Pescara-Inter 0-3.
I nerazzurri impiegano 18 minuti per regolare il Pescara arrotondando nel secondo tempo con Coutinho.
Ma al primo tentativo l'Inter passa: Milito tenta un tiro in diagonale, che involontariamente si trasforma in un assist per Snejder, che a due passi dalla porta mette dentro sul lato sinistro: Romagnoli in questa occasione non si cura nemmeno dell'Olandese, mettendosi addirittura di spalle rispetto a lui, ma c'è comunque una difesa in bambola.
Il torpore dei corazzieri adriatici si ripete: Nagatomo serve in profondità, a ritmo blando, Cassano, che mette in mezzo per Milito: l'argentino deve solo depositare di piatto la palla a porta sguarnita: Zanon e compagni passeggiano dietro ai talloni dei nerazzurri ma non fanno nulla. Al 18' è già 0-2 per l'Internazionale.
C'è da dire, però, che per tutto il primo tempo il gioco lo fa il Pescara: pur non essendo molto incisivi in fase di finalizzazione, i padroni di casa spingono molto e corrono in lungo e in largo. Al 43' Cascione schiaccia di testa, impegnando Castellazzi. Il forcing del Pescara è evidente, e si va al riposo con il computo di 7 tiri a 3 per gli Adriatici.
Nel secondo tempo Stramaccioni schiera la sua compagine in maniera accorta, e il Pescara non può più reggere i ritmi del primo tempo: non ha comunque quei meccanismi di attacco devastanti dell'anno precedente con Zeman, ma solo tanta buona volontà.
I milanesi colpiscono in contropiede. Milito attorno al 75' si mangia un goal grande quanto il grattacielo Pirelli: supera Perin, il pallonetto è facile, ma tanto impreciso che si infrange oltre il palo destro
Ci pensa all' 81' Coutinho a mettere fine ai giochi, sempre in contropiede, servito da un preciso rasoterra di piatto di Milito.
In definitiva, L'Inter parte bene, perchè, sebbene l'avversario sia facile, riesce a dare una prestazione d'alto livello, sbagliando praticamente quasi nulla.
Il Pescara ha tanto fiato nei polmoni, ma è una squadra assemblata da poco tempo, inesperta, e ha bisogno di qualche partita di rodaggio. Vi sono però delle buone individualità, come Weiss, che ieri è stato il vero leader dei suoi, in campo e i già noti Nielsen e Cascione. E' troppo presto invece per giudicare gli altri nuovi arrivati, fatta eccezione per Perin che sembra già un veterano della serie A, e incolpevole sui goals ha recuperato un bel pallone nel secondo tempo in tuffo.
Andrea Russo
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