mercoledì 23 giugno 2010

Un pensiero al sempreverde Corso Salani


Fu protagonista di pellicole importanti, come "Il Muro di gomma" (1991) e "Nel continente nero" (1992) di Marco Risi.

Lui però privilegiava il suo, di cinema, quello in cui era dietro la macchina da presa. Ha prodotto dei filmati che sono a metà tra il documentario e la fiction.

Schermaglie amorose, in parte reali e in parte no, con le proprie attrici, si mescolano con la descrizione di paesaggi poco conosciuti a volte. Posti di confine, quasi delle terre di nessuno dove i sentimenti si amplificano.

Telecamere insistenti sui lineamenti di giovani donne, l'amante un po' voyeur e un pò patetico che si lancia alla loro conquista.

Corso Salani aveva 48 anni. Passeggiava con la moglie ad Ostia, e stava lavorando ad un nuovo progetto. Se n'è andato di colpo, senza un preavviso. Stava bene. Eppure da un momento all'altro è mancato per colpa di un infarto.

Addio Corso, forse ci conosceremo un dì.

Vi consiglio un link: http://www.vivofilm.it/

Ma non è solo colpa di Domenech

(nella foto: Raymond Domenech con la moglie e cronista sportiva Estelle Denis).
Il tiro al bersaglio su Raymond Domenech è finito. E' vero, non a vinto nessuna delle tre competizioni alla guida dela nazionale transalpina: i mondiali 2006, gli europei del 2008 e i mondali del 2010 ancora in corso che lo vedono escluso.

E' anche vero però, che ha portato i bleu alla finale dei mondiali, quattro anni fa, dopo aver sconfitto il Brasile, e anche allora lo criticarono.

In questa edizione sudafricana Domenech è stato criticato prima ancora che si iniziasse a giocare; tante, troppe parole eccessive hanno contribuito a creare un clima che non ha fatto bene alla Francia.

Non sappiamo perchè poi Anelka abbia insultato pesantemente il tecnico, forse per reazione a qualche rimprovero.
Esistono delle gerarchie però nel calcio ed Anelka ha comunque torto.

E non giriamoci attorno: se i giocatori francesi avessero tenuto veramente al mondiale avrebbero cercato di evitare scontri verbali e non, pensando a giocare e a tacere.

Le partite si giocano sul campo, e i fatti hanno detto che un pareggio col Paraguay, una sconfitta col Messico e un'altra col Sudafrica non possono consentire il passaggio di turno.

Un quotidiano tedesco, che non si sa perchè è molto preso dalle vicende dei francesi, ha lanciato questo titolo sull'uscita della Francia dalla competizione: "Arrivederci imbecilli". Ricordiamoci che si tratta di un gioco. Chi è che non sbaglia, nel lavoro come nella vita?
Anche chi gioca male ai mondiali ha diritto ad un po' di rispetto.

martedì 22 giugno 2010

Tra una discarica abusiva e un incendio l'inciviltà la fa da padrona




Nella notte tra Mercoledì e Giovedì scorsi è stato appiccato un rogo con fiamme alte alcuni metri. E' successo presso il cavalcavia di Via Rio Sparto, che divide il quartiere di Porta Nuova da quello di San Donato.

Già da diversi giorni lo spiazzo antistante veniva fatto oggetto delle attenzioni di qualcuno che lo aveva adibito a discarica personale: vecchie reti per i letti, poltrone, frigoriferi.
Poi evidentemente qualcun altro in vena di scherzi balordi, magari sotto effetto di sostanze, ha completato l'opera dando fuoco a quei mobili e a un piccolo cassonetto lì vicino. Il fumo sprigionatosi ha invaso anche lo spazio sovrastante, dove a una decina di metri di altezza passano i binari della ferrovia. In caso dell'eventuale passaggio di un treno il macchinista avrebbe avuto problemi di visibilità.
Sono intervenuti i vigili del fuoco allertati dai residenti della zona; la loro caserma si trova tra l'altro a poche centinaia di metri. Hanno spento in una decina di minuti le fiamme, e l'episodio si è così ridimensionato nei suoi potenziali effetti dannosi.
A distanza di tre giorni, come se nulla fosse successo, sono riapparsi altri mobili: le poltrone erano dello stesso tipo (verdi e a fiori), di quelle andate a fuoco. Recidivo, il vandalo non si è curato dell'incendio. La vicenda ha come protagonisti almeno due individui: visto che nel rogo non c'era nulla di compromettente (fattore che avrebbe spinto il proprietario stesso a bruciare tutto) si può intuire che qualcun altro, per puro divertimento, abbia voluto movimentare la spenta notte di periferia. Eppure sarebbe bastato chiamare la Attiva s.p.a, società comunale che si occupa dei rifiuti, per fissare un appuntamento e far ritirare a domicilio tutti i mobili ingombranti.
La vicenda sembra cosa da poco, ma unicamente perchè le fiamme si sono sviluppate in una zona dove c'è solo cemento. Cosa sarebbe successo però se il fatto fosse avvenuto in un'area verde, magari annessa a delle abitazioni?

giovedì 17 giugno 2010

Torna Goletta Verde: controllerà lo stato di salute delle acque

Dal 6 al 9 luglio Goletta Verde tornerà a solcare le acque abruzzesi. La storica campagna di Legambiente di monitoraggio delle acque di balneazione che ogni estate, per circa due mesi, verifica lo stato di salute del mare italiano, partirà il prossimo 25 giugno da Venezia. Anche per questa edizione Legambiente ha messo a disposizione degli utenti SOS Goletta, un servizio di segnalazioni, coordinato dallo staff tecnico dell’associazione, per denunciare situazioni a rischio di inquinamento delle acque derivante da scarichi fognari abusivi, depuratori mal funzionati o tubi che arrivano direttamente in mare. Le comunicazioni, che dovranno pervenire entro il 25 giugno, saranno l’occasione per aiutare i biologi a individuare nuovi punti per i campionamenti lungo le coste italiane ma anche un modo per rendere partecipi la comunità della situazione in cui versano i mari italiani. Tubature che scaricano in mare, presenza di liquidi o sostanze sospette, tratti di mare dal colore e dall’odore sgradevoli sono solo alcuni dei buoni motivi per lanciare il proprio SOS inviando un sms 346/0080726 oppure scrivendo a scientifico@legambiente.it contribuendo così a difendere i nostri mari da nuovi episodi d’inquinamento.
Fonte: Cristina Mosca, Legambiente

lunedì 14 giugno 2010

Il Pescara soffre ma alla fine ce la fa: è in B


Pescara. Finisce bene il campionato di Lega Pro per il Pescara: dopo una lunga corsa caratterizzata da rovesci di fortuna, stati d'animo ora euforici ora depressi, ecco sciogliersi l'ultimo nodo e la gioia può esplodere : è serie B.
I veronesi perdono di misura la finale dei play off (1-0, 2-2 all'andata) ma escono dal campo a testa alta. Si sono permessi il lusso di lasciare in panchina uno come Di Gennaro per lasciare spazio in avanti al trio delle meraviglie Colombo-Ciotola-Berrettoni. Anche in difesa sono capitolati più per la bravura dei biancoazzurri che per loro demerito.
Ecco la sintesi della partita:

Al 2' Berrettoni ci prova da fuori area, ma il suo tiro è sbilenco.
Il Verona è più aggressivo nella prima mezz'ora, vuole segnare subito, ma Di Francesco sembra aver previsto la mossa e la sua squadra ha un 4-3-3 ch potremmo definire "difensivo": sette giocatori dietro coprono bene gli spazi e appena possono effettuano lanci in verticale per i tre compagni che stanno davanti.

Ganci sembra molto vispo come al solito, ma rischia anche di farsi cacciare: dopo una prima ammonizione per proteste al 10', cintura un difensore avversario in un'azione di attacco e fa temere il peggio ai suoi tifosi.

E' l'altra faccia della sua vis agonistica: dopo un pallonetto non andato a buon fine all'8', si inserisce molto bene in velocità tra le maglie della difesa veronese alla mezz'ora: conclude fiaccamente di sinistro e i gialloblù tirano un sospiro di sollievo.
La squadra di casa guadagna metri nel secondo tempo, e dopo pochi minuti un tiro di Coletti da l'illusione ottica del gol. Ma il vantaggio arriva dopo poco: passaggio rasoterra dalla sinistra di Bonanni, e da posizione centrale, da oltre trenta metri, Ganci fa esplodere un bolide tremendo che trafigge un incolpevole Rafael: un eurogol che lascia tutti increduli, una perla da almanacco del calcio.

Il Verona subisce il colpo e inizia il tiro a segno dei biancoazzurri, che iniziano a concludere da tutte le posizioni. Il Verona si fa vedere dalle parti di Pinna solo con un tiro di Rantier e un colpo di testa insidioso e ravvicinato di Selva.

Il Delfino però fa di più e finisce la partita in attacco: dopo quattro partite (due gare di campionato e una di Play off), glia adriatici riescono a riportare al quarto tentativo una vittoria sugli scaligeri che sembravano avere sette vite come i gatti.

Il Pescara è in B e la città intera festeggia con bandiere e trombette fino a notte fonda.
Eppure, tre mesi fa circa, la situazione sembava quasi compromessa: la vetta della classifica si allontanava, ma dopo una sfuriata dei dirigenti (soprattutto di Maurizio Edmondo) tutto il gruppo di giocatori si è trasformato. La squadra attualmente gioca un ottimo calcio, unendo resistenza fisica e tattica: più o meno tutti (dirigenti, giornalisti locali e tifosi) sono concordi nel valutare che con 4-5 rinforzi l'anno prossimo è possibile fare un campionato di vertice anche in serie B.
Andrea Russo

mercoledì 9 giugno 2010

Stelvio Cipriani

Classe 1937, formatosi all'Accademia di Santa Cecilia a Roma, Stelvio Cipriani ha scritto decine di colonne sonore per il cinema italiano. Nella lista figurano b movies poliziotteschi, horrors faciloni ma anche produzioni importanti, tra cui Anonimo Veneziano.

Anonimo Veneziano

Sulla musica di quest'ultimo film c'è un caso di plagio da accertare: essa infatti è quasi uguale a quella di "Love story", firmata da Francis Lai che vinse l'oscar per la migliore colonna sonora.

I films sono usciti nello stesso anno, il 1970. Anche le trame sono molto simili: uno dei due amanti protagonisti muore per un male incurabile. Da segnalare il fatto che "Anonimo Veneziano" , diretto da Enrico Maria Salerno, è una tappa importante per Florinda Bolkan e Tony Musante.

La Bolkan ha una storia particolare che merita di essere raccontata.

Più famosa in Italia che in Brasile, fu scoperta giovanissima dalla contessa Cicogna, cugina di Luchino Visconti. Tra le due c'era un amore saffico, cosa che in tempi di cinema torbido non poteva che giocare a favore della bella Florinda.
Dopo un provino improvvisato durante una vacanza Ischia Visconti la lanciò questa hostess di volo nel mondo del cinema e il successo arrivò quasi da subito con
"Metti una sera a cena" (1969).


Felicita





Chi ha copiato?


Stelvio Cipriani - Anonimo Venezianohttp://www.youtube.com/watch?v=Vn0duZ1FCeU


Francs Lai - Love Story - Theme

Mustang - Bossalonga

Un altro splendido brano firmato dai Mustang, gruppo di cui non sono riuscito a reperire nessuna notizia, se non l'inclusione del brano in questione nella compilation "Metti una bossa a cena, vol. 2". Forse si tratta di una di quelle formazioni artistiche che nascono per qualche progetto ben circoscritto, come quello di comporre le musiche di un film. Sicuramente si celano, dietro queste note, importanti musicisti alle dipendenze delle case discografiche.

Video del giorno

Luca Carboni, tra la metà degli anni '80 e l'inizio degli anni '90 ha raggiunto la sua acmè artistica, mostrando uno stile personale e rarefatto. Una stagione difficile da ripetere, uno stato di grazia ben testimoniato da questo brano. Il video è sbarazzino e semplice, la canzone è romantica ma grintosa



www.youtube.com/watch?v=ysmgNjIvdtY&feature=related

martedì 8 giugno 2010

Francesca Schiavone si gode la vittoria al Roland Garros


Foto: Ansa.it

Nessuna tennista italiana era mai riuscita a vincere il Roland Garros, il più ambito trofeo su terra battuta. Tra gli uomini, l'impresa l'hanno compiuta fino ad ora Nicola Pietrangeli (1959-1960) ed Adriano Panatta (1976).

domenica 6 giugno 2010

Finisce in parità al Bentegodi. 90 minuti di passione ancora per sapere chi andrà in B.

Splendida cornice di pubblico al Bentegodi, coi tifosi che prediligono la parte alta degli spalti, al riparo dal sole. Presenti anche circa 2000 supporters pescaresi.
Parte bene il Verona che al 3' è già in vantaggio con Ciotola. Il Pescara tiene in mano il pallino del gioco, ma la sua manovra è sterile. Anzi, il passivo potrebbe farsi più pesante quando al 25' Berrettoni si trova libero sulla sinistra, potrebbe accentrarsi e tirare meglio, invece spara alto.

Il tecnico gialloblù Vavassori, cosciente del fatto che gli ospiti hanno tre trequartisti, imbottisce di uomini la loro porzione di campo, inibendo l'iniziativa avversaria. La partita si sblocca al 54', quando Pugliese respinge col braccio un tiro destinato in porta.

Espulsione per lui e rigore per il Pescara. Ganci realizza spiazzando Raphael con una finta.
Il Pescara prende coraggio e infila una serie di azioni pericolose.

La sua supremazia è sancita dal tocco di Sansovini che devia con la parte alta della testa un preciso cross proveniente dalla fascia destra.
E' il 68' e siamo sul 2-1. Sembra fatta per il Pescara, forte della sua superiorità numerica; e invece al quarto minuto di recupero c'è una punizione sulla fascia destra per il Verona: Russo si inserisce bene in area e con una bella rovesciata riapre i giochi.

Se ne riparlerà tra sette giorni allo stadio Adriatico, dopo questo precedente che ha visto le squadre equivalersi non solo sul piano del risultato, ma anche su quello del gioco.
Andrea Russo

Roberto Pregadio - In Piscina

Da "Il medico...la studentessa (1976)con Gloria Guida


La musica per il cinema degli anni '70

In Italia abbiamo una grande trdizione cinematografica, sebbene negli ultimi anni la settima arte accusi un vistoso declino.
Non fa eccezione la musica composta per il cinema, che negli anni '70 ha vissuto un momento magico difficilmente ripetibile.
I protagonisti di quell'epoca erano talenti cristallini. Ennio Morricone non ha bisogno di presentazioni, come del resto Armando Trovajoli (quello di Arrivederci Roma e Aggiungi un posto a tavola)e Piero Piccioni.

Tra i dimenticati e i sottovalutati ve ne sono molti altri. Tanto per citarne alcuni, Daniele Patucchi non si è discostato da quel genere fusion-bossa nova che andava per la maggiore negli anni '70, e a cui non si è sottratto nemmeno il jazz-man Roberto Pregadio.

Piero Piccioni ha firmato le colonne sonore della maggior parte dei films di alberto Sordi negli anni '70-80, e Fred Bongusto cantò la sua "Noi innamorati all'improvviso".

Sono melodie che ci riconducono ad una visione del mondo ristretta, fatta di passioni torbide, di suggestioni notturne dei film riprogrammati ad ora tarda.

Films a volte volutamente di serie B che però non mancavano di lampi di genio. Musiche bellissime abbinate ad obbrobri su celluloide, come "The man from the deep River" di Umberto Lenzi. Film che rispecchia il talento avventuroso di Ivan Rassimov, la cui storia personale è eloquente: il triestino col volto da straniero nella vita era coraggioso e forte come nei suoi films.

Come dimenticare quelle atmosfere struggenti e melodiche, sottolineate spesso dalla voce di sirena di Edda dell'Orso?

Era un jazz brasiliano, una fusion o una bossa nova mai più ripetutesi, e per questo distintive di quel periodo.
Intensi e sostanziali, gli anni'70 non erano certo privi di estremismi stupidi, di un maschilismo autolesionista e di una presunta "vis" che in realtà era puerilismo da fumetto.

Eppure, con tutta la loro ingenuità e volgarità gratuita tali prodotti dello spirito italico sovrastano le pellicole attuali. Siamo vergognosamente (mi dispiace dirlo, ma è così) rappresentati da Scamarcio, da Elio Germano e da Giovanna Mezzogiorno, attori che meritano rispetto, ma che trent'anni fa non avrebbero potuto essere capofila di nessun cinema, se non davanti alla biglietteria.

E così, tra il prendere e il lasciare nella valorizzazione delle musiche di "Emanuelle nera" o di un film con Edwige Fenech, io prendo, senza pensarci due volte.

Quei suoni, alla luce dei nostri giorni, sono addirittura un caposaldo di civiltà che premia il sacrificio, lo studio della musica e un modo di lavorare che unisce inventiva ad una solida cultura.

Il Jazzman Piero Umiliani, tra l'altro autore dell famosa sigla sportiva "Discomania", Alessandro Alessandroni, diventano ideali cavalieri di un'epoca eroica che si allontana sempre più. Vi saluto con la splendida "Susan Theme" di Daniele Patucchi, preannunciandovi una selezione di brani che delizieranno gli amanti del genere.

Una riflessione ultima: forse non è un caso che molti artisti brasiliani vedano nel padre della Bossa Nova un Francese delle colonie, ovvero Henri Salvador. Essa nasce come genere internazionale e non appoggia del tutto i piedi in Brasile in realtà,sebbene vi tragga ispirazione. La dimostrazione è data dalla quantità di autori italiani succitati che fanno parte integrante della sua storia.

mercoledì 2 giugno 2010

Mondiali in Sudafrica, ecco la lista degli azzurri convocati

Si parlava, agli inizi, di un Lippi tradizionalista, intenzionato a portatre con sè nella nuova edizione dei Mondiali il vecchio blocco di giocatori; quelli, in sostanza,che godevano più della sua fiducia in termini umani e calcistici. E invece sono 14 su 23 coloro che non facevano parte della spedizione in Germania.

1 - Gianluigi Buffon (Juve)
2 - Christian Maggio (Napoli)
3 - Domenico Criscito (Genoa)
4 - Giorgio Chiellini (Juve)
5 - Fabio Cannavaro (Juve)
6 - Daniele De Rossi (Roma)
7 - Simone Pepe (Udinese)
8 - Rino Gattuso (Milan)
9 - Vincenzo Iaquinta (Juventus)
10 - Antonio Di Natale (Udinese)
11 - Alberto Gilardino (Fiorentina)
12 - Federico Marchetti (Cagliari)
13 - Salvatore Bocchetti (Genoa)
14 - Morgan De Sanctis (Napoli)
15 - Claudio Marchisio (Juventus)
16 - Mauro German Camoranesi (Juventus)
17 - Angelo Palombo (Sampdoria)
18 - Fabio Quagliarella (Napoli)
19 - Gianluca Zambrotta (Milan)
20 - Giampaolo Pazzini (Sampdoria)
21 - Andrea Pirlo (Milan)
22 - Riccardo Montolivo (Fiorentina)
23 - Leonardo Bonucci (Bari)

martedì 1 giugno 2010

Il mio nome è nessuno (musiche di Ennio Morricone)

Il mio nome è nessuno - Tema principale



Il mio nome è nessuno - L'Orda selvaggia