Il referendum sull'adesione della Moldavia ha visto prevalere per pochi voti il sì.
I soliti potenti Europei hanno gridato allo scandalo per presunti brogli elettorali, quando gli exit poll e i primi risultati davano per vincente il No con uno scarto di otto - nove punti percentuali.
Quando i voti per posta, provenienti principalmente da paesi occidentali dove vivono i Moldavi, hanno letteralmente ribaltato le sorti della consultazione, le stesse voci si sono chetate.
Se di irregolarità si può parlare, è per quanto riguarda i voti dei Moldavi residenti in Russia, che non solo pochi. Solo in due collegi di Mosca costoro hanno potuto esprimere la propria preferenza, per il resto sono stati di fatto tacitati.
Su questo nessuno dei politici Europei ha obiettato.
Al sottoscritto poco importa prendere parte per una o per l'altra campana, ma da giornalista tocca ancora una volta riportare il modo distorto in cui anche in questo caso parecchi media asserviti a chi comanda in Italia hanno riportato i fatti.
Il retropensiero è il solito: c'è un occidente duro e puro che vuole salvare i poveri post-sovietici dalle grinfie della dittatura e dall'altra i cattivi antidemocratici pronti a svendere la propria patria a Mosca.
Aggiungerei inoltre che della Moldavia se ne sono fregati altamente tutti: è uno dei pochissimi paesi post-sovietici ad avere avuto un crollo economico e sociale dopo la caduta del comunismo e non ho visto tanto filantropismo da parte dell'occidente nel voler realmente aiutare, con piani di sviluppo reali, questo paese martoriato.
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