva.

Elezioni politiche in Romania

(Nella foto: Traian Basescu, Presidente della Repubblica della Romania)

Dopo un testa a testa che ha lasciato nell'incertezza tutti fino all'ultimo momento, i Rumeni hanno una nuova maggioranza politica:
Il Partito liberal-democratico ha vinto le elezioni per un soffio.
Pur avendo ottenuto pochi voti in meno, il Pdl del presidente della Repubblica Traian Basescu l'ha spuntata nella lotta che conta, quella per i seggi in parlamento, ottenendone tre in più dei socialdemocratici (Psd). Tale esito non è nuovo ad un paese come il nostro.

Ciò dipende dal computo sei voti, che non avviene su base nazionale. Vengono contati, invece, i voti in ogni singolo collegio uninominale. Un partito può dunque ottenere più voti a livello nazionale, ma la partita si gioca su ogni singolo seggio.

Quando venne eletto per la Prima volta Presidente del Consiglio Romano Prodi, la sua coalizione ottenne la maggioranza pur avendo ottenuto, su base nazionale, 50 000 voti in meno.Vigeva, a quei tempi, un diverso sistema elettorale in Italia.