Basterebbe lo sproloquio avvenuto al minuto 13:00 di questo video per sintetizzare tutto quello che vorrei esprimere, ma vado avanti. Non si tratta del singolo giornalista in questione ma di un discorso molto ampio.
Gli individui e le comunità di origine Ebraica hanno diritto allo stesso rispetto e riconoscimento rispetto a tutti gli altri gruppi etnici, religiosi e alle istituzioni che ne fanno riferimento.
Sarebbe bello che si organizzassero più convegni, programmi televisivi ed eventi che parlino della cultura storica ebraica, delle loro usanze, delle loro canzoni, della loro letteratura, del loro cibo, dei loro vestiti, delle loro tradizioni.
Ogni essere umano ha diritto ad empatia e rispetto. Tutti gli uomini hanno pari dignità e sono degni della mia amicizia e del mio rispetto. Conoscere altre culture è una forte di arricchimento che abbatte i pregiudizi.
Detto questo, mi tocca anche questa volta rilevare come l`ideologia rovini i rapporti tra gli esseri umani.
L`argomento della Shoah viene usata sia dalle istituzioni Israeliane sia dai loro lacchè per giustificare qualsiasi nefandezza prodotta dalle lobby finanziarie ebraiche e dai governi Israeliani.
Beninteso, gli Ebrei hanno diritto ad una loro nazione ed essere ricchi, ebrei, italiani, asiatici o africani, non è una colpa di per sè.
Diversa questione però si profila quando una qualsiasi critica verso i massacri condotti dai governi Israeliani negli ultimi decenni o le manovre poco trasparenti di magnati come George Soros vengono denunciate.
Subito parte la caccia all`antisemita.
Questa è la classica tecnica del politically correct: se non la pensi come me devi essere criminalizzato; sei un razzista, un maschilista, un omofobo e il Cielo solo sa cos`altro.
C`è gente che conoscendo queste dinamiche rinuncia ad esprimere la propria opinione, temendo di essere linciato verbalmente, talora anche dai media ed in ambito nazionale. Questa diventa dunque una pratica antidemocratica: ridurre al silenzio chi non la pensa come la vuole una certa intelighenzia del terzo millennio.
I media e i politici che leccano i piedi a qualsiasi forma di potere forte, sapendo della ricchezza dello Stato di Israele e del potere detenuto dai loro servizi segreti e dai loro estabilishment finanziari sono corsi ai ripari nel 2024.
Sapendo che quest`anno con la strage di Gaza la giornata della Memoria sarebbe stata accolta fisiologicamente in maniera diversa, hanno indetto "Le due settimane della memoria"
I grandi media, che hanno tutti una linea politica, hanno iniziato a parlarne due settimane prima, trasmettendo approfondimenti, dibattiti, film, reclame dei film da proiettare dieci o quindici giorni dopo sull`Olocausto.
E` normale che se mentre si festeggia il Giorno della Memoria trentamila Palestinesi vengono uccisi a Gaza e le forze di polizia Israeliane torturano i prigionieri Palestinesi la popolazione mette in correlazione le due cose.
Non basteranno mesi e anni di propaganda per lobotomizzare le masse.
Israele, le sue lobby e i suoi lacchè si prendano le loro responsabilità e non si nascondano dietro la Shoah.
Si parla di Giorno della Memoria per ricordare e per evitare che certi eventi non si ripetano in futuro: questo è così vero che lo Stato di Israele sta adottando le stesse pratiche dei Nazisti.
- Bisogna distruggere Gaza, bisogna cancellare Gaza. Questo è ripetuto da politici, ambasciatori, conduttori televisivi -.
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