Nell'ambito dell'inchiesta Ecoemme, si leva la voce del consigliere comunale dell'Idv Fausto Di Nisio, che lamenta la presenza di un conflitto di interessi da parte chi amministra il settore dello smaltimento dei rifiuti, reo, secondo il consigliere del centrosinistra, di avere cariche amministrative potenzialmente utili ad implementae la propria attività di imprenditore.
"Lo si puo' capire" afferma senza mezzi termini Di Nisio, "semplicemente scorrendo i nomi degli amministratori che in questi anni si sono susseguiti nelle compagini delle
societa' Ambiente Spa ed Ecologica Srl, e questo soltanto per restare nella monnezza del pescarese.
Si và dai Pardi ai Sulpizio passando per i Grosso, i Fattori ed altri e per finire agli Sfamurri, ai Vernamonte, ai Di Girolamo, ai Padovano ed ai Gallerati. Ed il bello e' che questi nomi si
intrecciano tra le due societa' sopra citate: una volta si e' consiglieri in una e Presidenti del CdA nell'altra, una volta si e' Presidenti del CdA in una e responsabili tecnici nell'altra."
Ma ci sarebbe dell'altro: gli amministratori eviterebbero di conferire i rifiuti nelle discariche che non possono controllare e gestire a fini di lucro: "Cosa succede quando a gestire una piattaforma ecologica realizzata con soldi pubblici viene chiamato un altro operatore che non fa' parte del sistema ? (leggasi Piattaforma di Alanno gestita dalla societa' Mantini) Niente: si prendono i rifiuti da differenziare e li si porta a Teramo alla SO.GE.SA. Spa nella quale attraverso il capitale della Abruzzi Igiene Ambientale Spa il sistema e' sempre presente".
Per il consigliere dell'Idv sulla vicenda Ecoemme c'è stato uno strano silenzio sia da parte del centrodestra che del centrosinistra, fatto che non lo stupisce, visti gli interessi personali in gioco. Intanto l'inchiesta Ecoemme prosegue, e sono pronosticabili dichiarazioni da parte dei politici e imprenditori tirati in ballo dall'Idv di Pescara.
"Lo si puo' capire" afferma senza mezzi termini Di Nisio, "semplicemente scorrendo i nomi degli amministratori che in questi anni si sono susseguiti nelle compagini delle
societa' Ambiente Spa ed Ecologica Srl, e questo soltanto per restare nella monnezza del pescarese.
Si và dai Pardi ai Sulpizio passando per i Grosso, i Fattori ed altri e per finire agli Sfamurri, ai Vernamonte, ai Di Girolamo, ai Padovano ed ai Gallerati. Ed il bello e' che questi nomi si
intrecciano tra le due societa' sopra citate: una volta si e' consiglieri in una e Presidenti del CdA nell'altra, una volta si e' Presidenti del CdA in una e responsabili tecnici nell'altra."
Ma ci sarebbe dell'altro: gli amministratori eviterebbero di conferire i rifiuti nelle discariche che non possono controllare e gestire a fini di lucro: "Cosa succede quando a gestire una piattaforma ecologica realizzata con soldi pubblici viene chiamato un altro operatore che non fa' parte del sistema ? (leggasi Piattaforma di Alanno gestita dalla societa' Mantini) Niente: si prendono i rifiuti da differenziare e li si porta a Teramo alla SO.GE.SA. Spa nella quale attraverso il capitale della Abruzzi Igiene Ambientale Spa il sistema e' sempre presente".
Per il consigliere dell'Idv sulla vicenda Ecoemme c'è stato uno strano silenzio sia da parte del centrodestra che del centrosinistra, fatto che non lo stupisce, visti gli interessi personali in gioco. Intanto l'inchiesta Ecoemme prosegue, e sono pronosticabili dichiarazioni da parte dei politici e imprenditori tirati in ballo dall'Idv di Pescara.
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