mercoledì 31 dicembre 2014

Un po' di rispetto per la Grecia

(Nella foto: veduta panoramica di Atene)

Il nostro amico Schauble


La diffamazione della Grecia è ormai diventato lo sport preferito dagli eurocrati e dai loro consociati. Anche negli ultimi giorni il ministro delle finanze tedesco  Wolfgang  Schauble ha detto ciò che dovrebbe fare e non fare la Grecia, dopo aver fatto raccomandazioni, dispensato consigli ed emesso giudizi su altre nazioni tra cui l'Italia. 

Ecco cosa il "grande" ministro teutonico ha detto: "La Grecia dovrà continuare sulla strada delle riforme gia' avviate, qualunque sia l'esito delle elezioni legislative  alla fine di gennaio (...) Le riforme difficili (attuate in Grecia dall'inizio della crisi finanziaria) hanno portato i loro frutti, non sono alternative. Le nuove elezioni non cambiano gli accordi con il governo greco" 

Egregio signor Schauble, Lei rappresenta la Germania, giusto?
Non è nemmeno un diretto rappresentante dell'Unione Europea e anche se lo fosse, non avrebbe titolo di dire cosa un altro governo debba fare o non fare. Chi diavolo è lei per cercare di influenzare la politica greca? Soprattutto, chi è lei per cercare di decidere del destino di 11 milioni e di 295 000 greci che non  hanno votato lei come loro rappresentante, che non è loro concittadino, che non vive ogni giorno le loro avventure e disavventure? 

Chi è lei per dire, come fece un po' di tempo fa, chi avrebbe dovuto vincere le elezioni in Italia e chi no, quali erano i "buffoni" (parola da lei pronunciata) tra i politici italiani e quali quelli seri? Con quale autorità lei esprime queste dichiarazioni che sanno tanto di angheria e di bullismo? 

Se non ricordo male, lei non è Italiano quindi , se la matematica non è una opinione, "ma tu chi sei?" glielo possono chiedere oltre agli 11milioni di Greci, anche 60 milioni di Italiani, a cui si potrebbero aggiungere gli Spagnoli e i Portoghesi e tutti gli altri paesi che lei prende di mira. 

Conti truccati

Se gli sprechi sono lo stato sociale, come Germania e Ue spesso fanno capire (vedasi la famosa lettera del  presidente della banca centrale europea Jean Claude Trichet del 2011 all' allora Presidente del Consiglio Berlusconi) la Germania è campionessa degli sprechi, visto che i tedeschi godono di assegni sociali e familiari che in Italia ci sogniamo. Il debito pubblico Greco non sarebbe stato un problema per nessuno, se non si fosse creata la moneta unica. 

L'ex presidente greco George Papandreou ci ha messo del suo truccando i conti e facendo carte false per aderire a questo progetto scellerato. Peccato però che anche la Germania trucchi i conti del suo debito pubblico, in quanto non include nel computo i debiti dei "landers" (le regioni tedesche) e le spese della sua Cassa depositi e prestiti. 

 Tutto quello che ne è seguito dopo però è stata una lunga storia di angherie subita dai Greci che non meritano di espiare le colpe dei loro leaders e dei loro consociati a livello internazionale. 

Hanno avuto un presidente non eletto, proprio come Monti, Lucas Papademos, anche lui uomo di Goldman Sacks e garante dei poteri bancari. I Greci, che in gran parte lavoravano e si costruivano un futuro in una  economia che tutto sommato girava piuttosto bene, si sono trovati a pagare debiti contratti dai propri governanti a beneficio di una elite bancaria.

Hanno poi dovuto subire tagli drammatici allo stato sociale e numerosi licenziamenti. Ma nella patria della cultura occidentale non sono diventati tutti spreconi e dissoluti e i tedeschi, che un tempo erano i barbari, non sono diventati dei santi e dei grandi risparmiatori. Si tratta soltanto di due popoli che seguono le azioni dei propri rappresentanti e assistono ad una storia in cui un gruppo si prevarica sull'altro e per di più lo accusa di essere stato uno scellerato, senza che questo sia vero.

La Grecia non è uscita dall'euro e dai ricatti di Ue e fondo monetario internazionale solo perchè le forze antieuropee sono divise tra destra e sinistra. Tra poche settimane ci saranno nuove elezioni e potrebbe vincere Syriza di Alexis Tsipras, che vuole tornare ad una politica monetaria nazionale e non più europea. Ecco perchè Schauble, che teme questo, ha iniziato la sua campagna elettorale contro chi non la pensa come lui. 

Il circolo degli snob

E i nostri politici cosa fanno? Uno di loro, Napolitano, il nostro presidente della Repubblica, si affretta sempre a dire che "Noi non siamo come la Grecia", come se loro fossero degli appestati. A sua volta, la Francia si guarda bene da fare lega in chiave anti-austerity con Spagna e Italia, perchè loro si sentono superiori. E' tutta una rincorsa a far parte del club degli amici snob, una gara dicotomica, schizofrenica. 

Da una parte si gareggia per dimostrare chi è il più ricco, dall'altra per decidere chi ha tagliato più posti letto, assegni sociali e posti di lavoro. 

Millenni di cultura

Io ci andrei cauto a dire che la causa di tutti i guai sono i Greci. La lingua italiana deriva in buona parte dalla loro, oltre che dal latino. Dalla loro cultura hanno attinto per secoli gli intellettuali e gli artisti rinascimentali, neoclassici e romantici di tutta Europa: filosofi, scultori, pittori, scienziati, astronomi, letterati, matematici. La stessa parola "Europa" deriva dal greco. La prima forma di democrazia e di repubblica è stato creato nelle Poleis. 

Riempiamo i nostri cuori di rispetto prima di parlare della Grecia.

Andrea Russo

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