Mi scopro, col passare dei giorni, sempre più borbonico e meridionale, e me ne rallegro.
Ho scoperto, qualche settimana fa, una bella canzone tradizionale, "la ballata del uallarino". Parla di galli, di galline, con chiari doppi sensi, tra dolcezza e sensualità. Si da sfogo, una volta di più, ad un' arte dionisiaca, popolare e giocosa, bonariamente trasgressiva.
Attorno al minuto 1:30 inizia la parte cantata, io preferisco ascoltare quella. Il cantante, Beppe Barra, è un monumento incarnato della cultura partenopea: riscopre e aggiorna radici culturali che rischiano in parte di perdersi con la globalizzazione.
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