venerdì 1 novembre 2013

L'incredibile storia di Pasquale Caprino: dall'Italia al Kazhakistan, passando per Londra


Mi è sembrato doveroso dedicare un post a Pasquale Caprino, cantautore che ha già all'attivo concerti in tutto il mondo.

Partito da Capaccio (l'antica Paestum) per Londra, a soli 20 anni sfida il destino contro la volontà dei genitori.
Abbandona dunque l'università, suona in una cover band dei Beatles, e ottiene anche un discreto successo. Un giorno incontra una sua fan Kazaka, Dina, che gli fa sapere che suo fratello, un giovane attore locale, sta organizzando una specie di X Factor.

Pasquale decide di buttarsi in questa avventura, con la spregiudicatezza della gioventù. Prende l'aereo, senza conoscere la lingua. Partecipa al concorso e arriva secondo: da allora diventerà Son Pascal. Vive per tre mesi a casa di Anuar, il produttore-attore che ha organizzato il concorso.

Ma Anuar ha problemi anche per la propria realizzazione, perchè dopo aver fatto un film di successo, per due anni non ha più avuto introiti rilevanti.

Pascal quindi avrà altri due produttori, nella ricerca di una realizzazione economica, che, nonostante la fama, non è facile da raggiungere.

 L'Italiano si ambienta subito nella realtà musicale del paese: arrangia i suoi brani con attenzione alle sonorità locali, canta in inglese e kazako, riesce a comunicare un po' a parole, un po' a gesti con i presentatori televisivi.

Gli artisti locali lo vedono come un invasore, alcuni impresari cercano di truffarlo. Sfiora anche qualche ambiente malavitoso. Per mantenersi, nonostante sia già una specie di star, suona nei matrimoni della nuova ricca borghesia kazaka.

Ora ha 27 anni,  l'emittente italiana Dj Television gli ha dedicato un documentario con il quale ha raggiunto un po' di notorietà anche in Italia. Lo show business kazako è ancora allo stato embrionale e Pasquale-Son Pascal è costretto a suonare molto: non può fermarsi a riflettere, deve macinare chilometri per suonare nei posti più disparati, in Kazhakistan, in incontri con le comunità Kazhake in giro per il mondo e anche nei locali notturni di varie nazioni.

Si è tolto  intanto la soddisfazione di incidere un disco con Al Bano, che da quelle parti è un idolo al contrario di gente come il compianto Frank Sinatra che, per via del passato sovietico antiamericano, lì non è mai stato pubblicizzato, tanto che nessuno lo conosce.

Il Kazhakistan è storicamente noto da noi come Cosacchistan. Tra i Cosacchi venivano reclutati  soldati della guardia reale dello zar. 
E' una terra selvaggia, ma è in forte espansione. Vi sono tanti poveri, tanta criminalità, ma c'è anche una fascia non irrilevante di nuovi ricchi. Il suolo nasconde immensi giacimenti di idrocarburi. In questo contesto si incontrano l'estro e il dinamismo di Pasquale-Son Pascal, e un paese che guarda al futuro con semplicità e ottimismo.
 

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