domenica 13 novembre 2011

Pescara e Padova pareggiano 1 a 1, ma vince lo spettacolo

Il Pescara viene beffato nei minuti di recupero, e dopo essere passato in vantaggio ed aver mancato di un soffio altre segnature, si deve accontentare di un pareggio.
Il Padova, che a nostro giudizio è forse la migliore compagine come organico nella categoria dopo Torino e Sampdoria, si è presentato all'Adriatico per nulla intimorito dai 17000 e oltre supporters locali (compresi abbonati e accreditati).
Non è stata la solita partita casalinga del Pescara, con decine di azioni da goal in suo favore, perchè gli avversari in sostanza non glielo hanno consentito. Ben messi in campo, I Padovani contavano nei loro ranghi giocatori che uniscono esperienza, tecnica e senso tattico, nonchè una certa possenza fisica (Vedi Cutolo, Italiano e Il nigeriano Osuji, subentrato nel secondo tempo).
Al 7' è Cutolo a mettere i brividi alla retroguardia di casa, con un tiro-cross che si spegne sull'esterno della rete.
Al 13' l'attaccante veneto si mette in evidenza ancora con una bella percussione che lo porta a fondo campo, subentra Marcolini che incredibilmente, a porta vuota, mette fuori il più facile dei palloni.
Al 19', al termine di un bellissimo scambio con Togni, il pescarese Lorenzo Insigne mette fuori di poco alla destra dell'ottimo portiere Perin.
Si riscatterà al 61': al termine di un affondo di Gessa l'attaccante di casa è bravo a raccogliere un passaggio al centro: il pallone viaggia ad alta velocità, ma lui è bravo a intercettare e a segnare da due passi, cambiando per l'ennesima volta lo stile di esultanza: l'altra volta aveva imitato il tacchino, questa volta la scimmia. Il calcio è anche questo.
Da segnalare anche il fatto che poco prima Immobile aveva colpito il palo sinistro con un potente bolide.
Il Pescara sembra averla sfangata, e resiste al soprassalto d'orgoglio di un altrettanto splendido Padova, ma al 2' minuto di recupero Trevisan tira, la palla filtra attraverso una specie di barriera formata dai giocatori biancoazzurri e il portiere Anania vede arrivarla tardi: la gioia dei Veneti è incontenibile e i compagni trascinano il giocatore a terra per festeggiarlo.
Un pareggio giusto, in un confronto a distanza tra allenatori: la vecchia volpe Zeman e l'ex giocatore della Juve Dal Canto.
Un vincitore, al triplice fischio finale, in realtà c'è: lo spettacolo.
Andrea Russo
per la testata giornalistica Abruzzoblog.it

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