sabato 2 settembre 2023

Chi è veramente Alexei Navalny

Lo scomodo recente passato nazista di Navalny di cui i "professionisti dell'informazione" nostrani non parlano



Da attivista filonazista a pupillo delle leadership occidentali, tratteggiamo un ritratto in chiaroscuro di un attivista coraggioso ma controverso


Alexey Navalny viene descritto come un eroe dai media nostrani e anche da parecchie leaderships filo occidentali.

Di certo è stato coraggioso ad opporsi al dittatore Putin, è stato avvelenato sicuramente per motivi politici. Il punto è: sarebbe un leader valido? Putin è un autocrate feroce, ma è anche un politico abile, in grado di rimettere in piedi un paese in pezzi, di far crescere la sua economia in maniera rilevante e di tessere alleanze solide e strategiche.

Navalny è un attivista che brindava all'olocausto, che difendeva i violenti che assaltavano gli immigrati in Russia e che chiamava i Caucasici "roditori" e i musulmani "scarafaggi".

Di chiare simpatie neonaziste, il suo seguito in piazza era pieno di facinorosi di quella ideologia, che è molto presente in Russia. Basta il fatto che sia in galera per farne un martire e un grande leader?


Ecco come viene descritto e come viene insignito da noti leaders e capi di stato Alexey Navalny. Si tratta di un articolo sul sito della Rai.

"Alexei Navalny, attivista dell'opposizione russa che sta scontando la sua pena in una colonia penale dallo scorso febbraio, è stato insignito del premio Cavaliere della Libertà durante l'evento organizzato dal Forum di sicurezza di Varsavia. A nome del detenuto Navalny, il premio è stato ritirato dai suoi collaboratori - Vladimir Milov e Leonid Volkov. Il Premio Cavaliere della Libertà viene assegnato ogni anno dagli organizzatori del Forum di sicurezza di Varsavia - la Fondazione Kazimierz Pułaski. 

Il premio consiste nella consegna al vincitore di una sciabola, una copia fatta a mano della sciabola del generale polacco Kazimierz Pułaski, “eroe dei due mondi”, distintosi nella lotta per l’indipendenza della Polonia e nella guerra d’Indipendenza degli Stati Uniti. In precedenza, tra i vincitori del premio c’erano il magnate dissidente russo Mikhail Khodorkovskij, ex leader polacco Lech Wałęsa, Javier Solana, l'ex presidente lituana Dalia Grybauskaite e l'ex presidente lettone Vaira Vīķe- Freiberga".


Per la cronaca, Khodorkovskij, sebbene punito da Putin per averlo affrontato, è un ex oligarca che cercava di condizionare la politica nazionale e che aveva chiare ambizioni di potere. La sua categoria degli imprenditori rapaci arricchitisi enormemente, approfittandosi delle spoglie della defunta Unione Sovietica non è proprio un esempio di futuro della democrazia. 

Abbiamo visto in che condizioni era ridotta la Russia di Eltsin quando costoro comandavano dietro le quinte e come versa e versava la stessa Ucraina odierna e pre-bellica.

In contrapposizione all'articolo della Rai,

un sito pro-israeliano riporta informazioni un tantinello differenti su Navalny, che dopo qualche anno avrebbe avuto dei "ripensamenti" in merito.


Ecco un simpatico video dove il buon Alexei esaltava il diritto alle armi in Russia e apostrofava simpaticamente i Musulmani. Un vero messaggio democratico e di pace.


Volere un leader diverso da Putin può sembrare un auspicio comprensibile, anche se a questo dovrebbero pensare principalmente i Russi e non la Nato. Alexei Navalny ha coraggio. Non merita la lunga prigionia a cui è stato condannato (19 anni).  Non versa in buone condizioni di salute, Ha subito un avvelenamento molto grave pochi anni fa.

Tuttavia non è un democratico (checchè se ne dica della sua redenzione). Non merita la glorificazione e la mistificazione che se ne è fatta (vedi il premio Sacharov del 2021).

Personalmente non lo vedo come un abile politico in grado di condurre una enorme  nazione complessa e sfaccettata come la Russia verso la democrazia, conservando la sua unità politica e territoriale.

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