mercoledì 27 luglio 2011
Strage in Norvegia: una riflessione doverosa
Non c'è da girarci attorno: I servizi di sicurezza, il ministero dell'Interno e la Polizia norvegese hanno peccato di forte inettitudine, nella vicenda Breivik.
Behring Breivik aveva lasciato tracce ben chiare dei suoi propositi.
E' ben noto a tutte le forze dell'ordine che certi tipi di fertilizzante , possono essere esplosivi, e c'è il precedente di Oklahoma city (250 morti) in cui si è utilizzato proprio questo tipo di prodotto per fabbricare una enorme bomba.
Il giovane estremista ha acquistato 6 tonnellate di fertilizzante, un po' tante per una piccola azienda agricola.
Era stato segnalato ai servizi segreti a Marzo.
Aveva diffuso messaggi farneticanti in rete.
Si era procurato una divisa da poliziotto.
Possedeva, avendoli registrati regolarmente, una pistola e un fucile automatico.
Dopo aver fatto esplodere la Bomba nel centro di Oslo, si è recato nell'isola di Utoya, dove, in un raduno politico con migliaia di persone, non c'era nessuna pattuglia di polizia a vigilare sull'ordine.Si dice, ma non è ancora chiaro, che ci fosse un poliziotto soltanto nell'isola, e che sarebbe stato ucciso tra i primi.
Vorrei sottolineare questo aspetto: nei raduni politici gli animi si surriscaldano facilmente; essi sono degli obiettivi sensibili per gli avversari estremisti ad ogni latitudine, e laddove c'è un assembramento di persone, nel più civile come nel più incivile dei paesi, c'è una presenza massiccia delle forze dell'ordine, come è giusto che sia.
Io non credo, come fanno molti in Italia, nel mito della grande efficienza nordica, e questa ne è una delle tante dimostrazioni.
Rimane il fatto che il killer norvegese ha sparato a lungo (chi dice per mezz'ora, chi dice per un'ora e mezzo).
Breivik si è fatto arrestare senza resistenza e avrebbe detto agli inquirenti: "Mi sono stupito di come non mi abbiano fermato molto prima"
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