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sabato 25 novembre 2023
Ridicola criminalizzazione dell'uomo, del maschio e del padre da parte dei media
I network e i gruppi editoriali più importanti (tutti o quasi tutti più o meno) si stanno spendendo in maniera idiota per dire che "tutti i maschi sono colpevoli", in seguito all'omicidio di Giulia Cecchettin.
Non è chiaro perchè la stragrande maggioranza degli uomini che si comporta correttamente debba essere criminalizzata in seguito ad un fatto di cronaca, messo in risalto più di altri molto simili che avvengono ogni giorno e dovuto più che altro alla fragilità di un giovane, Filippo Turetta.
Di quest'ultimo si sono già appurati alcuni problemi psicologici. Alle prime difficoltà vere che la vita gli oppone, alcuni giovani naufragano, perdendo la bussola, forse anche a causa di alcune caratteristiche della vita e della società odierna, che li confonde, li riempie di finte priorità e li rende ipersensibili.
Doppio standard, mistificazione e strumentalizzazione
Non c'è nessun Ku Klux Klan dei maschilisti che si è riunito e ha dichiarato guerra alle donne.
Secondo questo sondaggio pubblicato da Openpolis, nel 2019, quando già questo vento folle di caccia alle streghe (o meglio, agli stregoni) spirava forte, l'Italia sarebbe stata al ventesimo posto su ventiquattro paesi europei presi in esame nella classifica degli omicidi di donne
E' giusto incrementare misure per prevenire il crimine e per difendere le vittime.
Le vittime però sono anche quelle decine di uomini uccisi da mogli, compagne e fidanzate ogni anno. Basta fare qualche ricerca su internet tra i siti di notizie, oppure leggere le pagine di cronaca nera dei giornali.
Non mi sembra che nei noti casi di Sonia Bracciale e della Mantide di Casandrino si disse che tutte le donne erano assassine e femministe.
Numerosi sono stati i casi dopo l'omicidio di Cogne in cui una madre uccide uno o più figli, ma non mi risulta altrettanto che si sia mai detto che tutte le donne siano come la Franzoni.
Claudia Gerini e Nancy Brilli: due interviste significative
Qualche tempo fa sono state pubblicate due interviste: una di Nancy Brilli e una di Claudia Gerini.
La Brilli nazionale dichiarò di aver tirato un calcione a Ivano Fossati, tanto forte che quasi gli ruppe una gamba.
Nonostante tutto, si tratta di un episodio da contestualizzare e non penso che Nancy Brilli sia una brutta persona, anzi.
La Gerini ha detto:
Mia figlia Rosa rifletteva sul fatto che gli uomini non prendono più l’ascensore per paura di venire denunciati. Io dico: meglio che gli uomini abbiano paura piuttosto che mi infilino le mani dove vogliono. Ci sono debiti che i maschi, tra virgolette, devono pagare, colpe reiterate nei secoli.
Cosa sarebbe successo se a parti invertite, Ivano Fossati, uomo ed ex compagno di Nancy, avesse detto: tirai un calcione alla Brilli?
Ve lo dico io: lo avrebbero distrutto.
Certo, anche il discorso della Gerini, come quello della Brilli, era più ampio, ma quante volte sono state estrapolate frasi da una intervista per distruggere la reputazione di qualcuno?
Non credo che Claudia Gerini abbia mai augurato di avere paura, senza avere colpe, agli uomini importanti della sua vita.
Tra questi abbiamo il fu Gianni Boncompagni che l'ha diretta nel programma "Non è la Rai", Carlo Verdone che l'ha valorizzata dandole un ruolo da protagonista in "Sono pazzo di Iris Blond", Federico Zampaglione che è stato per anni il suo compagno.
Nessuno ha messo la Gerini all'indice ed è giusto che la nota attrice non venga messa alla gogna.
Tuttavia ha detto una idiozia. Se noi uomini ragionassimo come lei e come le femministe, scenderemmo in piazza, fonderemmo un movimento stile Me too e urleremmo come ossessi al sessismo e alla tirannia del matriarcato.
Origini della strumentalizzazione
Stiamo trattando due facce dello stesso crimine: i femminicidi da una parte, mogli e compagne che uccidono gli uomini dall'altra.
Probabilmente la prima tipologia è più frequente ed è giusto che si prendano provvedimenti per questo come per ogni tipo di violenza. Quello che non va bene è la evidente strumentalizzazione del tema.
Dire che oggi c'è più maschilismo rispetto a trenta o quarant'anni fa è falso. Semmai è vero il contrario.
Quaranta o cinquant'anni fa non c'erano per nulla o quasi, statistiche sul femminicidio e sulle violenze di genere ma è facile dimostrare che il fenomeno era più frequente allora di oggi.
E allora perchè si soffia sul fuoco?
Io due idee in merito le avrei.
Potremmo approfondire le pubblicazioni di certe elite internazionali che cercano di influenzare il modo di vivere di intere nazioni, servendosi anche e non solo dei media.
Potremmo citare le parole di George Soros sulla famiglia patriarcale. Potremmo approfondire il discorso su come distruggendo la figura dell'uomo e del padre si tenti di svilire uno dei valori fondanti dell'occidente come la famiglia. In parte lo abbiamo già fatto e per ora vi invito a leggere quest'altro articolo da me scritto.
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