(Nella foto: Andrea Pirlo)
Non ha portato nuovamente fortuna all'Italia, l'Olympiastadion di Berlino.
La Juventus ieri sera ha buttato un intero torneo in cui aveva raggiunto brillantemente la finale. Il Barcellona ha spadroneggiato e complici due grandi parate di Buffon e l'imprecisione dei rifinitori iberici, il risultato è stato "solo" di 3 a 1.
La gara poteva tranquillamente terminare 5 o 6 a 1.
Allegri, che tanto di buono ha fatto quest'anno, dando un bel gioco alla squadra, stravincendo il campionato e mettendo in bacheca la Coppa Italia, ha impostato in maniera superficiale la partita.
Ha creduto, erroneamente, che si potesse lasciare spazio a gente come Messi e Suarez, sui quali c'è bisogno di una marcatura asfissiante.
Risultato: I "Blau-grana" hanno giocato a freccette con la porta avversaria.
I Bianconeri non hanno demeritato, ci hanno messo impegno e grinta. Il centrocampo però non è riuscito a fare contenimento e la differenza in campo è stata impietosa.
Buona, invece, è stata la parte offensiva; per un attimo Pirlo e compagni si sono illusi di potercela fare, con il goal del momentaneo pareggio.
Oggi in Italia si elogia tanto il gioco offensivo, visto come una liberazione dopo decenni di calcio difensivistico nella nostra penisola. I tre punti al posto di due per una vittoria hanno dato un contributo importante a questo cambiamento.
Tanti tifosi della Vecchia Signora hanno salutato positivamente il gioco spumeggiante di Massimiliano Allegri, più spregiudicato di Conte (ed in effetti il primo ha fatto meglio del predecessore, quest'anno).
Se però si gioca contro il Barcellona senza considerare delle buone marcature, attaccando in maniera sbarazzina e non curando troppo la fase difensiva, allora sarebbe stato meglio considerare un calcio alla vecchia maniera.
Del resto, il "catenaccio e contropiede" è un modo di giocare efficace che storicamente ha messo tante volte in difficoltà le squadre spagnole, (anche se è vero che il Barcellona di Luis Enrique si discosta dal gioco complesso tipico del suo paese, verticalizzando molto di più).
E' andata così, tanti sportivi italiani hanno vissuto un bel sogno e sono arrivati ad un passo dal raggiungerlo.
Per entrare nella storia con la terza Coppa dei Campioni all'ombra della Mole o con la tripletta Campionato-Coppa Italia-Coppa dei Campioni, bisognerà riprovare di nuovo.
Nessun commento:
Posta un commento
Scrivi un commento. Il tuo commento verrà filtrato e pubblicato quanto prima. Grazie!