Vogliamo migliorare il nostro paese? Iniziamo ad essere più propositivi e a dare meno la colpa agli altri
Tante, troppe volte sentiamo amici, conoscenti, personaggi della tv lamentarsi del nostro paese. La retorica del pessimismo e della negatività contagia anche chi vive ancora bene.
Prima o poi deve però giungere il momento in cui ci si stanca di piangersi addosso e si ci rimbocca le maniche.
"Stringiamoci a coorte", giovani, vecchi e di mezza età
Tanti giovani (non tutti) si risentono della mancanza di lavoro ma conoscono ogni tipo di divertimento e più volte alla settimana vanno a ballare, a bere e a svagarsi con gli amici.
Troppi quarantenni e cinquantenni sbraitano contro gli altri, ma non si aggiornano. In molti sopra la cinquantina sanno a malapena accendere un pc. Per quanto riguarda le lingue straniere, in tanti credono di conoscere l'inglese ma commettono errori di grammatica e soprattutto di pronuncia che rendono quello che sanno inutile.
Per essere più cattivi, in molti,anche nel mondo della pubblicità e del doppiaggio cinematografico, sbagliano addirittura la grammatica della nostra lingua, coniugando in maniera inappropriata i congiuntivi.
Gli anziani, che sono la parte più benestante del paese, spesso aiutano figli e nipoti. E' anche vero però che c'è gente che a 70-80 anni mantiene posti dirigenziali non lasciando spazio ai giovani.
E' sempre colpa degli altri?
Quello che dà più fastidio però sono quelle persone che sui forum di internet sfogano le proprie frustrazioni insultando gli italiani come popolo in maniera alquanto generica.
Loro non sono Italiani? Loro si comportano bene nei confronti del prossimo oppure hanno qualcosa anch'essi da farsi perdonare? Diamo la colpa sempre agli altri, ma cosa facciamo noi per migliorare il nostro paese?
J.F. Kennedy disse una volta: "Non chiedetevi cosa fa il vostro paese per voi, ma cosa voi fate per il vostro paese".
Lamentarsi non serve a nulla. Occorre ritrovare la positività giusta per costruire il futuro mattoncino su mattoncino. I politici sono diretta derivazione di un popolo. Miglioriamo noi stessi e miglioreranno, almeno un poco, anche loro. E' compito nostro fare in modo che il loro potere sia limitato. Troppe persone creano rapporti clientelari sotto le elezioni, in troppi imbrogliano nei concorsi pubblici, negli appalti e in vari contesti lavorativi.
Non hanno il diritto di lamentarsi, dopo, se le cose vanno male. Hanno partecipato alla spartizione della torta e poi si lamentano se la torta è finita.
Ma ciò che conta adesso, dopo quasi sette anni di forte crisi economica è fare tabula rasa del passato, cooperare, cercare di non imbrogliare il prossimo, di fare bene il proprio lavoro e di dare l'esempio, ognuno nel suo piccolo contesto
Positività e atteggiamenti costruttivi
Infondere positività e mostrarsi solidali con gli altri è contagioso e innesca un circolo positivo.
Compriamo prodotti Italiani, creati in Italia da lavoratori residenti nel nostro paese. Se tutti implementassero con le azioni questo principio l'economia farebbe già un bel passo in avanti. Non siamo il terzo mondo, non è vero che tutto funziona male. Anche nei paesi che si dice siano più progrediti del nostro, vi sono sacche di degrado, corruzione, violenza, ingiustizia, arretratezza culturale.
Camminiamo sul petrolio e non ce ne accorgiamo. Le nostre cattedrali, i nostri beni archeologici e architettonici potrebbero creare milioni di posti di lavoro. Las Vegas conta 60 milioni di visitatori all'anno per dare in cambio casinò, insegne luminose e una ricostruzione di Venezia dentro una piscina.
Chi ha fatto grande gli Stati Uniti, il Canada, l'Australia? Non abbiamo importato solo mafia, che comunque è stata combattuta da altri grandi Italiani come Joe Petrosino e Rudolph Giuliani. Tutti i più grandi attori di Hollywood hanno origine Italiane. Fiorello La Guardia, noto sindaco storico di New York, era anche lui Italiano. La lista di esempi potrebbe essere sterminata.
Ammirazione
Nel Regno Unito, ogni volta che dico che sono Italiano, la gente si illumina e decanta numerose lodi del mio paese e lo fa con un'espressione del viso sincera. Certo, enunciano anche alcune cose negative, che sono però in minoranza nelle loro elencazioni.
Dovremmo essere in grado di focalizzarci di più, per ripartire, sull'enorme estasiato stupore che il nostro paese genera negli altri.
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