giovedì 28 febbraio 2008

Racconti - Oggi Fonzie voleva picchiare la signora Cunningham


Un bulletto senza cognizione di come ci si comporta. Una donna quieta e sorridente, che, come tutte le persone tranquille, quando si arrabbia non la tiene nessuno.
Questa mattina è avvenuto un fatto increscioso: l'ho visto io, che stavo di fronte allo schermo, e posso testimoniarlo.
Fonzie aveva litigato con il suo amico Arnold, ristoratore giapponese. Per ripicca, dunque, non voleva fare il testimone alle sue nozze.
La signora Cunningham, non potendo sopportare di vedere litigare due persone, è scattata in piedi lanciando un'invettiva contro il bulletto dalla giacchetta in pelle. Lo ha esortato duramente a comportarsi da persona matura e a non lasciarsi andare a stupide diatribe.

E' in questo momento che Fonzie ha superato proprio il limite.

La dinamica:
la signora Cunningham sale nel piano di sopra del suo appartamento, Fonzie esclama queste parole testuali: " Devo picchiarla". Il signor Cunningham, sicuro e serafico, lo blocca per un braccio e gli dice: " Tu non picchi nessuno". Fonzie allora rilancia: "Allora picchio lei", scostandogli la mano dal suo braccio e arcuandosi minaccioso.
"Lascia stare mio padre" insorge Ricky.
Alla fine, il contrasto si ricompone e Fonzie, vestito da un kimono giallo, ha fatto da testimone all'amico Arnold in una cerimonia che aveva tutta l'aria di un rito shintoista.
E' poco importante però l'happy end.
Fonzie sarà anche un playboy, ma è un rozzo e un violento.
Passi l'atteggiamento da bullo contro Ricky, Potsie e Ralph. Ma che si permetta anche solo di tentare di picchiare una donna, e per giunta una madre di famiglia, questo proprio no.
Se io fossi Ricky non gli rivolgerei più la parola fino alla fine delle mie puntate.

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