sabato 31 maggio 2025
i video del giorno
Buon compleanno a Blaž Slišković, in arte "Baka"
Non ci si annoia, nei Balcani. In effetti molti personaggi particolari, non banali, fuori dagli schemi, la Storia ce li porta da lì.
Oggi vi raccontiamo di Blaz Sliskovic, in arte "Baka".
Aveva una tecnica straordinaria, tirava punizioni magistrali, dribblava, segnava tirando il calcio d'angolo. Era un trequartista, nato a Mostar il 30 Maggio del 1959.
A Pescara ce lo ricordiamo bene: contribuì alla permanenza in serie A dei biancazzurri, mostrando spettacolo, ottimi passaggi e goals nella stagione 1987-1988.
Nel '92-'93 tornò nella massima serie Italiana col Delfino ma non riuscì a ripetersi, anche se qualcosa di buono lo concluse.
A Pescara non lo ricordiamo solo per questo. Giravano tante voci, come le frequentazioni di locali notturni, la fruizione di birra e tabacco e il suo amore per il caffè.
Galeone raccontò delle sue assenze dagli allenamenti per raggiungere donne molto procaci.
Nella foto: Sliskovic ai tempi del Velez Mostar (1975-1981)
Lui stesso ammette la sua gioia di vivere e il suo passato da calciatore sì, ma non da vero atleta.
"Non sono mai stato schiavo del calcio", dichiarò una volta. Questo equilibrio tra lavoro e vita gli impedì però di diventare un campione.
Junior, centrocampista e difensore Brasiliano della nazionale e suo compagno del Pescara disse al suo allenatore Galeone: "Mister, se io avessi la tecnica che ha lui, sarei un giocatore fortissimo, incredibile".
Junior però aveva il senso del sacrificio, Sliskovic no.
Baka raccontò: "Ridevano dei miei baffi e dei capelli lunghi quando mi videro in campo, a fine partita però ho riso io".
Giocò in seguito con l'Hajduk di Spalato, l'Olimpique Marsiglia, Il Pescara, Il Mulhouse, il Rennes, ancora il Pescara, lo Hrvatski Dragovoljac e il Zirinjski Mostar.
Scese in campo ben ventisei volte con la nazionale maggiore Jugoslava tra il 1978 e il 1986.
Avrebbe potuto essere uno dei più grandi calciatori della storia. Non lo è stato per la già citata scarsa disciplina.
Ha allenato molte squadre, tra cui la nazionale della Bosnia-Erzegovina e l'Hajduk di Spalato.
Non si dimentica facilmente un giocatore del genere, con le sue giocate fatte di tecnica e fantasia.
A lui non fregava nulla di fare la competizione ed essere il più forte a tutti i costi: preferiva divertire e divertirsi. Forse aveva ragione lui. In nome del risultato nel calcio odierno si sacrifica tutto: valori, principi, amicizia, rispetto.
Baka ci ricorda invece che il calcio è solo un gioco, da vivere nella gioia, da godere insieme agli amici.
Dite quello che volete, ma uno come Cristiano Ronaldo, per quanto "numero uno", non ruba il cuore, con le sue conferenze stampa dure, la sua intransigenza, il suo prendersi troppo sul serio.
Blaz Sliskovic invece appartiene a graditi ricordi, per me come per molti tifosi sulle due sponde dell'Adriatico. Una persona così, a mio parere, colpisce la fantasia anche di chi non ama il calcio.
Buon compleanno Baka, anche se con lieve ritardo perchè ormai sono le ore 12:57 e il 31 Maggio è già iniziato.
mercoledì 28 maggio 2025
I bambini annunciano le fermate nei tram di Budapest
Pescara-Audace Cerignola 1-1: il Delfino è in finale
Nella foto: Merola festeggia con la mascotte Ciuffolo. Fonte: Pescara calcio
I biancazzurri accedono facilmente alla finale. Se la vedranno con la Ternana, che ha superato per 3-1 il Vicenza.
Doveva centrare l'impresa il Cerignola, invece non c'è andato neache vicino.
Anzi, le occasioni più nitide nel primo tempo sono state del Pescara, sebbene il team Pugliese fosse vivo e pericoloso.
La partita l'ha sbloccata Merola al 23', che ha concluso a rete raccogliendo un lungo lancio di Moruzzi.
Dopo pochi minuti, al 36', Salvemini di testa è pervenuto al pareggio, servito da un cross di Tascone.
Al 47' e al 58' Mc Jannet e Russo hanno sfiorato il goal, col Cerignola che tenta il tutto per tutto.
Al 63' sono stati espulsi il Direttore Sportivo del Pescara Pasquale Foggia per proteste e il calciatore Francesco Lisi del Cerignola per un fallo su Valzania.
A quel punto la stanchezza e la minoranza numerica hanno scoraggiato gli ospiti, col Pescara che in parte ha controllato il gioco, in parte ha tentato delle azioni in velocità molto insidiose.
Ora il Delfino si gode la vittoria di fronte al suo stadio pieno, quasi gremito del tutto.
Con la Ternana non sarà facile.
Ai play off il team Umbro si sta dimostrando molto tattico, alternando cinismo e risparmio di energie e dimostrando comunque di trovarsi in una discreta condizione atletica, che rende i suoi non pochi giocatori di talento capaci di fare la differenza.
Il Pescara però sta dimostrando di avere ritmo e trame di gioco brillanti.
Staremo a vedere.
Serie C - Pescara-Cerignola oggi alle 20:00 - Semifinale di ritorno dei play off
lunedì 26 maggio 2025
I video del giorno
domenica 25 maggio 2025
È un Pescara da sogno: 1-4 a Cerignola
I biancazzurri soffrono per 65 minuti, poi colpiscono cinicamente. Un bel vantaggio per il ritorno all'Adriatico.
Le grandi squadre sanno anche soffrire. I giocatori esperti e concentrati sanno quando è il momento di difendersi e quando quello di colpire. Il Cerignola ha grande personalità e ha imposto il suo gioco, spinto dai propri tifosi.
Il Pescara, salvo qualche eccezione, ha stentato a farsi pericoloso, ma si è difeso con ordine e con un po' di fortuna. Quando però ha visto l'avversario "sulle gambe" e gli spazi aprirsi, non ha esitato a mostrare le sue doti.
Primo tempo
Nella prima frazione si fa male Pellacani dopo pochi minuti, gli subentra Letizia.
Due goal vengono annullati al Cerignola per fuorigioco di Salvemini e Coccia.
I Pugliesi spingono molto, gli ospiti sono in affanno. Molto bravo anche Luca Russo che si inserisce tra gli spazi avversari e serve palloni interessanti ai compagni.
Solo nel finale Merola riesce a farsi notare con una azione in profondità del Delfino.
Secondo tempo
Il tambureggiare dei Gialloblu continua anche alla ripresa del gioco, motivato dal subentato Ismail Achik.
Arriva il rigore per gli Ofantini. Lancini respinge un tiro con il braccio leggermente largo; l'arbitro, aiutato anche dal Var, concede giustamente il calcio franco dagli undici metri.
Sainz-Maza si accinge al dischetto, tira alla propria sinistra, Plizzari intercetta, deviando. Nulla da fare.
Meazzi sale in cattedra e su due contropiedi (66' e 72') prima intercetta di testa, poi su una raddoppia dopo una serie di ribattute in area.
È incredibile vedere un giocatore così rigenerato dopo un campionato discreto ma difficile per lui.
Al 77' Capomaggio viene espulso per doppia ammonizione.
All'83' Tonin si inserisce al momento giusto e segna il terzo goal.
All'86' l'ex Cuppone in velocità accorcia il risultato con un tiro sottoporta.
88': passano due minuti e Tonin, dopo una lunga corsa palla al piede, scaglia il pallone in fondo al sacco: 4 a 1!
Tonin che segna a raffica nelle ultime partite: chi lo avrebbe detto. Eppure lo merita perchè ha sempre dato tutto. Un impegno incredibile, sempre e comunque.
Il Pescara sembra aver ipotecato la finale, ma nel calcio vige il motto: "Mai dire mai".
All'Adriatico, nella gara di ritorno, ci si aspetta una imponente cornice di pubblico e di colori.
Marco Verratti compra Il 40% delle quote del Pescara: i dettagli
Storia di un Abruzzese che ha fatto fortuna all'estero e che torna a casa con progetti importanti
Sono sempre più insistenti le voci sull'acquisto di una grossa fetta del Pescara calcio da parte di Marco Verratti.
Si tratta di un bel colpo operato dal Presidente Daniele Sebastiani, che è stato bravo ad approcciarlo, contando sul suo amore per la città dove è nato e in parte cresciuto, dividendosi tra Pescara e Manoppello.
Per ammissione del dirigente stesso in una intervista recente, i due si sarebbero incontrati in un noto ristorante di Parigi e avrebbero parlato d'affari.
Scenari inaspettati si aprono: il centrocampista potrebbe tornare sia da socio, che, in un futuro non lontano, da calciatore, da tecnico o da dirigente.
È ovviamente troppo presto per dirlo, ma ci sono delle solide basi per cui tali sviluppi non sarebbero affatto da scartare.
Chi è Marco Verratti?
Verratti è stato un calciatore del Pescara tra il 2006 e il 2012. Esordì in prima squadra a meno di sedici anni nel 2008, contribuendo in seguito a portarla in serie B e poi a vincere il campionato 2011-2012.
Furono troppo forti le sirene del Paris Saint Germain dei ricchi Qatarioti per restare in riva all'Adriatico.
Dopo tanti successi in Francia e la conquista del Campionato Europeo nel 2021 con la Nazionale, il centrocampista Abruzzese è passato all'Al Arabi con un contratto faraonico e tuttora risiede in Qatar.
Dotato di una ottima tecnica, di un buon dribbling e di ottime capacità di passaggio e di assist, Verratti se la cava anche in fase di contenimento. Difetta tuttavia nel tiro.
In definitiva, nel suo ruolo è uno dei migliori calciatori della sua generazione.
Sebastiani e Verratti: storia di stima e di affari
Ora che ha guadagnato col suo lavoro ingenti somme ha la possibilità di aiutare il Pescara nella sua crescita sportiva.
Si parla di un milione e mezzo di euro circa per il 40% delle quote azionarie.
Marco Verratti è stato un incontro fortunato per Daniele Sebastiani: si parlò di un gruzzolo di dodici milioni per la sua vendita al PSG più ulteriori introiti aggiuntivi per il Pescara sulla rivendita avvenuta poco tempo fa. Infine ora il calciatore, ancora in attività, porta con sè danaro fresco, competenze tecniche e conoscenze nel mondo del calcio, del jet set e della finanza araba preziose, con potenziali investitori che potrebbero essere interessati.
Dal canto suo, anche il calciatore ha avuto qualcosa in cambio dal Pescara: la possibilità di crescere come calciatore grazie a una gestione competente degli addetti ai lavori.
Nondimeno, non viene a regalare quattrini, ma ad investire per ottenere, a buon diritto, dei dividendi che da quanto si apprende negli ultimi anni ci sono sempre stati nel club Pescarese.
Il club si rafforza?
Chi mi legge su queste pagine online sa che qui non ho mai lesinato critiche al presidente Daniele Sebastiani quando c'era da farlo:
sugli errori negli allestimenti delle squadre prima di retrocedere in serie C,
sulla necessità di compiere maggiori sforzi per un pronto ritorno in cadetteria,
su qualche errore di comunicazione.
Tuttavia, qualora l'operazione in questione andasse in porto, sarebbe la riprova di un atteggiamento avveduto del tycoon Abruzzese, ex mediatore finanziario, impegnato in progetti sportivi ed edilizi.
Sebastiani infatti avrebbe potuto, qualche anno fa, vendere a Pavanati, che poi rilevò il Novara. Abbiamo visto poi come andò a finire in terra Piemontese.
In definitiva, si aprono ora spiragli per un rafforzamento societario, con un club finito in serie C ma che ha delle carte da giocarsi:
gestione finanziaria sana (in quanto mai contestata dagli enti preposti), competenze tecniche (nonostante tutto continuano ad emergere talenti e la squadra è in semifinale di play off), una città e un bacino di tifosi non trascurabile che offre un potenziale riscontro economico.
Verratti potrebbe finire la sua carriera da calciatore a Pescara
Come lo spagnolo Fabregas ha giocato nel Como e lo allena da azionista, Verratti potrebbe fare altrettanto. Ha 32 anni e nelle prossime stagioni potrebbe concludere la sua carriera in biancazzurro. Secondo alcune fonti infatti, in passato avrebbe espresso tale desiderio.
Tale anelito sarebbe il sogno di migliaia di tifosi.
sabato 24 maggio 2025
Fermare la strage di Gaza
venerdì 23 maggio 2025
Napoli campione d'Italia: è il quarto scudetto
Congratulazioni al Napoli, che conquista il quarto scudetto della sua storia.
Si tratta dell'unica squadra del sud ad avere vinto almeno uno scudetto. Tra le altre zone "povere" d'Italia ad essersi aggiudicato il titolo nazionale c'è solo il Cagliari di Gigi Riva.
Conte si conferma un grande stratega e un guerriero, che spreme i suoi giocatori riducendoli all'obbedienza e al sacrificio.
Il Presidente De Laurentiis ha preso questa squadra dalla serie C quasi venti anni fa e l'ha portata due volte sul tetto d'Italia, oltre a conquistare tre Coppe Italia e a una Supercoppa Italiana.
De Laurentiis, un illustre Italiano: dai successi al botteghino del cinema al suo secondo scudetto col Napoli
Avevano il coraggio di insultarlo, denigrarlo, perfino di tirare i calci alla sua auto in sella al motorino. Certe volte l'ingratitudine non ha confini.
Aurelio De Laurentiis una ventina di anni fa ha preso il Napoli dalla serie C e lo ha condotto per diverse stagioni ai primi posti della classifica.
Due anni fa, con una campagna acquisti fatta di outsiders, insieme al Ds Giuntoli e al tecnico Luciano Spalletti ha portato a Napoli un insperato terzo scudetto.
Oggi, a distanza di due anni, il sogno si ripete. Napoli ora vanta quattro titoli Italiani, due firmati da Aurelio De Laurentiis.
Va dato atto al valore degli uomini che compiono grandi imprese: ADL ha ereditato un'azienda cinematografica dal noto zio e ha continuato a farla fiorire.
Ha preso le redini della Società calcistica Napoli e l'ha portato ad un lungo periodo di splendore ineguagliato, giacchè anche gli anni d'oro di Maradona sono durati molto meno.
L'unica differenza qualitativa a vantaggio di Ferlaino è la vittoria della Coppa Uefa che a De Laurentiis manca.
Non sono mancati duri attacchi da parte di giornalisti ed appassionati di calcio negli ultimi anni.
Io credo che a Napoli chi ama il calcio abbia bisogno di tenersi stretto questo presidente, che a volte parla in maniera non troppo simpatica ma che ha investito tanti soldi e ha portato prestigio alla città.
De Laurentiis vince perchè crede nel successo laddove gli altri non osano tentare.
Ricordo quanto disse qualche anno fa disse tra lo scetticismo dei giornalisti presenti. Il virgolettato ve lo lascio con un piccolo margine di errore perché vado a memoria:
"L'Italia potrebbe essere prima al mondo in ogni settore. Siamo il paese che ha creato la Ferrari, che ha raggiunto in epoche passate delle vette nell'arte nella scienza e nel progresso umano. Dobbiamo credere in noi stessi".
Con tutti i suoi difetti e nonostante il suo carattere difficile ADL ha sempre mostrato di avere idee da proporre e qualcuna ha cercato di imporla anche nel calcio. Oggi é il suo giorno e merita di festeggiare.
mercoledì 21 maggio 2025
I video del giorno
"Men I trust" è un gruppo giovane ma solido, a livello di arrangiamenti, di testo e di melodia.
La tenera cantante apparentemente docile mostra una certa personalità e una voce sussurrata o corposa all'occorrenza, ma pur sempre pacata.
Canadesi del Quebec, questi ragazzi sono uno dei tanti esempi di come la nuova discografia, fatta di piccole etichette, riesca a diffondere a livello mondiale musica interessante e fresca.
Tale produzione artistica è valida proprio perchè non ha la presunzione di tagliare i ponti col passato, ma ne attinge il meglio aggiornandolo.
Splendido Pescara, sei in semifinale!
Nella foto: Andrea Ferraris con il Presidente Sebastiani. Fonte: pescaracalcio.com
Il Pescara regola con autorità la Vis Pesaro nel doppio confronto dei play off (vittorie per 2-4 e 2-0). Tra pochi giorni si gioca a Cerignola.
Baldini chiedeva una partita attenta e così è stato. Nel calcio se ti rilassi anche le rimonte più incredibili possono accadere.
I volenterosi Marchigiani non hanno mai dato l'impressione di poter compiere l'impresa di ribaltare i conti dell'andata e anche le energie sembrano essere venute un po' meno dopo vari impegni ravvicinati in questo torneo.
Primo tempo
La Vis Pesaro prova a spingersi in area avversaria ma con le idee confuse e vengono ben contenuti dalla retroguardia biancazzurra.
Brosco al 19' viene rilevato da Lancini che è contento di fare la sua parte e non sfigura.
Il Pescara punge di più.
1-0 del Pescara. Al 45' Riccardo Tonin ha infierito sulla gravosa impresa dei Marchigiani, che avevano bisogno di vincere questo incontro con tre goal di scarto per passare il turno. Il bel tiro del centravanti Pescarese passa sotto le gambe del portiere. Il ragazzo di Vicenza, che a Gennaio ha compiuto 24 anni, ha faticato a segnare durante la stagione regolare ma nelle ultime tre partite ha collezionato due goal molto belli.
Durante il recupero Nicastro pareggia, ma il Var annulla e si becca anche un cartellino giallo: fallo di mano.
Secondo tempo
Nel secondo tempo gli ospiti non riescono ad incidere e le gambe si fanno un po' molli per la stanchezza. Tuttavia Nicastro, ben servito al 46' si mangia un goal a porta vuota, intercettando un cross ma sparando alto.
Il Pescara controlla la gara ed è più pericoloso. Merola sfiora il goal più volte e mostra come al solito giocate di talento. Anche lui appare recuperato da alcune settimane dopo un periodo sbiadito.
2-0 del Pescara. All'84' Merola coglie il palo ma Andrea Ferraris (subentrato nel 46' insieme a Bentivegna in luogo di Tonin e Cangiano) ribatte in rete. Il Torinese "scuola Juve", ha recuperato la forma come un po' tutta la squadra e dalla partita col Gubbio il 13 Aprile ha incatenato una serie di goal considerevole, mostrando anche doti tecniche notevoli.
A 24 anni sta crescendo dal punto di vista tecnico ed il merito è anche di Mister Baldini che ne ha saputo dosare l'utilizzo senza bruciarlo.
Conclusioni
I 13 000 dell'Adriatico hanno potuto godersi una bella serata, dimostrando che quando ci sono i risultati lo stadio si riempie di persone, bandiere e colori. Mai, in questa stagione, l'Adriatico aveva registrato tale numero di spettatori.
Il Pescara ha mostrato una qualità di gioco e una forza mentale, in queste cinque partite dei play off come nelle tre gare precedenti, quasi impensabili fino a un mese fa.
Il Delfino, tra andata e ritorno, ha dimostrato una certa superiorità con ben quattro goals di differenza.
Il prossimo avversario sarà il Cerignola, seconda classificata del girone C di serie C.
domenica 18 maggio 2025
Vis Pesaro-Pescara 2-4: spettacolare vittoria in rimonta
Meglio la Vis nella prima frazione, poi il Pescara ha scalato la marcia
Il Pescara disfa, il Pescara ricrea: non ci si è annoiati nel quarto di finale di Pesaro. In una partita rocambolesca le due compagini hanno giocato a viso aperto senza tatticismi. I padroni di casa sono andati sul 2-0, grazie anche a errori difensivi gravi della difesa avversaria. Hanno addirittura sfiorato il 3 a 0, ma poi il match si è ribaltato.
Primo tempo
Sarà l'orario del tardo pomeriggio di maggio ad ispirare la siesta, ma l'incontro inizia, gli Adriatici dormono e la loro difesa non funziona.
Dopo pochi minuti Orellana viene lasciato totalmente solo in una azione ficcante della Vis Pesaro, che passa in vantaggio.
Bastano pochi giri di lancette e in una azione abbastanza simile, con palla in profondità e passaggio al centro, su un traversone basso Francesco Nicastro devia di testa e a pochi passi dalla porta centra la rete. Siamo al 14' e i biancorossi usufruiscono già di un vantaggio prezioso
La Vis va vicina anche al terzo goal, sempre su azione in verticale.
Il Delfino sonnecchia un altro po', ma verso la mezz'ora si sveglia e inizia a creare pericoli. Al 35' Meazzi accorcia le distanze dopo uno scambio di passaggi stretti in area di rigore.
Nelle ultime partite il biondo trequartista Genovese ha mostrato bei numeri, continuità di gioco, bei palloni per i compagni e ha anche segnato.
Baldini comunque non è contento e durante la pausa decide di mandare in campo Dagasso, Kraja e Letizia in luogo di Squizzato, Valzania e Pierozzi.
Il Secondo tempo
Appariva già chiaro a fine primo tempo che affondando sull'acceleratore e con scambi in velocità il Pescara avrebbe potuto stravolgere la partita.
Così avviene nella seconda frazione: gli ospiti hanno mostrato di avere più benzina e nella lunga distanza hanno pareggiato i conti per poi dilagare.
Ferraris al 49', Letizia al 92' con un pallonetto da fuori area e Bentivegna su azione in velocità al 99' hanno congelato il risultato sul 2-4.
Note:
- I tifosi del Pescara sono venuti numerosi fino all' esaurimento dei biglietti a loro riservati; si sono fatti sentire anche più dei sostenitori di casa, che comunque hanno dato colore e gremito lo stadio, mostrando grande vicinanza ai propri beniamini.
- Il trainer del Pescara Silvio Baldini, durante l'interruzione nel secondo tempo per via di un giovane tifoso Pescarese che si era sentito male, ha raccontato di avere zittito i suoi giocatori, che continuavano a protestare per un presunto rigore non concesso:
"Prima i valori umani, poi il calcio. Per me la partita poteva anche essere interrotta a quel punto".
È questo il vero Baldini, che mostra ispirazione e valori morali.
Tra l'altro è rimasto calmo e apparentemente fiducioso anche sul 2-0 e le sue indicazioni in corso d'opera sembrano aver funzionato.
- La Vis Pesaro ha mostrato carattere e buone trame offensive. Pur giocandosela fino alla fine, ha perso un po' smalto nel secondo tempo e ha dovuto soccombere di fronte a una squadra tecnica e fresca atleticamente.
I giochi però sono ancora aperti e mercoledì alle 20:00 si giocherà la gara di ritorno a Pescara.
Categorie: notizie, Pescara, calcio, Silvio Baldini, play off, serie C
mercoledì 14 maggio 2025
Il Catania vince ma il Pescara passa il turno: 1-2 all'Adriatico
martedì 13 maggio 2025
Palazzina Laf, un buon film incentrato su una storia vera
Immaginate di avere delle forti divergenze, motivate, con la vostra azienda. Immaginate poi che i proprietari e i dirigenti, per punirvi, vi metta insieme ad altre decine di colleghi, in un ufficio dove avete una scrivania, una sedia e niente, in assoluto, da fare.
Nessun incarico, nessuna pratica, nessun foglio da riempire, nessun lavoro di concetto. Nulla.
È quanto è successo, nella realtà, a parecchi impiegati dell'Ilva di Taranto. La famiglia Riva, che aveva rilevato le acciaierie, negli anni '90 stabilì che servivano più operai e meno impiegati.
Cercò di convincere dunque chi lavorava dietro a una scrivania con una qualifica ben precisa a mettersi a fare il saldatore o l'addetto al funzionamento dei macchinari.

Quando la copia è meglio dell'originale
lunedì 12 maggio 2025
Buon Compleanno a Zdeněk Zeman
Perché l'elefante è il simbolo di Catania?
L'associazione tra l'elefante e la città di Catania salta presto all'occhio di tutti coloro che si relazionano alla realtà Etnea.
Lo scopriamo nel simbolo del Catania Calcio, lo vediamo raffigurato sui palazzi governativi, lo troviamo in piazza integrato all'obelisco in Piazza del Duomo.
Fino al 1239 il simbolo della città era San Giorgio, ma Federico II sottrasse il dominio della città ad un Vescovo Conte che la governava e così il nuovo simbolo col pachiderma detto "U liotru" fu ufficialmente introdotto in una riunione del Regno di Sicilia tenutosi a Foggia.
La leggenda parla del mago Eliodoro, che nell'VIII secolo dopo Cristo avrebbe creato l'elefante dalla lava e si sarebbe divertito ad andare in giro per Catania sul suo dorso.
Eliodoro era un mago burlone: soleva comprare merce dai mercanti con oro e pietre preziose, che appena passavano nelle mani del venditore si trasformavano in sassi.
Un'altra leggenda che si perde nella notte dei tempi parla di un elefante che scacciò le belve feroci dalla città, difendendone gli abitanti.
Alla fine del 1700 il principe Ignazio Paternò di Castello addusse il simbolo elefantiaco alla presenza del circo in città, che lo raffigurava negli ornamenti di scena.
La statua con l'obelisco risale al 1737, quando l'architetto Giovan Battista Vaccarini restaurò l'elefante danneggiato dal sisma del 1693 e lo incastonò nell'obelisco sopra la fontana che ancora oggi notiamo in Piazza Duomo e che prende appunto il nome di "Fontana dell'Elefante".
domenica 11 maggio 2025
Il Catania attacca, il Pescara vince: 0-1 per gli Abruzzesi al termine di una gara sofferta
Nella foto in alto: Davide Merola viene festeggiato dai compagni. Nella seconda foto: con freddezza, il talento Campano scavalca Dini con la classica "palombella"
Serata infuocata stasera a Catania nel primo turno della fase nazionale dei play off. Lo Stadio Massimino nel quartiere Cibali era infatti gremito da 18000 spettatori. La squadra di casa non ha deluso i suoi sostenitori, scendendo in campo molto bene, con grande concentrazione e organizzazione di gioco.
Tuttavia gli ospiti hanno mostrato altrettanta concentrazione, aspettando con pazienza l'attimo giusto per colpire, non lasciandosi condizionare da un tifo avverso estremamente vivace.
La trasferta è stata infatti vietata ai supporters Adriatici e misure simili sono state prese per i Catanesi nella gara di ritorno.
Il Primo tempo
I rossoblu tentano di aggredire i difensori avversari nella loro area e spendono tante energie.
Il Delfino soffre ma non perde la testa. La difesa si conferma rocciosa mentre i centrocampisti sono riusciti a costruire il gioco di rimessa nonostante il forte pressing subito.
Il Catania conta quattro azioni degne di nota, di cui due soltanto realmente pericolose.
Il Pescara si muove bene in contropiede ma preferisce non esporsi troppo vista la forte pressione dell'Elefante.
Il Secondo tempo
Nella seconda frazione i padroni di casa devono cedere qualcosa in termini di fiato e gli Abruzzesi si fanno vedere più spesso dalle parti del portiere Dini.
Al 70' Plizzari risponde alla grande a un gran tiro di Di Tacchio, ma all' '84 un bel contropiede porta Merola a tu per tu con il portiere. Il trequartista di Santa Maria Capua Vetere dimostra concentrazione e freddezza, superando Dini con un bel pallonetto.
Il Pescara va dunque in vantaggio e mantiene il risultato fino alla fine, capitalizzando al massimo le poche occasioni da rete avute.
Conclusioni
Il Catania ha giocato meglio, ha mostrato aggressività e motivazione e avrebbe potuto ottenere molto di più.
Dal canto suo però il Pescara ha gestito bene la gara, accettando di rinunciare al proprio gioco per difendersi e soffrire, beffando l'avversario al momento giusto.
Mercoledì si giocherà in Abruzzo e per passare il turno i rossoblu dovranno vincere con due goal di scarto.
A parità di goal nei due incontri il Delfino ha un vantaggio dato dal regolamento, giacchè vanta una posizione di classifica migliore nel suo girone.
***
Argomenti: Pescara, calcio, Catania, play off
Riccardo Cioni - In America
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