lunedì 5 dicembre 2011

Un Pescara confuso e deconcentrato perde in casa col Grosseto


Un Grosseto cinico capitalizza al massimo le uniche due occasioni della partita e porta a casa il risultato pieno, espugnando l'Adriatico. Dall'altra parte il Pescara più brutto della stagione, confusionario e con la testa altrove, rimedia una figuraccia di fronte al proprio pubblico.


Eppure all'inizio sembra mettersi bene per i delfini: entrambe le squadre, probabilmente facendosi condizionare dall'insolito clima primaverile, irreale per il 3 dicembre, scendono in campo con le gambe molli, e il Grosseto soprattutto da l'idea di dover soccombere facilmente.


Il Pescara , nel mezzo di una serie di goals clamorosamente falliti, va a segno al 22' con Sansovini che raccoglie un bel lancio dalla sinistra di Gessa: tiro al volo in mezza rovesciata, il portiere Narciso intercetta ma non ce la fa a bloccare, e la palla si insacca alle sue spalle. Un goal bellissimo che porta il Pescara in vantaggio.


Al 40', però, la difesa biancoazzurra non fa scattare il fuorigioco e Alfageme, (uno degli ex della gara come Sansovini ed Immobile del resto) si trova tutto solo di fronte al portiere Anania in area di rigore, lo supera e segna a porta vuota.


Si ci aspetta una strigliata da parte di entrambi gli allenatori e un secondo tempo pù vibrante: macchè.


Il toscani continuano con la tattica "catenaccio e contropiede", sebbene siano tutt'altro che arcigni, e i marcatori danno l'impressione di alzare bandiera bianca nel caso un attaccante un po' più determinato spinga il piede sull'acceleratore. Nel bel mezzo di quella che sembra una rilassata sgambata tra amici in spiaggia piuttosto che una partita di serie B, ecco, intervallato da una serie di tentativi goffi del Pescara, l'affondo di Sforzini: all'80' raccoglie un lungo cross partito dalla difesa, e dalla sinistra, sulla trequarti, lascia partire un gran pallonetto che si insacca alle spalle del portiere Anania.


La partita si conclude sull'1-2 per il Grosseto. Anche Zeman, fin qui bravissimo nel portare in alta classifica il delfino, ha le sue responsabilità: non ha intuito il calo psicofisico dei suoi prima della gara, non è riuscito ad ottenere un a reazione nel secondo tempo dopo il faccia a faccia negli spogliatoi. I cambi da lui attuati inoltre (Maniero per Sansovini e il terzino Petterini a centrocampo al posto di Nicco, hanno creato ulteriore confusione: anche gli allenatori bravi ogni tanto sbagliano.
Andrea Russo

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