(Nella foto: Bartolomeo Di Giovanni, Direttore Generale dell'Aca. Fonte: ilmessaggero.it)
Il quadro generale
I fatti: il 27, 28 e 29 Luglio, in seguito alla rottura di una conduttura fognaria, sono stati versate nel fiume Pescara, non lontano dalla foce e dal mare, enormi quantità di liquami.
Il sindaco Marco Alessandrini ha taciuto, ammettendolo in seguito.
Non ha di fatto imposto il divieto di balneazione per le decine di migliaia di bagnanti, tra locali e turisti, che affollano chilometri di spiaggia circostante.
Dopo la versione molto rassicurante di un primario dell'Ospedale di Pescara, il sindaco ha chiesto al direttore locale della Asl la creazione di un "osservatorio epidemiologico" sulla vicenda e una comparazione con i dati dell'anno scorso.
Nel frattempo un gruppo di avvocati sta raccogliendo dati su problemi di salute che avrebbero affetto alcune persone che hanno fatto il bagno in mare nei giorni dello sversamento.
L'Aca (Azienda Comprensoriale Acquedottistica) in merito ha fornito dati contrastanti. All'inizio si parlava di 25 000 metri cubi di liquami e 350 litri di Oxystrong (acido peracetico) per discioglierli.
Successivamente l'Aca ha corretto i dati: i litri sarebbero stati 450 e i liquami avrebbero avuto un volume di almeno 30 000 metri cubi, L'Aca però si è contraddetta ancora: ha fornito ancora ulteriori dati, parlando di 35 litri di Oxystrong all'ora per 17 ore e non per 10 ore come aveva fatto sapere in precedenza.
Se l'aritmetica non è una opinione, i litri sversati in mare sarebbero dunque 595.
E' una deduzione ovvia che facciamo in seguito ad una confusione allarmante creata dai dati dell'azienda acquedottistica. Spetta ad essa smentirli eventualmente, facendo chiarezza una volta per tutte in merito.
Le altre rotture delle fognature. Quante altre ce ne sono state negli ultimi anni?
Bisogna fare un passo indietro però: tra Aprile e Maggio 2015 vi sono state 11 rotture nel sistema fognario con conseguenti sversamenti in mare. Le cifre riguardanti i liquami e l'Oxystrong utilizzato hanno bisogno di un quadro di ricostruzione degli eventi più chiaro e aggiornato.
In primavera fatti simili passarono nel silenzio sia della politica che di molti media.
Ora c'è bisogno di fare chiarezza.
Il sito dell'Aca, tanto solerte in altri casi a segnalare rotture e lavori di ripristino in tante zone di sua competenza, tace su molte delle vicende recenti riguardanti il fiume. A questo si accompagna la sopra citata danza sugli sversamenti di liquami ed acido.
Il passato dell'Aca
L'Aca non è nuova ad episodi che hanno suscitato polemiche. Secondo molte fonti, gli Abruzzesi avrebbero bevuto per molto tempo acqua di rubinetto inquinata.
Ci fu anche chi denunciò delle nomine di natura politica .
A Gennaio 2015 poi, scoppiò lo scandalo delle tangenti Aca.
La procura si è mossa.
Il 13 Agosto la Procura di Pescara ha chiesto all'Arta, un ente che rileva la balneabilità delle acque, di fornire una documentazione ufficiale sulla vicenda.
Cosa avverrà ora?
Si dimetterà il sindaco Marco Alessandrini?
Si dimetteranno i vertici dell'Aca?
Pagherà qualcuno per aver fatto fare ai migliaia di persone il bagno nelle deiezioni e nell'acido?
Mazzocca: le colpe sono da trovare nel passato
Intanto, nel silenzio generale di molti nomi importanti di Sel, Mario Mazzocca dice la sua. Era tenuto a farlo prima o poi, in qualità di Assessore Regionale all'Ambiente.
"Cosa hanno fatto loro in 5 anni affinché la Regione predisponesse i progetti ?" - tuona Mazzocca - "Nulla o poco più! Che il sistema depurativo regionale fosse in condizioni di elevata criticità, prima di me, lo sanno benissimo sia Febbo che Sospiri;
così come sanno che sin dagli inizi del 1012 la Regione dispone di oltre 100 mil di euro per intervenire radicalmente sul sistema fognario e depurativo.
E che ha fatto il centrodestra di Chiodi negli ultimi due anni e mezzo per spendere i soldi e realizzare opere per migliorare fogne e depuratori? Assolutamente nulla! Appena diventati governo regionale, ci caricammo responsabilmente sulle spalle questa situazione critica, figlia di un diffuso menefreghismo.
(Nella foto: Gianni Chiodi)
Sottoponemmo gli uffici, fin da subito, ad importanti e sostenuti carichi di lavoro al fine di provare a recuperare il tempo colpevolmente perso.
Questo, atti alla mano, la dice lunga sulle responsabilità politiche del pessimo stato del sistema idrico integrato regionale e, più in generale, del nostro territorio. Conoscere cosa ha fatto questa Giunta Regionale in un solo anno sul tema della depurazione è operazione agevolmente riscontrabile;
è strano che sia sfuggito anche al consigliere Pettinari, proprio a lui sempre così solerte ed attento a rintracciare atti, documenti e notizie: a tal riguardo ha, probabilmente, navigato ad intermittenza sul sito web della Regione Abruzzo.
´Anche lui, insieme a Febbo e Sospiri, avrebbe agevolmente individuato la genesi delle “responsabilità politiche” ".
Il fiume è inquinato da decenni, tanto con la destra che con la sinistra
(Nella foto: Ottaviano Del Turco)
Inoltre già allora Goletta Verde campionava dati di inquinamento allarmanti sulle foci dei fiumi Abruzzesi e sul litorale.
Le cose non sono cambiate durante i cinque anni di governo regionale Chiodi (centrodestra).
(Nella foto: il Presidente in carica della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso)
Altrettanto, si può dire che le criticità delle acque in questione siano rimaste tali anche durante l'ultimo anno e due mesi di giunta D'Alfonso (centrosinistra).
Andrea Russo
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