martedì 14 giugno 2016

Italia-Belgio 2 a 0: un commento sulla partita


L'Italia di Conte non stecca alla prima dei campionati europei, sorprendendo parecchi addetti ai lavori e battendo in maniera abbastanza netta il Belgio, la squadra favorita per la vittoria finale del torneo.

Si diceva (ed è vero) questa Italia, sulla carta, è una delle meno forti degli ultimi decenni, ma si era anche abbondantemente sottolineato il fatto che un tecnico come Antonio Conte avrebbe dato ai ragazzi del gruppo la grinta giusta e una determinata qualità del gioco per fare buone cose.

Dalla prima partita vista ieri, quest'ultima previsione è stata rispettata.

Le azioni

Dopo i primi venti minuti di studio, in cui gli azzurri sono sembrati leggermente intimoriti e hanno lasciato troppi metri alla manovra avversaria, Conte, a furia di sbracciate e di urla, è riuscito a farsi comprendere e a far salire la squadra.

Da quel momento l'Italia è diventata più aggressiva, ha pressato gli avversari in maniera più alta, conquistando molti palloni in più e iniziando a martellare i "diavoli rossi".






E' giunto quindi il goal splendido di super-Giaccherini al 32' del primo tempo. Ha raccolto un lancio di Bonucci da circa venticinque metri smorzando la palla col sinistro, per poi subito scavare un pallonetto con il piede destro: un goal bellissimo, l'ottimo portiere Courtois non ha potuto farci nulla.

Dopo una ghiotta occasione fallita da Lukaku, solo davanti a Buffon, nel secondo tempo, nel primo dei tre minuti di recupero, gli azzurri hanno concluso il loro capolavoro. Al 91'Immobile sulla trequarti ha servito in profondità Candreva sulla destra, che ha crossato molto bene al centro per Pellè: il tiro al volo della punta salentina, nonchè attaccante del Southampton in Premier League, è stato spettacolare e ha chiuso definitivamente i giochi.  

La panchina e i tifosi tricolori, giunti in migliaia a Lione per sostenere la squadra, sono esplosi di gioia per questa serata memorabile.

Ci sono alcuni aspetti gradevoli da rimarcare. Nell'esultanza per il primo goal di Giaccherini, Antonio Conte ha iniziato a sanguinare dal naso e questo problema, complice lo stato di agitazione del tecnico, è durato per tutta la partita, nonostante le cure del medico federale dai simpatici baffi Enrico Castellacci.

Non è raro ormai negli ultimi anni che nella nazionale si festeggi così dopo il goal, con sganassoni di giubilo irriverenti scambiati tra l'allenatore e i giocatori, sia quelli in campo che quelli della panchina. Prandelli per lo più li riceveva, col suo appeal anglosassone. Conte li dà anche. Siamo Italiani, abbiamo il sangue caldo e la passione ci percorre le vene. 

Siamo sicuri che Conte non avrà pensato minimamente al sangue che colava poco elegantemente, rischiando di macchiare la giacca della divisa federale. Non solo: siamo alrettanto sicuri che Conte preferisca qualche altro scambio di schiaffi, se si segna e si vince così.

Ci sono dei meriti (tanti) e qualche demerito (pochi) da sottolineare ancora però.

Giaccherini, con tecnica e umiltà, ripaga la fiducia di Conte



Emanuele Giaccherini può definirsi ormai un campione, promosso, come tale, sul campo. 

Ieri, oltre a segnare un goal semplicemente splendido, ha respinto un pallone a porta vuota (salvando il risultato) ha servito diversi buoni palloni alle punte e ha dato una mano in fase di contenimento. 

Di lui ricordiamo il suo bel diagonale rifilato al Brasile nel 2013, in Confederations Cup. In questi ultimi anni non si è certo risparmiato: dopo l'esperienza alla Juve, è stato in premier League col Sunderland e poi a Bologna. 

La stima di Antonio Conte per lui non è mai venuta meno: è serio, disciplinato e ha una tecnica che sembra non eccezionale, ma che poi viene fuori nei momenti importanti. Prandelli lo aveva utilizzato per un certo periodo, lasciandolo a casa nei mondiali del 2014. Conte invece, che nella Juve lo teneva in considerazione, appena sedutosi sulla panchina della nazionale, ha riportato subito nel gruppo il centrocampista del Bologna.




Chiellini e Bonucci: due conferme; Darmian in ombra.


Ieri abbiamo visto in grande forma anche Chiellini e Bonucci, mentre Darmian non è mai entrato in partita ed è stato sostituito nel secondo tempo.


Nella foto: Giorgio Chiellini


Nella foto: Leonardo Bonucci

Se si eccettua qualche pallone perso di troppo e il già citato avvio leggermente in sordina, ieri si è vista una grande Italia.

Erano anni che non vedevamo la nazionale applicare così bene degli schemi: concentrata, tonica, gradevole da vedersi.

L'arbitro inglese Mark Clattenburg ha arbitrato proprio.. "all'inglese", sorvolando, anche troppo, su falli che dovevano essere fischiati e che talvolta andavano sanzionati col cartellino giallo.

 di cui attendiamo la conferma tra tre giorni contro la Svezia di Ibrahimovic. Per il momento l'Italia è prima nel girone con 3 punti. Seguono Svezia e Irlanda del sud (Eire) con 1 punto e il Belgio a quota 0.

Andrea Russo



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