venerdì 25 gennaio 2008
Proiettili recapitati alla sede del Milan
Ieri mattina, presso la sede del Milan, è stata recapitata una busta contenente un proiettile.
Insieme al proiettile c'era una lettera contenente minacce di morte a Galliani e a Berlusconi (in quanto presidente del Milan), rei di non avere allestito una squadra sufficientemente competitiva, e che avrebbe deluso le aspettative durante la stagione in corso.
La Polizia è già sulle tracce del folle autore di tale gesto.
Se è vero che una simile azione è frutto di un malessere individuale, è anche vero che alcuni meccanismi di massa spingono a estremizzare la passione calcistica tanto da indurre molti tifosi ad avere atteggiamenti fuori dalla normalità.
Il problema è che diversi atteggiamenti collettivi indecorosi e violenti sono considerati da molti come giustificabili.
E' importante dunque discutere di questo per distruggere convinzioni diffuse che preparano il terreno a gesti violenti di gente già aggressiva.
Anche i dibattiti sportivi in televisione, sebbene si limitino in genere a scontri verbali, a mio avviso devono essere ripensati.
Propongo inoltre delle leggi ferree contro gli episodi di violenza all'interno del campo di gioco.
E' ancora impresso nella mia mente il ricordo di Pasquale Bruno che, espulso, cercò di aggredire l'arbitro. Un atteggiamento da codice penale che gli procurò solo 8 giornate di squalifica, poi ridotte a 5.
Negli Stati Uniti, invece, Marion Jones, solo per aver mentito in tribunale riguardo al suo uso di sostanze dopanti, ha subito una condanna penale.
In definitiva, sono dell' l'idea che il calcio non è una cosa importante per lo spettatore, o almeno lo è solo ai fini di un sano intrattenimento.