giovedì 30 novembre 2023

La mia partecipazione a Senza Riguardo, 30 Novembre 2023, ore 22:00

Vi aspetto numerosi per trattare di energia, di Expo 2030 e altro ancora. Il video della diretta streaming resterà a disposizione di chi vorrà guardarlo in  un secondo momento


sabato 25 novembre 2023

Ridicola criminalizzazione dell'uomo, del maschio e del padre da parte dei media

I network e i gruppi editoriali più importanti (tutti o quasi tutti più o meno) si stanno spendendo in maniera idiota per dire che "tutti i maschi sono colpevoli", in seguito all'omicidio di Giulia Cecchettin.

Non è chiaro perchè la stragrande maggioranza degli uomini che si comporta correttamente debba essere criminalizzata in seguito ad un fatto di cronaca, messo in risalto più di altri molto simili che avvengono ogni giorno e dovuto più che altro alla fragilità di un giovane, Filippo Turetta. 

Di quest'ultimo  si sono già appurati alcuni problemi psicologici. Alle prime difficoltà vere che la vita gli oppone, alcuni giovani naufragano, perdendo la bussola, forse anche a causa di alcune caratteristiche della vita e della società odierna, che li confonde, li riempie di finte priorità e li rende ipersensibili.


Doppio standard, mistificazione e strumentalizzazione

Non c'è nessun Ku Klux Klan dei maschilisti che si è riunito e  ha dichiarato guerra alle donne.

Secondo questo sondaggio  pubblicato da Openpolis, nel 2019, quando già questo vento folle di caccia alle streghe (o meglio, agli stregoni) spirava forte, l'Italia sarebbe stata al ventesimo posto su ventiquattro paesi europei presi in esame nella classifica degli omicidi di donne

E' giusto incrementare misure per prevenire il crimine e per difendere le vittime.

Le vittime però sono anche quelle decine di uomini uccisi da mogli, compagne e fidanzate ogni anno. Basta fare qualche ricerca su internet tra i siti di notizie, oppure leggere le pagine di cronaca nera dei giornali.

Ecco alcuni esempi (due articoli e un video)

https://www.corriereadriatico.it/ancona/delitto_fabriano_ucciso_casa_compagna_lampada_cellulari_raggi_x_ultime_notizie-7451096.html?refresh_ce

https://www.milanotoday.it/cronaca/omicidio/luigi-buccino-vita-di-bono.html


 

Non mi sembra che nei noti casi di Sonia Bracciale e della Mantide di Casandrino si disse che tutte le donne erano assassine e femministe.

Numerosi sono stati i casi dopo l'omicidio di Cogne in cui una madre uccide uno o più figli, ma non mi risulta altrettanto che si sia mai detto che tutte le donne siano come la Franzoni.


Claudia Gerini e Nancy Brilli: due interviste significative

Qualche tempo fa sono state pubblicate due interviste: una di Nancy Brilli e una di Claudia Gerini.

La Brilli nazionale dichiarò di aver tirato un calcione a Ivano Fossati, tanto forte che quasi gli ruppe una gamba.



Nonostante tutto, si tratta di un episodio da contestualizzare e non penso che Nancy Brilli sia una brutta persona, anzi.

La Gerini ha detto: 

Mia figlia Rosa rifletteva sul fatto che gli uomini non prendono più l’ascensore per paura di venire denunciati. Io dico: meglio che gli uomini abbiano paura piuttosto che mi infilino le mani dove vogliono. Ci sono debiti che i maschi, tra virgolette, devono pagare, colpe reiterate nei secoli.

Cosa sarebbe successo se a parti invertite, Ivano Fossati, uomo ed ex compagno di Nancy, avesse detto: tirai un calcione alla Brilli?

Ve lo dico io: lo avrebbero distrutto.

Certo, anche il discorso della Gerini, come quello della Brilli, era più ampio, ma quante volte sono state estrapolate frasi da una intervista per distruggere la reputazione di qualcuno? 


Non credo che Claudia Gerini abbia mai augurato di avere paura, senza avere colpe, agli uomini importanti della sua vita.

Tra questi abbiamo il fu Gianni Boncompagni che l'ha diretta nel programma "Non è la Rai", Carlo Verdone che l'ha valorizzata dandole un ruolo da protagonista in "Sono pazzo di Iris Blond", Federico Zampaglione che è stato per anni il suo compagno.

Nessuno ha messo la Gerini all'indice ed è giusto che la nota attrice non venga messa alla gogna.

Tuttavia ha detto una idiozia. Se noi uomini ragionassimo come lei e come le femministe, scenderemmo in piazza, fonderemmo un movimento stile Me too e urleremmo come ossessi al sessismo e alla tirannia del matriarcato.

Origini della strumentalizzazione

Stiamo trattando due facce dello stesso crimine: i femminicidi da una parte, mogli e compagne che uccidono gli uomini dall'altra.

Probabilmente la prima tipologia è più frequente ed è giusto che si prendano provvedimenti per questo come per ogni tipo di violenza. Quello che non va bene è la evidente strumentalizzazione del tema.

Dire che oggi c'è più maschilismo rispetto a trenta o quarant'anni fa è falso. Semmai è vero il contrario.
Quaranta o cinquant'anni fa non c'erano per nulla o quasi, statistiche sul femminicidio e sulle violenze di genere ma è facile dimostrare che il fenomeno era più frequente allora di oggi.

E allora perchè si soffia sul fuoco?

Io due idee in merito le avrei. 

Potremmo approfondire le pubblicazioni di certe elite internazionali che cercano di influenzare il modo di vivere di intere nazioni, servendosi anche e non solo dei media.

Potremmo citare le parole di George Soros sulla famiglia patriarcale. Potremmo approfondire il discorso su come distruggendo la figura dell'uomo e del padre si tenti di svilire uno dei valori fondanti dell'occidente come la famiglia. In parte lo abbiamo già fatto e per ora vi invito a leggere quest'altro articolo da me scritto.

venerdì 24 novembre 2023

Considerazioni sul Pescara dopo tredici partite


Qualche tempo fa, quando il tempo era ancora caldo e le granite abbondavano sui tavoli all'aperto delle terrazze Italiane, abbozzai qualche considerazione sull'organico del Pescara e sulle previsioni per questo campionato.

Purtroppo devo constatare come finora tali aspettative sono state pienamente confermate. Dopo un avvio incoraggiante dovuto alla buona condizione atletica e alla chiarezza delle idee di gioco, fatte di pochi e semplici dettami, la squadra si era attestata tra i primi tre posti della classifica.

In seguito è sprofondata non tanto nella posizione ma piuttosto nella distanza in punti con le compagini più forti.

Gli avversari hanno preso le misure ai giovanissimi biancazzurri, bloccando il loro gioco e al tempo stesso qualcosa si è appannato nella mente dei ragazzi nel seguire i dettami del tecnico di Praga.

Confermiamo alcuni punti.

Lasciar partire il bomber Lescano per un piatto di lenticchie è stato un errore.

Non voler prendere qualche rinforzo di qualità ed esperienza oltre a mantenere Lescano non ha consentito e difficilmente consentirà alla squadra di primeggiare. In C la promozione è difficile. Ci sono 4 posti a disposizione per 60 squadre e un minimo di investimento in più, pur tenendo conto di costi e ricavi, va tentato.

La dirigenza esprime pauperismo, afferma che le casse sono vuote e che il piatto piange. E' normale però che le casse si svuotino non solo per i costi di gestione, ma per i dividendi, che trasferiscono i surplus di bilancio dalle finanze societarie ai conti correnti degli azionisti.

Non si può fare la radiografia delle risorse economiche altrui. Ci sono imprenditori che hanno investito e che hanno saputo fare calcio, ripianando i debiti ma anche guadagnando da vendite importanti come quelle di Lapadula, Torreira, Quintero, Verratti, Bjarnason, Davide Zugaro De Matteis et cetera.

Ci sono stati investimenti poco felici come quelli di Nzita e Vukusic anche. Tutto sommato però i guadagni ci sono stati. Presto arriveranno anche i soldini della rivalutazione di Verratti, frutto di particolari regole sul calcio giovanile.

Potrò sbagliarmi, ma questa dirigenza, intesa come i suoi azionisti di maggioranza, ha i mezzi per investire denaro fresco e portare la squadra in B o almeno provarci sul serio. Sicuramente gli introiti in cadetteria sarebbero maggiori: più entusiasmo verso la squadra, più pubblico allo stadio, diritti televisivi meglio retribuiti, sponsor più grandi per caratura e budget, merchandising.

Zeman ha 76 anni, può allenare ancora per poco e non basterà a far vincere con pochi soldi. I miracoli non accadono spesso.

Soprattutto non si parli di progetti sportivi incentrati sui giovani, se molti di essi vengono venduti l'anno successivo e il Pescara non fa in tempo a vedere i frutti di un gruppo affiatato sul campo.

Io penso di condividere le speranze di tutti a Pescara: quello di tornare nel posto che ci compete, ovvero in un calcio fatto di grandi stadi e grandi società sportive, visto che, in seguito a un referendum, la città del Vate accorperà in pochi anni due centri urbani limitrofi (Montesilvano e Spoltore) fino a contare ben 200 000 abitanti.