giovedì 21 luglio 2011
Berghella contro tutti: "Mi opporrò a chiunque voglia cementificare le aree di risulta"
Non fa sconti, il presidente della Commissione sanità al comune di Pescara, Vincenzo Berghella, in quota al Pdl.
Per lui non esistono alternative: le aree di risulta devono essere destinate al verde pubblico, per formare quel "polmone verde" che alla città manca. in quanto alle pinete, esse sono localizzate a nord e a sud e versano in uno stato pietoso (falde acquifere inquinate, alberi malati, ndr)
"Nelle più grandi città c'è un parco che viene ricordato da tutti, anche dai turisti" sostiene Berghella.
A Londra c'è Hyde park, a New York il central park, e non è possibile parlare di queste metropoli senza accennare ad essi".
Non ci sono alternative: farò di tutto, come si sono battuti in passato anche altri politici locali, da Nino Sospiri a Pace, per preservare tali aree e fare un bellissimo grande giardino. Il giardino, il verde va a vantaggio di tutti, il cemento a favore di una minoranza.
Si possono inoltre costruire tre edifici-parcheggi, non impattanti perchè all'esterno possono essere fatti come palazzi normali, per circoscrivere lo spazio per le automobili in un'area meno vasta, sfruttando gli spazi in verticale. Ed è possibile, eventualmente, creare negozi e spazi interrati, evitando così di danneggiare l'estetica dell'area in questione".
A questo punto c'è sembrato necessario centrare un po' meglio il nocciolo della questione, ed abbiamo posto a Berghella la seguente domanda: "Non crede che lo scontro su quale uso fare delle aree di risulta sia dettato non da opinioni in buona fede, ma da interessi speculativi di politici e imprenditori?"
"Non guardo in faccia a nessuno: chiunque vorrà cementificare quei tredici ettari di spazio libero di fronte alla stazione ferroviaria si confronterà con me e con coloro che condividono il mio pensiero" ha tagliato corto l'ex assessore.
Ci sembra importante aggiungere un dato: nel 1977 Pescara contava duemila abitanti in più, ma la quantità di edifici sorti da allora sul territorio cittadino è aumentata in maniera incredibile.
Va da sè che a Pescara si agisce in nome di interessi imprenditoriali che non corrispondono più a reali esigenze abitative dei cittadini comuni.
Il problema allora è più ampio e non riguarda solo le aree di risulta: bisogna rivedere il piano regolatore in chiave "verde", creando e tutelando spazi comuni.
Andrea Russo
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