Quando due persone incominciano a litigare spesso segue una spirale di dispetti, di incomprensioni e di sospetti. Spesso partendo da un diverbio insignificante il conflitto si ingigantisce, alimentato da voci, chiacchiere e piccole cattiverie. Il risentimento cresce e si solidifica.
In un rapporto tra parenti o tra coniugi stratificato e lungo anni e anni, anche quando c'è una prevalente armonia ci sono dei punti scoperti. Alcuni atteggiamenti feriscono nel vivo, oppure sono reiterati talmente tanto che alla prima avvisaglia scatenano reazioni apparantemente spropositate.
L'unico modo per uscirne, quando le persone si vogliono bene ma soffrono per il distacco è interrompere la spirale. Al dispetto, alla parola sgarbata, al tono di voce aggressivo bisogna rispondere con un gesto di gentilezza e di affetto.
Bisogna imparare a schivare il colpo e coltivare la gentilezza, dimenticare e andare oltre, anche quando si pensa di avere ragione.
E' molto più importante recuperare un rapporto che avere ragione.
Lo stesso discorso in qualche modo è applicabile alle guerre e alle tensioni di lungo corso tra Stati, etnie, gruppi religiosi.
Chi alimenta la violenza dovrebbe cercare la pace, evitando che intere popolazioni subiscano le conseguenze dell'avidità di pochi.
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