domenica 6 dicembre 2015

Pescara-Spezia 2-2: il punto sulla partita

Pescara sprecone, il combattivo Spezia ne approfitta 


Nel calcio fare un bel gioco, a volte, non basta. Sono necessarie anche doti di intuito, di interpretazione delle fasi della partita, senso tattico e un po' di furbizia. 

E' avvenuto così che un brillante Pescara, che era riuscito a trovare un varco nel fortino dell'arcigno Spezia, ha trovato anche la rete del raddoppio ma poi si è fatto raggiungere ingenuamente. 

Fornasier ha segnato di testa, dopo un'altra zuccata di Mandragora ribattuta dal portiere Zola. Lapadula ha poi gonfiato la rete avversaria con un bel tiro dalla distanza dopo una azione in velocità, ma poi un intervento scorretto del portiere adriatico Fiorillo su un diagonale non irresistibile e un rigore molto contestato hanno regalato agli ospiti un pareggio inaspettato. 

Il Pescara però non può cercare scusanti, nemmeno nella sfortuna. E' vero: Lapadula ha preso un palo, mentre i suoi compagni Verre e Sansovini hanno battezzato la traversa. 

E' anche vero però che dal 2-0 in poi il Pescara ha dimostrato, ancora una volta, di non saper tenere palla e farla girare e in definitiva, di non saper gestire un risultato di vantaggio senza soffrire oltre il lecito. 

E' un peccato, visto che il "Delfino" ha giocatori giovani e validi, che regalano numeri di alta scuola. Splendida, anche oggi, è stata la prestazione di Gianluca Lapadula, capocannoniere del campionato con nove reti. Ottima la prova anche di Caprari, che ha dato tutto ed è uscito prima della fine per crampi. 

Per lo Spezia sono da segnalare lo spirito di sacrificio di Catellani, una punta che non si lamenta se i compagni non lo servono ma torna a centrocampo a dare una mano alla squadra e a conquistarsi i palloni. Bravo anche Terzi, che oltre ad essere un difensore roccioso ha dimostrato di saper realizzare anche i rigori. 

Buone cose ha fatto anche il portiere Zola, che però si è macchiato di un gesto poco bello e antisportivo: in seguito ad un leggerissimo contatto con Lapadula, ha simulato platealmente un infortunio, sperando forse che il temibile attaccante fosse espulso. 


L'arbitro Pairetto, figlio d'arte del più noto Pierluigi, non si è però fatto ingannare.

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