giovedì 5 febbraio 2009

Notizie - Pescara 700 posti a rischio nella sanità. La protesta dei precari


(Articolo pubblicato su "La Cronaca di Tutto Abruzzo Oggi")

"Una nuova fase della nostra vita istituzonale ed economica è in atto. I segnali del cambiamento sono già forti, e costringono intere categorie di cittadini a fare sacrifici che non erano preventivabili fino ad alcuni anni or sono. In Abruzzo, c'è chi paventa, nel settore della sanità, il licenziamento in blocco dei lavoratori statali a tempo determinato:

"Il governo pensa di liquidare con un colpo di spugna il capitolo sui debiti della sanità pubblica, giungendo a misure estreme, come il taglio dei fondi stabilito. Mi riferisco al decreto legislativo n. 112 del 2008 detto "decreto Brunetta", e alla sua approvazione in parlamento che lo ha convertito nella legge 133 del 6 agosto 2008. Tale provvedimento mette a rischio il sostentamento di ben 250 lavoratori del settore ospedaliero nella zona di Pescara, a cui si aggiungono quelli che operano nelle altre provincie abruzzesi (700, ndr)"

Ad affermarlo è Cesare Barboni, che guida la protesta insieme all'Rdb (rete dei sindacati di base), ovvero il comitato dei precari della sanità locale.

"Come se non bastasse il taglio dei fondi da parte del governo centrale, si sta studiando in parlamento un ulteriore provvedimento, che riguarda appunto il mancato rinnovo degli incarichi di lavoro per i precari dipendenti dalle A.s.l.
Se venisse approvato, potrebbe decidere in maniera ancora più diretta la perdita del nostro posto di lavoro".

All'ingresso dell'ufficio prenotazioni C.U.P. dell'ospedale, c'è un tavolino con i dipendenti a rischio che raccolgono firme, ed è sorprendente constatare il gran numero dei passanti che si dimostra solidale con loro. Barboni fa cenno verso il banco, e lo adduce come esempio a favore di ciò che afferma:

"Questa mattina, in poche ore, abbiamo già raccolto centinaia di firme, c'è una partecipazione incredibile della gente comune, segno che i cittadini sono dalla nostra parte"

ll coordinatore della rete dei sindacati non mette in dubbio ciò che molti in questi giorni sottolineano, ovvero che la situazione d'indigenza delle strutture ospedaliere abruzzesi derivi anche dallo scandalo di sanitopoli, che ha creato un grosso ammanco di bilancio:

"Sanitopoli è stata la ciliegina sulla torta di una tendenza già in atto, ovvero quella di sopprimere servizi al cittadino, con danni sia all'occupazione che agli utenti. Ovviamente se le ruberie o la cattiva gestione degli amministratori determinano una ulteriore carenza di soldi, la tendenza a fare piazza pulita delle strutture pubbliche si accentua. E' una strategia che privilegia il settore privato, tanto è vero che per le strutture ospedaliere private sono stati confermati i fondi statali".



Alice l'ADSL di Telecom Italia

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