Sono arrivato qui praticamente per caso, mandando curricula in giro per l'Europa. A dire il vero il mio obiettivo principale non era andare qui.
Sapevo abbastanza poco dell`Ungheria, eppure quando sono giunto, ci ho messo poco ad ambientarmi.
La ragione di questo è che qui ci sono molti italiani e numerosi stranieri bendisposti a fare amicizia, trovandosi anche loro in un posto nuovo.
Per quanto concerne gli Ungheresi, dopo i primi mesi in cui, chissà perchè, mi imbattevo in parecchi cafoni, i rapporti con la gente locale sono parecchio migliorati e ogni giorno trovo persone divertenti e dalla mentalità aperta.
Gli Ungheresi si lamentano troppo, a volte. A Budapest, è un dato di fatto, si trova lavoro in poco tempo, e per chi conosce le lingue ci sono buone sistemazioni.
Anche negli uffici pubblici chi ha una buona istruzione ha parecchie chances.
Gli Ungheresi, o meglio, gli abitanti della capitale, non sono contenti lo stesso. Faccio a loro notare che la situazione in Italia è parecchio peggiorata con il lavoro.
Uno di loro, un manager di una delle tante aziende che prosperano qui, mi ha fatto notare che, stando alle statistiche, sono ancora molti di più gli Ungheresi che vanno a vivere in Italia che il contrario.
Sarà anche vero, però per esperienza diretta ho parlato con parecchi Magiari che hanno tentato la fortuna nel nostro paese per poi tornare indietro.
La motivazione?
"Ormai lo stipendio che prendevo in Italia era più o meno lo stesso che percepivo in Ungheria, tanto valeva tornare a casa. Inoltre non c`erano tante opportunità di lavoro. Molti lavorano stagionalmente, ma poi ci sono lunghe pause".
Ho avuto modo di assistere ad una partita del Ferencvaros.
Lo stadio Groupama Arena e` bellissimo, con tribune vip dotate di uffici e ristoranti.
Per quanto riguarda il calcio giocato invece, la loro serie A e` equivalente alla nostra serie C.
Vivere in centro e` proibitivo per chi ha uno stipendio nella media, ma fuori vi sono delle buone sistemazioni in quartieri dignitosissimi. Devo dire che finora, io che sono un turista delle periferie sovietiche, non ho trovato un distretto particolarmente degradato.
Nelle periferie il verde e` curato ed i blocchi sovietici sono rimessi continuamente a nuovo.
Prima o poi dovro` trovare il tempo di vedere altre citta` come Debrecen, Seghedino o Gyor.
Il lago Balaton, si dice, è una meta turistica ambita, ma l`acqua non è cristallina.
La zona dei locali della capitale mi interessa poco. Ci sono turisti giovani che popolano gli ostelli in tutti i periodi dell' anno, ma con il loro bere e urlare di notte insieme ai figli di papà dell' "Erasmus" non mi sono molto simpatici.
Il presidente Viktor Orban ha chiuso l` Università degli studenti danarosi americani del Ceu.
Accusa infatti il suo fondatore, George Soros, di finanziare con le sue onlus l`immigrazione. Soros, insomma, dietro la sua immagine da filantropo, nasconderebbe doppi fini.
Del magnate Magiaro-Statunitense si è parlato molto. Francamente non mi è passato minimamente per la testa di andare a protestare in difesa sua e di sbarbatelli con la strada spianata e con la carta di credito piena.
Tra l'altro le proteste post-chiusura sono state organizzate dai socialisti ungheresi, relegati all`opposizione da tempo per via dei loro grandi scandali di corruzione.
Un doppio "Chi se ne frega", dunque, rallegrera` la mia giornata.
Non per niente al sud si risponde alle offese con un bel "A te e Soros!"
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