Ogni anno Il Sole 24 Ore, quotidiano politico-economico finanziario dal titolo immaginifico, pubblica la fantastica classifica sulla qualità della vita, con riferimento alle province.
Io fatico francamente a concepire come una mostruosità del genere possa avere credito.
Certo, a qualcuno sembra avere senso, se si riduce il concetto di qualità della vita a servizi, scuole, livello di criminalità, ambiente e/o altro.
Per chi ama la complessità però appaiono abbastanza facilmente le lacune a base di un concetto del genere, ovvero quello di mettere in fila delle città e dire: qui la gente vive meglio, qui la gente vive peggio.
Una massa di milioni di persone non interpellata, subisce un giudizio sulla qualità della propria vivere, pur essendo composta da persone di vari strati sociali, con vissuti e idee diverse, con esigenze diverse.
Lo sappiamo: ad Udine, provincia prima in classifica di quest'anno, gli ospedali sono mediamente efficienti e puliti, i servizi sono tendenzialmente buoni, così come a Bolzano che è stata in testa alla classifica in altre annate.
C'è da dire che anche sui punti più oggettivabili negli anni questo reportage ha mostrato risultati controversi. Con tutto il rispetto per Milano, è ridicolo che nel 2020 sia risultata prima come provincia per ambiente e servizi.
https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/siringhe-a8871e44
Milano non è ne' una città verde ne' con parchi tenuti granchè bene e non mi sembra che tenendo conto della provincia possa cambiare la percezione.
Altro criterio discutibile: le situazioni variano da zona a zona, da quartiere a quartiere, quindi parlare di territorio provinciale è un altro nonsense, giacchè una città grande e il suo hinterland hanno realtà ed esigenze molto diverse.
Si parla sempre di maggiore corruzione al sud rispetto al Nord, ma ricordiamoci che Milano è la città di Tangentopoli e dello scandalo Formigoni, mentre Bolzano ha avuto un disgustoso caso di "Rimborsopoli" pochi anni fa.
https://www.lastampa.it/politica/2014/03/11/news/rimborsopoli-a-bolzano-la-procura-1.35776388/
Il punto principale che rende più evanescente questa compilazione statistica è il dato soggettivo:
Chi ama il mare, il caldo mediterraneo, con relativa cultura, stile di vita ed altro, preferirà sempre vivere a Siracusa, pur con tanti difetti e limitazioni, piuttosto che risiedere a Bolzano.
Un giovane in cerca di affermazione e di carriera preferirà una grande città o quantomeno un territorio dove le opportunità di guadagno siano maggiori e la priorità prevarrà su altri bisogni.
Un pensionato con una discreta pensione preferirà una piccola città povera ma con bellezze naturali, con buon cibo e poco costosa rispetto a una grande città.
Se è vero poi che gli ospedali di buon livello sono importanti, c'è anche chi pensa a prevenire i malesseri scegliendo uno stile di vita rilassante e che lo aggrada e può essere anche un posto relativamente povero e non particolarmente ricco di servizi e svaghi.
Le emozioni non sono misurabili, non sono oggettivabili. Certi criteri possono essere individuali ed essere determinanti molto di più di aspetti materiali calcolabili dal solerte Sole 24 Ore, testata su cui avrei molto da dire e da scrivere al di là dell'argomento corrente, ma su cui mi asterrò per il momento.
Nessun commento:
Posta un commento
Scrivi un commento. Il tuo commento verrà filtrato e pubblicato quanto prima. Grazie!