giovedì 14 febbraio 2013
E ora lasciatelo in pace
Il papa ha annunciato che dal 28 Febbraio va in pensione. Ha 85, è malato, le forze vengono meno.
Ha detto chiaramente che non ha più energie, che è meglio lasciare ad un altro.
E giù in tanti a dire che non è giusto, che anche se fosse moribondo dovrebbe andare avanti fino alla fine.
Poi c'è il partito di "quello che c'è sotto". C'è sempre qualcosa sotto, per loro. Scandali? Se ci fossero, non toccherebbero il papa direttamente. Che segreti può avere un uomo di 85 anni, salito al trono pontificio già anziano, meno di 8 anni fa?
Se fossero vicende che riguardano il passato, sarebbero già venute fuori.
Se poi si allude a qualche scheletro nell'armadio dell'intera istituzione-chiesa, potrebbe anche darsi, visto che si tratta di una organizzazione presente in tutti i continenti e con centinaia di milioni di fedeli.
C'è anche da dire però che peggio degli scandali già venuti a galla (lo Ior, le vicende del Banco Ambrosiano, le ombre su Marcinkus, la scomparsa di Emanuela Orlandi, i preti pedofili di cui si sapeva in realtà da quarant'anni) cosa ci può essere?
Io credo che si sia sottovalutato un fattore: il papa è tedesco, ha una mentalità diversa dalla nostra. I tedeschi quando dicono una cosa la fanno, vanno fino in fondo, hanno un modo di ragionare semplice e pratico. Sono meno avvezzi di noi agli intrighi, sono inoltre diretti nel dire le cose senza girarci attorno.
A me quella di morire come un uomo quasi comune e non da semi-dio, di lasciare spazio ad un altro, mi sembra una decisione nobile, che affonda le radici nello Stoicismo. E papa Ratzinger, persona imbevuta di cultura, non può non aver assimilato anche tale dottrina.
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