Troppe volte ho visto giovani ripiegare, rinunciare ai propri progetti.
E' legittimo, per tutti, sognare di realizzare cose che appagano interiormente.
Basta progettare, ed un sogno non è più un sogno. Certo, la vita ci pone di fronte a dei compromessi, ma è un peccato cedere al conformismo.
Quanti complessi ci hanno creato: voglio fare il vigile urbano: "eh, ma devi farti raccomandare". Voglio fare il medico "eh, ma i clienti chi te li trova"? voglio fare l'artista "Cooosa? vuoi finire per strada a fare il barbone? Non sia mai".
A questo punto facciamo prima a spararci. In molti vengono scoraggiati nei propri progetti dalle famiglie, da persone vicine, o da persone che ti ridono in faccia: "Ma dove vai tu"?. In quest'ultimo caso l'invidia di alcuni si palesa in tutta la sua meschinità.
Non sempre è così. A volte c'è chi ci incoraggia, ci aiuta, talvolta non siamo abbastanza bravi per volare. Pazienza.
Io so solo che con l'ottimismo e la perseveranza si ottiene qualcosa, arrendersi senza combattere equivale a una partita persa in partenza.
Chi fa ciò che ama fare lo fa bene ed è una persona che ha uno scopo nella vita. C'è chi vive di convenienza e c'è chi vuole fare qualcosa di costruttivo. Il pragmatismo moderno e spicciolo sta uccidendo i nostri orizzonti mentali: vale la pena riflettere.
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