giovedì 10 gennaio 2008

Cinema digitale: nuove frontiere sono a portata di mano


Preambolo sulla fotografia digitale
Il confronto tra la fotografia in pellicola e quella digitale costituisce un dibattito che appassiona gli esperti del settore da molto tempo.
Stessa cosa si può affermare per quanto riguarda le telecamere, e in particolare, quelle ad uso professionistico. Considerata in passato come inferiore alla pellicola, l'immagine digitale sta ora scalando nuove vette qualitative, facendo registrare, in molti casi, anche un sorpasso.
Il discorso, però, è molto complesso.
Non è possibile, infatti, mettere a confronto la resa di due apparecchiature diverse.
Quale sarà il criterio di scelta per una eventuale comparazione? Il prezzo? L'anno di produzione? Le dimensioni dell'obiettivo? La risoluzione?. Ci sono in realtà tanti altri fattori, squisitamente tecnici, che rendono arduo il confronto.
Di certo è che la fotografia digitale ha permesso oggi di abbattere in maniera esponenziale i costi: in digitale si possono scattare foto all'infinito, a costo 0. Con le macchine a pellicola, invece, il numero delle foto è limitato dalla durata del rullino.
Inoltre, le macchine digitali hanno un maggiore feeling, per forza di cose, con le altre tecnologie, e non potrebbe essere altrimenti, nell'epoca dei computers.
Il discorso sulle tecniche di lavorazione delle foto sarebbe troppo lungo; c'è, al momento, un interscambio tra le due tecnologie, che vede analogico e digitale avvicendarsi talora nella produzione delle foto, talora nella post-produzione.
Cinema digitale: un cambiamento epocale.
Da arte elitaria ad arte popolare: la rivoluzione è a portata di mano.
Con la nuova tecnologia digitale, il cinema si appresta ad essere un'altra cosa.
Supportato anche dal fatto che il film è sempre meno un prodotto per le sale e sempre più per i networks , per l'home video, per internet, si può facilmente comprendere come la tecnologia del software, dell'immateriale, del computer stia per avere il sopravvento.
"E come avete intenzione di girarlo il film? In video? In video fa schifo, in video si fanno i porno!"
Così Eugenio Cappuccio apostrofava i suoi colleghi nel film "Il caricatore", divertente opera comica sul cinema che parla di sè stesso.
In effetti in passato era così. Il cinema professionistico non poteva prescindere, anche per un fattore di qualità, dalla pellicola.
La pellicola, però, ha dei costi proibitivi.
Ragion per cui il cinema è rimasto, fino ad oggi, un prodotto per pochi. Rossellini dovette vendere anche il letto di casa per finanziarsi un film. E Kubrick dovette chiedere un consistente prestito a suo padre per lo stesso scopo.
Col digitale, le cose stanno cambiando. Come nel campo musicale, infatti, inizia a farsi strada l'autoproduzione.
Una strada per un cinema di qualità diventa oggi possibile.
Si è parlato su questo sito di un film come Solaris, che, realizzato con pochi attori e pochi soldi, è un prodotto artistico che non sfigura di fronte a produzioni miliardarie.
Il cinema americano ha esasperato il fattore economico, con le sue produzioni fatte di effetti speciali, di grandi studios, di auto sfasciate, palazzi che crollano: milioni di dollari profusi per realizzare un film.
E' anche vero però che oggi con un normale computer alla portata di tutti si possono ottenere degli effetti speciali impensabili 20 anni fa. Costo: quello del computer, e, al massimo, qualche software ad hoc e magari un cd vuoto da riempire.
Le telecamere digitali del costo di qualche migliaio di euro sono professionali a tutti gli effetti, e danno immagini ad alta risoluzione, soluzioni tecniche all'avanguardia, e, grazie ad un lavoro accorto di postproduzione, è possibile dare ad esse anche una fotografia artistica.
E' facile immaginare scenari in cui vi saranno piccole case cinematografiche in grado di produrre tanti film con pochi soldi.
Il cinema potrebbe diventare un'arte popolare, praticata da migliaia di persone anche in Italia, in cui anche la meritocrazia varrebbe rispettata: tanti talenti che attualmente implodono per mancanza di occasioni, troverebbero la loro strada.
Dal punto di vista economico, in un momento in cui il cinema vero e proprio muore, rimpiazzato dalle tv, da internet e da altre forme di intrattenimento, la produzione in italia di centinaia di films di buon livello potrebbe segnare la nascita, in maniera diffusa di tante case di produzione piccole e medie, con profitti e stipendi di cui beneficierebbero parecchie migliaia di persone.
L'unico scoglio, semmai, sarebbe quello della distribuzione, che richiederebbe un coordinamento delle case indipendenti per far arrivare i film su larga scala.
E' indubbio, comunque, che in ogni settore in cui ci sono molte aziende in grado di offrire un servizio, la concorrenza è garantita,come pure è assicurata al consumatore la varietà della scelta e il contenimento dei prezzi.





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