mercoledì 22 giugno 2011
lunedì 20 giugno 2011
I precari hanno le loro ragioni, ma non hanno sempre ragione.
Faccio una premessa: in qualità di giornalista ho vissuto più di dieci anni da precario, e lavorare gratis in questo e negli altri mestieri che ho svolto di contorno è stata più la regola che l'eccezione. Ma non piango e non ritengo che la soluzione sia scendere in piazza, fare a botte coi poliziotti, sfasciare le vetrine delle multinazionali o delle banche e nemmeno semplicemente strillare.
E' vero: lavorare è un diritto di tutti, chiunque mostri impegno dovrebbe essere premiato e messo in condizione di vivere una vita al di sopra del livello di sussistenza.
E' vero, ci sono ricchi, poveri, raccomandati.
C'è chi studia, lavora tanto, si sacrifica e c'è chi usa scorciatoie.
Ci sono politici corrotti.
E' anche vero che ci sono milioni di Italiani che si raccomandano, a questi politici corrotti.
E' un dato di fatto anche che la maggioranza degli studenti sceglie lauree umanistiche. Milioni di aspiranti psicologi, letterati, avvocati, giuristi, politologi. C'è un buon numero di medici, ma pochi ingegneri, pochi matematici, pochi fisici, chimici, che potrebbero trovare lavoro anche all'estero.
Ci sono alcune università poco selettive e diventano quasi dei diplomifìci.
C'è una maggioranza di studenti che vedi spendere 3 4 sere alla settimana nei disco-pubs a ballare.
C'è una maggioranza che si laurea dopo 6-7-10 anni, con un voto basso o medio.
Sei un po' presuntuoso, se hai una laurea in lettere, con 85 su 110, e dici: no, non vado a lavorare in altri campi, il mio lavoro è fare l'insegnante, ho studiato per quello, ho fatto l'abilitazione e sono in lista con 100 000 persone.
Potresti andare in altri posti d'Italia, dove potresti acquisire punteggio e fare supplenze, per diventare insegnante in minor tempo.
Ma no, troppo scomodo.
Potresti fare qualche lavoretto, nel frattempo, giusto per renderti indipendente almeno in parte.
"No,io sono principino, non mi abbasso a fare certe cose".
E così sei arrivato a 40 anni, precario.
Non è sempre così, è ovvio, ma accade molto spesso.
Ti hanno assunto per tre mesi, dicendoti: lavora tre mesi, poi vediamo?
Siamo d'accordo, il contesto generale è duro, ma non ti hanno promesso di assumerti per sempre.
Non puoi nemmeno dire: voglio, pretendo. La situazione è grave ma l'isterismo non ha mai risolto nulla.
E' vero: lavorare è un diritto di tutti, chiunque mostri impegno dovrebbe essere premiato e messo in condizione di vivere una vita al di sopra del livello di sussistenza.
E' vero, ci sono ricchi, poveri, raccomandati.
C'è chi studia, lavora tanto, si sacrifica e c'è chi usa scorciatoie.
Ci sono politici corrotti.
E' anche vero che ci sono milioni di Italiani che si raccomandano, a questi politici corrotti.
E' un dato di fatto anche che la maggioranza degli studenti sceglie lauree umanistiche. Milioni di aspiranti psicologi, letterati, avvocati, giuristi, politologi. C'è un buon numero di medici, ma pochi ingegneri, pochi matematici, pochi fisici, chimici, che potrebbero trovare lavoro anche all'estero.
Ci sono alcune università poco selettive e diventano quasi dei diplomifìci.
C'è una maggioranza di studenti che vedi spendere 3 4 sere alla settimana nei disco-pubs a ballare.
C'è una maggioranza che si laurea dopo 6-7-10 anni, con un voto basso o medio.
Sei un po' presuntuoso, se hai una laurea in lettere, con 85 su 110, e dici: no, non vado a lavorare in altri campi, il mio lavoro è fare l'insegnante, ho studiato per quello, ho fatto l'abilitazione e sono in lista con 100 000 persone.
Potresti andare in altri posti d'Italia, dove potresti acquisire punteggio e fare supplenze, per diventare insegnante in minor tempo.
Ma no, troppo scomodo.
Potresti fare qualche lavoretto, nel frattempo, giusto per renderti indipendente almeno in parte.
"No,io sono principino, non mi abbasso a fare certe cose".
E così sei arrivato a 40 anni, precario.
Non è sempre così, è ovvio, ma accade molto spesso.
Ti hanno assunto per tre mesi, dicendoti: lavora tre mesi, poi vediamo?
Siamo d'accordo, il contesto generale è duro, ma non ti hanno promesso di assumerti per sempre.
Non puoi nemmeno dire: voglio, pretendo. La situazione è grave ma l'isterismo non ha mai risolto nulla.
Sciacalli
Francesco Nuti, la malattia senza il rispetto
C'è un tipo di barbarie che a volte sfugge alla sua giusta classificazione. Le sono state aperte le porte dei salotti buoni, masse acritiche la praticano senza accorgersene, e in tv impera in nome del più meschino degli interessi commerciali.
Francesco Nuti è stato sopraffatto dalla vita: si è rovinato prima con l'alcoolismo, poi è incappato in una caduta che lo ha mandato in coma e in seguito lo ha lasciato menomato in maniera irreparabile.
In una trasmissione Mediaset è stato esposto in tutta la sua debolezza alle telecamere, milioni di italiani hanno potuto assistere ad un ipocrita tributo in suo onore.
C'era chi faceva finta di onorare un "dovere di cronaca" del tutto particolare.
Sotto il suo sorriso beffardo, invece, godeva nel vedere impennarsi gli ascolti.
Il grande artista era capace di connettere in parte, ma incapace di parlare.
Per di più, quando venivano mostrati i contributi-video dei suoi colleghi che gli facevano gli auguri e lo spronavano, Nuti piangeva.
Ed era un lamento quasi inumano, simile ad una bestia colpita a morte.
I suoi colleghi attori. che erano chi più chi meno in buona fede, non capivano di prestarsi a un gioco perverso: quello di chi non ha dato dignità al dolore di Nuti, e che non capisce che in certi casi il silenzio è la forma migliore di buongusto e di rispetto.
Avetrana: l'uccisione di una ragazza, l'uccisione della privacy dei cittadini.
Avetrana è un paese del sud italia tranquillo, in cui la gente comune, fino a poco tempo fa, godeva di una piacevole normalità.
Dopo l'assassinio di Sara Scazzi, le telecamere di tutta Italia si sono assiepate davanti alle case dei genitori e della famiglia degli zii in cui si celano uno o più colpevoli.
Il tribunale sta facendo il suo lavoro, gli imputati attendono di conoscere la loro sorte. Ma degli sciacalli disturbano il loro lavoro, creano una saga televisiva, un' enorme sit-com con puntate quotidiane, un reality show che porta inevitabilmente ascolti e soldi a chi lo ha messo in piedi.
I giornalisti sciacalli non hanno pietà per i drammi umani: si intrufolano nelle case e chiedono: come hai ucciso la tua vittima? dove hai seppellito il corpo? Hanno il gusto per il particolare, e assaporano con tranquillità le informazioni macabre che ricevono.
Quando si metterà un freno alle derive mediatiche?
Il caso Avetrana è solo uno dei tanti in cui la stampa è andata oltre, facendo di un omicidio un set televisivo o un fotoromanzo e mistificando il diritto di cronaca.
Avvengono decine di omicidi in Italia ogni giorno, molto simili a quelli che vengon fatti oggetto della morbosa attenzione dei giornalisti.
Esercitando una pena del contrappasso, entrerei in casa di questi giornalisti, li sveglierei mentre dormono nella loro camera da letto, accompagnato da decine di cameramen, li sottoporrei alle più disparate domande e gli direi: come si ci sente?
C'è chi, alla fine di un processo, viene riconosciuto innocente, come è avvenuto in passato, ma ormai ne hanno ucciso l'immagine: dovrà scappare dal suo passato di presunto colpevole, in ogni sguardo riconoscerà sospetti che la televisione renderà eterni. Andrà magari a cercare un lavoro, e il potenziale datore di lavoro dirà: ah, ma tu sei quello del delitto xx yy!
Mi chiedo perchè gli "Ordini dei giornalisti" non prendano provvedimenti. Quante volte vedremo ancora chiedere in tv "Come ti senti?" a uno che ha appena perso un figlio?
Le autorità preposte dovrebbero emettere ordinanze restrittive per non fare avvicinare i giornalisti alle abitazioni di chi è indagato o di chi ha subito un lutto.
Mi chiedo come sia possibile che ogni volta, in questi casi, fuggano informazioni riservate dai tribunali.
Raramente si trova il responsabile di questo, colui che si è venduto ai media per trenta denari o poco più. La coscienza però non ha prezzo.
Una società malata di voyeurismo
Una canzone di Samuele Bersani dice:
"Chiedi un autografo all'assassino, guarda il colpevole da vicino, ed approfitta finchè resta dov'è, toccagli la gamba, fagli una domanda, cattiva, spietata, con il buco di entrata, senza il visto d'uscita..."
Un testo calzante, anche quando paragona questa gogna catodica ai processi e alle ghigliottine in piazza.
I colpevoli non sono pochi, siamo milioni, vouyeristi schifosi di questa pornografia dei sentimenti.
E questo vale anche per quei reality in cui si sbircia nella vita di tutti i giorni di altre persone, si ci attacca a una frase detta con innocenza e se ne travisa il significato, si fa business nel filmare un momento di sconforto, una lacrima che scende ripresa in primissimo piano. Le telecamere non si fermano nemmeno nell'intimità di una toilette o di un letto.
Nella frase biblica "Lo scandalo è negli occhi di chi guarda" c'è molto più che in mille trattati in materia di comunicazione.
sabato 18 giugno 2011
Grillo, scendi in campo.
Beppe Grillo è un gran furbacchione. Vuole sparare contro tutti, trattare i più disparati argomenti, fare spettacoli e incassi parlando di politica, per poi far convivere le sue contraddizioni
Fa l'ecologista con lo yacht, l' idealista che parla contro la Rai che gli ha appena pagato una cifra da capogiro, il denigratore di internet che poi diventa il più noto blogger italiano.
Un bel po' di anni fa si presentò con un monologo al Festival di San Remo pretendendo di fare la morale a tutti, e confessando egli stesso di essere stato pagato 250 milioni delle vecchie lire per fare tale performance.
E' leader del movimento a 5 stelle, ma ufficialmente non scende in campo. Ha sparato ferocemente col Pd, che definisce il gemello del Pdl a cui è stata tolta la l, eppure ha cercato di iscriversi per poi candidarsi alle primarie nazionali (bloccato dai vertici del partito).
Su alcune cose Grillo ha ragione, su altre prende della cantonate gigantesche, come quando affermò che in Italia esistono 276 basi americane.
E' facile sparare senza scendere in campo, parlare ma non misurarsi con le problematiche del fare politica, del farsi eleggere ma soprattutto poi di amministrare. La politica è l'arte del compromesso, per cui dovrebbe poi saper mediare con le altre forze politiche, perchè non governa mai un partito da solo.
Si troverebbe poi a far fronte alle inevitabili sconfitte quotidiane che tutte le cariche istituzionali subiscono, anche quando sono in buona volontà, perchè i problemi pratici per la realizzazione di un'idea sono molto maggiori di quando vengono trattati solo a parole. Potrebbe però segnare dei punti, cambiare molte cose, realizzare progetti e avere successi elettorali più stabili.
Il suo difetto è che se ne sta in poltrona, quando va bene sul palcoscenico a fare lo showman. Grillo scendi in campo e confrontati. Se farai anche solo una parte di ciò che affermi, sarò il primo ad applaudirti.
Fa l'ecologista con lo yacht, l' idealista che parla contro la Rai che gli ha appena pagato una cifra da capogiro, il denigratore di internet che poi diventa il più noto blogger italiano.
Un bel po' di anni fa si presentò con un monologo al Festival di San Remo pretendendo di fare la morale a tutti, e confessando egli stesso di essere stato pagato 250 milioni delle vecchie lire per fare tale performance.
E' leader del movimento a 5 stelle, ma ufficialmente non scende in campo. Ha sparato ferocemente col Pd, che definisce il gemello del Pdl a cui è stata tolta la l, eppure ha cercato di iscriversi per poi candidarsi alle primarie nazionali (bloccato dai vertici del partito).
Su alcune cose Grillo ha ragione, su altre prende della cantonate gigantesche, come quando affermò che in Italia esistono 276 basi americane.
E' facile sparare senza scendere in campo, parlare ma non misurarsi con le problematiche del fare politica, del farsi eleggere ma soprattutto poi di amministrare. La politica è l'arte del compromesso, per cui dovrebbe poi saper mediare con le altre forze politiche, perchè non governa mai un partito da solo.
Si troverebbe poi a far fronte alle inevitabili sconfitte quotidiane che tutte le cariche istituzionali subiscono, anche quando sono in buona volontà, perchè i problemi pratici per la realizzazione di un'idea sono molto maggiori di quando vengono trattati solo a parole. Potrebbe però segnare dei punti, cambiare molte cose, realizzare progetti e avere successi elettorali più stabili.
Il suo difetto è che se ne sta in poltrona, quando va bene sul palcoscenico a fare lo showman. Grillo scendi in campo e confrontati. Se farai anche solo una parte di ciò che affermi, sarò il primo ad applaudirti.
Cosa vuol dire essere di sinistra
L'ho detto nel post precedente e tante volte in passato: come tutti ho delle idee sulla politica, ma non sono schierato a prescindere. Ognuno ha il diritto di esprimere la sua opinione, e auspico che in Italia, quando si tratta tale argomento, i cittadini del Belpaese riescano a confrontarsi con animo più distaccato, perchè i toni si animano quasi sempre, in questi casi.
Vorrei poter votare anche a sinistra un domani, perchè esperienze come il cinquantennio democristiano non si devono più ripetere, ci deve essere un ricambio delle poltrone e talvolta bisogna anche di cambiare rotta.
Occorre però che un partito come il Pd torni ad essere di sinistra, perchè nei fatti non lo è.
Mi verrebbero un sacco di spunti di riflessioni da fare, sulla sinistra più che sulla destra, per analizzarne contraddizioni evidenti. Ma non lo farò. Cercherò d'ora in poi di limitarmi, perchè significherebbe prendere parte a quella lotta tra Guelfi e Ghibellini che non porta niente di buono al nostro Paese.
Una cosa però mi preme far conoscere agli altri: i miei motivi di disappunto verso una sinistra senza identità, quella del Pd, e qui c'è molto da discutere.
Essere del Pd , mi dispiace ripeterlo, non vuol dire essere di sinistra. E' un'amara verità con cui le persone a cui stanno a cuore l'abbattimento delle disparità sociali, la difesa dei più deboli, una giustizia uguale per tutti, l'emancipazione dei poveri dal loro stato d'indigenza, dovranno prima o poi fare i conti.
Il centrodestra mostra senza troppi infingimenti i suoi legami coi poteri forti, (in primis ovviamente l'impero industriale di Berlusconi), il centrosinistra si performa in un'opera di mistificazione che la vorrebbe superiore moralmente, slegata dai poteri forti, a favore dei più deboli.
1a mistificazione: I referendum
Mentre Il governo voleva chiaramente dare le chiavi della gestione idrica ai privati per il loro business, e voleva regalare un nuovo giro d'affari ai soliti 4-5 grossi imprenditori che rilevano risorse strategiche in Italia per costruire centrali nucleari da cui la gente comune avrebbe avuto ben pochi benefici,
il Pd voleva fare lo stesso, ma negandolo a parole.
In un suo libro di qualche anno fa, Bersani si dichiarava a favore sia della privatizzazione della gestione acquedottistica che della costruzione di impianti nucleari.
Lo stesso faceva di Pietro, che però poi si ravvide e promosse i referendum; sulle prime, tra l'altro Bersani cercò di avversare questi referendum, per poi allinearsi.
2 Un'altra mistificazione: la sinistra moderata contraria alla guerra.
Questo centrosinistra ha bombardato il Kosovo, e nemmeno troppo velatamente è stata a favore degli interventi in Afghanistan, In Iraq e in Libia. Il centrodestra li ha voluti perchè c'è una corrente d'azione secondo cui la guerra conviene perchè c'è bisogno di accaparrarsi nuove fonti di idrocarburi, e perchè il prestigio di una nazione si fonderebbe, secondo loro, su quanto si mostrano i muscoli militarmente.
Il centrosinistra Ulivista la pensa allo stesso modo, ma non può dirlo apertamente perchè rischia di scontentare parte dei suoi aderenti.
C'è poi la sinistra estrema, che ha avversato queste operazioni militari, ma poi, ha nelle sue fila gente che rompe le vetrine durante i G8 e addirittura qualcuno che ancora simpatizza per i terroristi rossi.
Mistificazione numero 3: la sinistra lontana dai poteri forti.
Sappiamo bene che la rai è lottizzata: una fetta alla destra, una al centro e un'altra alla sinistra. C'è una buona fetta di conduttori in Rai che fa programmi con la bandiera rossa in mano, anche quando questi programmi con la politica non hanno nulla a che fare.
C'è poi la 7, che è un bell'esperimento di rete sinistroide ma con qualche oasi di libero pensiero. Rai News 24 ha la falce e il martello ormai stampati su un riquadro sulla parte bassa del teleschermo, alcuni dei maggiori giornali, come Il Corriere della Sera, Repubblica, La Stampa, il Fatto Quotidiano, riviste come L'Espresso sono legate alla sinistra.
Ci sono industriali forti che appoggiano questa finta sinistra: Tronchetti Provera, De Benedetti, Montezemolo, Moratti, Della Valle e tanti altri ancora, che controllano il settore della telefonia, degli idrocarburi, tv e giornali come quelli già citati.
4a Mistificazione: la sinistra vicina ai più deboli.
Non ci sarebbe nemmeno bisogno di dilungarsi su questo punto, perchè sarebbe come sparare sulla Croce Rossa, ma proviamo a fare un sunto: i governi di centrosinistra hanno aggiunto tasse per tutti, e hanno abbassato addirittura il tetto minimo di contribuzione: in pratica, chi guadagna 450 euro al mese deve presentare la dichiarazione dei redditi.
Si ricordi inoltre una imposta sul ticket ospedaliero, poi abrogata dalla sentenza di un tribunale.
La legge che introduceva il lavoro precario (per la quale pagarono con la vita l'amministratore D'Antona e poi colui che la modificò per il centrodestra Marco Biagi), fu introdotta sotto il primo governo di centrosinistra sotto l'egida del Ministro Tiziano Treu.
Il Pd può fare leggi per i più poveri che confliggano con quelle dei suoi sponsors, proprietari di mulinazionali, di gruppi editoriali, di risorse strategiche.
(Un inciso: queste forze industriali di fatto stanno togliendo occupazione agli Italiani per portarlo all'estero (vedi Fiat) e se ne infischiano del creare posti di lavoro nel loro paese. Ma di questo ne parleremo in seguito)
Lo stesso discorso fatto sopra sul Pd riguardo ai poteri forti vale per il Pdl e per tutti gli altri partiti legati a poteri industriali rilevanti.
Sotto questo aspetto c'è una maggior coerenza da parte della sinistra estrema, di cui però non condivido altre posizioni.
Vorrei poter votare anche a sinistra un domani, perchè esperienze come il cinquantennio democristiano non si devono più ripetere, ci deve essere un ricambio delle poltrone e talvolta bisogna anche di cambiare rotta.
Occorre però che un partito come il Pd torni ad essere di sinistra, perchè nei fatti non lo è.
Mi verrebbero un sacco di spunti di riflessioni da fare, sulla sinistra più che sulla destra, per analizzarne contraddizioni evidenti. Ma non lo farò. Cercherò d'ora in poi di limitarmi, perchè significherebbe prendere parte a quella lotta tra Guelfi e Ghibellini che non porta niente di buono al nostro Paese.
Una cosa però mi preme far conoscere agli altri: i miei motivi di disappunto verso una sinistra senza identità, quella del Pd, e qui c'è molto da discutere.
Essere del Pd , mi dispiace ripeterlo, non vuol dire essere di sinistra. E' un'amara verità con cui le persone a cui stanno a cuore l'abbattimento delle disparità sociali, la difesa dei più deboli, una giustizia uguale per tutti, l'emancipazione dei poveri dal loro stato d'indigenza, dovranno prima o poi fare i conti.
Il centrodestra mostra senza troppi infingimenti i suoi legami coi poteri forti, (in primis ovviamente l'impero industriale di Berlusconi), il centrosinistra si performa in un'opera di mistificazione che la vorrebbe superiore moralmente, slegata dai poteri forti, a favore dei più deboli.
1a mistificazione: I referendum
Mentre Il governo voleva chiaramente dare le chiavi della gestione idrica ai privati per il loro business, e voleva regalare un nuovo giro d'affari ai soliti 4-5 grossi imprenditori che rilevano risorse strategiche in Italia per costruire centrali nucleari da cui la gente comune avrebbe avuto ben pochi benefici,
il Pd voleva fare lo stesso, ma negandolo a parole.
In un suo libro di qualche anno fa, Bersani si dichiarava a favore sia della privatizzazione della gestione acquedottistica che della costruzione di impianti nucleari.
Lo stesso faceva di Pietro, che però poi si ravvide e promosse i referendum; sulle prime, tra l'altro Bersani cercò di avversare questi referendum, per poi allinearsi.
2 Un'altra mistificazione: la sinistra moderata contraria alla guerra.
Questo centrosinistra ha bombardato il Kosovo, e nemmeno troppo velatamente è stata a favore degli interventi in Afghanistan, In Iraq e in Libia. Il centrodestra li ha voluti perchè c'è una corrente d'azione secondo cui la guerra conviene perchè c'è bisogno di accaparrarsi nuove fonti di idrocarburi, e perchè il prestigio di una nazione si fonderebbe, secondo loro, su quanto si mostrano i muscoli militarmente.
Il centrosinistra Ulivista la pensa allo stesso modo, ma non può dirlo apertamente perchè rischia di scontentare parte dei suoi aderenti.
C'è poi la sinistra estrema, che ha avversato queste operazioni militari, ma poi, ha nelle sue fila gente che rompe le vetrine durante i G8 e addirittura qualcuno che ancora simpatizza per i terroristi rossi.
Mistificazione numero 3: la sinistra lontana dai poteri forti.
Sappiamo bene che la rai è lottizzata: una fetta alla destra, una al centro e un'altra alla sinistra. C'è una buona fetta di conduttori in Rai che fa programmi con la bandiera rossa in mano, anche quando questi programmi con la politica non hanno nulla a che fare.
C'è poi la 7, che è un bell'esperimento di rete sinistroide ma con qualche oasi di libero pensiero. Rai News 24 ha la falce e il martello ormai stampati su un riquadro sulla parte bassa del teleschermo, alcuni dei maggiori giornali, come Il Corriere della Sera, Repubblica, La Stampa, il Fatto Quotidiano, riviste come L'Espresso sono legate alla sinistra.
Ci sono industriali forti che appoggiano questa finta sinistra: Tronchetti Provera, De Benedetti, Montezemolo, Moratti, Della Valle e tanti altri ancora, che controllano il settore della telefonia, degli idrocarburi, tv e giornali come quelli già citati.
4a Mistificazione: la sinistra vicina ai più deboli.
Non ci sarebbe nemmeno bisogno di dilungarsi su questo punto, perchè sarebbe come sparare sulla Croce Rossa, ma proviamo a fare un sunto: i governi di centrosinistra hanno aggiunto tasse per tutti, e hanno abbassato addirittura il tetto minimo di contribuzione: in pratica, chi guadagna 450 euro al mese deve presentare la dichiarazione dei redditi.
Si ricordi inoltre una imposta sul ticket ospedaliero, poi abrogata dalla sentenza di un tribunale.
La legge che introduceva il lavoro precario (per la quale pagarono con la vita l'amministratore D'Antona e poi colui che la modificò per il centrodestra Marco Biagi), fu introdotta sotto il primo governo di centrosinistra sotto l'egida del Ministro Tiziano Treu.
Il Pd può fare leggi per i più poveri che confliggano con quelle dei suoi sponsors, proprietari di mulinazionali, di gruppi editoriali, di risorse strategiche.
(Un inciso: queste forze industriali di fatto stanno togliendo occupazione agli Italiani per portarlo all'estero (vedi Fiat) e se ne infischiano del creare posti di lavoro nel loro paese. Ma di questo ne parleremo in seguito)
Lo stesso discorso fatto sopra sul Pd riguardo ai poteri forti vale per il Pdl e per tutti gli altri partiti legati a poteri industriali rilevanti.
Sotto questo aspetto c'è una maggior coerenza da parte della sinistra estrema, di cui però non condivido altre posizioni.
venerdì 17 giugno 2011
Contenti voi...
Cari signori del centrosinistra, avete perso le politiche, le europee, due tornate di elezioni amministrative, adesso avete vinto, di misura, più per demeriti dell'avversario che per meriti vostri, in alcune provincie e comuni.
Prima eravamo tutti plagiati dalle reti mediaset, ora, magicamente, l'italia è sveglia, il vento è cambiato, c'è nuovamente la democrazia, Berlusconi è già morto e seppellito e voi, con barbara ferocia, credete di star ballando sulla sua tomba. Del resto me la ricordo bene la vostra ironia macabra dopo l'episodio della statuetta in faccia al premier.
Aspettiamo sei mesi, e vediamo se le cose stanno così.
Intanto, si registrano riapparizioni sconcertanti, gente che torna sul carro del vincitore dopo essere sparita per pudore, come Bassolino che presenta il suo libro a La 7, accolto e definito dalla conduttrice di "Coffee Break" come un "capro espiatorio" della vicenda-rifiuti.
Si è visto persino Prodi, sul palcoscenico alle amministrative insieme a Bersani a festeggiare.
Intanto, dopo tanti anni, si sente dal loro schieramento la prima proposta sensata, che io accolgo con piacere, perchè voglio una sinistra competitiva e non voto a destra a prescindere. Boccia, pupillo di Bersani e D'Alema e sconfitto alle primarie pugliesi tempo fa da Vendola, ha proposto di tassare le rendite finziarie e i proventi delle speculazioni di borsa. "Perchè uno che alza la serranda ogni mattina e lavora tanto deve pagare magari il 41% e uno che fa due clic spostando titoli sul computer il 12,5%?" Così si è espresso l'esponente del Pd.
Bravo Boccia.
In un momento di rinsavimento contagioso, anche Santoro ha avuto una bella uscita: "Presidente Garimberti, se mi vuoi, l'anno prossimo firmo il contratto per un euro a puntata!"
Bravo Santoro, se lo fai ti stimo, magari puoi lavorare a un euro a puntata anche per la 7, chissà.
Prima eravamo tutti plagiati dalle reti mediaset, ora, magicamente, l'italia è sveglia, il vento è cambiato, c'è nuovamente la democrazia, Berlusconi è già morto e seppellito e voi, con barbara ferocia, credete di star ballando sulla sua tomba. Del resto me la ricordo bene la vostra ironia macabra dopo l'episodio della statuetta in faccia al premier.
Aspettiamo sei mesi, e vediamo se le cose stanno così.
Intanto, si registrano riapparizioni sconcertanti, gente che torna sul carro del vincitore dopo essere sparita per pudore, come Bassolino che presenta il suo libro a La 7, accolto e definito dalla conduttrice di "Coffee Break" come un "capro espiatorio" della vicenda-rifiuti.
Si è visto persino Prodi, sul palcoscenico alle amministrative insieme a Bersani a festeggiare.
Intanto, dopo tanti anni, si sente dal loro schieramento la prima proposta sensata, che io accolgo con piacere, perchè voglio una sinistra competitiva e non voto a destra a prescindere. Boccia, pupillo di Bersani e D'Alema e sconfitto alle primarie pugliesi tempo fa da Vendola, ha proposto di tassare le rendite finziarie e i proventi delle speculazioni di borsa. "Perchè uno che alza la serranda ogni mattina e lavora tanto deve pagare magari il 41% e uno che fa due clic spostando titoli sul computer il 12,5%?" Così si è espresso l'esponente del Pd.
Bravo Boccia.
In un momento di rinsavimento contagioso, anche Santoro ha avuto una bella uscita: "Presidente Garimberti, se mi vuoi, l'anno prossimo firmo il contratto per un euro a puntata!"
Bravo Santoro, se lo fai ti stimo, magari puoi lavorare a un euro a puntata anche per la 7, chissà.
mercoledì 1 giugno 2011
Nuovo scandalo-scommesse: arrestati diversi calciatori in tutta Italia
Fonte: Ansa.it
Scommesse nel calcio, arrestato Beppe Signori
Sedici arresti, indagati Bettarini e Cristiano Doni. Manette a Bressan, Paoloni e Bellavista
ROMA - Sedici persone, tra cui ex giocatori di serie A, calciatori di serie minori ancora in attivita' e dirigenti di societa', sono stati arrestati dalla polizia a conclusione di un'indagine sul calcio scommesse condotta dalla squadra mobile di Cremona e coordinata dal Servizio centrale operativo.
Dall'inchiesta e' emerso che gli arrestati avrebbero fortemente condizionato negli ultimi mesi il risultato di alcuni incontri dei campionati di serie B e di Lega Pro. Nei loro confronti la magistratura di Cremona ha emesso sette ordinanze di custodia cautelare in carcere e nove agli arresti domiciliari.
Tra gli arrestati vi sono anche titolari di agenzie di scommesse e liberi professionisti, mentre gli indagati sarebbero complessivamente una trentina. Gli arresti sono stati eseguiti dagli uomini della polizia a Bari, Como, Bologna, Rimini, Pescara, Ancona, Ascoli, Ravenna, Benevento, Roma, Torino, Napoli e Ferrara. Nel corso dell'operazione sono state eseguite anche una serie di perquisizioni nelle abitazioni degli indagati, in alcune ricevitorie e presso uno studio di commercialisti che avrebbero consentito di acquisire ulteriori elementi utili alle indagini.
ARRESTATO BEPPE SIGNORI, DOMICILIARI A EX CAPITANO LAZIO - C'é anche l'ex capitano della Lazio e attaccante della Nazionale, Beppe Signori, tra le persone arrestate dalla Polizia nell'ambito di un'inchiesta sul calcio scommesse. Lo apprende l'ANSA da fonti qualificate. Per Signori sarebbero stati disposti gli arresti domiciliari. I provvedimenti di arresto riguarderebbero anche alcuni giocatori di serie B e serie C e anche dirigenti di società di Lega Pro.
SIGNORI ALL'ANSA, 'ABBIATE PIETA' - "Ma non avete pietà in questa situazione? Abbiate pietà. Io non posso dire nulla, incontrerò il mio legale e poi parlerà lui per me". Queste le uniche parole di Beppe Signori, raggiunto telefonicamente dall'ANSA prima che si recasse in questura a Bologna per l'interrogatorio. L'ex attaccante è agli arresti domiciliari per una inchiesta su partite pilotate e scommesse
GIP, IMPRESSIONANTI MANIPOLAZIONI - Il gip Guido Salvini, nell'ordinanza di custodia cautelare riguardante le partite truccate, spiega che "la frequenza delle manipolazioni è impressionante" e si giunge "a situazioni in cui sono gestite contemporaneamente fino a 5 partite di calcio da manipolare". Dalle intercettazioni, inoltre, emerge "l'esistenza di una sorta di tariffario di massima per la compera delle partite".
GIP, ESISTEVA TARIFFARIO PER PARTITE - Secondo il gip di Cremona, Guido Salvini, dalle intercettazioni nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte partite di calcio truccate "emerge l'esistenza di una sorta di tariffario di massima per la compera delle partite". "Il 24 marzo , uno degli indagati - scrive il gip - afferma al telefono che i prezzi "sono alti" e che "la B in giro la pagano 120 la C la pagano 60". "Che si tratti di un riferimento alla corruzione appare pacifico - annota il giudice - in quanto subito dopo l'indagato afferma agli Zingari (uno dei gruppi di scommettitori ndr.) facciamo pagare il Sassuolo", ed è "evidente che gli Zingari", secondo il gip, " intendevano andare nell'albergo ove era ospitato il calciatore del Sassuolo Quadrini Daniele con i suoi compagni, per pagare il prezzo della loro corruzione". "Sia la frequenza delle manipolazioni, sia l'attitudine del gruppo ad occuparsi di tutte le serie di calcio, è indice di una spiccata capacità a delinquere del sodalizio. - scrive il gip - L'abitudine alla 'combine' e il poter disporre di giocatori fissi sui quali contare, lo evidenzia la stessa terminologia ricorrente tra i compartecipi : quando parlano del numero dei giocatori corrotti, che influiranno sul risultato della partita, gli stessi vengono definiti 'nostri', quasi come fossero un supporto stabile, un bene dell'organizzazione"
INDAGATO STEFANO BETTARINI: 'NON C'ENTRO NULLA' - Nell'ambito dell'inchiesta su presunte partite truccate che ha portato a 16 arresti, risulta indagato anche Stefano Bettarini, ex marito di Simona Ventura e commentatore della trasmissione 'Quelli che il calcio'. ''Ho appreso dalla stampa che sarei indagato in un procedimento penale avanti la Procura della Repubblica di Cremona insieme a molte altre persone alcune delle quali ex calciatori come me e che conosco per questa ragione. Non c'entro nulla con qualsiasi azione volta a truccare i risultati delle partite e non so nulla di cosa facessero le altre persone coinvolte nell'indagine'': cosi' all'ANSA, l'ex difensore Stefano Bettarini commenta il suo coinvolgimento nell'inchiesta sul calcio scommesse che e' in corso''Ho gia' conferito mandato ai miei legali (Gaspare Dalia e Ernesto De Toni, ndr) per tutelare la mia reputazione - ha aggiunto Bettarini - perche' il mio nome e' stato accostato con lo stesso rilievo a persone che addirittura sono state arrestate mentre io non sono stato neppure informato dell'indagine o perche' si e' pubblicato che sarei stato condannato per un altra vicenda analoga mentre - ha concluso - io ho avuto esclusivamente una sanzione disciplinare per omessa denuncia di condotte illecite di altri''..
INDAGATO CRISTIANO DONI - C'é anche il capitano dell'Atalanta, Cristiano Doni, tra gli indagati nell'indagine della polizia sul calcio scommesse che ha portato all'arresto di Beppe Signori e altre 15 persone. Lo apprende l'Ansa da fonti qualificate.
CUSTODIA CAUTELARE PER MAURO BRESSAN - C'é anche l'ex calciatore Mauro Bressan, 40 anni, tra i destinatari di un'ordinanza di custodia cautelare nell'ambito dell'inchiesta della procura di Cremona sul calcio scommesse. L'ordinanza all'ex centrocampista di Fiorentina, Genoa, Venezia, Foggia, Bari, Cagliari e Como è stata notificata oggi nella sua abitazione di Cernobbio dalla squadra mobile comasca. Bressan ha vinto la coppa Italia del 2001 con la Fiorentina e ha poi concluso la sua carriera in Svizzera.
ARRESTATO ANCHE PORTIERE BENEVENTO - Gli uomini della Squadra Mobile di Benevento hanno arrestato in un albergo dela città, Marco Paoloni, di 27 anni, originario di Civitavecchia, portiere titolare del Benevento che sta disputando i play off per l'accesso in serie B. Dopo l'arresto, Paoloni è stato trasferito nel carcere di Cremona.
ARRESTATO EX CAPITANO BARI BELLAVISTA - Nell'ambito della maxi inchiesta sul calcio scommesse condotta dalla magistratura di Cremona è stato arrestato nel barese, a Bitonto, l'ex capitano del Bari Antonio Bellavista, di 36 anni che ha giocato nella squadra bianco rossa negli anni tra il 2000 e il 2009. Nella sua abitazione sono stati sequestrati atti e un computer. Bellavista è stato trasferito su ordine del gip del tribunale di Cremona Guido Salvini nella casa circondariale di Cremona. L'avvocato Massimo Roberto Chiusolo del Foro di Bari che ha assistito Bellavista nel corso dell'esecuzione del provvedimento restrittivo, si è detto certo che il proprio cliente, che si dichiara estraneo ai fatti contestati, potrà chiarire ogni aspetto della vicenda nel corso dell'interrogatorio di garanzia che si terrà nei prossimi giorni dinanzi al gip del tribunale di Cremona.
DUE ARRESTI ANCHE A PESCARA - La Squadra Mobile di Pescara, guidata da Pier Francesco Muriana, ha eseguito due arresti a seguito dell'inchiesta della procura di Cremona. Si tratta di Massimo Erodiani, di Pescara, proprietario di una tabaccheria a San Giovanni Teatino (Chieti) e gestore per interposta persona di due sale scommesse, una a Pescara e l'altra ad Ancona. Con lui in manette anche il portiere del calcio a cinque Cus Chieti Gianluca Tuccella, impegnato anche come allenatore nelle minori del calcio locale.
FRA ARRESTATI 2 GIOCATORI ASCOLI E UN EX - Nell'ambito dell'inchiesta sul calcio scommesse, la squadra mobile di Ascoli ha arrestato due giocatori dell'Ascoli calcio ed un ex calciatore, attuale collaboratore del Viareggio calcio. In manette sono finiti il difensore dell'Ascoli Vittorio Micolucci e il centrocampista Vincenzo Sommese, oltre a Gianfranco Parlato, ex giocatore di serie B e C, attualmente collaboratore del Viareggio calcio. Sommese, ex capitano dell'Ascoli, era stato messo fuori rosa già lo scorso inverno dalla società bianconera. Micolucci ha invece contribuito fino alla fine del campionato, domenica scorsa, alla salvezza conquistata dall'Ascoli. Entrambi sono stati arrestati ad Ascoli; Parlato, a Grottammare.
Scommesse nel calcio, arrestato Beppe Signori
Sedici arresti, indagati Bettarini e Cristiano Doni. Manette a Bressan, Paoloni e Bellavista
ROMA - Sedici persone, tra cui ex giocatori di serie A, calciatori di serie minori ancora in attivita' e dirigenti di societa', sono stati arrestati dalla polizia a conclusione di un'indagine sul calcio scommesse condotta dalla squadra mobile di Cremona e coordinata dal Servizio centrale operativo.
Dall'inchiesta e' emerso che gli arrestati avrebbero fortemente condizionato negli ultimi mesi il risultato di alcuni incontri dei campionati di serie B e di Lega Pro. Nei loro confronti la magistratura di Cremona ha emesso sette ordinanze di custodia cautelare in carcere e nove agli arresti domiciliari.
Tra gli arrestati vi sono anche titolari di agenzie di scommesse e liberi professionisti, mentre gli indagati sarebbero complessivamente una trentina. Gli arresti sono stati eseguiti dagli uomini della polizia a Bari, Como, Bologna, Rimini, Pescara, Ancona, Ascoli, Ravenna, Benevento, Roma, Torino, Napoli e Ferrara. Nel corso dell'operazione sono state eseguite anche una serie di perquisizioni nelle abitazioni degli indagati, in alcune ricevitorie e presso uno studio di commercialisti che avrebbero consentito di acquisire ulteriori elementi utili alle indagini.
ARRESTATO BEPPE SIGNORI, DOMICILIARI A EX CAPITANO LAZIO - C'é anche l'ex capitano della Lazio e attaccante della Nazionale, Beppe Signori, tra le persone arrestate dalla Polizia nell'ambito di un'inchiesta sul calcio scommesse. Lo apprende l'ANSA da fonti qualificate. Per Signori sarebbero stati disposti gli arresti domiciliari. I provvedimenti di arresto riguarderebbero anche alcuni giocatori di serie B e serie C e anche dirigenti di società di Lega Pro.
SIGNORI ALL'ANSA, 'ABBIATE PIETA' - "Ma non avete pietà in questa situazione? Abbiate pietà. Io non posso dire nulla, incontrerò il mio legale e poi parlerà lui per me". Queste le uniche parole di Beppe Signori, raggiunto telefonicamente dall'ANSA prima che si recasse in questura a Bologna per l'interrogatorio. L'ex attaccante è agli arresti domiciliari per una inchiesta su partite pilotate e scommesse
GIP, IMPRESSIONANTI MANIPOLAZIONI - Il gip Guido Salvini, nell'ordinanza di custodia cautelare riguardante le partite truccate, spiega che "la frequenza delle manipolazioni è impressionante" e si giunge "a situazioni in cui sono gestite contemporaneamente fino a 5 partite di calcio da manipolare". Dalle intercettazioni, inoltre, emerge "l'esistenza di una sorta di tariffario di massima per la compera delle partite".
GIP, ESISTEVA TARIFFARIO PER PARTITE - Secondo il gip di Cremona, Guido Salvini, dalle intercettazioni nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte partite di calcio truccate "emerge l'esistenza di una sorta di tariffario di massima per la compera delle partite". "Il 24 marzo , uno degli indagati - scrive il gip - afferma al telefono che i prezzi "sono alti" e che "la B in giro la pagano 120 la C la pagano 60". "Che si tratti di un riferimento alla corruzione appare pacifico - annota il giudice - in quanto subito dopo l'indagato afferma agli Zingari (uno dei gruppi di scommettitori ndr.) facciamo pagare il Sassuolo", ed è "evidente che gli Zingari", secondo il gip, " intendevano andare nell'albergo ove era ospitato il calciatore del Sassuolo Quadrini Daniele con i suoi compagni, per pagare il prezzo della loro corruzione". "Sia la frequenza delle manipolazioni, sia l'attitudine del gruppo ad occuparsi di tutte le serie di calcio, è indice di una spiccata capacità a delinquere del sodalizio. - scrive il gip - L'abitudine alla 'combine' e il poter disporre di giocatori fissi sui quali contare, lo evidenzia la stessa terminologia ricorrente tra i compartecipi : quando parlano del numero dei giocatori corrotti, che influiranno sul risultato della partita, gli stessi vengono definiti 'nostri', quasi come fossero un supporto stabile, un bene dell'organizzazione"
INDAGATO STEFANO BETTARINI: 'NON C'ENTRO NULLA' - Nell'ambito dell'inchiesta su presunte partite truccate che ha portato a 16 arresti, risulta indagato anche Stefano Bettarini, ex marito di Simona Ventura e commentatore della trasmissione 'Quelli che il calcio'. ''Ho appreso dalla stampa che sarei indagato in un procedimento penale avanti la Procura della Repubblica di Cremona insieme a molte altre persone alcune delle quali ex calciatori come me e che conosco per questa ragione. Non c'entro nulla con qualsiasi azione volta a truccare i risultati delle partite e non so nulla di cosa facessero le altre persone coinvolte nell'indagine'': cosi' all'ANSA, l'ex difensore Stefano Bettarini commenta il suo coinvolgimento nell'inchiesta sul calcio scommesse che e' in corso''Ho gia' conferito mandato ai miei legali (Gaspare Dalia e Ernesto De Toni, ndr) per tutelare la mia reputazione - ha aggiunto Bettarini - perche' il mio nome e' stato accostato con lo stesso rilievo a persone che addirittura sono state arrestate mentre io non sono stato neppure informato dell'indagine o perche' si e' pubblicato che sarei stato condannato per un altra vicenda analoga mentre - ha concluso - io ho avuto esclusivamente una sanzione disciplinare per omessa denuncia di condotte illecite di altri''..
INDAGATO CRISTIANO DONI - C'é anche il capitano dell'Atalanta, Cristiano Doni, tra gli indagati nell'indagine della polizia sul calcio scommesse che ha portato all'arresto di Beppe Signori e altre 15 persone. Lo apprende l'Ansa da fonti qualificate.
CUSTODIA CAUTELARE PER MAURO BRESSAN - C'é anche l'ex calciatore Mauro Bressan, 40 anni, tra i destinatari di un'ordinanza di custodia cautelare nell'ambito dell'inchiesta della procura di Cremona sul calcio scommesse. L'ordinanza all'ex centrocampista di Fiorentina, Genoa, Venezia, Foggia, Bari, Cagliari e Como è stata notificata oggi nella sua abitazione di Cernobbio dalla squadra mobile comasca. Bressan ha vinto la coppa Italia del 2001 con la Fiorentina e ha poi concluso la sua carriera in Svizzera.
ARRESTATO ANCHE PORTIERE BENEVENTO - Gli uomini della Squadra Mobile di Benevento hanno arrestato in un albergo dela città, Marco Paoloni, di 27 anni, originario di Civitavecchia, portiere titolare del Benevento che sta disputando i play off per l'accesso in serie B. Dopo l'arresto, Paoloni è stato trasferito nel carcere di Cremona.
ARRESTATO EX CAPITANO BARI BELLAVISTA - Nell'ambito della maxi inchiesta sul calcio scommesse condotta dalla magistratura di Cremona è stato arrestato nel barese, a Bitonto, l'ex capitano del Bari Antonio Bellavista, di 36 anni che ha giocato nella squadra bianco rossa negli anni tra il 2000 e il 2009. Nella sua abitazione sono stati sequestrati atti e un computer. Bellavista è stato trasferito su ordine del gip del tribunale di Cremona Guido Salvini nella casa circondariale di Cremona. L'avvocato Massimo Roberto Chiusolo del Foro di Bari che ha assistito Bellavista nel corso dell'esecuzione del provvedimento restrittivo, si è detto certo che il proprio cliente, che si dichiara estraneo ai fatti contestati, potrà chiarire ogni aspetto della vicenda nel corso dell'interrogatorio di garanzia che si terrà nei prossimi giorni dinanzi al gip del tribunale di Cremona.
DUE ARRESTI ANCHE A PESCARA - La Squadra Mobile di Pescara, guidata da Pier Francesco Muriana, ha eseguito due arresti a seguito dell'inchiesta della procura di Cremona. Si tratta di Massimo Erodiani, di Pescara, proprietario di una tabaccheria a San Giovanni Teatino (Chieti) e gestore per interposta persona di due sale scommesse, una a Pescara e l'altra ad Ancona. Con lui in manette anche il portiere del calcio a cinque Cus Chieti Gianluca Tuccella, impegnato anche come allenatore nelle minori del calcio locale.
FRA ARRESTATI 2 GIOCATORI ASCOLI E UN EX - Nell'ambito dell'inchiesta sul calcio scommesse, la squadra mobile di Ascoli ha arrestato due giocatori dell'Ascoli calcio ed un ex calciatore, attuale collaboratore del Viareggio calcio. In manette sono finiti il difensore dell'Ascoli Vittorio Micolucci e il centrocampista Vincenzo Sommese, oltre a Gianfranco Parlato, ex giocatore di serie B e C, attualmente collaboratore del Viareggio calcio. Sommese, ex capitano dell'Ascoli, era stato messo fuori rosa già lo scorso inverno dalla società bianconera. Micolucci ha invece contribuito fino alla fine del campionato, domenica scorsa, alla salvezza conquistata dall'Ascoli. Entrambi sono stati arrestati ad Ascoli; Parlato, a Grottammare.
Pescara: nel giorno della protesta, va in scena l'ennesimo psicodramma sportivo
In collaborazione con Abruzzoblog.it
Commedia. Eterna commedia. Nel giorno in cui la marineria pescarese, dopo anni di vessazioni, sfoga tutta la sua rabbia, paralizza per ore il traffico cittadino e commette anche deplorevoli atti di vandalismo, si svolge a Pescara l'ennesimo psicodramma calcistico.
I fatti: I Pescara Rangers (un gruppo di ultras), hanno criticato duramente, con un comunicato stampa, la politica di mercato del Presidente De Cecco e alcuni cambi ai vertici dirigenziali.
Il Presidente della Delfino Pescara e gli altri soci, per tutta risposta, si sono dimessi dalle loro cariche, e ha fatto sapere che se vengono criticati, forse è l'ora di farsi da parte e lasciare il campo ad altri imprenditori più bravi.
Tante ne abbiamo viste di vicende simili, a Pescara come nel resto d'Italia. Tifosi inferociti in occasione di insuccessi sportivi, presidenti talora avventurieri, talora più assennati come quello attuale, giocatori miliardari e svogliati, che non fanno mea culpa e si smuovono solo quando in palio c'è un premio partita.
Come se i problemi di un paese e di una città fossero questi.
I tifosi, a fine Maggio, si sono lamentati per una campagna acquisti che non è ancora incominciata? Come se poi i Rangers rappresentassero tutta la tifoseria pescarese.
Il presidente e i soci, per tutta risposta, si dimettono, forse con lo scopo di attirare l'attenzione?
Si dovrebbero dimettere sempre allora, visto che gli ultras di tutte le tifoserie di calcio mostrano intemperanze ogni mese.
Il mondo va avanti lo stesso, non si ferma nemmeno nel giorno in cui apprendiamo che Bettarini, Signori e altri personaggi del calcio vengono messi agli arresti. Sono accusati di avere truccato alcune partite ed averci scommesso su.
Ci fa ancora sognare un calcio del genere? Diamoci tutti una calmata: noi tifosi del Pescara non possiamo pretendere di andare in Champions League, viviamo in una città di 120 000 abitanti e un'onesta serie B va più che bene.
I presidenti delle squadre di calcio sanno come funziona in questo settore, andranno avanti finchè la misura non sarà colma, ovvero quando la soglia della violenza verbale e fisica verrà varcata.
Allora vi sarà un altro avvicendamento e continuerà questa storia infinita che con lo sport e la gioia di vivere non ha nulla da condividere.
Andrea Russo
Commedia. Eterna commedia. Nel giorno in cui la marineria pescarese, dopo anni di vessazioni, sfoga tutta la sua rabbia, paralizza per ore il traffico cittadino e commette anche deplorevoli atti di vandalismo, si svolge a Pescara l'ennesimo psicodramma calcistico.
I fatti: I Pescara Rangers (un gruppo di ultras), hanno criticato duramente, con un comunicato stampa, la politica di mercato del Presidente De Cecco e alcuni cambi ai vertici dirigenziali.
Il Presidente della Delfino Pescara e gli altri soci, per tutta risposta, si sono dimessi dalle loro cariche, e ha fatto sapere che se vengono criticati, forse è l'ora di farsi da parte e lasciare il campo ad altri imprenditori più bravi.
Tante ne abbiamo viste di vicende simili, a Pescara come nel resto d'Italia. Tifosi inferociti in occasione di insuccessi sportivi, presidenti talora avventurieri, talora più assennati come quello attuale, giocatori miliardari e svogliati, che non fanno mea culpa e si smuovono solo quando in palio c'è un premio partita.
Come se i problemi di un paese e di una città fossero questi.
I tifosi, a fine Maggio, si sono lamentati per una campagna acquisti che non è ancora incominciata? Come se poi i Rangers rappresentassero tutta la tifoseria pescarese.
Il presidente e i soci, per tutta risposta, si dimettono, forse con lo scopo di attirare l'attenzione?
Si dovrebbero dimettere sempre allora, visto che gli ultras di tutte le tifoserie di calcio mostrano intemperanze ogni mese.
Il mondo va avanti lo stesso, non si ferma nemmeno nel giorno in cui apprendiamo che Bettarini, Signori e altri personaggi del calcio vengono messi agli arresti. Sono accusati di avere truccato alcune partite ed averci scommesso su.
Ci fa ancora sognare un calcio del genere? Diamoci tutti una calmata: noi tifosi del Pescara non possiamo pretendere di andare in Champions League, viviamo in una città di 120 000 abitanti e un'onesta serie B va più che bene.
I presidenti delle squadre di calcio sanno come funziona in questo settore, andranno avanti finchè la misura non sarà colma, ovvero quando la soglia della violenza verbale e fisica verrà varcata.
Allora vi sarà un altro avvicendamento e continuerà questa storia infinita che con lo sport e la gioia di vivere non ha nulla da condividere.
Andrea Russo
Quando i pescatori si arrabbiano...
Vi riporto un articolo scritto da un collega su Abruzzoblog.it:
Pescara, la marineria torna a protestare: traffico in tilt e presidio in piazza Italia
Nuova clamorosa protesta della marineria di Pescara che questa mattina, come gia' accaduto il 4 marzo scorso, ha bloccato piazza della Marina e l'asse attrezzato all'altezza del Comune, mandando in tilt il traffico. La manifestazione nasce dal profondo malcontento della categoria per il mancato dragaggio del porto canale, dove in alcuni punti si cammina a piedi a causa dell'insabbiamento dei fondali. In piazza della Marina, dove c'è la sede della Capitaneria di porto, sono stati rivoltati a terra i cassonetti dei rifiuti e si sono radunati i rappresentanti della marineria, tenuti sotto controllo dalle forze dell'ordine, presenti in assetto antisommossa. I marinai, esasperati, hanno abbandonato la riunione con il comandante della capitaneria di Porto Pietro Verna, che ritiene di non poter chiudere il porto, e hanno sfondato la porta della sede della Capitaneria, nonostante la presenza delle forze dell'ordine.
Oltre alla paralisi della marineria, a Verna e' stato denunciato il blocco totale delle attivita' commerciali che ruotano attorno al porto. La protesta della marineria si e' poi spostata in piazza Italia, davanti alla sede della Prefettura, dove il portone e' stato chiuso e l'ingresso bloccato da Polizia, Guardia di Finanza e Carabinieri. Inutile il tentativo di sfondare il cordone creato dalle forze dell'ordine, che sono riuscite a fermare i marinai, ormai in preda all'ira, e a placarli, ma la tensione era alle stelle e ci sono stati diversi "momenti di nervosismo", come li ha definiti il vicario del questore Mario Della Cioppa. I marinai hanno incontrato anche il prefetto Vincenzo D'Antuono, che ha fatto presente di non avere autorita' per emettere un provvedimento di chiusura del porto.
Pescara, la marineria torna a protestare: traffico in tilt e presidio in piazza Italia
Nuova clamorosa protesta della marineria di Pescara che questa mattina, come gia' accaduto il 4 marzo scorso, ha bloccato piazza della Marina e l'asse attrezzato all'altezza del Comune, mandando in tilt il traffico. La manifestazione nasce dal profondo malcontento della categoria per il mancato dragaggio del porto canale, dove in alcuni punti si cammina a piedi a causa dell'insabbiamento dei fondali. In piazza della Marina, dove c'è la sede della Capitaneria di porto, sono stati rivoltati a terra i cassonetti dei rifiuti e si sono radunati i rappresentanti della marineria, tenuti sotto controllo dalle forze dell'ordine, presenti in assetto antisommossa. I marinai, esasperati, hanno abbandonato la riunione con il comandante della capitaneria di Porto Pietro Verna, che ritiene di non poter chiudere il porto, e hanno sfondato la porta della sede della Capitaneria, nonostante la presenza delle forze dell'ordine.
Oltre alla paralisi della marineria, a Verna e' stato denunciato il blocco totale delle attivita' commerciali che ruotano attorno al porto. La protesta della marineria si e' poi spostata in piazza Italia, davanti alla sede della Prefettura, dove il portone e' stato chiuso e l'ingresso bloccato da Polizia, Guardia di Finanza e Carabinieri. Inutile il tentativo di sfondare il cordone creato dalle forze dell'ordine, che sono riuscite a fermare i marinai, ormai in preda all'ira, e a placarli, ma la tensione era alle stelle e ci sono stati diversi "momenti di nervosismo", come li ha definiti il vicario del questore Mario Della Cioppa. I marinai hanno incontrato anche il prefetto Vincenzo D'Antuono, che ha fatto presente di non avere autorita' per emettere un provvedimento di chiusura del porto.