sabato 15 dicembre 2012

La sinistra teme il duo Monti-Berlusconi


Sarà difficile convincere il Premier uscente ad allearsi con Berlusconi e proporsi agli elettori. Casini non ci sta all'alleanza centristi-berlusconiani. La Lega non vuole nemmeno sentire parlare di Monti. Per ora questo matrimonio s'ha da fare solo per l'eclettico Silvio.

Eppure la sinistra teme l'alleanza. Lo si evince nelle parole preoccupate di alcuni; Bersani si è lasciato sfuggire qualcosa, Boccia è stato più esplicito e in un programma radiofonico ieri pomeriggio ha auspicato che Monti non scenda nemmeno in campo, aggiungendo che la sua presenza alla riunione del Partito Popolare Europeo l'ha lasciato sgomento.

Un paio di articoli di Gad Lerner, giornalista che non fa mistero delle sue simpatie progressiste, lasciano trasparire lo stesso timore, specialmente verso un'Europa che sta incitando il suo amico Mario come dei genitori di un dodicenne timido spingono il pargolo a dichiararsi alla compagna di scuola che gli piace. E quella compagna, fisiologicamente per uno che va ai convegni dei moderati, non può che essere il tycoon di Arcore.

Tutto ancora è da vedere. Che risultante avrebbe la combinazione delle due direttrici? Sarebbe un altro Governo lacrime e sangue, con tasse a go go? Oppure il Professore si farebbe prendere la mano dalla solarità del Cavaliere, e sveglierebbe il liberista che c'è in lui, proponendo defiscalizzazione e finanza creativa?

L'ex ministro delle finanze Giulio Tremonti inorridisce solo a pensarci, a un'alleanza del genere, che definisce da tomba, e nel farlo ha sfoggiato un brillante eloquio e una grande ironia nel programma "Servizio Pubblico" di Michele Santoro

Ora c'è un altro professore più pacato e robotico di lui, e se la strana coppia venisse fuori, i vignettisti e comici si potrebbero sbizzarrire. Ai loro occhi ci sarebbero due novelli Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.

Già ce lo vediamo Silvio Franco Franchi che ogni tanto dice una barzelletta delle sue e Mario Ciccio Ingrassia che cerca di riportarlo ad un certo contegno.  Il politico milanese verrebbe riconsiderato dai vertici Ue ora a lui ostili e il Professore di Varese avrebbe la possibilità di tornare in sella. Poi magari il primo sparerebbe lo stesso qualche cannonata antieuropea per far gasare il suo elettorato e il secondo getterebbe acqua sul fuoco.

Intanto un dato di fatto c'è già: il Cavaliere non ha perso carisma, visto che, dopo soli tre giorni dal suo ritorno in campo, i sondaggi danno al Pdl il 3 % in più.

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