mercoledì 23 giugno 2010

Ma non è solo colpa di Domenech

(nella foto: Raymond Domenech con la moglie e cronista sportiva Estelle Denis).
Il tiro al bersaglio su Raymond Domenech è finito. E' vero, non a vinto nessuna delle tre competizioni alla guida dela nazionale transalpina: i mondiali 2006, gli europei del 2008 e i mondali del 2010 ancora in corso che lo vedono escluso.

E' anche vero però, che ha portato i bleu alla finale dei mondiali, quattro anni fa, dopo aver sconfitto il Brasile, e anche allora lo criticarono.

In questa edizione sudafricana Domenech è stato criticato prima ancora che si iniziasse a giocare; tante, troppe parole eccessive hanno contribuito a creare un clima che non ha fatto bene alla Francia.

Non sappiamo perchè poi Anelka abbia insultato pesantemente il tecnico, forse per reazione a qualche rimprovero.
Esistono delle gerarchie però nel calcio ed Anelka ha comunque torto.

E non giriamoci attorno: se i giocatori francesi avessero tenuto veramente al mondiale avrebbero cercato di evitare scontri verbali e non, pensando a giocare e a tacere.

Le partite si giocano sul campo, e i fatti hanno detto che un pareggio col Paraguay, una sconfitta col Messico e un'altra col Sudafrica non possono consentire il passaggio di turno.

Un quotidiano tedesco, che non si sa perchè è molto preso dalle vicende dei francesi, ha lanciato questo titolo sull'uscita della Francia dalla competizione: "Arrivederci imbecilli". Ricordiamoci che si tratta di un gioco. Chi è che non sbaglia, nel lavoro come nella vita?
Anche chi gioca male ai mondiali ha diritto ad un po' di rispetto.

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