Se avessimo mantenuto le vecchie abitudini degli anni '70-80, come ha fatto il Giappone, saremmo ancora la quarta potenza industriale del mondo.
Per vecchie abitudini si intende: Banca centrale sotto il controllo della politica* e sovranità monetaria. A queste ricette il Giappone ha aggiunto una politica del tasso fisso per cui sono molti anni che, pur stampando moneta a go-go, ha un tasso di inflazione monetaria insignificante.
Il Giappone, pur avendo sofferto per molti anni la concorrenza delle economie emergenti, rimane la terza economia del mondo, non suscita le preoccupazioni del Fondo Monetario Internazionale, ha un debito mostruoso e continua ad aumentarlo, stampando moneta e finanziando l'economia, nonchè tutelando i suoi titoli di stato.
Possiamo fare benissimo lo stesso, noi Italiani, uscendo dall'euro ed impostando una politica monetaria appropriata.
La lira si apprezza o si deprezza, l'inflazione cresce o decresce, a seconda delle politiche monetarie, non per un fatalismo ignorante che ci viene propinato ogni giorno quando parliamo di ritorno alla moneta nazionale.
Il titolo dell'articolo è:
Perché con un rapporto debito/Pil al 236% il Giappone spende e spande mentre l'Italia va giù a colpi di austerity?
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-01-15/perche-debitopil-giappone-spende-091020.shtml?uuid=AbdBNSKH
*Notate bene: la Banca Centrale Giapponese è anch'essa privatizzata, ma si comporta ancora in buona parte come una banca centrale di proprietà pubblica.
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