(pubblicato sulla testata: Abruzzoblog.it)
Nulla era fuori luogo ieri all'Adriatico. Si ci aspettava un Pescara volenteroso e determinato e un'Atalanta con un'organico superiore. Entrambe le premesse sono state confermate, e la risultante dello scontro di queste due forze convergenti è una vittoria bella e meritata dei nerazzurri.
Statuari, tecnici e mai deconcentrati gli atalantini hanno fatto il loro dovere, aggiungendo al maggiore tasso tecnico una prova valida e non risparmiandosi mai.
Dal canto suo un Pescara mai domo ci ha provato fino al triplice fischio finale.
Nel primo tempo per mezz'ora l'estremo d' attacco biancazzurro Maniero rimane troppo immobile a ridosso dei difensori, e complice la difficoltà dei compagni nel servirlo, tocca pochi palloni. Verso la fine del primo tempo si sveglia, partecipa alla manovra, ed è un'altra musica.
Dopo 45' si è ancora sullo 0-0: da segnalare una girata di Tiribocchi e un diagonale da destra di Bonaventura che sfiora la porta di poco.
Nella seconda frazione l'Atalanta passa: al 10' Carmona su punizione lancia lungo: indecisione della difesa di casa, anche Pinna è fermo credendo che un compagno voglia intercettare; la palla sfila fino a un metro dalla porta ed è un gioco da ragazzi per Manfredini mettere dentro di testa.
Il Pescara reagisce, entrano Verratti e Ganci che disorientano la retroguardia atalantina.
La palla arriva addirittura ad attraversare l'intera linea di porta ma manca il "tapin" vincente.
I bergamaschi però non sembrano per niente scomposti, e sopraggiunge il raddoppio da parte di Tiribocchi.
Su un cross dalla destra l'attaccante si incunea tra gli avversari e abbassandosi intercetta di testa un pallone che si insacca in rete da distanza ravvicinata. Furbizia, abilità ed esperienza sono le doti del possente ariete di casa neroazzurra.
Il Pescara deve cedere; Verratti si fa espellere nel finale per due falli decisi ed evitabili.
Non mettiamo il Pescara sulla graticola: non ha giocato affatto male ed anche dando il massimo sarebbe stata dura contro un avversario che è sembrato di un altro livello.
Andrea Russo
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