lunedì 23 aprile 2012
La storia di Remo Di Michele, incatenatosi per protesta
E' una storia che preferiremmo non vedere, nella nostra regione come altrove, quella di Remo Di Michele. Eppure a Pescara, dove per uno stridente contrasto in molti comprano Suv sempre più grandi, la crisi ha colpito duramente proprio i più deboli. E così questo 56 enne pescarese cerca un riscatto nella protesta: si è incatenato ad una ringhiera del Municipio in maniera silenziosa, aspettando quasi con indifferenza che qualcuno gli chiedesse lumi sul suo gesto.
"Ho una figlia e una moglie che non lavorano, inizia a mancarci anche il minimo indispensabile per sopravvivere" ha risposto ai curiosi. "Lavoravo in un'azienda di edilizia urbana che è fallita, ero un operaio, ho avuto, molti anni fa, problemi con la legge, ma da dieci anni avevo cambiato vita, lavoravo, mandavo avanti la mia famiglia, ora non so più che fare. Ho una totale sfiducia delle istituzioni"
Noi di Abruzzoblog lanciamo un appello a chi voglia dargli una opportunità, e possiamo dire, dal canto nostro, di aver incontrato un uomo mite, sfiduciato e comprensibilmente in difficoltà, e siamo convinti che non meriti tale destino.
Chi vuole può telefonare mandare una mail all'indirizzo di posta: andrearusso1979@hotmail.it, per offrirgli un lavoro, provvederemo ad inoltrargli le vostre proposte.
Andrea Russo
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